Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 310376 volte)

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Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1140 il: Giugno 23, 2019, 01:26:00 am »
Ho notato, ha anche girato un video su una campionessa che avrebbe atterrato otto uomini, salvando il suo fidanzato. Che sia vero o no, è il mondo alla rovescia.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1141 il: Giugno 23, 2019, 08:37:31 am »
Ho notato, ha anche girato un video su una campionessa che avrebbe atterrato otto uomini, salvando il suo fidanzato. Che sia vero o no, è il mondo alla rovescia.

Sì, vabbe'... lasciamo stare quella storia romanzata della kickboxer (salvata dalla polizia...), che fa veramente scompisciare dalle risate.
Calcola che la tipa ha pure raccontato che le avrebbero... spaccato una bottiglia in testa e per questo le avrebbero messo dei punti, aggiungendo che la rissa sarebbe durata... dieci minuti, :doh: bla bla bla.
Dico, hai idea di cosa significa ricevere una bottigliata in testa ? *
Anzi, farsela spaccare in testa...
Roba da svenimento, ferite gravissime e probabile coma e/o morte.
E sai cosa vuol dire fare a botte per dieci minuti consecutivi ?
Anche un pugile dilettante avrebbe seri problemi di fiato...

Come ho già avuto modo di dirti, a me Cicalone non piace.
Troppo spocchioso e spara cazzate, oltre ad essere un leccaculo delle femmine, che peraltro crede ad ogni vaginata raccontata dalle suddette.

@@

* Ad esempio...

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/viareggio-immigrato-spacca-testa-poliziotto-grave-1641245.html

Citazione
È in prognosi riservata il poliziotto del commissariato di Viareggio vittima della brutale aggressione da parte di un presunto pusher nordafricano.

Era la tarda sera di ieri quando l'agente di 28 anni, in borghese, si ritrova nei pressi della Pineta di Ponente di Viareggio (Lucca). È il parco centrale della cittadina della Versilia, un luogo che - come altri giardini urbani - la sera si trasforma in una centrale di spaccio.

Secondo quanto si apprende dalle prime informazioni disponibili, il poliziotto stava realizzando dei controlli senza la divisa quando ha cercato di bloccare un immigrato. Il controllo, però, si è rapidamente trasformato in una violenta aggressione. Lo straniero ha reagito, colpendo il 28enne con una bottiglia alla testa.

Soccorso poco dopo dal 118, l'agente è stato trasportato immediatamente all'ospedale Versilia. I medici hanno riscontrato una emorragia cerebrale e fratture del cranio. Per questo l'agente è stato poi trasferito d'urgenza al reparto di neurochirurgia dell'ospedale di Livorno. Nella notte è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la ricomposizione della frattura frontale e ora, nonostante il ricovero, non dovrebbe essere in pericolo di vita. Ma i medici per sciogliere la prognosi attendono le prossime 48 ore per valutare il decorso post operatorio.
Stamattina il prefetto di Lucca, Laura Simonetti, e il questore di Lucca, Vito Montaruli, sono andati a fargli visita.

Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1142 il: Giugno 23, 2019, 09:53:36 am »
Citazione
E sai cosa vuol dire fare a botte per dieci minuti consecutivi ?
Anche un pugile dilettante avrebbe seri problemi di fiato...
Senza allenamento bastano quattro pugni per perdere il fiato.

Cicalone fa un po' il buffone ma non mi pare spocchioso. E' molto reverente con le donne combattenti, si vede che ci guadagna ad allenare quelle rinsecchite.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Duca

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1143 il: Giugno 23, 2019, 14:25:16 pm »
Non ho competenza per giudicare tecnicamente Cicalone per cui mi astengo, però credo che anche se fosse antifemminista non potrebbe mica mettersi a gettare merda sulle donne, sai quante ne avrà in palestra che gli portano grano...
Allo stesso modo, conosco gente di destra che lavora nel mondo dell'arte e della cultura e che quindi non può certo sbandierare ai quattro venti il suo credo altrimenti sarebbe tagliato fuori dal giro.

Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1144 il: Giugno 23, 2019, 15:00:00 pm »
Esatto. Come successo a una mia conoscente che ora ritenterà la fortuna a Vicenza.
« Ultima modifica: Giugno 24, 2019, 06:04:12 am da Vicus »
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1145 il: Giugno 23, 2019, 15:14:01 pm »
Non ho competenza per giudicare tecnicamente Cicalone per cui mi astengo, però credo che anche se fosse antifemminista non potrebbe mica mettersi a gettare merda sulle donne, sai quante ne avrà in palestra che gli portano grano...

Sì, ma vedi, c'è una bella differenza tra il gettare merda (come invece son solite fare le "wonder woman" che frequentano le succitate palestre) e l'evitare di leccare i piedi alle suddette.
Non è necessario parlare come me (o come alcuni miei amici, che son pure peggio di me... il che è tutto un dire), basta usare il cervello, moderare un po' i termini e dire in maniera chiara come stanno veramente le cose, senza star lì a genuflettersi di fronte a qualsiasi portatrice di una vagina.
Oppure, se proprio non si sa cosa dire, è meglio tacere.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1146 il: Giugno 23, 2019, 15:28:41 pm »
Senza allenamento bastano quattro pugni per perdere il fiato.

Appunto.
Figurati dieci minuti di botte.
Roba da pugili professionisti o combattenti di MMA (sempre professionisti).



Citazione
E' molto reverente con le donne combattenti, si vede che ci guadagna ad allenare quelle rinsecchite.

Questo è il motivo principale per cui non mi piace.
Che ci guadagni o meno (indubbiamente qualcosa ci guadagna, anche se la gran parte degli introiti arriva sicuramente dagli appartenenti al sesso maschile), non è certamente un buon motivo per leccare il culo a chi mai farà altrettanto.
Anzi.
E da qui si vede la differenza tra me/noi e lui.

Per essere più chiaro: in passato ho conosciuto anche judoka (femmine) che dal punto di vista tecnico eran brave; e pur non amandole, non avevo e non ho alcun problema a riconoscerlo.
Ma questa è cosa ben diversa dallo strisciare per terra, non appena si profila all'orizzonte la sagoma di una femmina e consequenzialmente l'odore di fica, che regolarmente rimbambisce anche uomini che per altri versi sono tosti e in gamba.

E comunque, resta il fatto che all'origine dell'atteggiamento compiacente di Cicalone verso il sesso femminile, c'è proprio la mancanza di consapevolezza.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1147 il: Giugno 23, 2019, 16:08:43 pm »
Garry Tonon, combattente di MMA, fuoriclasse del Brazilian Jiu Jitsu e specialista dell'heel hook. *



*
https://www.bjjheroes.com/techniques/heel-hook

Citazione
The History of the Heel Hook
As mentioned throughout our “history of techniques” section, grappling is one of the oldest activities known to men. As such, most of our sport’s modern day positions had their starting point 1000’s of years ago in one form or another. The heel hook is no different.

One of the earliest forms of grappling where the heel hook can be observed through the culture’s artwork is in Ancient Greece. The popular Pankration and it’s technical advances were transposed to Roman culture, which absorbed a wide range of aspects from Ancient Greek social life.

When going through Nektarios Lykiardopoulos’s book “The Martial Arts of Ancient Greece: Modern Fighting Techniques from the Age of Alexander” we can identify a very clear heel hook being depicted on a Roman stone carving, which can be found in a Vatican Museum (age uncertain), applied by a centaur (see image).

Digging deeper on this subject, there are many Ancient Egypt wrestling drawings that show a variety of leg attacks, including knee-bars, prior to Ancient Greece. Though with our limited resources, we couldn’t find any that showed clear heel hooks.

