Io penso che i gay siano persone degne di rispetto, anche se non condivido molte loro istanze. Loro, a differenza delle donne, sono realmente discriminati ma, come prevedibile, stanno andando oltre pretendendo di imporre la loro ideologia a tutti. Sto dalla loro parte, ma spesso esagerano. Sono onesto, in tutte le cose ci vuole il senso della misura. Una cosa però vogliamo dirla? Secondo me l'omofobia -contro i maschi gay, non contro le lesbiche- è femminista. Proprio pochi minuti ho letto un articolo della Terragni che attacca i maschi gay perché i figli sono delle donne, accusandoli di misoginia perché "rubano i figli alle donne". I maschi femministi sono omofobi: si sottomettono alle femministe in nome della sacra fica. E chi attacca le femministe è "frocio". Per non parlare dell'omofobia delle donne comuni secondo cui chiunque le rifiuti è, appunto, "frocio". I gay, pur essendo uomini, non si uniscono a noi (molti sono antifemministi, altri addirittura odiano le donne, quindi questo è vero fino ad un certo punto) perché siamo i primi ad escluderli, sottomettendoci all'ideologia femminista che vede il maschio come schiavo della vagina. E, più in generale, come verme che senza femmina non conta una mazza. Secondo me abbiamo il dovere di difendere tutti gli uomini, compresi i gay. Inoltre, considerando pure il potere raggiunto dalle associazioni gay e il numero crescente di uomini antifemministi, unirci sarebbe utile sia alla causa maschile che a quella omosessuale che, per ovvie ragioni, vanno di pari passo. Un gay è prima di tutto un uomo, quindi un'eventuale legge femminista colpirebbe anche lui. Per quanto riguarda gli uomini etero, dobbiamo distruggere questa idea assurda secondo cui un vero uomo deve essere succube della figa, quindi della donna. In un colpo solo si distruggerebbe femminismo e omofobia. Oppure preferiamo difendere il concetto femminista secondo cui l'uomo deve sbavare dietro la sacra vagina per essere considerato degno di vivere, continuando a subire i deliri delle psicopatiche femministe? Per me la carta vincente, sia per la causa gay che per quella antifemminista, sarebbe proprio l'unione tra questi due movimenti. Sento parlare di famiglia tradizionale, ma chi se ne frega. Per quanto mi riguarda, la vita di coppia è sempre stata la rovina del genere maschile. Le donne vivono d'amore, gli uomini no. Inoltre si ritorna sempre al solito discorso. L'uomo che difende a tutti i costi il rapporto maschio-femmina si sottomette alle donne. Pure io penso che la natura sia la natura, è inutile negarlo, però a chi conviene ragionare così? Solo alle donne non femministe. Mettendo da parte le femministe che odiano gli uomini, questo ragionamento sta distruggendo la vita sia dei maschi etero che di quelli gay.