Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 310292 volte)

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Online Frank

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Re:Arti Marziali
« Risposta #105 il: Ottobre 03, 2015, 18:31:27 pm »
Tra poco i lavori socialmente utili saranno sostituiti da corsi di pugilato femminile a pagamento. Chissà perché non organizzano per le donne corsi di cucito gratis, per come va l'economia sarebbero ben più utili :lol:

Già, ci manca poco.  :cool:

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Come ho già avuto modo di scrivere, non sono un amante delle MMA; tuttavia, questo ragazzo texano che mi è stato segnalato da una conoscenza, è veramente interessante.



Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #106 il: Ottobre 03, 2015, 23:00:29 pm »
In effetti è bravo. L'allenamento è sempre più di tipo sportivo, come nel pugilato, sarebbe interessante se si riconsiderasse quello in voga in Cina e Giappone un secolo fa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #107 il: Ottobre 04, 2015, 12:46:42 pm »
In effetti è bravo. L'allenamento è sempre più di tipo sportivo, come nel pugilato, sarebbe interessante se si riconsiderasse quello in voga in Cina e Giappone un secolo fa.

Bravo ed estremamente esplosivo, nonché dotato di una forte personalità.
Un futuro campione del mondo.


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L'allenamento è sempre più di tipo sportivo, come nel pugilato,

Sì, è vero, ormai gli allenamenti sono sempre più di tipo sportivo.

Del resto, anche il "mio" amato judo, non è più quello di un secolo fa.

Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #108 il: Ottobre 04, 2015, 15:51:32 pm »
Oltretutto l'allenamento a scopo sportivo modifica la disciplina stessa per adeguarla alle regole della gara, i combattimenti reali durano una frazione di secondo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #109 il: Ottobre 04, 2015, 18:13:08 pm »
Oltretutto l'allenamento a scopo sportivo modifica la disciplina stessa per adeguarla alle regole della gara, i combattimenti reali durano una frazione di secondo.

Certo, senza alcun dubbio.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #110 il: Ottobre 11, 2015, 16:10:03 pm »
Vicus, tanto per evidenziare, una volta di più, le differenze tra i due sessi...
http://judotrainingdevelopment.com/2013/12/19/strength-muscles-for-judo/

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STRENGTH & MUSCLES FOR JUDO

By Mark Lonsdale, Judo Training Development

As we discussed in the previous article on fighting fitness, there is fit and there is fighting fit. So this begs the question, which muscles do we need for fighting and for judo? We already know that judo is one of those sports that requires almost every muscle when doing randori or competing, but which ones are the most important?

To explore this question, let’s start with a novice to judo. The first thing he or she learns in judo is usually ukemi (breakfalls), which does not require any particular muscles, but the rolling and falling does help to strengthen the core and build confidence. Therefore, the first real strength comes in gripping, and as you will often hear in judo, “No Grip – No Throw.” In other words, if you lose your grip you often lose the throw. Therefore grip strength found in hands, wrists, and forearms, is important and often a weakness that must be addressed with female athletes. The novice will develop this strength with regular judo practice but elite athletes may want to supplement this with more specific exercises, such as rope climbs or pull-ups with judogi sleeves over a pull-up bar.

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http://www.my-personaltrainer.it/sport/judo-preparazione.html

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Judo: concetti di preparazione atletica
A cura di Simone Forte

Il judo è uno sport da combattimento, e come la maggior parte di questi sport gli atleti devono rientrare in determinate categorie di peso.
Ciò sta a significare che oltre una preparazione improntata sul miglioramento delle prestazioni muscolari, circolatorie e respiratorie, bisogna lavorare anche sulla variazione di peso, cercando di raggiungere un equilibrio, per quanto corretto possibile, tra massa magra e massa grassa.
Per esempio, due atleti del peso di 80kg con percentuali di massa magra diversa avranno prestazioni diverse, l'atleta con una massa magra superiore, ma dello stesso peso dello sfidante, avrà forza, esplosività e resistenza nettamente superiori.
A parità di tecnica, l'atleta in questione sarà avvantaggiato, però se lo sfidante possiede una tecnica superiore allora i muscoli servono a ben poco,  lo sfidante cercherà di sfruttare il suo peso derivante dalla massa grassa per utilizzarlo in determinate tecniche come zavorra di lancio.
Questo concetto è valido solo se l'atleta con una massa magra inferiore avrà una padronanza tecnica superiore.

