Autore Topic: il classimo delle donne  (Letto 11943 volte)

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #1 il: Marzo 19, 2014, 22:25:21 pm »

Offline ilmarmocchio

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #2 il: Marzo 19, 2014, 23:05:33 pm »
mettiasmo pure il testo, che merita


Quanto pesa la disoccupazione sulla nascita dell'amore?

Viviamo l'epoca del precariato, affettivo oltre che lavorativo. Una recente indagine dell'Huffington Post mostra il lato cinico delle donne: il 75 per cento delle intervistate “difficilmente” uscirebbe con un uomo che non lavora per timore di doversi assumere obblighi finanziari. Quanto la condizione occupazionale di una persona, la sua mancanza di identità lavorativa, incide sulle relazioni sentimentali? Quanto sulla "tenuta" di coppie consolidate?
di Brunella Gasperini, psicologa
Quanto pesa la disoccupazione sulla nascita dell'amore?
Iniziare, affrontare ma anche solo pensare all’amore di coppia ai tempi degli stage, dei contratti precari e della disoccupazione appare come una sfida. La crisi economica ci rende incerti, instabili, “a tempo determinato” anche nelle relazioni, nel modo di porsi e di darsi agli altri, in una sorta di precariato affettivo, insieme a quello lavorativo. In special modo per i giovani. Ma non solo. Del resto il senso di impotenza dato dall’impossibilità di realizzarsi in un’occupazione, così come la mancata formazione di una identità lavorativa, possono disorientare, bloccare, far perdere slancio anche nelle avventure sentimentali.

Il rapporto Bes (benessere equo e sostenibile, “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita” Istat 2013), indica che il tasso di occupazione e quello di mancata partecipazione al lavoro in Italia, già tra i paesi più critici dell’Unione europea, sono ulteriormente peggiorati negli ultimi anni a causa della situazione economica. Gli indicatori segnalano un cattivo impiego delle risorse umane del Paese, soprattutto per quanto riguarda il lavoro femminile - calano le disuguaglianze di genere però il divario tra i sessi resta tra i più alti d’europa - e dei giovani. Ed è ancora molto difficile la conquista di un lavoro stabile e adeguato all’istruzione ricevuta. Un futuro piuttosto scoraggiante se consideriamo che, come alcuni studi mettono in luce, non riguarda solo il mondo del lavoro, ma influenza altri ambiti esistenziali come quello affettivo e sentimentale. Addirittura condiziona il momento stesso in cui si conosce un’altra persona e si pensa ad una relazione.

Secondo la ricerca realizzata dal sito di incontri per professionisti It’ just lunch, riportata dalla testata online The Huffington Post, il 75 per cento delle donne intervistate “difficilmente” uscirebbe con un uomo che non lavora, sia per timore di doversi assumere obblighi finanziari che per la preoccupazione di avere un’attività di coppia limitata. Il 42 per cento ha risposto “forse”, puntualizzando che non lo farebbe in maniera seria a meno che lui non prevedesse di trovare un lavoro in tempi brevi. Un terzo delle donne si è rivelato del tutto contrario all’idea di frequentare un uomo senza lavoro. Risultati simili arrivano anche dalla Spagna dove un sondaggio del sito mobifriends.com rivela che per l’80 per cento delle donne uscire con un disoccupato costituisca un vero problema in quanto inadeguato a mantenere una famiglia. Di contro, in linea con gli stereotipi maschilisti, per il 68 per cento degli uomini intervistati fidanzarsi o sposare una donna disoccupata non rappresenta un problema.
Come la crisi abbia trasformato i giovani dal punto di vista degli amori, delle relazioni e degli stili di vita lo racconta con acume e ironia la blogger Alessia Bottone nel libro “L’amore ai tempi dello stage - Manuale per coppie di precari” (Galassia Arte, 2013): oggi innamorarsi non è più questione di chimica ma di “spread”. E' la crisi il terzo nella coppia, l'elemento che decide se è il caso o meno di continuare la storia, scriversi, frequentarsi. Essere single è diventato una fortuna, una comodità.

Ma che una condizione lavorativa instabile influenzi, oltre al nascere di un amore, anche la vita di coppie già consolidate, lo confermano numerose ricerche. Per esempio, è emerso che il sesso al tempo della crisi non gode di buona salute: gli uomini stressati dalla possibilità di perdere il lavoro e dalla preoccupazione di mantenere la propria famiglia, dimostrano un calo del desiderio che si realizza in una ridotta frequenza di rapporti sessuali, così come rivela un recente studio svolto dal NatCen Social Research e dai ricercatori dell’University College di Londra.
E perfino disoccupazione e separazione sembrano andare di pari passo. Soprattutto il licenziamento ha effetti potenti sulla coppia. Una ricerca statunitense della Ohio State University, concentrata sugli effetti delle condizioni di lavoro nella decisione delle coppie di separarsi, rivela che la mancanza di lavoro del marito, piuttosto stigmatizzante e devastante per il ruolo classico maschile, aumenta le possibilità di divorzio, proprio perché è lui a scegliere di andarsene. Mentre la stessa cosa non avviene se sono le donne a rimanere a casa disoccupate, in quanto per loro il motivo di rottura del matrimonio rimane l’insoddisfazione.