THE HISTORY OF THE HEEL HOOK IN BRAZILIAN JIU JITSU

There are a few myths surrounding the heel hook technique in jiu jitsu. One of which is that the famous 1960s grappler Ivan Gomes would have been the creator of the submission. This claim was only strengthened by one of Master Carlson Gracie‘s interviews to Marcelo Alonso of PVT, many years ago in which Carlson mentions:

He [Ivan] arrived in Rio for a fight and asked to stay and train with me. Later he travelled the world, and was the first Brazilian fighter to become a big star in Japan. The heel hook that we use today was created by him. – Carlson Gracie

YanoxGomesWe followed Carlson Gracie’s lead. As Ivan passed away in 1990, we met with coral belt José Gomes, Ivan Gomes’ younger brother – who trained with him all his life. José said:

“The Heel Hook existed before us. Itcame through the Japanese that landed here in Northeast of Brazil. Our coach Zé Maria [José Maria Freire] taught us these positions. He learned them from Takeo Yano and Builson Osmar [Yano’s student] (…) Yano came from a different lineage, not really from the Kodokan. He had been with the Japanese Imperial Navy and his school was called Butokukai. He was a great fighter, Helio [Gracie] drew with him. Yano and George [Gracie] were training partners for a long time too here in the Northeast.”

Though Ivan was certainly the first grappler in Brazil to bring attention to the heel hook submission, Takeo Yano was indeed one of the great disseminators of jiu-jitsu in the northeastern region of Brazil in the first half of the 20th century. There he taught and competed for many years, leaving very solid students who went on to lead successful schools, one of which is still running strong today, the SAS of Master Francisco Sá (RIP), now under the management of his son “Sazinho”.

Offline Duca

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1148 il: Giugno 24, 2019, 02:22:26 am »
Sì, ma vedi, c'è una bella differenza tra il gettare merda (come invece son solite fare le "wonder woman" che frequentano le succitate palestre) e l'evitare di leccare i piedi alle suddette.
Non è necessario parlare come me (o come alcuni miei amici, che son pure peggio di me... il che è tutto un dire),
:ohmy:
Oppure, se proprio non si sa cosa dire, è meglio tacere.
Cavolo io dopo cinquant'anni e passa di femminismo ormai ho perso i freni inibitori e non riesco più a tacere, sbrocco a più non posso... :lol:

Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1149 il: Giugno 24, 2019, 06:04:59 am »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.



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Re:Arti Marziali
« Risposta #1152 il: Luglio 03, 2019, 00:55:32 am »
Francis Ngannou



https://www.foxsports.it/2019/07/02/mma-francis-ngannou/

Citazione
Il tempo di Francis Ngannou
The Predator è tornato in scena con la solita prestazione fulminante ai danni di Cigano dos Santos. Il fighter è una delle meraviglie del mondo delle MMA, e ora punta al titolo.

MMA: dettaglio di Francis Ngannou, 32 anni

di Giovanni Bongiorno - 02/07/2019 17:09

Un colpo. Luci spente. È il biglietto di presentazione della più grande meraviglia vista fra i pesi massimi negli ultimi anni. Francis "The Predator" Ngannou è l'uomo col colpo da KO più spaventoso non solo dell'intera divisione, ma probabilmente dell'intero sport. Le MMA non avevano mai visto un colosso così straordinario in termini di KO power, ma soprattutto non avevano mai visto un fighter capace di incutere un timore così grande nei suoi avversari, impotenti, indotti all'errore, prima di finire sempre con la faccia sul pavimento.

Ngannou cavalca un record totale di 14 vittorie e 3 sconfitte, 9-2 in UFC. È molto semplice capire le caratteristiche di Ngannou anche solo osservando il suo record e i metodi di finalizzazione. Le sue vittorie arrivano tutte prima del limite, quattro delle quali per sottomissione, il resto per KO o TKO. Si ha così un quadro completo delle capacità del Predator africano. Tre sconfitte in curriculum, arrivate per decisione dei giudici: dopo il doppio passo falso contro Stipe Miocic - che gli costò la prima opportunità titolata - e la prestazione davvero blanda messa in scena nel match successivo contro Derrick Lewis, Ngannou pare aver ripreso la giusta direzione.

