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16 Marzo 1978, via Fani: "Se sarà luce sarà bellissimo- Moro:Un'altra storia"(It
Suicide Is Painless:
Il sempre profetico "veggente" Pecorelli, la cui bocca infatti verrà l'anno dopo chiusa per sempre:
Le brigate rosse….un motorino.
Dopo l’uccisione di Aldo Moro Pecorelli pare sapere anche che le brigate rosse non sono altro che il braccio armato di ben più alta organizzazione e scrive:
«le Br non rappresentano il motore principale del missile, esse agiscono come motorino per la correzione della rotta dell’astronave Italia»[28].
Ma allora, chi è il motore principale del Missile?
Suicide Is Painless:
Io a questa non ci credo nè ci ho mai creduto, troppo fantasiosa per i miei gusti, però la riporto in merito ad un'osservazione fatta -mi pare- da Marmocchio sul fatto che Moro nelle lettere fatte uscire dalle BR dalla "Prigione del popolo" non menzioni mai direttamente la mattanza della scorta avvenuta nella sparatoria di via Fani, da fonte anonima a Solange Manfredi, freelancer blog che si occupa di "misteri d'Italia e stragi coperte e deviate":
"Moro non era in via Fani e venne prelevato, del tutto pacificamente, con la scusa di proteggerlo, dopo la messa del mattino. La scorta fu mandata su un altro percorso e fu sterminata sparando a raffica come messa in scena eclatante e per sopprimere i testimoni. Tra l'altro ci fu anche qualche residente che scattò alcune foto dopo l'agguato. Le foto furono sequestrate e distrutte, non se ne seppe più nulla. Moro non fa mai, nelle sue lettere, alcun accenno, neppure alla lontana, alla strage in via Fani e alla sorte degli uomini della sua scorta, ai quali era personalmente ed affettivamente legato."
Suicide Is Painless:
E ancora, sempre leggendo l'interessantissimo, sconvolgente per la sua lettura e previsione degli avvenimenti che sarebbero di lì a poco accaduti, Pecorelli sulle righe di OP, del quale mio padre aveva tutti i numeri, accidenti a me con quello che varrebbero adesso:
Il massone che aveva scritto troppo.
Vi è stata una persona, iniziata a questo linguaggio, legato ai servizi segreti che, coraggiosamente ha scritto molto sul caso Moro…. sino a quando non è stato ucciso. Era Carmine Pecorelli
Il suo modo di scrivere era sibillino, da iniziati (era un massone iscritto alla Loggia P2), ma di una cosa, oggi, siamo sicuri: sapeva molto e….scriveva. Ed allora andiamo a vedere cosa sapeva e cosa ci aveva scritto sul sequestro Moro.
Come, ricorda il Senatore Sergio Flamigni:
“Pecorelli coglieva l’atmosfera di dura ostilità verso la politica di Moro, e a partire dalla seconda metà del 1975 cominciò a esprimerla attraverso enigmatiche note di questo tenore: «È proprio il solo Moro il ministro che deve morire alle 13?»; «Moro-bondo»; «Un funzionario, al seguito di Ford in visita a Roma, ebbe a dichiararci: “Vedo nero. C’è una Jacqueline [vedova Kennedy, ndr] nel futuro della vostra penisola”»; «... E a parole Moro non muore. E se non muore Moro...». Il 9 gennaio 1976 “Op” riportò a tutta pagina una caricatura di Moro col titolo: «Il santo del compromesso, Vergine, martire e... dimesso», e le parole: «Oggi, assassinato con Moro l’ultimo centro-sinistra possibile di sedimentazione indolore della strategia berlingueriana...». Era in pratica una sequela di allusioni di morte che Pecorelli non aveva mai rivolto a nessun altro uomo politico" [24].
L’Ok all'agguato di via Fani data attraverso un necrologio?
A Pecorelli legato ai servizi segreti, alla massoneria e buon conoscitore del linguaggio degli iniziati non sfugge uno “strano necrologio” e il 15 marzo, ovvero il giorno prima dell’agguato di via Fani, l’agenzia “Op” scrive:
«Mercoledì 15 marzo il quotidiano “Vita sera” pubblica in seconda pagina un necrologio sibillino: “2022 anni dagli Idi di marzo il genio di Roma onora Cesare 44 a.C.-1978 d.C.”[25]. Proprio le idi di marzo del 1978 il governo Andreotti presta il suo giuramento nelle mani di Leone Giovanni. Dobbiamo attendere Bruto? Chi sarà? E chi assumerà il ruolo di Antonio, amico di Cesare? Se le cose andranno così ci sarà anche una nuova Filippi[26]?».