Questi studi indicano che in parte la modalità di reagire alla perdita di lavoro, così come il modo in cui viene vissuto lo stato di inattività o di disoccupazione e di conseguenza anche la propensione a iniziare nuove relazioni, è diverso tra i generi, probabilmente per retaggi culturali legati al ruolo tradizionale della donna e dell’uomo. La donna è più orientata a cercare sicurezze attraverso il lavoro del compagno mentre l’uomo risulta meno spaventato nell’intravedere la possibilità di avere sulle spalle la compagna in un ipotetico futuro.



a parte la scoperta dell'acqua calda da parte dei non eccessivamente svegli ricercatori, da rilevare che si parla sempre di stereotipi maschili, anche se benenvoli verso le donne, e mai di stereotipi femminili





Offline Warlordmaniac

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #3 il: Marzo 19, 2014, 23:13:31 pm »
È il motivo per cui alle urne sarebbe bene votare secondo la proposta economica e non secondo le politiche di genere. Non c'è nulla di più antimaschile di una crisi economica.

Offline Warlordmaniac

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #4 il: Marzo 19, 2014, 23:17:18 pm »
...fino a questi livelli e a questa evoluzione dell'economia dove i ricchi sono bene o male rimasti gli stessi numericamente. Se le cose peggiorano di tanto non saprei dire chi ci perde di più.

Offline ilmarmocchio

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #5 il: Marzo 19, 2014, 23:41:02 pm »
comunque è notevole che sia stata pubblicata una ricerca come questa.
hanno scoperto l'acqua calda, ma dire che l'acqua è calda oggi è un problema

Offline Volpe argentata

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #6 il: Marzo 20, 2014, 07:24:45 am »
Cito dall'articolo:

.....di contro, in linea con gli stereotipi maschilisti, per il 68 per cento degli uomini intervistati fidanzarsi o sposare una donna disoccupata non rappresenta un problema...

Avete capito?
Il fatto che ad un uomo non interessi, generalmente, lo status della compagna con la quale andrebbe a vivere viene fatto passare come uno "stereotipo maschilista", peccato che tutte le volte che ho sentito dire da un uomo che per lui era importante che la sua eventuale donna fosse economicamente a posto ed indipendente e' stato sempre tacciato di "materialista", e notate anche quanto sia asettico l'articolo postato, ammette senza occultarlo che la maggior parte delle donne non frequenterebbe un disoccupato, ma si astiene bene da qualsiasi commento in proposito ed anzi, sotto sotto viene fatta passare come una caratteristica positiva del genere femminile, in poche parole questo articolo rappresenta la solita merda.

Online Ryu

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #7 il: Marzo 20, 2014, 07:52:53 am »
Dai non vediamo femminismo ovunque, questo articolo ci voleva. L'unica nota stonata è che si parli di "stereotipo maschile" se uno mantiene una disoccupata. Ma come ti amo lo stesso no??? È l'80% di voi che ama in base al reddito come emerge dall'articolo.
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Offline Artemisia Gentileschi

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #8 il: Marzo 20, 2014, 08:21:40 am »
Adesso come adesso, dove la perdita del lavoro colpisce tutti, credo che si debba definitivamente abbandonare questo tipo di stereotipi.
Tanto il lavoro, come vediamo, non lo perdono solo i giovani ma anche gli anziani, i manager, gli statali  e anche chi apparteneva a categorie "sicure".

Personalmente non vedo più così tante donne (almeno non dalle mie parti, ma si sa che la Liguria è il sud dell'Italia del nord in quanto a sviluppo e industria...) interessate allo status del compagno.  Piuttosto vedo tante giovani coppie che, entrambi senza lavoro, cercano di andarsene ed emigrare.
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.

Offline Volpe argentata

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #9 il: Marzo 20, 2014, 09:02:04 am »
Dai non vediamo femminismo ovunque, questo articolo ci voleva. L'unica nota stonata è che si parli di "stereotipo maschile" se uno mantiene una disoccupata. Ma come ti amo lo stesso no??? È l'80% di voi che ama in base al reddito come emerge dall'articolo.

Forse non e' chiarissimo che questo in "articolo che ci voleva" le donne che cercano un uomo con un lavoro stabile ed un buon reddito sono dipinte in chiave positiva, sei tu che le chiami "interessate", l'articolo non se lo sogna manco lontanamente di definirle cos¡, anzi ribalta del tutto la frittata...