Tornato al suo team d'origine, la MMA Factory, Ngannou pare aver ritrovato se stesso: un fighter pauroso, forse quello che incute più timore date le caratteristiche, un incubo dal quale è stato capace di risvegliarsi davvero solo Stipe Miocic. I due si affrontarono a UFC 220 e nel corso del match, un sempre meno sicuro Ngannou lasciò ogni speranza quando si trovò alle prese con la qualità nel wrestling dell'ex campione, che intelligentemente riuscì a portare il match al tappeto ed a punire The Predator con un buon ground and pound e grazie all'abilità nell'imporre la posizione da terra, limitandogli ogni possibilità di movimento e quindi ogni opportunità per sprigionare la sua immensa potenza.

MMA: Ngannou affonda ancora Blaydes
A UFC Fight Night 141, Francis Ngannou batte per la seconda volta Curtis Blaydes, dopo il primo successo avvenuto a UFC Fight Night 86
Il percorso nelle MMA di Francis Ngannou
Nato e cresciuto a Batié, Camerun, Francis Ngannou a 12 anni lavorava già in una cava di sabbia. La reputazione del padre, quella di spietato street fighter, fece nascere in Francis una sorta di rigetto per il mondo malevolo delle gang di strada, portandolo ad evitarle con tutti i mezzi possibili e a perseguire un sogno molto più costruttivo e nobile: quello di diventare un pugile.

Dotato già da bambino di un fisico mastodontico ed invidiabile, dovrà attendere l'età adulta per iniziare a prepararsi seriamente, contando fino a quel momento appena su un anno di allenamento nella boxe, interrotto a causa di una malattia. Arrivato a Parigi a 26 anni, senza un soldo e con la venerazione per Mike Tyson, Francis era pronto ad iniziare il suo percorso, sebbene conscio delle scarse possibilità a causa dell'età. Vivendo da senzatetto a Parigi, iniziò ad allenarsi gratis nell'agosto 2013 sotto la guida di Didier Carmont.

Quando ho iniziato - avrebbe poi dichiarato Ngannou - non avevo niente. Niente. Avevo bisogno di tutto. Quando inizi a guadagnare soldi ed a collezionare oggetti, pensi di volere davvero tutto. Ma il proposito non era quello di collezionare delle cose, ma quello di realizzare qualcosa di grande. Di portare a compimento il sogno.

Così Francis ha iniziato a lavorare per realizzare il suo sogno. Più avanti, con il denaro ottenuto in carriera, fonderà la Francis Ngannou Foundation. La fondazione ha costruito la prima palestra di sport da combattimento in Camerun, dando la possibilità ai giovani con meno opportunità di perseguire i propri sogni.

L'arrivo in UFC e la rapida scalata
Francis Ngannou arriva in UFC nel 2015, appena due anni dopo l'inizio degli allenamenti, e vanta un record di 5-1. Dotato di una già evidente predisposizione ai colpi, è altrettanto evidente il limite nell'impostazione del grappling e del ground game, abilità evolutesi nel tempo, così come la sua padronanza dell'inglese. La sua voce soave da bambino curioso fa da contraltare alla brutalità con cui inizia ad affossare i primi avversari.

L'esordio in UFC, datato 19 dicembre 2015, certifica la sua capacità di saper combattere in piedi con tutte le caratteristiche del caso: i colpi sembrano forse un po' lenti, il footwork però è parecchio funzionale, la coordinazione perfetta, la potenza indescrivibile. È Luis Henrique il primo a farne le spese, steso nel corso del secondo round a seguito di una combinazione di braccia che fa crollare il brasiliano sulle sue stesse gambe. Si capisce da subito che Ngannou non è un combattente comune.

