Mi è stata segnalata l’apertura di questa discussione su questo Forum in relazione ad un articolo pubblicato dal sottoscritto sul sito dell’Associazione degli Uomini Beta, dal titolo “Medicina di genere”.
Ho letto alcuni commenti e ho ritenuto opportuno rispondere ad alcune osservazioni, specie perché qualcuno, mi pare il Marmocchio o forse anche Cosmos, hanno sostenuto che il sottoscritto non frequenterebbe questo sito perché avrebbe paura del confronto filosofico-dialettico.
Vado per punti, così forse me la cavo con minor tempo e fatica:
1) Ormai alcuni anni fa ebbi un colloquio telefonico con Red che allora parlò a nome di questo forum, comunque si presentò ufficialmente al sottoscritto in rappresentanza di questo forum. Ricordo che allora era frequentato anche dall’ottimo Roberto Micarelli/Guit (che era uno dei moderatori, se non erro, ora è anche mio personale amico) che ormai da diverso tempo è entrato a far parte ufficialmente della nostra associazione; anzi, è uno dei soci fondatori. Concordammo con Red una sorta di patto di reciproca tolleranza o di non belligeranza. Patto che da noi è stato sempre rispettato. La stessa cosa non si può dire per alcuni frequentatori di questo forum che invece in più di un’occasione si sono lasciati andare a giudizi o ad espressioni a mio parere poco educate e poco rispettose nei confronti del sottoscritto. Poco male. Fatti loro; in tutta sincerità (che ci credano o meno è così) a me non interessano affatto i loro giudizi.
2) In quel confronto concordammo su un fatto molto semplice, e cioè che le nostre posizioni erano troppo distanti, sul piano, culturale, filosofico, interpretativo, politico e che un continuo e costante confronto ci avrebbe solo estenuato e fatto perdere tempo ed energie preziose.
Ricordo che decisi di dare vita al sito Uomini Beta (non era ancora un’associazione vera e propria ufficialmente fondata e registrata) proprio perché dopo anni e anni di discussione (anche in una mailing list della quale forse faceva parte anche qualcuno di voi) mi resi conto che non si poteva andare avanti in quel modo, non aveva alcun senso e non portava da nessuna parte.
Era quindi necessario, e quella mia personale ( questa sì) intuizione, si rivelò vincente, dal momento che allora siamo cresciuti sotto tutti i punti di vista (quantitativi e qualitativi) ed abbiamo anche ottenuto dei risultati politici significativi (un’interrogazione parlamentare presentata da una deputata del M5S con la quale abbiamo costruito un rapporto di collaborazione molto proficuo e fruttuoso e altre che stiamo elaborando assieme e che verranno presentate prossimamente; il contatto formale e l’avvio di una collaborazione culturale con l’ambasciata di un importante paese il cui Presidente è molto sensibile ad alcune questioni da noi sollevate; la collaborazione concreta con tante altre realtà del Movimento Maschile, del mondo dei padri separati, delle loro associazioni e di tante altre che si occupano di bigenitorialità, di difesa dei minori ecc.. Tutte realtà che vedono nella nostra Associazione un punto di riferimento molto importante) dare vita ad un movimento che avesse caratteristiche altre e diverse rispetto a quelli esistenti.
“Non ci pestiamo i piedi – ci dicemmo (e concordammo) con Red – non ci estenuiamo in discussioni interminabili che non portano a nulla (tanto più che non abbiamo tempo ed energie da disperdere); chi ha più filo da tessere, lo tesserà”. Così si chiuse la nostra (amichevole) conversazione.
Questa è la prima ragione per la quale il sottoscritto non frequenta questo sito. Perché il sottoscritto è abituato ed educato a rispettare i patti. E vale anche per gli altri amici e aderenti di UB. Noi non “sconfiniamo” mai, soprattutto non andiamo in casa d’altri a punzecchiare o a cercare delle polemiche gratuite quanto inutili.
3) Ce n’è però anche una seconda. Il Movimento degli Uomini Beta si muove su un crinale assai delicato che è quello di una critica radicale al femminismo, da noi ritenuto una ideologia del tutto funzionale al sistema capitalistico, all’interno dello stesso orizzonte culturale in cui si muove il femminismo stesso. Questa è la nostra sfida. Non solo. Noi riteniamo che la QM e il Momas in tanti anni non abbiano fatto significativi passi in avanti proprio perché culturalmente, concettualmente e politicamente collocati in un’area che per semplificare potremmo definire tra il conservatore e il tradizionalista, con alcune venature apertamente di (estrema) “destra” che non possono che confinare il Momas stesso in un angusto recinto ideologico e culturale. Mi rendo conto che sto semplificando, anche perché sul significati di “destra” e “sinistra” dovrei soffermarmi per ore (e non a caso le cito fra virgolette), ma credo che riusciamo a capirci.
