Autore Topic: La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista  (Letto 7887 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #15 il: Marzo 12, 2014, 22:34:41 pm »
Noi viviamo in un mondo che glorifica la logica del profitto...
Dunque il profitto,l'utile UBER ALLES,e se poi per ottenerlo ti tocca perdere la tua dignità,pace,se hai il profitto,i picci sei assolto...

MA QUESTO HA UCCISO L'UOMO.

2 PROVE INDISCUTIBILI DI QUANTO DICO:

1)il talent di Gordon Ramsey
2)quello di Flavio Briatore

pur di arrivare al successo sopportano LE PEGGIO UMILIAZIONI,ROBA CHE FA INCAZZARE ME CHE LI GUARDO,E PENSO,SE FOSSI IO PROVA A RIPETERE QUESTA E' MERDA,TE LA FACCIO MANGIARE SUL SERIO DELLA MERDA!

MA CAZZO NON SONO UOMINI,SONO QUALCOS'ALTRO,UN UOMO NON TRANSIGE SU QUESTE COSE,ESISTE UNA COSA DESUETA CHE OGGI SEMBRA SINONIMO DI MAFIA,CHE E' LA PAROLA ONORE...

NEL 1600 PER MOLTO MENO UN BRIATORE O UN RAMSEY SAREBBERO STATI SFIDATI A DUELLO,E POI TE LI VOGLIO VEDERE LI' A FARE I DURI...

C'è gente che è stata sfidata a duello per avere dato del papero a qualcun altro...
Oggi c'è gente che per 100 euro si fa sputare addosso in mondovisione!
E non sono dei barboni.
I barboni hanno una certa dignità,che riconosci subito.

Il concetto di onore le donne non sono mai riuscito a capirlo,ma oggi neanche gli uomini ci riescono,è rimasto qualcosa ancorato alla realtà rurale del meridione altrove è stato cancellato.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #16 il: Marzo 12, 2014, 22:38:20 pm »
Citazione
Invece per me il sesso non è mai disinteressato.

Non era propriamente questo il tema che intendevo trattare nel topic.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Lucia

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #17 il: Marzo 13, 2014, 09:22:02 am »
Noi viviamo in un mondo che glorifica la logica del profitto...
Dunque il profitto,l'utile UBER ALLES,e se poi per ottenerlo ti tocca perdere la tua dignità,pace,se hai il profitto,i picci sei assolto...

MA QUESTO HA UCCISO L'UOMO.

Ci sono sempre stati uomini che svendevano la propria dignità per il guadagno. Ti ho ricordato di Macchiavelli, "il fine giustifica i mezzi" è già una logica dove l'onore e dignità valgono poco.


Citazione
2 PROVE INDISCUTIBILI DI QUANTO DICO:

1)il talent di Gordon Ramsey
2)quello di Flavio Briatore

pur di arrivare al successo sopportano LE PEGGIO UMILIAZIONI,ROBA CHE FA INCAZZARE ME CHE LI GUARDO,E PENSO,SE FOSSI IO PROVA A RIPETERE QUESTA E' MERDA,TE LA FACCIO MANGIARE SUL SERIO DELLA MERDA!

dimenticavo, voi guardate il Tv.

MA CAZZO NON SONO UOMINI,SONO QUALCOS'ALTRO,UN UOMO NON TRANSIGE SU QUESTE COSE,ESISTE UNA COSA DESUETA CHE OGGI SEMBRA SINONIMO DI MAFIA,CHE E' LA PAROLA ONORE...

NEL 1600 PER MOLTO MENO UN BRIATORE O UN RAMSEY SAREBBERO STATI SFIDATI A DUELLO,E POI TE LI VOGLIO VEDERE LI' A FARE I DURI...

C'è gente che è stata sfidata a duello per avere dato del papero a qualcun altro...
Oggi c'è gente che per 100 euro si fa sputare addosso in mondovisione!
E non sono dei barboni.
I barboni hanno una certa dignità,che riconosci subito.

dimenticavo, voi guardate ancora il Tv

Citazione
Il concetto di onore le donne non sono mai riuscito a capirlo,

ma va,
proprio quando si chiede la morte per i veri stupratori c'è proprio perché offende l'onore delle donne...certo non chiedo morte o non sfido a duello uno che dice papera...
Inoltre mi sembra che ti da fastidio qualcosa simile a ciò che da fastidio mi pare a Zanardo sul corpo delle donne umiliate (con il loro accordo) per divertimento del pubblico, solo che lei parla solo delle donne,
invece di vedere che là persone umane si svendono per soldi e per un attimo di celebrità.

