La storia è nota : la madre uccide il figlio di 8 anni e ne occulta il cadavere.
Non contenta di aver distrutto una vita e una famiglia, lancia accuse calunniose al suocero, dopo aver ritrattato altre false versioni.
Giudicata colpevole é condannata a 30 anni.
Giusto, direbbero molti…
E invece no !
Leggiamo, in questo vergognoso articolo :
una serie di incredibili scusanti e , non a caso, velate ma chiare accuse alle vittime viventi ( il povero bimbo mai più vedrà la luce ) : il padre e il nonno.
Già il titolo solidarizzante : “ il dramma di una madre”
A parte le conniventi giustificazioni del tipo
“ E’ il volto di lei, quello ancora del giorno dell’arresto, il capo arrovesciato all’indietro, il volto straziato, stravolto e quasi sfigurato da un abisso imperscrutabile di dolore, certamente, ma anche non sapresti dire se di malvagità, di follia, di smarrimento di sé. “
E perché no di terrore per essere stata scoperta , caro il mio psicologo da 4 soldi ?
Ma non contento, il nostro Maurizio Vitali se la prende con chi è stato calunniato e con chi ha perso il proprio figlio a causa di una assassina :
“ Il marito, Davide Stival, che intanto si è separato, forse di anni di galera ne avrebbe voluti 50, comunque gli andrebbero bene un paio di milioni per i danni derivanti dal dolore subìto: sì, due milioni, a tanto ammonta la sofferenza. Papà Andrea, suocero di Veronica, punta a un secondo processo contro la nuora per calunnia. Già perché Veronica ha anche sostenuto che lui, il suocero, era suo amante e assassino del piccolo che li avrebbe beccati, poer ninìn, in actu exercito”
Capirai, prendersela per una infamante e calunniosa accusa di omicidio.
Ma su , l’assassina è smarrita di se e tu te la prendi perché ti accusa , in tribunale, di aver trucidato tuo nipote ?
Qui Vitali giustifica una serie di assassine :
“ E’ quello di mamma Veronica, probabilmente, il volto e l’urlo delle non poche a disgraziate mamme veroniche,
disperate o impazzite, che hanno ucciso anche in maniera efferata i loro figli piccoli, da Anna Maria Franzoni
(Cogne, 2002), agli altri episodi di Merano e Lecco (accoltellamento e annegamento, 2005), Parabiago
(strangolamento, 2009), Venezia (soffocamento, 2010), Orbetello (annegamento, 2011), Lecco (colpi alla testa,
2013), Calabria (tagli con le forbici).
Tutte donne che non hanno saputo reggere il rapporto più intimo e profondo che ci sia nell’esistenza umana,
quello della madre con il proprio figlio. Ci sarà malvagità, follia, menzogna — e chi può misurarle? “
Si possono leggere assurdità colpevoli come queste ?
Più sotto, il giornalista ( sic ) , cita a sproposito Munch e Zygmunt Bauman.
Certo, perché la vera causa a monte dell’ omicidio è, per il redattore, la società liquida, dato che , sempre parole del Freud de noartri :
“ Tutte donne che non hanno saputo reggere il rapporto più intimo e profondo che ci sia nell’esistenza umana,
quello della madre con il proprio figlio. Ci sarà malvagità, follia, menzogna — e chi può misurarle?, ma c’è
l’incapacità ad attraversare la fatica quotidiana di un bimbo da crescere, una casa da governare, un marito da
amare, magari una depressione da tenere a bada, e goderne anziché esserne stroncati.”
Eh si, lui vuol misurare. E con cosa ? Col calibro, regolo, goniometro ?
Forse la colpa è del marito da amare.
Che vitaccia. Amare addirittura il marito ! Non sia mai.
Una domanda al nostro psicologo da cooperativa :
se l’assassino fosse stato il padre , avrebbe invocato la società liquida o avrebbe cominciato la solita sgangherata litania sul maschio assassino e sulla società patriarcale ?