Grazie anche a un'impostazione da pugile facilitata dalle dimensioni enormi (193 cm d'altezza per 211 d'allungo), Ngannou ha iniziato a far strage di avversari, collezionando teste illustri in brevissimo tempo. Il suo stile è brutale ma pulito, costituito da combinazioni di braccia letali, da potenza irresistibile in entrambe le mani e dalla capacità quasi chirurgica di individuare il mento del proprio avversario. Un insieme di punti forti spettacolari e vincenti, che gli hanno consentito di scalare rapidamente la divisione fino ai vertici. Dopo aver inanellato cinque vittorie di fila e due Performance of the Night, battendo avversari del calibro di Curtis Blaydes, Andrei Arlovski e Alistair Overeem, a Ngannou il 20 gennaio del 2018 gli viene data l'opportunità di combattere per il titolo che apparteneva allora a Stipe Miocic.

UFC 220: arriva la sconfitta contro Stipe Miocic
Il match assume dei connotati strani: inizialmente Ngannou cerca di prendere le misure e di staccare, letteralmente, la testa dal collo di Miocic. Il pompiere di Cleveland però ha l'intelligenza e l'esperienza di chi conosce benissimo la gabbia ed ogni suo segreto e non fatica ad assorbire qualche colpo di striscio ed a mettere a segno la strategia vincente: quella di affidarsi al proprio wrestling per costringere spalle a terra il camerunense, rendendolo totalmente inoffensivo fino al suono della sirena del quinto round. Il verdetto è impietoso: 50 a 44 in favore dello statunitense per tutti e tre i giudici. Un risultato che porta Francis a riconsiderare il proprio ruolo all'interno del mondo delle MMA: anche il fighter più forte può essere sconfitto.

Il match successivo è d'assestamento per Ngannou e rimane probabilmente uno dei match dalle più alte aspettative, ma estremamente deludente nel suo svolgimento, che si sia mai visto. È la Bestia Nera Derrick Lewis ad avere la meglio su Ngannou, ancora per decisione unanime. 31 colpi totali in tre round, un dato agghiacciante che pone il match fra i due colossi al secondo posto fra i match col minor numero di colpi totali fra due sfidanti in UFC, considerando i match da tre round.

Dopo il ritorno alla MMA Factory però Francis Ngannou non sbaglia una singola uscita. Chi lo dà per morto nel rematch contro il potente wrestler Curtis Blaydes, deve ricredersi. Chi suona la sua marcia funebre in occasione del rientro di Cain Velasquez viene zittito in una manciata di secondi. Chi crede che la strategia e la qualità in gabbia di Junior dos Santos siano superiori all'istinto ed alla brutalità del Predator africano rimane sorpreso. Ed in due minuti e ventidue secondi totali Ngannou si libera di tre dei più forti pesi massimi mai visti all'interno dell'ottagono UFC.  È ancora rivoluzione. È ancora Francis Ngannou.

Con la legalizzazione delle MMA in Francia a partire dal 2020, un evento a Parigi da parte di UFC, sicuramente numerato, è già dietro la porta. Una possibilità che il francese d'adozione Ngannou non potrà farsi sfuggire. E infatti ha già iniziato la sua campagna per ottenere la prossima chance titolata che dovrebbe vederlo contro il vincitore del rematch fra il campione Daniel Cormier e lo sfidante Stipe Miocic. A UFC 241, che avrà luogo ad Anaheim, California, il prossimo 17 agosto, sapremo chi sarà il prossimo campione dei pesi massimi.

The Predator è già in attesa, dopo aver messo a segno tre impressionanti vittorie di fila contro un contendente credibile e due ex campioni. Dopo il ridimensionamento subito e la palese evoluzione in termini di esperienza e presenza nell'ottagono, Francis Ngannou è pronto.


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Re:Arti Marziali
« Risposta #1154 il: Luglio 07, 2019, 10:59:34 am »
Trattasi del judoka Flavio Canto (uno dei più grandi esperti di lotta a terra), medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2004, contro una campionessa giapponese di judo.

https://www.facebook.com/yuka.osumi.5/videos/1507100019403619/