Autore Topic: La femminista ed il lavoratore precario .  (Letto 3746 volte)

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Offline Stendardo

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La femminista ed il lavoratore precario .
« il: Marzo 15, 2014, 13:20:38 pm »
Dato che la femminista non ha mai realmente lavorato in vita sua , né ha mai fatto un mestiere in qualche modo utile per la società come il fabbro , il calzolaio , il carpentiere , l'artigiano come anche quelli a vocazione prettamente femminile come la sarta o la cuoca , possiamo essere indotti molto erroneamente a paragonare una femminista ad un cassa integrato oppure ad un precario o ad un lavoratore interinale .
Tale errore può essere dovuto al fatto che la martellante propaganda femminista vorrebbe far credere che il femminismo e la questione sociale stiano ambedue dalla stessa parte della barricata e mirano entrambi al raggiungimento dei medesimi fini di giustizia ed equità sociale...
Nulla di più sbagliato !
Il precario è un lavoratore che in virtù della tipologia di contratto di lavoro ad esso applicato , non lavora stabilmente ed è costretto dunque ad arrangiarsi con ciò che “passa il convento” .
Il problema del precario quindi deriva dalla condizione lavorativa incerta che non gli permette di lavorare stabilmente e di programmare il proprio futuro . 
Nel corso della storia l'uomo è riuscito a sopravvivere solo dopo che è riuscito a mettere a frutto le proprie capacità e la propria intelligenza facendo ricorso , talvolta , ad una dura lotta per la conquista dei diritti sociali , viceversa , ogni qualvolta sono venute meno una di queste due premesse sociali e meritocratiche , il lavoratore uomo è divenuto un precario costretto a condurre un'esistenza lavorativamente parlando itinerante .
Il mio pensiero si volge ai milioni di meridionali che durante gli anni '60 , senza nessuna certezza lavorativa e con la “valigia di cartone” , sono stati costretti ad abbandonare le proprie terre e sono andati a lavorare nella fabbriche del nord Italia contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico ed industriale di questa parte del paese  , ma , non appena il meridionale ha avuto l'opportunità di lavorare stabilmente esso è diventato un autentico ed infaticabile  lavoratore . 
Nel precario è quindi insita una vocazione tutta maschile per il lavoro che lo ha indotto ad affrontare le condizioni più dure e sfavorevoli pur di guadagnarsi onestamente il pane quotidiano .
Al contrario , nella femminista la vocazione maschile per la sacralità del lavoro e per eventuali dure condizioni lavorative è del tutto assente .
Ciò accade perché nella femminista è del tutto estraneo il concetto di “lavoro” , essa in realtà è stata sempre e solo una scroccona che ambisce ad insinuarsi all'interno di tutta quella galassia di enti ,  di associazioni , di ministeri , di centri e di incarichi inutili che sono finanziati naturalmente con i soldi pubblici provenienti per la stragrande maggioranza dalle tasse pagate dagli uomini  .
Questo attuale insinuarsi della femminista , grazie anche e non solo all'introduzione delle quote rosa , rappresenta quindi un fenomeno di carattere essenzialmente parassitario tipico del modo di agire femminista . 
Così nel corso di questi ultimi decenni è accaduto che ogni qualvolta una femminista è riuscita a mettere il suo grugno ed a penetrare nel suo territorio di caccia , che può essere la politica piuttosto che una azienda privata , allo scopo di fare man bassa e di guastare tutto ciò che le stava intorno , è diventato difficilissimo se non impossibile cacciarla via in base alle attuali leggi vigenti discriminatorie del genere maschile se non , talvolta , per mezzo della violenza di un uomo esasperato che si è ribellato a questo triste ed opprimente stato di fatto .
« Ultima modifica: Marzo 15, 2014, 13:33:51 pm da Stendardo »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline controcorrente

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #1 il: Marzo 15, 2014, 13:37:31 pm »
Quoto tutto e vorrei ricordare che la femminista scroccona e fancazzista, si è inventata la frottola della minor forza fisica, per evitare i lavori più massacranti.
Quando invece ci sono le nostre antenate nel dimostrare che una donna può fare qualsiasi tipo di lavoro, anche i più faticosi. Basta un minimo di buona volontà e adattamento. Ho scritto queste cose svariate volte e non mi stanco di ripeterle.

