Il Porcospino mette a confronto il mondo dei padri separati australiano e italiano.
Perchè?
Spero che non creda che il mondo dei padri separati italiani viene manovrato attraverso un cavo diretto dagli antipodi. Potrebbe anche essere, considerate le scarse capacità neuronali dell’autrice del blog. Tuttavia le opinioni stupide non meritano di essere discusse.
La ragione più plausibile è che, non avendo le capacità di analizzare il mondo delle separazioni in Italia, ella preferisca giocare sulle analogie: non c’è dubbio che qualunque analisi su di una realtà umana ci può illuminare su di un’altra. A condizione però di sapere che si tratta di realtà diverse e che va capito cosa hanno in comune e cosa di diverso.
Capire che cosa c’è di diverso tra l’Italia e l’Australia richiede una conoscenza approfondita delle due società, conoscenza che a me manca e suppongo che manchi anche al mammifero spinoso.
Tuttavia esso paucineuronico si avventura in tale confronto mostrando le propri debolezze intellettuali, che esamineremo rapidamente (essendo le nostre giornate troppo impegnate per perderci più tempo del minimo).
Il primo fatto rilevante di cui l’autrice non si accorge assolutamente è questo: se in Italia e in Australia si osservano fenomeni simili, dovremo concluderne che sono presenti situazioni simili che portano a tali simili risultati. Per fare un esempio distante, e perciò meno fraintendibile: circa 10.000 anni fa in luoghi molto distanti tra loro, popolazioni che non erano in contatto le une le altre, scoprirono quasi contemporaneamente l’agricoltura: in Cina il riso, in Iran il grano, in Sud America granturco e patata e altro ancora. Perciò, se popolazioni diverse hanno manifestazioni simili, tali manifestazioni vanno prese sul serio e discusse, il fatto stesso dimostra la loro fondatezza e plausibilità. Non il contrario. Anche ammessa la peggiore critica possibile nei confronti delle associazioni australiane (soggetti disturbati, rancorosi, e via insultando sull’esempio del giudice Nichols – chi è costui? la bocca della verità? la Sibilla australiana?), il fatto che in Italia si trovino argomentazioni molto simili dovrebbe indurre a rivedere la propria analisi. Che ci siano da qualche parte del mondo persone squilibrate che anzichè assumere il Prozac fanno attività politica e lobbistica ad alti livelli, può essere una eccezione, non la regola. A meno di non pensare ad una associazione segreta tipo la SPECTRE! Se questa è l’ipotesi di miss spinosa, è chiaro perchè ci tiene a restare anonima la novella 007!
Il metodo del ragionare poi è abbastanza noto e noioso: si passa da una ad altra affermazione senza nesso tra loro e si pretende di aver dimostrato la prima perchè non si è dimostrato la seconda.
Esempio uno:
In Australia il mondo dei padri separati ha trovato sponda da un lato nei gruppi cristiani e conservatori, dall’altro in coloro che ritengono che la presenza del padre sia fondamentale per la crescita equilibrata dei figli. Per dimostrare che questi fatti siano di per sè orribili e vadano condannati, si dice che l’affermazione
“troppi uomini si stanno suicidando a causa di un sistema giudiziario sempre a favore delle donne”
è contestabile. Ebbene? Cosa c’entra? Ovvio che qualunque affermazione è contestabile, ci mancherebbe altro. Che in occidente i suicidi maschili siano molti di più di quelli femminili non è contestabile ma un numero. Che questo squilibrio sia dovuto ad un sistema giudiziario sempre a favore delle donne, non è facile da dimostrare, ma si può discutere. Caso per caso, perchè no? Sta di fatto che non mi risulta ci siano studi seri che vaglino questa ipotesi, per cui è discutibile/contestabile. Embè?
Esempio due:
Una parte di queste associazioni si pone l’obiettivo di tutelare la famiglia e di contrastare le separazioni. Un’altra richiede un affido condiviso al 50% come standard, che può essere discusso solo in presenza di situazioni anomale. Quindi? Quindi queste associazioni vogliono togliere autonomia alle donne! Maddai!
Esempio tre:
Queste associazioni hanno appoggi molto potenti. Tra le loro attività c’è quella contro le false denunce di abusi. Ovvio che potere e pedofilia vanno a braccetto, non serve dimostrarlo, basta suggerirlo. O no?