Offline ilmarmocchio

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #10 il: Marzo 20, 2014, 09:38:20 am »
Cito dall'articolo:

.....di contro, in linea con gli stereotipi maschilisti, per il 68 per cento degli uomini intervistati fidanzarsi o sposare una donna disoccupata non rappresenta un problema...

Avete capito?
Il fatto che ad un uomo non interessi, generalmente, lo status della compagna con la quale andrebbe a vivere viene fatto passare come uno "stereotipo maschilista", peccato che tutte le volte che ho sentito dire da un uomo che per lui era importante che la sua eventuale donna fosse economicamente a posto ed indipendente e' stato sempre tacciato di "materialista", e notate anche quanto sia asettico l'articolo postato, ammette senza occultarlo che la maggior parte delle donne non frequenterebbe un disoccupato, ma si astiene bene da qualsiasi commento in proposito ed anzi, sotto sotto viene fatta passare come una caratteristica positiva del genere femminile, in poche parole questo articolo rappresenta la solita merda.

la partigianeria del'articolo è evidente, come tu hai sottolineato

Offline TheDarkSider

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #11 il: Marzo 20, 2014, 11:15:48 am »
Personalmente non vedo più così tante donne (almeno non dalle mie parti, ma si sa che la Liguria è il sud dell'Italia del nord in quanto a sviluppo e industria...) interessate allo status del compagno.  Piuttosto vedo tante giovani coppie che, entrambi senza lavoro, cercano di andarsene ed emigrare.
Strano, ho sempre pensato che dove lo sviluppo è minore le donne sono PIU' interessate allo status economico, perché avere un reddito stabile è una caratteristica più rara e quindi più preziosa.

Ad esempio, un amico meridionale mi disse che avere un titolo di studio è un fattore importante che attira le donne, cosa che qui al Nord non succede assolutamente.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #12 il: Marzo 20, 2014, 11:33:16 am »
Strano, ho sempre pensato che dove lo sviluppo è minore le donne sono PIU' interessate allo status economico, perché avere un reddito stabile è una caratteristica più rara e quindi più preziosa.

Ad esempio, un amico meridionale mi disse che avere un titolo di studio è un fattore importante che attira le donne, cosa che qui al Nord non succede assolutamente.

Credo che - almeno per me - lo studio sia importante perché è una delle poche risorse rimaste per poter avere la possibilità di un'apertura mentale che ti permetta di sopravvivere in un contesto economico disastroso. Ovviamente non basta di certo questo, conta molto la predisposizione d'animo a mettersi in gioco, a migliorarsi e a non auto-compiangersi delle sfortune.
Certo che avere un compagno/a con un reddito decente è una cosa positiva, non dico di certo il contrario, però può capitare benissimo che anche quello che ha sempre avuto uno status sociale buono si ritrovi dall'oggi al domani senza lavoro.
Ma se si è in gamba prima o poi si va avanti e la coppia serve appunto anche a supportarsi nei momenti di difficoltà in quanto l'altra parte deve poter subentrare e supportare quello che è in difficoltà.

Per questo gli stereotipi della donna che vuole l'uomo di successo stanno finalmente decadendo, mai come in questo periodo il successo è talmente effimero che occorre reimpostare completamente il sistema.
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Offline Utente cancellato

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #13 il: Marzo 20, 2014, 11:39:20 am »
È il motivo per cui alle urne sarebbe bene votare secondo la proposta economica e non secondo le politiche di genere. Non c'è nulla di più antimaschile di una crisi economica.

quoto
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Offline Peter Bark

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Re:il classimo delle donne
« Risposta #14 il: Marzo 20, 2014, 18:04:22 pm »
Cito dall'articolo:

.....di contro, in linea con gli stereotipi maschilisti, per il 68 per cento degli uomini intervistati fidanzarsi o sposare una donna disoccupata non rappresenta un problema...

Avete capito?
Il fatto che ad un uomo non interessi, generalmente, lo status della compagna con la quale andrebbe a vivere viene fatto passare come uno "stereotipo maschilista", peccato che tutte le volte che ho sentito dire da un uomo che per lui era importante che la sua eventuale donna fosse economicamente a posto ed indipendente e' stato sempre tacciato di "materialista", e notate anche quanto sia asettico l'articolo postato, ammette senza occultarlo che la maggior parte delle donne non frequenterebbe un disoccupato, ma si astiene bene da qualsiasi commento in proposito ed anzi, sotto sotto viene fatta passare come una caratteristica positiva del genere femminile, in poche parole questo articolo rappresenta la solita merda.



non pretendere troppo,stai sempre parlando degli articoli di un giornale di Sion.
Io le sue pagine le utilizzo solo per pulire la lettiera al mio gatto.