Queste luride menzogne squalificano tutto il genere femminile, almeno in quei soggetti dotati di raziocinio e buon senso, merce sempre più rara al giorno d'oggi e grazie al quale il femminismo, prospera e avanza come un carrarmato

Offline Duca

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #2 il: Marzo 15, 2014, 14:07:06 pm »
Quoto tutto e vorrei ricordare che la femminista scroccona e fancazzista, si è inventata la frottola della minor forza fisica, per evitare i lavori più massacranti.
Vorrei chiarire una cosa: è vero che una volta certi lavori erano giustamente appannaggio degli uomini perché più faticosi, non so per esempio se pensi al taglialegna, è chiaro che le donne sono mediamente più deboli e quindi quel lavoro era prettamente maschile. Per esempio le nostre nonne quando si trattava di sfalciare non avevano certo problemi ma a spaccare tronchi non si azzardavano, quella era roba da uomini.
Ma oggi con i progressi della tecnica lavori così faticosi in pratica non esistono più, cioè nei boschi mica si usa la scure ma la motosega e poi via col pick-up, quindi qualunque donna potrebbe farcela tranquillamente.
Il punto è che non lo fanno, io finora in giro ho visto solo boscaioli, così come alle cave i tagliapietre sono uomini.
Insomma se una volta la scusa della maggiore debolezza poteva in qualche modo reggere, oggi assolutamente no.

Offline controcorrente

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #3 il: Marzo 15, 2014, 14:21:18 pm »
Vorrei chiarire una cosa: è vero che una volta certi lavori erano giustamente appannaggio degli uomini perché più faticosi, non so per esempio se pensi al taglialegna, è chiaro che le donne sono mediamente più deboli e quindi quel lavoro era prettamente maschile. Per esempio le nostre nonne quando si trattava di sfalciare non avevano certo problemi ma a spaccare tronchi non si azzardavano, quella era roba da uomini.
Ma oggi con i progressi della tecnica lavori così faticosi in pratica non esistono più, cioè nei boschi mica si usa la scure ma la motosega e poi via col pick-up, quindi qualunque donna potrebbe farcela tranquillamente.
Il punto è che non lo fanno, io finora in giro ho visto solo boscaioli, così come alle cave i tagliapietre sono uomini.
Insomma se una volta la scusa della maggiore debolezza poteva in qualche modo reggere, oggi assolutamente no.


Sono d'accordo,
ma avevo una nonna, buonanima, che sapeva far tutto, ANCHE I VESTITI E LE SCARPE, UNA VERA ARTISTA!
In più accudiva quattro figli e lavorava in campagna da mattino a sera SENZA FIATARE. Era suo dovere farlo, sgobbava e zitta, una lavoratrice infaticabile, un vero esempio per chiunque (come mio nonno). Quante donne sono cosi' al giorno d'oggi?   :hmm:

Mia nonna lo faceva, perchè le fancazziste odierne manco a parlarne?  :hmm:

Offline Duca

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #4 il: Marzo 15, 2014, 14:29:59 pm »
Sono d'accordo,
ma avevo una nonna, buonanima, che sapeva far tutto, ANCHE I VESTITI E LE SCARPE, UNA VERA ARTISTA!
In più accudiva quattro figli e lavorava in campagna da mattino a sera SENZA FIATARE. Era suo dovere farlo, sgobbava e zitta, una lavoratrice infaticabile, un vero esempio per chiunque (come mio nonno). Quante donne sono cosi' al giorno d'oggi?   :hmm:

Mia nonna lo faceva, perchè le fancazziste odierne manco a parlarne?  :hmm:
Mia nonna uguale, in più era vedova di guerra... ma quelle erano delle donne vere, adesso il femminismo ha rovinato tutto, vedi solo sciacquette in giro che si credono dure perché stanno tra di loro e snobbano gli uomini per poi ritrovarsi a quarant'anni nevropatiche e mezze incartapecorite che si accasano per disperazione col primo negro o marocchino che trovano per finire malmenate dopo qualche mese di matrimonio, sai quante ne ho viste... ;)

Offline controcorrente

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #5 il: Marzo 15, 2014, 15:57:04 pm »
Mia nonna uguale, in più era vedova di guerra... ma quelle erano delle donne vere, adesso il femminismo ha rovinato tutto, vedi solo sciacquette in giro che si credono dure perché stanno tra di loro e snobbano gli uomini per poi ritrovarsi a quarant'anni nevropatiche e mezze incartapecorite che si accasano per disperazione col primo negro o marocchino che trovano per finire malmenate dopo qualche mese di matrimonio, sai quante ne ho viste... ;)