Aldo Moro come Cesare? Forse.
Aldo Moro viene rapito proprio mentre si sta recando a tenere un discorso alle Camere…proprio come Giulio Cesare che si era recato in Senato.
In via Fani c’è sicuramente, risulta agli atti, la presenza del colonnello Guglielmi, istruttore dei gladiatori nelle tecniche dell’imboscata.
Quando Giulio Cesare venne ucciso i congiurati, preparandosi all’agguato, appostano un gran numero di gladiatori a poca distanza.
Ed allora nel linguaggio degli iniziati: Chi è il genio di Roma che onora Cesare nel misterioso necrologio (si badi bene necrologio) del 15 marzo?
Ed ancora: chi poteva essere (leggi rappresentare) Bruto per Aldo Moro?
Ma la domanda più importante è: il misterioso necrologio apparso su Vita sera poteva essere in realtà l’Ok ai terroristi circa l’azione preparata per il giorno dopo?
Killer professionisti e manovalanza di piazza…il particolare da tenere a mente.
Pecorelli dimostra, attraverso i suoi scritti, di sapere anche bene da chi era composto il commando dell'agguato di via Fani, infatti, durante il sequestro del Presidente DC, su OP scrive:
“Aspettiamoci il peggio, gli autori della strage di via Fani e del sequestro di Aldo Moro sono dei professionisti addestrati in scuole di guerra del massimo livello. I killer mandati all’assalto dell’auto del presidente potrebbero invece essere manovalanza reclutata su piazza. È un particolare da tenere a mente”[27].
Eccolo il particolare da tenere a mente: In via Fani vi erano manovalanza di piazza e professionisti. Ovvero: brigatisti e… chi altro?
La loggia di Cristo in paradiso.
Ecco un altro pezzo importante pubblicato su “Op”:
“Il ministro di polizia [cioè Cossiga, ndr] sapeva tutto, sapeva persino dove [Moro] era tenuto prigioniero... perché un generale dei carabinieri era andato a riferirglielo nella massima segretezza [ma] il ministro non poteva decidere nulla su due piedi, doveva sentire più in alto e qui sorge il rebus: quanto in alto, magari sino alla loggia di Cristo in Paradiso... Non se ne fece nulla e Moro fu liquidato... Purtroppo il nome del generale CC è noto: Amen[29]”.
Dunque Pecorelli sosteneva che Cossiga fosse stato informato da un generale dei CC “Amen” (generale Dalla Chiesa[30]) dove Moro veniva tenuto prigioniero, ma che la sua azione fosse subordinata ad un livello più alto “magari sino alla loggia di Cristo in paradiso” (loggia P2).
E’ appena il caso di ricordare che i comitati di crisi istituiti da Cossiga per gestire i 55 giorni del rapimento Moro pullulavano di affiliati alla Loggia P2.
Il 20 marzo 1979 il giornalista Mino Pecorelli viene ucciso a Roma.
Duca:
Ottimo lavoro, Scorpio, un grosso plauso.
Effettivamente Martinelli non ne ha azzeccato uno: Vajont una merdata, Porzus pieno di strafalcioni e inesattezze fuorvianti, Carnera una pulcinellata (meglio The harder they fall a questo punto) e quello su Moro una roba abortita chissà per paura o cosa, boh vai a capire.
Ho messo sotto il mulo però il lavoro è lungo, speravo di vedere stasera Se sarà luce ma è andata buca, sarà per il fine settimana comunque non vedo l'ora, e per vederlo rinuncio anche a una serata di mignottume perché ci sono cose più importanti della figa.
Ok, è vero, via Fani non è stata un'azione difficile grazie all'effetto sorpresa, ma nel commando non c'erano solo scalzacani br ma anche dei professionisti del grilletto, io la penso così anche se neppure fra trent'anni verrà fuori la verità.
Certo che Pecorelli in quegli anni ha scherzato col fuoco, non so forse si sentiva sicuro, ma tirare la corda così... cazzo non aveva a che fare con guappi da quattro soldi, questi erano poteri forti che avevano (e hanno) la pallottola pronta per chi la fa fuori dal pitale.
fabriziopiludu:
Tra i presenti in Via Fani, NON si può dimenticare Francesco Pannofino, non ancora Doppiatore e Attore.
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