Quando viene preparato un'atleta per gare professionistiche si cerca sempre di farlo rientrare nel limite della categoria di peso inferiore; prendiamo una delle sette categorie uomini, kg 73 - 81 , si cercherà di far rientrare l'atleta in questa categoria con un peso di 80kg, per far sì che già dal punto di vista muscolare sia avvantaggiato rispetto a un'atleta che  pesa 74kg.
Ovviamente questo concetto è valido solo se si tiene conto della composizione corporea come accennato precedentemente.

Ciò vuol dire che gli atleti non vengono preparati solo in palestra per quanto riguarda i combattimenti ma vengono seguiti minuziosamente sulle 24 ore, c'è l'addetto alla preparazione tecnica come l'addetto alla preparazione fisica, piuttosto che mentale, piuttosto che alimentare.
E' una squadra che si muove dietro il singolo per poter vincere tutti insieme; erroneamente molti pensano che gli sport individuali riguardino il singolo atleta ma non è così, nella fase di gara l'atleta viene visto solo ma alle sue spalle c'è sempre una squadra che opera per il raggiungimento dello scopo (mission).
Un'altra particolarità nella preparazione atletica a 360°, e che molti trascurano, è la preparazione psicologica; in molti dimenticano che il corpo ha un centro di controllo che è la mente, se la mente abbandona l'atleta per un solo attimo le sue potenzialità calano vertiginosamente.
Le emozioni entrano nell'atleta come elementi di disturbo sottoforma di distrattori, in chiunque pratichi un'attività sportiva a livello agonistico l'autostima, il valore di sé, ma anche la paura di vincere (nikefobia) o la paura di perdere possono condizionarne fortemente l'attività.
Per quanto riguarda la preparazione muscolare bisogna pianificare tutto l'allenamento in base alle date di gara e alla preparazione tecnica, in primis ad essere allenata è la forza massimale, dopodiché valutare attentamente in base alle caratteristiche tecniche dell'atleta, se bisogna aumentare più la forza resistente piuttosto che la forza esplosiva o viceversa tenendo conto che sono inversamente proporzionali e cioè che all'aumentare dell'una diminuisce l'altra.

Generalmente ogni atleta ha delle tecniche preferenziali che sente più sue e che riesce a far girare con estrema facilità, ma tenendo conto di un'atleta con conoscenze complete si cercherà di allenare più la forza resistente che quella esplosiva.
In questo sport può capitare che il judoka dovrà combattere per tutta la durata dell'incontro, che per gli uomini è di 5 minuti mentre per le donne è 4 minuti.
Combattendo per tutta la durata dell'incontro significa che non c'è stato nessun ko e nessun abbandono da parte dell'avversario, quindi si ha bisogno di una buona forza resistente che ci permetta di mantenere contrazioni isometriche alternate a cambi repentini, nonché esplosività nell'esecuzione tecnica tipo proiezioni.
A questo punto possiamo dedurre che la preparazione ottimale per un judoka è allenare preventivamente la forza massimale (quindi non aumentando l'ipertrofia per non avere un aumento di peso se si è già a limite categoria), poi mantenere un corretto equilibrio tra forza esplosiva e forza resistente, mantenendo leggermente più elevata quest'ultima.
L'ipertrofia è l'aumento delle dimensioni delle cellule muscolari, muscoli più grossi significa peso maggiore e ciò deve essere valutato con cura dal preparatore atletico, in un ciclo esempio si cercherà di aumentale la forza massimale per poter poi aumentare anche l'ipertrofia, se ce n'è bisogno, per poi ritornare sulla forza massimale e successivamente curare resistenza e esplosività.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/sport/judo-preparazione.html

Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #111 il: Ottobre 11, 2015, 19:25:38 pm »
La palestra era mista e a turno ci si allenava in kata e kumite con donne - del tutto impraticabile. Lo shian ci consigliò di vederci in un'altra palestra dove non erano iscritte e l'allenamento era un'altra cosa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #112 il: Ottobre 11, 2015, 20:30:27 pm »
La palestra era mista e a turno ci si allenava in kata e kumite con donne - del tutto impraticabile. Lo shian ci consigliò di vederci in un'altra palestra dove non erano iscritte e l'allenamento era un'altra cosa.

