L'affettività: Ormai uccisa dal carrierismo e dalla contro-cultura del lavoro, di un lavoro che ormai è permeato sempre meno di quell'"etica" chwe dovrebbe caratterizzarlo primariamente. Oggi l'uomo non vale più niente per l'interiorità e lo spazio esistenziale che occupa. Ma soltanto se può apportare un serio e continuativo, corposo contributo al bilancio familiare e/o di coppia. E' sempre stato così, ma oggi più che mai chi si ritrova disoccupato/inoccupato, o perde il lavoro per i più vari motivi, può anche spararsi o farsi direttamente sparare da qualcuno. La morte più che civile è a tutti gli effetti, per quanto riguarda gli occhi di una donna, delle donne, e per la propria spendibilità/interesse nei loro riguardi. Nonostante tu possa essere la persona più interessante e dalla più bella interiorità che ci possa essere, da dare e apportare ad un rapporto sentimentale/amoroso. E' sempre stato così, mai però come adesso. Eppure molte donne guadagnano e hanno degli incarichi, dei ruoli sociali ed economici da potere benissimo rivestire il ruolo di capofamiglia dal punto di vista lavorativo e degli introiti, per il mantenimento della famiglia composta di figli e del proprio marito, se esso costretto a casa per problemi legati alla crisi del lavoro che non c'è, o comunque sempre meno e sempre di minor livello e qualità. Perchè non vogliono però -quasi- mai sostenere questo ruolo che potrebbero benissimo in così molti casi assumersi, e visto che sarebbe centrale nella loro tanto ricercata parità di ruoli tra uomo e donna anche nell'ambito della famiglia, della sua crescita e del suo sostentamento.