Dunque, non nascondiamoci dietro un dito, siamo un po’ invidiosi della Selvaggia: come si faccia ad essere così famosi con un cervello pieno di nulla è una virtù che vorremmo tanto avere.
Epperò la Selvaggia ha disvelato che qualcosa si muove.
La poveraccia ha scritto su Il Fatto Quotidiano a proposito della triste vicenda dell’ex portiere Matteo Sereni , assolto dopo una lunga vicenda giudiziaria da infamanti (e incredibili) accuse di stupro nei confronti della figlia di 4 anni. Vicenda davvero odiosa: che dei giudici abbiano avviato indagini e torturato un povero Cristo per 11 (undici) anni sulla base di una denuncia palesemente infondata, è una vergogna. Quei giudici dovrebbero pagare per questo comportamento. Noi siamo convinti che prima o poi pagheranno.
La Selvaggia dunque scrive su Il Fatto, ovviamente scrive scemenze: non ci sovviene di aver mai letto qualcosa della signora che possa essere definito altrimenti. Fin qui nulla di strano: se la Selvaggia ha sempre scritto scemenze, non è strano che continui a farlo. Se Il Fatto ha sempre pubblicato scemenze, continuerà a farlo.
Cosa c’è invece di nuovo? C’è di nuovo che c’è chi si indigna pubblicamente di questa fogna: Luca Maurelli su Il Secolo d’Italia dice chiaramente che la Lucarelli scrive a vanvera e che farebbe meglio a dedicarsi all’agricoltura https://www.secoloditalia.it/2021/03/sereni-linferno-continua-assolto-dalle-accuse-di-aver-stuprato-la-figlia-dai-giudici-ma-non-dalla-lucarelli/?fbclid=IwAR1-2YHrqfcGTxsynyDLrJA8-0j_qWFwvUsGSlW8FLIXkBOKrKgecEXq-v8
Questo è il vero fatto nuovo: che mettersi dalla parte di un uomo accusato di stupro non è più tabù, non è più infamante. Noi ricordiamo i tempi nei quali solo conteggiare i falsi stupri era provocatorio https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,27.0.html
Abbiamo seguito per abbastanza tempo l’argomento per renderci conto che l’aria è cambiata. Non siamo ancora tornati in una situazione di normalità e legalità, i cittadini non sono tutti innocenti fino a prova contraria, la parola dell’uomo non vale ancora quanto quella della donna, ma il silenzio è rotto.
Si avvicina il tempo in cui la Selvaggia dovrà cercare un altro lavoro.
Si avvicina il tempo in cui essere maschi non sarà più una colpa originale.
sulla sacrificabilità dell’uomo ne stiamo discutendo anche nel forum a proposito di quest’anno dedicato a San Giuseppe, Risè ne aveva scritto in Dono e sacrificio. Credo però che il punto sia: stiamo parlando di auto o etero-sacrificio?
Articolo sacrosanto. Ma, da lettore assiduo del Secolo d’Italia, posso assicurare – come già saprete – che, in quell’area culturale, l’uomo è concepito sempre come il “sacrificabile” della società.
Hanno lo strabismo di tutti: danno per scontati gli ONERI maschili, senza concentrarsi sugli ormai inesistenti ONORI. Inoltre, sono proni al “matriarcato culturale” italico.