Ah, senza alcun dubbio era un' altra cosa...
Tra l' altro, se dipendesse da me, maschi e femmine sarebbero sempre rigorosamente separati in tutte le palestre dove si praticano arti marziali o altre discipline da combattimento, come il pugilato o la kickboxing, per più di una ragione, e in particolar modo perché le donne hanno solo da guadagnarci nell' allenarsi con gli uomini, mentre quest' ultimi hanno solo da perderci.
Non solo: per la gran parte dei maschi, soprattutto da giovani o da giovanissimi, è alquanto imbarazzante allenarsi con le femmine, per il semplice fatto che le suddette non sono i loro "avversari naturali", per cui non rendono neanche al massimo.
Viceversa, le femmine danno sempre il massimo, sia perché non hanno nulla da perdere, sia perché vedono nei maschi il loro "punto di riferimento", possibilmente "da superare".
Per le femmine l' avversario numero uno è il maschio, non la femmina, mentre per gli appartenenti al sesso maschile sono gli altri maschi e non le femmine, verso le quali hanno quasi sempre un certo rispetto e senso di protezione, che al contrario non esiste.




Offline Vicus

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« Risposta #113 il: Ottobre 11, 2015, 21:07:14 pm »
E' proprio così, e vale anche a scuola. PS: non ci disse "che non c'erano donne", ma in quella palestra l'allenamento era migliore.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.


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« Risposta #115 il: Ottobre 16, 2015, 23:12:57 pm »
Il Krav Maga è tra le arti marziali più interessanti perché si basa su situazioni reali. D'altra parte sembra concepita per ingaggi con teppisti da strada poco preparati. Sembra abbastanza facile, con una buona preparazione e costituzione fisica, reagire a quelle tecniche.
Andrebbero soprattutto sviluppati gli aspetti relativi alla posizione (equilibrio, busto, guardia) che nelle arti marziali tradizionali sono considerati i più importanti: è facile per un avversario preparato sbilanciare o atterrare un soggetto che porta il peso in avanti, o alza le spalle.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #116 il: Ottobre 17, 2015, 00:54:13 am »
Mi risulta che numerosi istruttori non la definiscono un' arte marziale, bensì una "tecnica di combattimento", nata per essere usata in un contesto bellico e quindi studiata per neutralizzare (ed eventualmente uccidere) l'avversario.
Tuttavia si vede chiaramente che è un "misto" di varie arte marziali.
Certe proiezioni, certe leve al braccio, hanno molto a che fare col judo e con il vecchio jujutsu giapponese.


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Re:Arti Marziali
« Risposta #117 il: Ottobre 17, 2015, 01:25:11 am »
Stavo per scrivere che mi ricordava il jujitsu, anche se le leve appaiono solo vagamente simili. Ricorda anche le tecniche di combattimento insegnate in alcune accademie di polizia, ideate sulla base di situazioni-tipo del teppismo da strada.
E' sicuramente efficace in contesti del genere, ed anche veloce da imparare, ma non regge il confronto con le arti marziali orientali che richiedono anni di pratica.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #118 il: Ottobre 17, 2015, 01:33:09 am »
Ricorda anche le tecniche di combattimento insegnate in alcune accademie di polizia, ideate sulla base di situazioni-tipo del teppismo da strada.

Sì, anche.

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E' sicuramente efficace in contesti del genere, ed anche veloce da imparare,

Infatti è stato studiato per essere imparato rapidamente.

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« Risposta #119 il: Ottobre 24, 2015, 16:24:29 pm »
http://www.oasport.it/2015/10/judo-mondiali-junior-2015-dominio-asiatico-settimo-posto-per-carlino/

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Judo, Mondiali junior 2015: dominio asiatico, settimo posto per Carlino
Posted on 23 ottobre 2015
by Giulio Chinappi

Si sono aperti quest’oggi i Campionati Mondiali junior di judo, che si tengono per l’edizione 2015 nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi. La prima giornata di combattimenti è stata dedicata a quattro categorie di peso, due maschili (55 kg e 60 kg) e due femminili (44 kg e 48 kg).