Quando invece l’autrice tralascia il metodo dialettico e affronta di petto un argomento, viene davvero da piangere: queste associazioni sostengono che la figura del padre è centrale per la crescita equilibrata dei bambini.Per il riccio è falso, non ci sono dimostrazioni scientifiche!
Cioè, secondo lei coloro che nutrono questa convinzione erano un giorno al tavolino che sfogliavano le recenti ricerche di psicologia comportamentale nei selvaggi del Bronx e sono sobbalzati sulla sedia leggendo che … Maddai! Io suppongo che gli esseri umani non siano tutti acefali in attesa di essere istruiti dai pochi neuroni malfunzionanti del riccio, io suppongo che tutti gli essere umani abbiano convinzioni e che queste convinzioni meritino rispetto. A prescindere. Ma tanto più se sono molto diffuse.
A nulla serve poi aggiungere considerazioni assolutamente banali che ciò che serve ai bambini sono adulti capaci di prendersi cura di loro. Per fortuna un grande psicologo ha già scritto al proposito qualcosa su cui la poverina dovrebbe riflettere: Bettelheim ha invitato i genitori a cercare di esser good enough (abbastanza buoni) non perfetti. E se un genitore non è abbastanza buono per fare il genitore, se ne deve prendere atto, ma devono essere situazioni eccezionali, non si può descrivere un modello genitoriale talmente inarrivabile che la maggior parte dei padri ( e non delle madri, guarda un po’) è inadeguato.
Ora, ma tutte questi inconcludenze dove portano? Ad un concetto anglofono: l’hate speech. Foglia di fico del Grande Fratello mediatico.
Si, perchè alla fine lo scopo di questi soggetti, esempi di democrazia vissuta, è il controllo orwelliano su tutta la società in ogni recondito recesso, la restrizione dei confini della libertà e dei comportamenti consentiti all’interno di spazi predefiniti da coloro che sono al potere.
Il problema non è se tizio abbia ammazzato o rubato, il problema è se tizio è in grado di dimostrare che le proprie parole e i propri pensieri non potrebbero in nessun caso condurre all’omicidio e al furto! La novella e antica inquisizione: il controllo delle coscienze.
Ecco il traguardo certo di un percorso intellettuale incerto: i padri separati australiani -> quelli italiani -> i canadesi -> la sofferenza maschile -> tribunali e leggi anti-maschili -> censura del pensiero differente!
Difficile crederci prima di leggerlo!
Infatti in Spagna c’è chi discute di proibire la diffusione del libro della Costanza Miriano “Sposati e sii sottomessa”. Ma dove stanno i volterriani che non sono d’accordo ma difendono anche la mia libertà di espressione? (Vedi nota sotto)
Se ne sono andati e hanno lasciato la piazza a queste Torquemada in gonnella che isolano singole esternazioni per criminalizzare chi non la pensa come loro ma soprattutto non riconosce la loro leadership, che vorrebbero controllare tutto ciò che chiunque dice perchè, secondo loro, nessuno può diffondere statistiche fasulle. Posto che le statistiche vere le diffonde lei, non c’è dubbio.
Ed eccolo il prontuario del fascismo tecnologico:
L’uso crescente del web da parte dei membri della FRAO per diffondere siti misogini, che incitano all’odio, che promuovono una propaganda contro le madri e contro le donne, suggerisce un più accurato monitoraggio di queste associazioni. Tutti i gruppi che promuovono la violenza di genere dovrebbero essere sottoposti a più approfondite investigazioni e i soggetti che usano il web per molestare, minacciare ed intimidire dovrebbero essere perseguiti.
Amici: prepariamoci ad inchinarci al nuovo idolo o ad affrontare l’arena. Mala tempora currunt.
Nota 1: a dir la verità una difesa della libertà di pensiero inattesa è venuta da Femminismo a Sud qui a firma Laglasnost, lo pseudonimo di una femminista che raramente ha dato segno di acume intellettuale. Ma questa volta dobbiamo rendere onore al merito.
