Cinema, uomini, giovinezza, morte:
"Và e vedi"
[Idi i smotri/Иди и смотри aka Come and See secondo il titolo anglofono per il mercato internazionale], Guerra, Elem Klimov, 1985, [URSS]
L'ufficiale spiega perchè sono stati uccisi anche i bambini:- "Voi non avete il diritto di esistere, non tutte le razze hanno il diritto di esistere"
.Si dice che non è possibile realizzare un efficace pellicola contro la guerra poichè la guerra per sua natura è emozionante, e la fine del film appartiene comunque soltanto ai sopravvissuti. Nessuno avrebbe mai commesso l'errore di dire ciò circa il capolavoro di Elem Klimov "Và e vedi". Questo film sovietico del 1985 è infatti uno dei film più devastanti mai realizzati sulla guerra e il nulla che essa contiene e lascia, per cui i sopravvissuti dovranno invidiare i morti.
Il film inizia con una scena ambigua, un ragazzo che ne comanda altri, invisibili, su una spiaggia. Chi è costui? Chi è che sta chiamando? Perché lancia ordini? Dopo poco capiamo che sta chiamando alcuni bambini che si sono nascosti tra le canne. Stanno giocando a dei giochi di guerra, e scavando nella sabbia alla ricerca di armi perse durante un precedente conflitto
Ne facciamo la loro conoscenza. Florya, forse 14 anni, vive nelle vicinanze con la sua famiglia. Siamo nel 1943, le truppe di Hitler invadono la repubblica sovietica di Bielorussia, e Florya (Aleksey Kravchenko) sogna di diventare un eroico partigiano e difendere la sua patria. Vuole uscire di casa e divenire volontariato. La sua famiglia glielo vieta. Ma, a causa dello svolgersi degli eventi, egli verrà accettato in una unità di combattimento, costretto a cambiare le scarpe più recenti con quelle già indossate da un veterano, e venendo preso sotto l'ala prottetrice di questi fanti stanchi delle battaglie che la compongono.
Egli è ancora giovane. Sembra più giovane dei suoi anni nelle prime scene, e molto, molto più vecchio in quelle successive. In un primo momento egli è desideroso di svolgere bene i suoi compiti, impiegato come una sentinella, ha l'ordine di sparare su chi non conosca la parola d'ordine, ma non spara su una ragazza poco più grande di lui. Egli, anzi, non sparerà mai a nessuno. Crescono quindi in amicizia. Lui e Glasha (Olga Mironova),cullandosi nei loro sogni innocenti e nel reciproco calore umano, pensando per il loro futuro. Florya non è molto articolato nei suoi ragionamenti e può essere mentalmente lento, ma è toccato da lei.
Il film lo segue per tutta la sua lunghezza, a volte fermandosi a guardare oltre a lui i dettagli dell' orrore. Egli non vedrà mai tutto. In particolare, c'è una scena in cui lui e la ragazza, separati dalla unità dell'esercito, torneranno alla sua fattoria di famiglia, dove si aspettava un caloroso benvenuto. Non c'è nessuno lì, mobilio è rovesciato, ma sembra che sia stato appena lasciato così. Una pentola di minestra è ancora calda. Egli diventa improvvisamente convinto di sapere dove siano andati, e la tira per correre con lui su un'isola in una palude. Lì assisterà ad uno spettacolo che avrebbe preferito non vedere.
Tale scarto dal suo punto di vista soggettivo non ci lascia come spettatori una via facile per tutto il resto del film. Tutto quello che vede è l'orrore, e tutto quello che non vede è sempre l'orrore che rimane fuori, troppo insostenibile da poter guardare. Più tardi Florya si ritrova in un villaggio mentre stanno arrivando gli occupanti nazisti. C'è una sequenza sostenuta metodicamente nella quale vengono radunati tutti gli abitanti del villaggio per poi essere bloccati in un fienile. Le immagini evocano l'Olocausto. Come spinto da parte dalla folla ribollente, gli occhi di Florya non lasciano mai le finestre alte dal pavimento del finenile. Ormai il suo unico istinto nella vita è diventato quello di sfuggire alla morte. Genitori e figli, anziani e bambini, sono tutti stipati la' dentro mentre i nazisti chiamano gli uomini abili a venire fuori. I padri restano con le loro famiglie. Florya si arrampica da una finestra e guarda come i nazisti bruciano giù il fienile, come le sue doppie porte ad ansa siano chiuse sulla disperazione che vi è dentro. Questa è una scena orribile, la quale evita facili spaccati e semplicemente segue la soggettiva di Florya.