Offline Lucia

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #18 il: Marzo 13, 2014, 10:07:18 am »
Meno male sti cazzi, i calci nel culo fanno bene, invece il permissivismo di merda delle chiocce fa solo danni.

la mia esperienza dice il contrario,

certo in certi limiti, non sono né per la permissivismo delle chiocce né per i calci in culo.

Il permissivismo ti rende insicuro ma l'aggressività gratuità ti rende solo aggressivo.

Non lo so sai? Stiamo parlando di bambini che agiscono con spontaneità ed emozione, non pensano "ora voglio essere cortese". Sicuramente ci sono persone e quindi bambini con una predisposizione d'animo più gentile, però io vedo un vero e proprio soffocamento dal "non fare questo a non amdare lì" e su questo le mamme italiane sono incredibili, stanno troppo addosso ai figli, se poi sono maschi e figli unici spesso è un delirio completo.


forse nel tuo caso hai ragione tu.
Io ho visto accasa mia la festa del fine liceo della classe del mio nipote, hanno 18 anni, 15 ragazzi e due ragazze nella classe. I ragazzi le lasciavano abbastanza di atteggiarsi da star, soprattutto una di loro che era più in gamba, anche se non sono per niente bamboccioni.

Offline Suicide Is Painless

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #19 il: Marzo 13, 2014, 10:34:58 am »
Ti quoto in pieno per ogni singola parola, Salar. E anche la variazione sul sesso praticamente sempre interessato di WarLord. Il problema è che io ad esempio non per parlare di me ma per quello che può essere l'eloquente esperienza personale per colui che la prova, il carattere ce l'ho anche avuto e ce lo metto o almeno cerco, tutt'ora, ultima volta un'ucraina oggettivamente credo molto bella, domenica scorsa a cui ho accennato in altro topic, e scaricata dopo dieci minuti con la frase finale:-"E allora nella vita prenditi un comico." Ma in un contesto come quello di oggi, anche il carattere e la sua possibile applicazione ha grossi limiti di situazioni e occasioni soddisfacenti per esercitarlo. A meno che di non essere l'Ispettore Callaghan vero Duca, ma noi appunto non siamo ispettori di polizia quindi uomini di oggettivo potere e capacità di ricatto, se poi qualcuno qui lo è, buon per lui.
E' casomai un applicare un codice d'onore solo per noi, come il Bushido alla fine dell'Epoca Meiji, quando i samurai si trovarono in massa senza più padroni nè onore da difendere e si ridussero a fare i Ronin senza causa legame nè famiglia, i killer prezzolati per sopravvivere. E' solo un simbolismo, ma vale anche come metafora per dire che la realtà dei rapporti uomo/donna è talmente asfittica, esasperante e liquida che lo squilibrio e l'isteria sono comunque dietro l'angolo anche costringendosi alla durezza, alla forza e all'ascesi o quel che sia, anche lì per quel che può valere un'esperienza personale, le ho "esperienziate" entrambe.
Un'altra cosa soltanto che mi possa venire in mente ma srebbero decine se non centinaia, a simboleggiare la QM dell'oggi. Quando con una donna sola o anche con tutte non c'è comunicazione e intesa la quale una volta ci sarebbe sicuramente stata, indipendentemente se siano ragazzine di 20 o "donne" di 35-40. Lì, quella è anche la Questione maschile.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #20 il: Marzo 13, 2014, 10:44:17 am »
la mia esperienza dice il contrario,

certo in certi limiti, non sono né per la permissivismo delle chiocce né per i calci in culo.

Il permissivismo ti rende insicuro ma l'aggressività gratuità ti rende solo aggressivo.
La tua esperienza non dice un bel niente perché non è un dato oggettivo bensì interpretazione di un'esperienza prematurata come se fosse antani.
"Dare un calcio nel culo" in italiano è un modo di dire, non è la pedata fisica.
Aggressività gratuita sarà quella delle donne in genere e delle frustrate - che vedono il cazzo solo in fotografia - in particolare.

Offline Lucia

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #21 il: Marzo 13, 2014, 11:32:49 am »
Va bene, la mia esperienza di 12 anni di insegnamento, con 500 alunni all'anno dimostra che i bambini che provengono da famiglie aggressive sono anche loro più aggressivi.
Sono per una certa autorità, della madre o della padre non importa.

PS: Sul onore
una società che considera la vita più importante di molte altre cose non può essere una società dell'Onore,
significa che per sopravvivere accetti qualsiasi cosa,
solo dove il suicidio (in alcune situazioni) è visto come più dignitoso che la sopravvivenza secondo me solo là si può parlare di onore

Offline Animus

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #22 il: Marzo 13, 2014, 13:22:35 pm »
Se tu sei stato cresciuto con i calci in culo dimostri solo che la mia ipotesi è vera.

Bingo.