Nota 2: è di ieri la notizia che Stormfront è stato chiuso ancora una volta. Ora, a parte la possibilità che siano dimostrati reati reali, ciò che emerge dalla stampa è il reato d’opinione. È assolutamente evidente che processare qualcuno perchè ha detto o pensato qualcosa (che i campi di concentramento tedeschi non sono mai esistiti, che Mussolini salvò l’Italia e via elencando) è un grave vulnus della democrazia e del progresso. Solo la totale e assoluta libertà di opinione, solo la libertà assoluta di dire qualunque cosa per sbagliata che sia, può garantire il progresso. L’opinione in qualsiasi modo espressa non può limitare la libertà di nessuno. Questo è il mio punto di vista. È più fascista chi dà la caccia ai siti fascisti e li fa chiudere che non i fascisti stessi da tale inquisitore inquisiti.
purtroppo per te non sto insinuando e neanche arranpicando. Chiunque si occupi di violenza di genere (e anche Ricciocorno) sa bene che è una bufala sesquipedale quella della “violenza domestica prima causa di morte delle donne giovani”, che rimbalza fin dal 1994 quando fu pubblicata in un discutibile articolo di alcune autrici tedesche (“Violence against Women: The Hidden Health Burden”). Purtroppo le scemenze è più facile costruirle che smontarle e, nonostante basterebbe una scintilla di buonsenso per capire che è impossibile, molti organi di stampa trovano questa fandonia così esaltante da ribatterla senza verificarla, ogni anno come fosse nuova, e ci si sono affezionati tutti compreso il ministero delle Pari Opportunità. Pensa che molti anni fa ci cascò perfino Amnesty International, che però a differenza di Ricciocorno invece di arrampicarsi in invettive contro la minimizzazione, pubblicò presto una smentita chiara e forte, che puoi leggere anche tu (http://tito.brasolin.free.fr/uploads/Press/StopViolenceAgainstWomenItsinourhands-AmnestyInternational_1257980788338.png). Questione di stile e correttezza intellettuale, tutto qui, o dovremmo forse accusare Amnesty di minimizzare la violenza di genere?
Nel frattempo, dal 1994 ad oggi, per ogni donna assassinata per femicidio, ci sono state centinaia di vite di giovani donne mietute da tumori e altre malattie, incidenti e suicidi (http://www3.istat.it/dati/dataset/20090302_00/). Le loro morti non meritano almeno il rispetto delle statistiche, anche da parte di coloro che sgomitano per occuparsi solo di femminicidio?
Spero adesso di essermi guadagnato un po’ più di rispetto da parte tua e mi piacerebbe sentire il tuo parere a riguardo.
Ciao, se non l’hai ancora fatto,ti consiglio di dare un’occhiata ai commenti dell’articolo “Accendilo! Accendilo!” del riccio. Io,personalmente,seguendola solo da poco,sono rimasto stupito del livello di malafede.
Ps. ti suggerisco di farlo il più presto possibile poiché, avendo fatto una pessima figura,potrebbe decidere di eliminare i commenti
L’avevo già letto ieri,l’articolo di quella mentecatta,e sono totalmente d’accordo con Cosimo.Quello che più mi ha colpito,oltre il ribaltamento della verità evidente su chi odia chi,sui suicidi dei padri separati e sul potere mediatico che avremmo(per lei evidentemente trasmessoci dall’Australia per chissà quale magia,visto che in Italia mi pare esattamente il contrario)è stata la finalità dell’articolo,lo scopo sottinteso ma evidente:1)Il bambino non ha bisogno del padre(e anche non separato,convivente e coniugato,meno lo vede e meglio è).2)Gli uomini(pardon,i MASCHI)sono inadeguati,anzi peggio,deleteri nell’educazione dei figli(soprattutto dei maschi,immagino,potrebbero mettergli in testa idee balzane tipo che gente come il Ricciocorno sia del tutto fuori di cervello)perchè inferiori,limitati e cretini).3)Ergo,i padri separati e non,vanno del tutto esclusi dalla vita dei figli.Ecco,questa secondo me,è la propaganda sottaciuta(neanche tanto)di quell’articolo.E saremmo noi che propagandiamo l’odio di genere?E sono i nostri blog che dovrebbero essere chiusi?Ma di dove è uscita fuori una simile deficiente?Ma forse non è scema,è solo disonesta.