Eh già.... nevropatiche  e incartapecorite!  :D

Vedi, io volevo far notare una cosa: è ovvio che alcune donne piuttosto basse e mingherline, forse certi lavori non possono farli. Però ci sono uomini, alti 1,60 e magrolini, che però sgobbano in miniera o come dici tu, nei boschi a taglare la legna. Dunque, per quale motivo una stangona da un metro e ottanta in su tutta muscoli, tipo una Serena Williams, una Martina Navratilova o una Samantha Stosur (tutte intente a fare le sborone con i muscoli in bella vista - GONFIATI - :disgust:), non possono svolgere lavori "maschili" dove si suda e si crepa? Idem per la sborona palestrata, intenta a sollevare pesi (e la puzza sotto il naso!)....

O lo fanno e zitte in base alla parità da loro pretesa, oppure ognuno a far le mansioni che Dio o madre natura ci ha assegnato, con infinito buon senso.

Offline Duca

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #6 il: Marzo 15, 2014, 16:10:33 pm »
Dunque, per quale motivo una stangona da un metro e ottanta in su tutta muscoli, tipo una Serena Williams, una Martina Navratilova o una Samantha Stosur (tutte intente a fare le sborone con i muscoli in bella vista - GONFIATI - :disgust:), non possono svolgere lavori "maschili" dove si suda e si crepa? Idem per la sborona palestrata, intenta a sollevare pesi (e la puzza sotto il naso!)....
O lo fanno e zitte in base alla parità da loro pretesa, oppure ognuno a far le mansioni che Dio o madre natura ci ha assegnato, con infinito buon senso.
Chiaro, io intendo però che ormai i tradizionali lavori di fatica in pratica non esistono più, ci sono le macchine, quindi chiunque può far qualsiasi cosa, maschio o femmina è uguale, non serve neanche essere gonfi come le tacchine che citi.
Meglio sarebbe che si tornasse a seguire i dettami naturali, noi nel bosco a far legna (magari senza motosega... vita sana, risparmio e meno inquinamento), le donne a casa a preparare la cena (invece il dopocena glielo serviamo noi). :)

Offline Suicide Is Painless

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #7 il: Marzo 15, 2014, 20:41:43 pm »
Io da giugno a settembre faccio il servizio su turnazione e reperibilità 24H di Antiincendio boschivo. Non c'è nessuna donna a farlo. Attrezzatura pesante in caso d'intervento, respiratore, casco, in tutto 500€ di roba. Essendo poi d'estate, potete immaginare il calore che interviene ad essere vicino alla pelle, in caso d'incendio e nonostante le tute. Ah, le unghie lunghe e curate con lo smalto si romperebbero comunque invariabilmente tutte. Ben presto.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline vnd

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #8 il: Marzo 15, 2014, 20:57:18 pm »
Io da giugno a settembre faccio il servizio su turnazione e reperibilità 24H di Antiincendio boschivo. Non c'è nessuna donna a farlo. Attrezzatura pesante in caso d'intervento, respiratore, casco, in tutto 500€ di roba. Essendo poi d'estate, potete immaginare il calore che interviene ad essere vicino alla pelle, in caso d'incendio e nonostante le tute. Ah, le unghie lunghe e curate con lo smalto si romperebbero comunque invariabilmente tutte. Ben presto.

Beh... Lo trovo già più normale...

Dove abito io c'è un parco naturale.
I guardiaparco, oltre a sorvegliare i bracconieri, hanno sempre eseguito lavori di manutenzione dei cartelli, delle pensiline, delle bacheche ed eseguivano la pulizia dei sentieri.
Poi... questi sono andati in pensione e due donne hanno vinto il concorso a quiz....
Adesso, i sentieri sono pieni di spine e rovi, i cartelli marciscono, ti perdi...  e le due figaccione vanno in giro a dar multe ai visitatori che parcheggiano ai confini del parco.


E tutte le mattine sento alla radio la pubblicità nella quale ad un poveraccio, per quattro spiccioli, fanno dire: "le donne aumentano produttività e competenza".
MA DOVE??????
Vnd [nick collettivo].