Come diceva Ramazzotti?

"forse perché i pugni presi
a nessuno li ha mai resi
e dentro fanno male ancor di più"  ;)



Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #23 il: Marzo 13, 2014, 14:08:39 pm »
Bingo.

Come diceva Ramazzotti?

"forse perché i pugni presi
a nessuno li ha mai resi
e dentro fanno male ancor di più"  ;)

Sciocchezze, io ho avuto un'educazione rigorosa com'era uso al tempo, il che non significa punizioni fisiche, anzi.
Significa regole, severità, coerenza, sanzioni quando serve, e soprattutto presenza della figura maschile.
Oggi tutto questo non esiste più, è un dato di fatto, che piaccia o no.
Invece la mia giovinezza è stata felice, sono cresciuto in una famiglia a posto, senza casini, corna, divorzi, suicidi, la scuola funzionava e il mondo era migliore di adesso. Comunque questi sono fatti miei.


« Ultima modifica: Marzo 13, 2014, 14:11:24 pm da Vicus »

Offline Salar de Uyuni

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #24 il: Marzo 13, 2014, 14:37:49 pm »
Citazione
E' casomai un applicare un codice d'onore solo per noi, come il Bushido alla fine dell'Epoca Meiji,


E' esattamente questo,questione maschile è insegnare loro un codice d'onore.
Se non possiamo vincere è necessario almeno perdere con onore,questo è l'insegnamento dei giapponesi.
Gli uomini fanno così...
Noi dobbiamo essere gli Hiro Onoda del nuovo millennio,apparentemente folli,in realtà perfettamente lucidi nella loro strategia,volta più a conservare la propria dignità,che a tutto il resto.

L'I Ching direbbe ''comportarsi da signore nell'epoca del villano''.
Nell'I Ching villano e femminile sono sinonimi,giacchè negli esagrammi,il villano sono le linee yin.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #25 il: Marzo 13, 2014, 17:02:56 pm »
Sì però cerca di seguirmi Salar, non serve a niente vivere secondo un codice di potere oltre che d'onore se non hai occasione nè possibilità di far valere il tuo potere, anzi, che viene apertamente ridicolizzato e reso sempre più totalmente irrilevante. Dovevamo essere militari, ufficiali dell'esercito o della marina come io stesso avrei anche potuto fossi stato molto meno minchione al momento. Loro sì, che a parte quel coglione di Parolisi, esercitano ancora un grande potere di seduzione, indirizzamento di fascinazioni e controllo, sulle donne. Ma se non sei Briatore appunto (personaggio che aborrisco come quell'altro da te citato quali esempi dell'orrore deificato della società dell'apparire), e in questa società occupi soltanto uno spazio fisico e basta, seppure ti doterai del tuo personale, folle, codice d'onore ed etico, se finisci per crederci davvero sei comunque condannato all'isterismo e alla parafilia o ad altre forme surrogate di interazione sociale, ad andar bene. Non è cedevolezza nè mollezza d'assunti , è l'epserienza fattuale di entrambe le posizioni sostenute, nel tempo. Che alla lunga comunque hanno fatto sprecare la vita intera. Come ad altri. L'unica soluzione è che cambi il tipo di coesistenza e ordine sociale, cosa impossibile se non al prezzo di chissà quali sconvolgimenti ferini e violenti dell'ordine fino a qui imposto e conosciuto. La vedo dura allo stato attuale e talmente avanzato di Status Quo.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #26 il: Marzo 13, 2014, 21:03:13 pm »
Ma quanti anni ha tuo figlio?


8, ma è figlia. Comunque sarebbe interessante, almeno per me, capire in che modo oggi una madre possa o meno contribuire o evitare determinati schemi di comportamento.

Ma non credo che questo sia in topic, anche se non ho trovato un topic che parlasse del rapporto madre-figlio.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.

Offline Lucia

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #27 il: Marzo 14, 2014, 09:57:29 am »

8, ma è figlia. Comunque sarebbe interessante, almeno per me, capire in che modo oggi una madre possa o meno contribuire o evitare determinati schemi di comportamento.

Ma non credo che questo sia in topic, anche se non ho trovato un topic che parlasse del rapporto madre-figlio.

anche a me mi piacerebbe, anche perché io un figlio ce l'ho.
Infatti è stato lui a farmi capire che il carattere maschile è innato, istintivamente in loro, e che questo è molto più utile per la sua vita, per il suo diventare autonomo dell'intelligenza. Solo che bisogna saperlo usare, stimolarlo per la sua crescita.

Offline TheDarkSider

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #28 il: Marzo 14, 2014, 11:14:40 am »
Ci sono sempre stati uomini che svendevano la propria dignità per il guadagno. Ti ho ricordato di Macchiavelli, "il fine giustifica i mezzi" è già una logica dove l'onore e dignità valgono poco.
No.