Il nostro orizzonte culturale e la nostra strategia sono di tutt’altra natura e anche solo un patto di unità d’azione con un forum (non mi risulta che sia un movimento organizzato come il nostro né un’associazione) non sarebbe possibile e anzi risulterebbe addirittura politicamente controproducente. Non entro nel merito delle ragioni di ciò perché altrimenti non la finirei più.
Ergo, ciò che possiamo realisticamente fare è rispettare quel patto; da uomini leali, mi verrebbe da dire…
4) Quando qualcuno di voi parla di Uomini Beta, lo fa solo ed esclusivamente per parlare (a volte, straparlare) del sottoscritto. Questo a mio parere è anche assai poco educato nei confronti degli altri amici e soci fondatori e/o sostenitori e/o simpatizzanti di Uomini Beta che insieme al sottoscritto, condividono questa entusiasmante esperienza da anni e stanno dando un contributo straordinario al dibattito sul sito e soprattutto alla vita dell’Associazione. E’ ovvio che senza di loro, Uomini Beta avrebbe esaurito la sua spinta propulsiva. Se fosse rimasto solo un blog, frutto dell’intuizione del suo fondatore, si sarebbe già spento, comunque non avrebbe il rilievo che ha oggi nell’ambito del Momas e in generale di quella ormai vasta e variegata area antifemminista (di cui ormai fanno parte anche molte donne) a cui facevo cenno prima. E invece così non è stato. Diversi uomini si sono spontaneamente avvicinati e aggregati nel corso del tempo, altri se ne sono aggiunti, (grandi) vecchi storici della QM, come Rino Della Vecchia, sono omogenei anche se non organici (cito le stesse parole da lui utilizzate) al nostro progetto.
Io non credo di essere un genio né di essere un pazzo, come dice Cosmos. Però una cosa è certa. Ammesso che il sottoscritto sia un genio o un pazzo (Rino Della Vecchia parla di saggia follia del fondatore, ma lui è di parte…), è evidente che il dilemma si pone ormai per parecchi di noi, cioè per tutti coloro che condividono la nostra battaglia e che, necessariamente, si riconoscono nell’orizzonte culturale e ideale di UB.
Geni o pazzi? O solo uomini evoluti e consapevoli che sono stati in grado di elaborare una originale (rispetto a ciò che c’era prima) interpretazione della QM e di proporla pubblicamente (senza nascondersi dietro a nickname) non solo sulla rete ma nella vita reale? Fate vobis, per noi non fa differenza.
5) Mi pare che ci sia una certa tendenza ad etichettare (Marchi è un marxista, Della Vecchia è un anarchico) da parte di alcuni di voi. A parte il fatto che in tutti questi anni ci siamo “contaminati”, non solo con Della Vecchia ma con diversi altri amici, alcuni dei quali provengono da altre aree culturali (penso ad alcuni amici di area cattolica ad esempio che intervengono sistematicamente sul nostro sito e danno un contributo preziosissimo alla discussione), mi sembra (ma non mi stupisce) che sia decisamente un po’ grossolano il modo in cui il sottoscritto viene etichettato come “marxista”. Non che la cosa mi scandalizzi, sia chiaro, ma è evidente a chi ha (o meglio, opta per avere) un minimo di occhi per leggere e di orecchie per sentire che le posizioni filosofiche e politiche del sottoscritto sono estremamente più complesse di quella che è una evidente semplificazione (e dico poco…).
Ciò detto, se si preferiscono le semplificazioni fate pure. Ciascuno è libero di semplificare come meglio crede. Che nessuno però se la prenda se qualcuno (non io) vi definisce come un manipolo di reazionari e nazifascisti…(non penso peraltro che in molti qui se la prendano più di tanto…). Se tanto mi da tanto, semplificazione per semplificazione e se la logica è quella dell’affibbiare un’etichetta, a ciascuno il suo. A Roma diremmo “a chi tocca nun s’engrugna…”
6) Chiudo e mi scuso per la lunghezza. Mi auguro che questa mia lettera sia esaustiva e non mi resta che salutarvi nello stesso modo in cui ci salutammo, illo tempore, con Red (che presumo non sia più il rappresentante ufficiale di questo vostro forum):”Chi ha più filo da tessere, lo tesserà e che ciascuno vada per la sua strada”.
Buon lavoro.
Fabrizio Marchi