Nelle scuole americane nel grappling ragazzi contro ragazze perdono perchè i primi pensano sia un'incontro sportivo , le seconde la possibilità di un massacro , secondo me .
Come ho già avuto modo di scrivere, quando ci sono di mezzo i due sessi l'approccio femminile al combattimento è differente da quello maschile, perché per quest'ultimi l'avversario numero uno è l'altro maschio e non la femmina,* mentre per le femmine il "parametro di riferimento" - sostanzialmente
il nemico da abbattere - è l'uomo, il maschio umano.
Questo atteggiamento ha origine dall'inferiorità muscolare femminile, che genera nelle suddette degli insopprimibili complessi di inferiorità e al tempo stesse le rende
cattive.Certo, c'è da dire che quando un uomo si impegna un po' più del solito e non percepisce la femmina che ha davanti come un fiorellino da proteggere, le cose cambiano.
Quello che vedi nel video è l'armeno Gegard Mousasi, un combattente di arti marziali miste proveniente dal judo (è un 1° dan come me),
mentre la bionda è la statunitense Ronda Rousey, bronzo olimpico e 4° dan.
Be', lui si impegna solo lo stretto necessario e sorridendo pure; lei, invece, ce la mette tutta, fa la faccia cattiva ma le busca ugualmente.
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* In questo io non sono mai stato un
maschio medio.
Per me, durante gli allenamenti, anche una femmina era un avversario da sconfiggere.
Anzi, soprattutto una femmina.