Il succo del pensiero di Machiavelli non è un banale "il fine giustifica i mezzi", anche se tutti dicono questo.

No il pensiero di Machiavelli è più sottile: "quando il fine è nobile e onorevole, come ad esempio fare l'interesse dello stato, allora ogni mezzo è lecito perché il mezzo è reso nobile dalla nobiltà del fine"

Nobiltà e onore, dunque, anche in Machiavelli ;)



"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Salar de Uyuni

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Re:La mia definizione di QM,il mio manifesto qemmista
« Risposta #29 il: Marzo 15, 2014, 17:13:35 pm »
Citazione
Sì però cerca di seguirmi Salar, non serve a niente vivere secondo un codice di potere oltre che d'onore se non hai occasione nè possibilità di far valere il tuo potere, anzi, che viene apertamente ridicolizzato e reso sempre più totalmente irrilevante. Dovevamo essere militari, ufficiali dell'esercito o della marina come io stesso avrei anche potuto fossi stato molto meno minchione al momento. Loro sì, che a parte quel coglione di Parolisi, esercitano ancora un grande potere di seduzione, indirizzamento di fascinazioni e controllo, sulle donne. Ma se non sei Briatore appunto (personaggio che aborrisco come quell'altro da te citato quali esempi dell'orrore deificato della società dell'apparire), e in questa società occupi soltanto uno spazio fisico e basta, seppure ti doterai del tuo personale, folle, codice d'onore ed etico, se finisci per crederci davvero sei comunque condannato all'isterismo e alla parafilia o ad altre forme surrogate di interazione sociale, ad andar bene. Non è cedevolezza nè mollezza d'assunti , è l'epserienza fattuale di entrambe le posizioni sostenute, nel tempo. Che alla lunga comunque hanno fatto sprecare la vita intera. Come ad altri. L'unica soluzione è che cambi il tipo di coesistenza e ordine sociale, cosa impossibile se non al prezzo di chissà quali sconvolgimenti ferini e violenti dell'ordine fino a qui imposto e conosciuto. La vedo dura allo stato attuale e talmente avanzato di Status Quo.

Scorpio-Torsolo,io personalmente non riesco ad essere all'altezza di questo codice ''folle'',magari ci riuscissi.
Essere ridicolizzati da chi non capisce è naturale,ma è un riso impotente.
Guarda Yukio Mishima lui si è reso conto che le tradizioni del suo paese,venivano meno in virtù dell'americanizzazione,e si è reso conto che in questa nuova vita non poteva essere preservato l'onore dunque,si è suicidato,ha compiuto il seppuku.
Il Giappone tradizionale era una nazione piena di difetti,ma aveva una certa concezione dell'uomo,l'idea di base di quel tipo di civiltà era che la vittoria militare era funzione di una qualitas del guerriero,quello che i romani chiamavano virtus.
Con la sconfitta del Giappone c'è una sconfitta della qualità,ovvero dell'elemento che rende ogni individuo unico e irripetibile rispetto agli altri,rispetto alla quantità (ben rappresentata dagli americani e dalle loro industrie) che rende ogni individuo sostituibile rispetto agli altri.
E' la vittoria della modernità e del progresso,sull'uomo,e sulla concezione antica di civiltà.

L'oriente ha sempre negato il principio di non contraddizione,rifiutando tutta una concezione ''quantitativa'' della realtà,la bomba atomica rappresenta il trionfo di una concezione quantitativa del mondo,basata sullo studio della matematica applicata al mondo,ovvero alla fisica,questo rifiuto a un certo punto si è ritorto contro di loro.
Mio padre che ha lavorato per anni in fabbrica mi ha riassunto il nuovo concetto dell'era industriale:tutti utili,nessuno indispensabile.
Una crisi maschile nel nuovo contesto era inevitabile,l'uomo sente di non occupare più nessuno spazio nel mondo,perchè può essere sostituito sempre da chiunque,in questa nuova realtà come hai sintetizzato bene tu,occupi solo uno spazio fisico.
Per il resto,nessuna vanagloria,sono d'accordo con te,siamo solo dei poveri piciu.
La questione maschile non può essere una semplice riproposizione del femminismo in salsa maschile,non può essere solo una gara a chi frigna più forte per assicurarsi le cure e i favori della ''mamma'' società,in questo saranno sempre vincitrici le donne.
La questione maschile è un recupero dell'uomo,anche tramite il recupero di concetti come onore e fedeltà,se questa implica una rivalutazione del fascismo,questo non importa,questi valori vanno recuperati ad ogni costo,pena,la morte dell'uomo.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''