Il padre negato

“Il papà: non se lo fila più nessuno” titolava ieri 12 Febbraio Sabrina Cottone (nella foto) sul giornale.

cottoneLa giornalista riportava una ricerca dell’istituto Giuseppe Toniolo, dell’Università Cattolica, quindi probabilmente di area cattolica. Quell’area in angosciante crisi di identità, la quale da un lato approva la cancellazione dei termini “padre” e “madre” dai moduli di iscrizione a scuola, dall’altro si lamenta della crisi di identità sessuale (ci sarà qualche legame tra la crisi di identità sessuale e la crisi di identità religiosa? chissà …)

La Questione Maschile in quanto espressione del disagio maschile nella società contemporanea è emersa in questi anni come area marginale, talvolta nostalgica se non reazionaria, in ogni caso sconnesse parole controvento laddove tutto punta altrove. Continua a leggere “Il padre negato”

Grazie a Vittorio Sgarbi: sono balle!

Ci sono domande che non hanno cittadinanza.

Perché?

Ci sono domande che non hanno cittadinanza, ci sono numeri che non si possono discutere, ci sono dogmi più indiscutibili dei dogmi religiosi.

Ci vogliono bastian contrari come Vittorio Sgarbi per fare domande a tutti evidenti, che abbiano il coraggio di mettersi contro tutti e urlare che i numeri sono numeri!

Dobbiamo ammettere che tutte le affermazioni di Sgarbi in questa intervista sono assolutamente condivisibili: noi tutti siamo contro la violenza, la violenza in quanto violenza ovvio, non solo contro la violenza sulle donne. Quindi siamo anche contro la violenza sulle donne. Ciò che contestiamo sono i numeri.

E ringraziamo Vittorio perchè ha avuto il coraggio di dirlo in un ambiente così intollerante da far rimpiangere le sette!

[è una trasmissione datata: ma il fatto che il messaggio di Sgarbi non sia stato ancora colto, è ancora più grave]

Paesi Incivili e Paesi Incivili

Ci sono paesi incivili e paesi incivili. Non ci sono paesi civili.

Questo caso dimostra che negli USA c’è un pizzico di civiltà più che in Italia:

_h353_w628_m6_otrue_lfalse   http://news.msn.com/crime-justice/mich-woman-gets-prison-for-false-rape-report

Questa donna, Sara Ylen è stata condannata a 2 anni di prigione per aver sporto una falsa denuncia di violenza sessuale, e a 3 anni per aver falsificato le prove.

Questa è una buona notizia, indice di una civiltà giuridica più avanzata di quella italica.

La brutta notizia, quella che dimostra quanto anche gli USA siano tuttora un paese incivile, emerge dal confronto tra la condanna della donna e quella degli uomini accusati falsamente. Continua a leggere “Paesi Incivili e Paesi Incivili”

Sicurismo infinito: più galera per i maschi

da Altrosenso

E così, come previsto, la legge del c.d. “omicidio stradale” sta andando in porto. Essa trasforma l’omicidio colposo (= non voluto) in omicidio para-volontario con carcere fino a 10 anni.

Dopoprigion varie stagioni di campagne criminalizzatrici degli investitori, tutti qualificati dai media come “ubriachi” (mandati in rovina con relativi suicidi – l’ultimo a Macerata due mesi fa) altre manette ed altri nodi scorsoi si preparano per i maschi.  Solo per i maschi? Sì. Continua a leggere “Sicurismo infinito: più galera per i maschi”

Caro onorevole, perchè la sua commissione ha smantellato l’affido condiviso?

petizione da firmare, tutti e subito! http://www.change.org/it/petizioni/perch%C3%A9-la-sua-commissione-ha-smantellato-l-affidamento-condiviso?share_id=zIeZaXpRfX

 

Ch.mo Prof. Cesare Massimo Bianca,

sELeJBoTCnjtVCwz-556x313-noPadiamo a scriverLe nella Sua qualità di Presidente della Commissione che si è recentemente occupata, per conto del Governo, di preparare il c.d. Decreto filiazione (D.Lgs. 28 dicembre 2013 n. 154) in attuazione della Legge 10 dicembre 2012 n. 219.

Tale legge delegava al Governo di affrontare una serie, chiaramente elencata, di aspetti (dal riconoscimento del figlio naturale ai contatti tra nonni e nipoti) e aggiungeva l’incarico di uniformare e riordinare le norme di diritto di famiglia con al centro i figli, sia naturali che legittimi, prima sparse per tutto il codice civile, inserendole in un contesto unitario. Si trattava cioè di riunire insieme tutte le norme già presenti. Ma non ci sembra che sia accaduto questo. Anzi. Continua a leggere “Caro onorevole, perchè la sua commissione ha smantellato l’affido condiviso?”

La storia di Gugu

NB di fantasia qui c’è solo il nome del bambino, Gugu. Anche la sintassi, l’italiano e le ingenuità lessicali sono quelle originarie.

SAM_0551bisGugu è affidato alla madre, vive con lei ed il nuovo marito.
Il padre lo dovrebbe vedere a scadenze regolari, come stabilito dal tribunale.
Il bambino subisce continue violenze e vessazioni psicologiche, sia dalla madre che dai nonni materni ed anche da altri parenti dell’entourage famigliare materno.
Inizialmente non ne parla all’esterno, tanto meno col padre, custodisce il segreto poiché tende ovviamente a proteggere la madre ed i nonni,
Si limita a sperare che prima o poi le violenze abbiano termine, ma intanto tace con tutti.
Le violenze fisiche e psicologiche si intensificano, sia come gravità che come frequenza. Continua a leggere “La storia di Gugu”

Maurizio Rigamonti

da A Voice for Men http://it.avoiceformen.com/diritti-umani/maurizio-rigamonti/

Verrebbe da dire: attenti che ho il porto d’armi!

Maurizio Rigamonti, un papà in fuga per salvare il figlio?

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Oggi la stampa riporta la notizia di un papà che da qualche giorno è scomparso con suo figlio.

La stessa stampa che se ne frega dei tanti bambini che da anni sono rapiti da madri.

La stessa stampa che se ne era fregata quando la madre anni fa era scomparsa con il figlio.  Per avere informazioni dobbiamo andare in Francia e tradurre dall’Herald de Paris. La madre scompare con il figlio dopo essersi rivolta ad un centro femminista:

Continua a leggere “Maurizio Rigamonti”

Il padrone si suicida: la dinamica del femminicidio

Mariti,  amanti,  fidanzati e fratelli ammazzano le congiunte perché 

1) odiano le donne  

2) hanno perso il potere su di esse

3) agiscono in quanto sicari, in nome e per conto di tutti i maschi italiani

 

Questa è la rivoltante “verità” femminista raccolta, sintetizzata e trasmessa dal termine “femminicidio”

 

Collegno 31 dicembre 2013 – Ammazza moglie, figlia e suocera e poi si suicida

Anche queste tre andranno a sommarsi alle altre 120-130 femmine assassinate da maschi nel 2013, corroborando la “verità” del c.d. “femminicidio”. Come nel caso immediatamente precedente (di 5 giorni fa) dove una donna è stata uccisa dal marito, il quale si è subito suicidato come ha fatto appunto anche quest’ultimo. I responsabili si suicidano in circa il 50% dei casi (degli altri, ovviamente, nessuno sfugge alla massima pena). Continua a leggere “Il padrone si suicida: la dinamica del femminicidio”