anche l'ergastolo ai 2 mostri pugliesi, madre e figlia, è tenuto ben sottotraccia
Non è tenuto sottotraccia, è stato l'argomento di cronaca più pubblicizzato negli ultimi giorni. La condanna anzi è stata diffusa molto più della vicenda in sé, ed è stato evidenziato il contrasto con la condanna a 8 anni a Michele il quale, pur essendo stato riconosciuto colpevole solo di occultamento di cadavere, nella mente della marmaglia rimane sempre il vero colpevole (perché nella "mente" dei beoti abituati a concepire la realtà per schemi semplici e pregiudizi, è molto più comodo pensare a un vecchio contadino pedofilo assassino che a una angelica madre di famiglia o una innocente fanciulla che compie un crimine così efferato); questo ovviamente al fine di instillare il sentimento di ingiustizia. E dire che nel caso di femminicidi maschi non c'è tutto questo giustificazionismo o campagna di mistificazione, segno evidentemente che il focus non è sulla vittima, quanto sul sesso del carnefice. A titolo di esempio, riporto un commento reperito su
27esima oraattenuanti alle donne o agli uomini
22.04 | 11:25 paola6797
Sig. Giorgiosd, si informi, è esattamente il contrario. Le donne che uccidono figli o loro aguzzini vanno sempre in galera e con il massimo della pena, vedi ergastolo per Sara Scazzi. E’ per gli uomini che si fa di tutto per giustificare il loro gesto quando uccidono la donna infatti è rarissimo che ad un uomo si dia l’ergastolo ma veramente molto ma molto raro. Nei casi di violenza sessuale poi si cerca di dare il minimo della pena o adirittura i domiciliari anche quando il reato è certo e confessato. Gli uomini dovrebbero finirla di fare sempre le povere vittime adducendo che le donne sono privilegiate e iperprotette dalle leggi perché la realtà dei fatti dice esattamente il contrario purtroppo.
eppure se si apre il feed di News degli ultimi tre giorni, si trova: delitto di Marcella Rizzello, processo di appello a Giorgio De Vito condannato, in primo grado, all'ergastolo con isolamento diurno (e assoluzione per Mariola Michta); delitto di Stefania Noce, ergastolo in primo grado a Loris Gagliano; delitto di Lea Garofalo, deposizione di Carlo Cosco (a suo tempo condannato all'ergastolo in regime di 41 bis per l'omicidio della donna); delitto Elisa Claps, aggiornamenti sul processo a Danilo Restivo (condannato in primo grado all'ergastolo, che sono diventati 30 anni solo per la scelta del rito abbreviato). Sarebbe da chiedersi perché nel caso di femminicidi uomini, la vicenda in sé abbia un risalto enorme mentre la condanna, che è ergastolo nel 98% dei casi, passi sempre sotto silenzio eccetto quando non vengono riconosciute circostanze attenuanti che fanno scendere sensibilmente la pena (ad es., Luca Delfino, condannato a 23 anni ma solo perché parzialmente incapace di intendere e di volere). Per le donne accade esattamente il contrario: la vicenda Scazzi è finita su tutti i media finché era coinvolto Michele come assassino, poi è scesa progressivamente nel dimenticatoio dopo l'imputazione delle due obese; adesso, con la condanna all'ergastolo, è riesplosa, per i motivi sopra espressi.
Se esistesse veramente empatia per le vittime, come la povera Sarah Scazzi, di sicuro ci sarebbe stata una condanna unanime nei confronti delle assassine; invece, al contrario, vedo solo rosicate di gente che continua a difenderle. Allora, evidentemente, non c'è interesse nei confronti delle donne ammazzate, ma interessa solo portare avanti una campagna di criminalizzazione nei confronti di una specifica categoria.