http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2014/03/06/una-legge-francese-contro-la-questione-maschile-proviamoci-anche-noi/Per la Terragni, la questione maschile è vista in negativo. Tenta di associare maschilismo e questione maschile. Come ha già tentato di fare con antifemminismo, misoginia e maschilismo.
Ridicoli mezzucci che attecchiscono solo dove c'è esaltazione ed ignoranza, cioè... nella maggioranza delle femministe.
Un tentativo di mistificare e privare di peso le nostre istanze.
La dimostrazione dell'assoluta incapacità delle femministe di stabilire le corrette priorità, persino per ciò che concerne il diritto, e nel comprendere i problemi che esse, erroneamente, si illudono che non possano riguardarle il prima persona.
Salvo poi quando ad essere vittima del sopruso è un loro figlio.
Il che dimostra che, a differenza del resto delle donne e degli uomini, le femministe sono assolutamente inadeguate alla vita politica.
A cosa è servito mantenere tanti anni l'inutile
Ministero delle
IMPari
Opportunità?
In corso in queste ore alla Camera la battaglia sul 50/50 nelle liste elettorali. Le deputate hanno formato un fronte bipartisan per ottenere l’alternanza uomo-donna e il 50 per cento dei capilista, con la solidarietà della presidente Laura Boldrini.
L’attuale testo dell’Italicum prevede l’alternanza due-uno, e secondo le simulazioni provocherebbe infatti una diminuzione delle elette. Parte degli emendamenti proposti sono stati accantonati, altri attendono di essere esaminati. Non si sa se entro stasera o la prossima settimana: il dibattito proseguirà fino a mezzanotte per essere ripreso lunedì, con slittamento del voto finale. Né si sa se il voto sarà palese oppure, su richiesta di un numero congruo di deputati, segreto. In quest’ultimo caso gli emendamenti verrebbero certamente respinti con una mitragliata maschile bipartisan. Ma anche il voto palese non costituirebbe una tutela: Forza Italia, nonostante la mobilitazione di molte parlamentari di questo schieramento, difende l’attuale testo.
Potrebbe essere, insomma, un 8 marzo molto amaro.
Nel frattempo in Francia le cose sembrano andare meglio. In dirittura d’arrivo un’articolata legge di parità, una sorta di legge-quadro che prende di petto e complessivamente la “questione maschile”, proponendo per macro-aree tematiche (politica, lavoro, famiglia, violenza, autodeterminazione) dispositivi per un’effettiva applicazione delle normative già vigenti: spesso infatti le leggi esistono, ma vengono aggirate o restano inapplicate, come nel caso della nostra 194, affossata da una ponderosa obiezione di coscienza. Ma nella proposta francese ci sono anche novità legislative.
Affrontare la questione maschile, tutta insieme, e non un pezzetto alla volta: questa la novità dell’impostazione. “Poiché le disuguaglianze sono presenti ovunque” spiegano gli estensori della proposta “dobbiamo agire ovunque”.
Si parla per esempio di riforma dei congedi parentali, con relative sanzioni. Di meccanismi penalizzanti per le aziende con board ostinatamente monosex. Di semplificare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Di una giustizia più efficace e rapida contro la violenza sessista. E anche di liste elettorali che garantiscano, pena la non ammissibilità, un’effettiva equa rappresentanza (tutta la legge la trovate qui).
Ispirandosi al modello francese, calibrato e adattato alla situazione italiana (qui stiamo certamente peggio delle francesi), i deputati Michela Marzano e Pippo Civati hanno pensato di lavorare a uno schema simile, avvalendosi del contributo di chiunque abbia indicazioni e suggerimenti.
Anch’io intendo dare una mano alla redazione di questa proposta. E dicendo “io” mi riferisco anche alle lettrici e ai lettori di questo blog.
Una legge che nasce dall’esperienza e dalle riflessioni del maggior numero di donne e di uomini nasce più forte e radicata, scritta nella coscienza collettiva prima ancora che nei codici.
Vi invito quindi a leggere attentamente la proposta francese e a far pervenire qui le vostre osservazioni.
Commenti già pervenuti:
Un burlone:
Mxxxxa Txxxxxxi - 7 marzo 2014
Quanto è bello non aver da fare nulla tutto il giorno ed essere pagata per riversare i miei deliri giornalieri su questo spazietto rosa per complessate.
W le leggi femministe che permettono alle donne italiane come me di parassitare sul lavoro del maschio comune.
BxX - 7 marzo 2014Lei quando parla di questione maschile lo fa per sfogare il suo rancore misandrico e bestemmia. Pretende il rispetto ma non è capace di averne per chi, a causa della questione maschile, muore ogni giorno sul lavoro.
La QM è interrogarsi sul perché i figli dei separati stanno con le madri nel 95% dei casi; perché gli uomini sono dovuti andare in pensione cinque anni più tardi delle donne a fronte di una minor speranza di vita e, soprattutto, hanno dovuto pagare per questo privilegio tutto femminile; è chiedersi perché solo all’uomo spetti l’obbligo del serviziodi leva, attualmente sospeso;è chiedersi perché la “paternità” non sia un diritto riconosciuto a livello costituzionale, cal “pari” della maternità, il che si traduce nel fattto che l’uomo non ha il diritto di essere informato o consultato sul da farsi per una gravidanza che lo riguarda, non può contare sull’affido esclusivo del nasciuro in caso di parto anonimo, ma sarebbe comunque tenuto al mantenimento del figlio non voluto; chiedersi il lavoro maschile sia così ghettizzato e la quasi totalità degli infortuni e morti bianche, riguarda gli uomni ma, è anche, interrogarsi sul perché le femministe abbiano la faccia tosta di richiedere il 50% delle poltrone (ma solo sulle poltrone), invece di lavorare con noi per ridurle; perchè in blog come questo, la mia opinione viene scambiata per attacco personale, mentre gente malata continua ad insultare l’intero genere maschile, ad istigare alla violenza, fino a fare vera e propria apologia di reato. Che dire… Si sciacqui la bocca quando parla di Questione Maschile. Sono cose serie.