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Salute: Si Riducono Le 'Misure' Di Lui,
Inquinamento Sotto Accusa
Ven 26 Feb - 17.02
Roma, 26 feb. (Adnkronos Salute) - Giovani italiani più alti e grassi ma sempre meno 'dotati'. La
statura dei maschi delle nuove generazioni, infatti, raggiunge una media di un metro e 79
centimetri e uno su quattro è obeso. Ma la lunghezza del pene 'a riposo' si è ridotta da 9,7
centimetri a 8,9 centimetri. Il 10% in meno negli ultimi 60 anni e un ulteriore 1% in meno rispetto
al 2001, come dimostrano le indagini più accreditate. Riduzioni importanti, considerata la
lentezza con cui gli organismi viventi si modificano, da imputare soprattutto all'inquinamento,
come spiegano gli esperti che aprono oggi, ad Abano Terme, il XXV convegno sulla Medicina
della riproduzione in corso fino a domani.
Le cattive notizie, sul fronte delle 'misure', non finiscono qui. Aumentano, infatti, anche di casi
di 'micropene' (sotto ai 5 centimetri 'a riposo'), che oggi riguardano il 3,5% dei diciottenni
coinvolti nello studio, a fronte di una media dello 0,6%. Misurazioni fatte su 2.123 diciottenni
veneti dall’equipe del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili dell'università
degli Studi di Padova, diretto da Carlo Foresta. Sotto accusa l'inquinamento ambientale e i suoi
effetti "anti-androgenici", legati in particolare a diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di
plastiche, vernici e materiali tossici liberati dai detergenti. L'inquinamento, spiega Foresta,
"danneggia lo sviluppo e la funzione dell’apparato sessuale maschile già nel periodo
embrionale".
Le dimensioni del pene, continua l'esperto, "sono androgeno-dipendenti e la crescita dell'organo
si verifica nei primi quattro mesi di vita embrionale, entro i primi quattro anni di vita e durante lo
sviluppo adolescenziale". E la riduzione di androgeni è legata anche allo sviluppo di tumori e
all’aumento della sterilità. "In Italia il tumore ai testicoli è la neoplasia più frequente fra gli
uomini fra i 15 e i 39 anni e l’incidenza, in questa fascia di età, è di 10,2 ogni 100.000 uomini",
precisa Andrea Lenzi, docente di endocrinologia e direttore del dipartimento di fisiopatologia
medica all’università di Roma La Sapienza.
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