Questo tragico avvenimento, e la storia del ragazzo stesso, si basano sui fatti. Molti film russi hanno rappresentato l'orrore del nazismo, perché Hitler era un bersaglio sicuro e una comoda controfigura per l'allegoria politica più vicina a casa. Questo film è molto più di un'allegoria. Raramente si può vedere un film più spietato nella sua rappresentazione della malvagità umana.
Il principale mostro nazista nel film, il Maggiore delle SS Sturmbannfuhrer, è una soave, bestia senza cuore lontana un milione di miglia dal Col. Hans Landa di Tarantino. Egli giocattola sempre con un piccolo animale domestico, una scimmietta che le si aggrappa al collo. Egli è quasi studioso nei suoi comandi omicidi. Il suo distacco racchiude potenza, che è la cosa che Florya non possiederà mai un momento per tutto il film. E' possibile che Florya sopravviva perché è così palesemente impotente. A guardarlo l'impatto è quello di vedere una mente avvolta dagli shock. Si vorrebbe pensare che la raffigurazione dei nazisti sia esagerata, ma no. La scritta sui titoli di coda ci dirà: "I nazisti hanno bruciato 628 villaggi bielorussi insieme con tutte le persone che vi abitavano."
Se si sedimenta dell'incredulità nell'immaginare come Florya possa sopravvivere a tutti gli orrori che lo hanno avuto per testimone, c'è stato un vero Florya, e la sceneggiatura di Klimov è stata scritta con Aleksej Adamovich; Klimov disse infatti al giornalista Ron Holloway in una intervista del 1986 "Adamovich aveva la stessa età dell'eroe della pellicola. Lui e la sua famiglia hanno combattuto con i partigiani e fu testimone del genocidio perpetrato dai nazisti in territorio bielorusso ". Klimov ha aggiunto che il suo film è stato girato in Bielorussia (ora conosciuta anche come Belarus) vicino a dove si svolsero i fatti, e che utilizzò attori non professionisti .
Il film ci racconta la brutalità ed è a volte molto realistico, ma c'è una sovrapposizione neppure tanto in sordina di una esagerazione da incubo. La palude attraverso cui Florya e Glasha guadano , per esempio, ha uno spesso strato superiore gelatinoso che sembra avere vita, come una malevola pelle. C'è una sequenza in cui Florya rimane coinvolto con alcune mucche che diventeranno cibo per le truppe che stanno morendo di fame. Lui e una mucca sono in un campo oscurato da una fitta nebbia quando una mitraglia scoppetta i suoi colpi - da dove, non si può dire. L'eventuale morte della bestia è raccontata in una serie di immagini che rispecchiano la chiusura inesorabile verso il basso, della vita. La vita della vacca era stata condannata in un modo o nell'altro, ma questa suggerisce come la morte della mucca rimanaga assolutamente incomprensibile. L'incubo si intensifica dopo che Florya è troppo vicino a un bombardamento di artiglieria e ne rimane assordato. Il suono diventa attutito, e vi è un lieve ronzio, che rende la realtà dei suoni frustrante e per lui fuori portata.
E' vero che il pubblico richiede un qualche tipo di scioglimento o catarsi? Che non possiamo accettare un film che ci lascia senza speranza? Che fatichiamo a trovare sollevamento nel fango e nella malevolenza? C'è una scena curiosa qui in un bosco, il sole che scende attraverso le foglie, quando la colonna sonora, che è stata sempre triste e lugubre, rompe improvvisamente nella libertà di Mozart. E che cosa significa questo? Una fantasia, credo, e non di Florya, che probabilmente non ha mai sentito una musica. Mozart discende nel film come un deus ex machina, a sollevarci dalla sua disperazione. Possiamo accettare che, se vogliamo, non cambierà assolutamente nulla. E' diciamo come una ironica provocazione.
