Sbagliate tutti: quello che è in atto è una strategia ben precisa di sdoganamento della prostituzione femminile come attività
"rispettabile" al punto che anche i movimenti femministi parlano oramai apertamente di legittimare tale attività da denominarsi
con il termine anglosassone di "sex working" che ha infatti il pregio della neutralità e del tecnicismo, senza dare giudizi di valore.
I motivi perchè proprio dal femminismo stia partendo una simile operazione che agli occhi di un semplice osservatore appare
quanto meno paradossale, visti gli anatemi che il femminismo tempo fa lanciava alla prostituzione femminile (ricordate?) sono tre:
- nonostante gli spavaldi proclami che negli anni '70 il movimento femminista emanava, dichiarando la prossima fine del fenomeno
della prostituzione femminile parallelamente all'emancipazione della donna, non solo essa non è scomparsa ma ha anzi avuto
una recrudescenza coesistendo appunto con l'emancipazione della donna e anzi alimentandosene. Visto che il fenomeno della
sopravvivenza della prostituzione femminile è oramai un dato di fatto innegabile tanto vale, a questo punto, legittimarlo.
- le donne non vogliono vergognarsi di nulla: nè di farsi mantenere, se è necessario, nè di prostituirsi, se serve. Anche perchè
hanno visto cosa è successo ai maschi: per la vergogna di difendersi dalle donne, dalle pretese delle donne e di combattere
le donne, si sono fatti sfilare dal culo di tutto, non solo potere ma anche dei diritti. Per questo non vogliono commettere lo
stesso errore: la vergogna paralizza il pensiero e l'azione e soprattutto impedisce lo spregiudicato opportunismo che invece
le donne, nel loro pragmatismo, vogliono mantenere intatto e libero da ogni vincolo e bavaglio culturale, giuridico e morale.
- il terzo motivo è ancora più sottile e persino inconfessabile, ma il più autenticamente strategico e consapevole: la prostituta
è nell'immaginario maschile la donna più disprezzabile. Anzi, la donna disprezzabile per eccellenza. Ora, ragionano le nostre
furbastre di femministe, se si induce o si costringe gli uomini a rispettare le prostitute, TUTTE le donne saranno rispettate o,
il che è anche meglio, LA DONNA SARA' RISPETTATA QUALUNQUE COSA FACCIA e a questo punto il gioco è fatto, la donna ha
davvero realizzato il suo Eden culturale e giuridico nel quale ogni comportamento le sarà consentito e giustificato avendo di
mira il suo interesse come unico faro direzionale e punto di riferimento. Adesso che il processo di rincoglionimento del genere
maschile è arrivato a buon punto, anzi al punto giusto, tale obiettivo è davvero alla portata della donna moderna e la posta
da conquistare in tempi anche brevi. E' sufficiente insistere solo un poco perchè la donna oggi ottenga anche questo.
Tali sono i motivi per i quali, nell'ottica femminista, la prostituzione femminile non è più prostituzione: è SEX "WORKING".