Il primo titolo maschile di questa competizione ha visto il successo del kazako Magzhan Shamshadin, che in finale si è imposto per ippon sul sudcoreano Lee Ha-Rim. Entrambi i judoka asiatici non figuravano tra i favoriti della vigilia, anche se nel 2013 Shamshadin si era già laureato campione continentale fra i cadetti, piazzandosi anche terzo nella stessa competizione l’anno successivo. Le medaglie di bronzo sono andate al collo del georgiano Irakli Kupatadze e del mongolo Amartuvshin Bayaraa, mentre per i colori azzurri questa categoria ha portato il miglior risultato di giornata, con il settimo posto di Andrea Carlino. Il diciottenne campione nazionale aveva iniziato il suo percorso con un ippon sul russo Ayub Bliev ed una vittoria per uno shido sull’argentino Nicolás Gómez, numero tre del tabellone. Ai quarti di finale, però, l’azzurrino ha subito una sconfitta per yuko dal già citato Kupatadze, prima di essere eliminato ai ripescaggi da un ippon dell’azero Natig Gurbanli.

Nella categoria 60 kg è arrivato un nuovo titolo per il diciannovenne giapponese Ryuju Nagayama, che si rivelò nel 2011 vincendo la medaglia d’oro ai Mondiali cadetti in finale contro Elios Manzi, e successivamente diventando campione asiatico junior nel 2013. Quinto in questa competizione due anni fa, Nagayama è tornato in grande spolvero dopo un anno di assenza dai tatami internazionali, andando a vincere la finale con un ippon sul mongolo Tsogtbaatar Tsendochir. La Corea del Sud e la Francia hanno conquistato le due medaglie di bronzo in palio, rispettivamente con Kim Chan-Nyeong e Walidé Khyar, numero uno del seeding e unico in grado di interrompere il dominio del continente asiatico. Proprio Khyar aveva battuto agli ottavi di finale Manuel Lombardo (ippon), dopo che l’azzurro si era sbarazzato in due minuti del kazako Zhaksybek Zhensibek. Angelo Pantano, invece, ha sconfitto in meno di un minuto il mongolo Battulga Ganbaatar prima di cedere in trentatré secondi al forte britannico Samuel Hall.

Tra le ragazze, la categoria 44 kg ha visto il trionfo della sudcoreana Lee Hye-Kyeong, già campionessa asiatica di categoria nel 2014 e argento iridato tra i cadetti nel 2013. Lee, che vanta anche due bronzi vinti alle Olimpiadi giovanili di Nanjing 2014 (individuale e a squadre), si è imposta per yuko sulla giapponese Riko Igarashi, mentre il podio è stato completato dalla brasiliana Rita Reis e dalla mongola Narantsetseg Ganbaatar. Sofia Petitto, inizialmente iscritta in rappresentanza dell’Italia, non ha preso parte alla prova a causa di un infortunio al ginocchio.

Nella categoria 48 kg, il Giappone si è imposto grazie a Funa Tonaki, classe 1995, atleta che già vanta un’ottima esperienza internazionale rispetto a molte delle sue coetanee. Terza alle Universiadi di Gwangju, la nipponica ha infatti già conquistato l’argento al Grand Prix di Budapest, e quest’oggi ha arricchito il suo palmarès grazie ai cinque ippon messi a segno in altrettanti incontri, l’ultimo dei quali ai danni della slovena Maruša Štangar, numero quattro del tabellone. In terza posizione si sono invece classificate l’altra giapponese Mikoto Tsunemi e la francese Séphora Corcher. Proprio Tsunemi aveva eliminato al secondo turno l’azzurra Romina Passa con un ippon messo a segno in quarantanove secondi.

La giornata di domani vedrà altre quattro categorie di peso protagoniste: 66 kg e 73 kg per i maschi, 52 kg e 57 kg per le femmine. L’Italia sarà rappresentata dal campione mondiale cadetti Giovanni Esposito, che nella categoria 66 kg effettuerà il suo esordio contro il bosniaco Petar Zadro.