Non devo descrivervi la celebre sequenza, alla fine. Essa deve svolgersi come una sorpresa per lo spettatore. Si fingerà di tornare indietro nella storia. Vedrete come. E' indicibilmente triste, perché la storia non potrà mai annullare se stessa, e sarà con noi per sempre.
Scrivendo per la prima volta questa mia rece al film ho scoperto che il titolo, apparentemente così semplice, ha un contesto desolante. Proviene dal Libro dell'Apocalisse: "E quando ebbi aperto il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: 'Vieni e vedi'. E io vidi, ed ecco un cavallo pallido: e il nome di colui che lo cavalcava era la Morte, e l'Inferno lo seguiva. E il potere è stato dato a loro sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame e con la morte, e con le fiere della terra. "
"Die Walküre"
Scritta da Richard Wagner
"Lacrimosa"
dal Requiem, KV 626
Scritto da Wolgang Amadeus Mozart
Moscow International Film Festival Anno 1985
HaVinto
il Premio FIPRESCI a Elem Klimov
Ha Vinto
il Primo premio a Elem Klimov
Le munizioni che sono state usate nel film- nelle interviste, l'attore Aleksey Kravchenko ha descritto come proiettili reali che sono passati alcune volte 10 centimetri sopra la sua testa.
Girato in sequenza cronologica.
Il titolo di questo film è derivato da Il Nuovo Testamento della Bibbia. E dal capitolo 6 del Libro della Rivelazione (o L'Apocalisse di Giovanni o L'Apocalisse di San Giovanni il Divino o ancora La Rivelazione di San Giovanni). Vi si legge: "Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: Vieni e vedi. E io guardai, ed ecco un cavallo verdastro. Ed il suo nome che lo cavalcava fu la Morte, e l'Inferno seguiva con lui. Ed il potere è stato dato loro sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame e con la morte, e con le fiere della terra. "
Molte delle divise viste per tutto il film sono originali.
Il regista aveva programmato di fare ipnotizzare Aleksey Kravchenko da uno psicoterapeuta durante le scene più terribili e violente in modo che non incidessero sulla sua giovane mente. Tuttavia Kravchenko si è rivelato non essere suscettibile all' ipnosi e ha dovuto fingere per tutta la durata delle sedute.
Il titolo originale del film doveva essere "Kill Hitler". Ma dovette essere cambiato perché venne ritenuto non appropriato in quel momento.
Una gran parte di questo film è stata girata in Steadycam.
L'unità Einsatzgruppe che attacca Perekhody è conosciuta come la 15 ° Einsatzkommando ma non vi era in realtà una unità con tale denominazione durante la Seconda Guerra Mondiale.
La chiusuraall' epilogo del film recita: "I nazisti hanno bruciato 628 villaggi bielorussi insieme con tutte le persone che li abitavano."
La Bielorussia occidentale come rappresentata in questo film è situata nella regione tra l'allora Unione Sovietica e poi la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa regione di frontiera nel film è oggi conosciuta come una parte della Bielorussia.
L'animale da compagnia del Maggioe nazista delle SS Sturmbannfuhrer è un animale noto come Red Slender Loris, una specie di mammifero di prosimian cioè un primate che non è né una scimmia né una scimmietta.
La traduzione letterale del film dal russo "Idi i smotri" è "Va' a vedere", ma il film è invece più comunemente noto nella traduzione anglofona internazione "Come and See" che in italiano come "Va' e vedi".
C'è una città con il nome di Perekhody nel film e c'è una città con questo nome che oggi si trova a Smolensk, in Russia.
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes e premiato in Unione Sovietica per la colonna sonora scritta da Oleg Jancenko.
La presenza del pericolo che avvolge Florya nel suo percorso è rappresentata da un aereo da ricognizione (una cicogna) che costantemente vola sopra di lui e da una vera cicogna che senza volare si aggira nella foresta.
L'aereo da ricognizione tedesco che si vede nel film è un Focke-Wulf Fw 189.
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