Offline Vicus

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #9 il: Marzo 16, 2014, 03:01:15 am »
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Sono d'accordo,
ma avevo una nonna, buonanima, che sapeva far tutto, ANCHE I VESTITI E LE SCARPE, UNA VERA ARTISTA!
In più accudiva quattro figli e lavorava in campagna da mattino a sera SENZA FIATARE. Era suo dovere farlo, sgobbava e zitta, una lavoratrice infaticabile, un vero esempio per chiunque (come mio nonno). Quante donne sono cosi' al giorno d'oggi?   :hmm:
Mia nonna lo faceva, perchè le fancazziste odierne manco a parlarne?
La famiglia come impegno e lavoro? Pochissime la vedono così, per loro DEVE essere soltanto un piacevole passatempo, altrimenti fanno le valigie senza preavviso e tanti saluti! Provate a dirglielo, sentite che scemenze vi rispondono, la loro preferita è che bisogna avere un'idea "positiva" (leggi fancazzista) della famiglia. Lavorano otto ore al giorno (e come gli piace), ma quando si tratta anche solo di preparare la cena lo prendono per una punizione.
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Mia nonna uguale, in più era vedova di guerra... ma quelle erano delle donne vere, adesso il femminismo ha rovinato tutto, vedi solo sciacquette in giro che si credono dure perché stanno tra di loro e snobbano gli uomini per poi ritrovarsi a quarant'anni nevropatiche e mezze incartapecorite che si accasano per disperazione col primo negro o marocchino che trovano per finire malmenate dopo qualche mese di matrimonio, sai quante ne ho viste...
Ne ho vista una ieri (non è una mia conoscente), con un peruviano di almeno 10 anni più giovane di lei, studente emigrato tutto gasato a fare l'escort per questa carampana. Certe persone appena escono dalla baraccopoli sviluppano un altissimo concetto di sé.
Queste future zitelle possono tirarsela fin che vogliono ma la giostra del tempo inevitabilmente si prenderà le sue rivincite. A trent'anni passati hanno ancora pretese da top model (ricchissimo, bellissimo, simpaticissimo e che le mantenga), salvo poi ritrovarsi sole a 50, con nessuno che le guarda più nemmeno per strada, eccetto lo psicanalista. Giustizia è fatta, per tutte le scemenze e le assurde pretese che hanno propinato agli uomini che sono stati così sciocchi da dedicar loro attenzioni.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #10 il: Marzo 17, 2014, 07:26:07 am »
E' la parità a comando.. Quando fa comodo. Perché quando diventa faticosa allora improvvisamente il concetto scompare.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #11 il: Marzo 17, 2014, 07:32:13 am »

Mia nonna lo faceva, perchè le fancazziste odierne manco a parlarne?  :hmm:

Perché nel frattempo c'è stata un'altra generazione (quella dei nostri genitori) che ha fatto veramente uno scempio di tante cose.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.

Offline yamamax

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #12 il: Marzo 17, 2014, 17:43:41 pm »
Perché nel frattempo c'è stata un'altra generazione (quella dei nostri genitori) che ha fatto veramente uno scempio di tante cose.

E noi abbiamo continuato l' opera crescendo un' altra generazione di "scempi". Dove il padre è  stato sempre più messo in disparte, denigrato ... e chi si ribellava via fuori di casa con tanto di sentenza e alimenti da pagare. Dove le madri malate di onnipotenza plasmano le figliE a diventare delle opportuniste fancazziste e i figlI castrati e senza possibilità di diventare uomini.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #13 il: Marzo 17, 2014, 18:05:29 pm »
E noi abbiamo continuato l' opera crescendo un' altra generazione di "scempi". Dove il padre è  stato sempre più messo in disparte, denigrato ... e chi si ribellava via fuori di casa con tanto di sentenza e alimenti da pagare. Dove le madri malate di onnipotenza plasmano le figliE a diventare delle opportuniste fancazziste e i figlI castrati e senza possibilità di diventare uomini.


Sì questo l'ho capito, una cosa che vorrei sapere è come ci si propone di limitare i danni a tutto questo.
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Offline yamamax

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Re:La femminista ed il lavoratore precario .
« Risposta #14 il: Marzo 18, 2014, 08:36:34 am »

Sì questo l'ho capito, una cosa che vorrei sapere è come ci si propone di limitare i danni a tutto questo.

In una società tutta proiettata verso una tecnologia da vendere a basso costo per finire di stordirci e dove una morale e dei principi sono solo degli ostacoli al business ...la vedo dura.  :hmm:
Forse ci vorranno altre generazioni che toccheranno il fondo vivendo senza più rapporti umani reali in monolocali/loculi connessi virtualmente all' esterno...forse dopo cominceranno ad uscire da questa mentalità autodistruttiva dedicata solo all' autosoddisfacimento e si riprenderà a vivere realmente senza inutili competizioni e ruoli indefiniti.