a sentire che una disgraziata può inventarsi uno stupro, far fare ad un innocente 4 anni (quattro - 1451 giorni contando anche l'anno bisesto!) di carcere, e poi essere condannata ad un solo anno, si resta scandalizzati
ma sapendo che in Italia non è mai successo che una sola delle tante delinquenti che hanno rovinato la vita a migliaia e nigliaia di uomini ha mai fatto un giorno di carcere, le cose si vedono diversamente
si, gli USA sono una grande paese, una grande civiltà, non perfetta (Parlanti docet), ma lontana mille miglia dal nostro nauseabondo stagno giurico
http://www.crimeblog.it/post/4320/new-york-accuso-uomo-di-stupro-e-lo-mando-in-carcere-per-quasi-4-anni-biurny-peguero-gonzalez-scontera-solo-1-anno-dietro-le-sbarreNew York: accusò uomo di stupro e lo mandò in carcere per quasi 4 anni, Biurny Peguero Gonzalez sconterà solo 1 anno dietro le sbarre
pubblicato: mercoledì 24 febbraio 2010 da Daniele Particelli in: Strano ma vero Inchieste e processi Violenza Sessuale
Biurny Peguero Gonzalez
Dopo il caso della 20enne inglese Sarah-Jane Hilliard, che aveva ingiustamente accusato un suo coetaneo di averla stuprata e se l’è cavata senza fare un giorno di carcere, un nostro lettore ci ha segnalato un caso simile, che però si è concluso in modo diverso.
La giovane accusatrice si chiama Biurny Peguero Gonzalez, 27 anni, e le sue bugie sono costate molto care a William McCaffrey, operario 33enne residente a New York, nel Bronx.
Tutto è iniziato nel 2005: la Gonzalez, dopo un litigio con alcune amiche, decise di inventarsi di sana pianta uno stupro in modo da farle sentire colpevoli e riprendere così i rapporti con loro.
Dichiarò di essere stata avvicinata da William McCaffrey, di esser stata minacciata con un coltello e infine di esser stata violentata all’interno di un’automobile.
La Gonzalez, come è poi emerso in Tribunale, quella sera era talmente ubriaca che si convinse che quello che stava raccontando era davvero successo.
Mentì ai dottori, agli agenti di polizia, agli avvocati, ai giudici e alla giuria. Evidentemente non furono fatti tutti gli accertamenti del caso e McCaffrey, che si era sempre dichiarato innocente, venne condannato a 20 anni di carcere.
Dopo quasi quattro anni passati dietro le sbarre, McCaffrey e il suo legale sono riusciti a far emergere la verità.
Grazie alle nuove tecniche di rilevazione del DNA è stato provato che il morso sul braccio della Gonzalez, da lei esibito come prova, non era stato fatto da McCaffrey, ma da una delle amiche con cui la giovane aveva litigato.
Questa, insieme ad altre evidenze, ha convinto la Gonzalez a confessare tutto, facendo così scarcarare l’uomo ingiustamente accusato.
Ma ovviamente la vicenda non si è conclusa lì: la donna è stata processata per spergiuro e ieri è stata condannata a scontare da uno fino ad un massimo di tre anni dietro le sbarre.
Questo significa che la donna, trascorso un anno di carcere, potrà avanzare richiesta per la libertà vigilata e, se questa dovesse venir accettata, tornare in libertà.
Se così fosse, la donna sconterebbe meno di un terzo degli anni trascorsi da McCaffrey in carcere a causa sua.