Autore Topic: Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.  (Letto 5491 volte)

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A Domanda rispondo, Mail Box de Il Fatto Quotidiano, pag. 19, sabato 22 marzo 2014

Via Rasella, le Fosse Ardeatine

Caro Furio Colombo, domenica 11 febbraio il "Fatto" ha intervistato Guido Ceronetti. Alla domanda su Priebke, ha rilanciato la responsabilità dei Gap sull'eccidio delle Fosse Ardeatine. La mia domanda è: come sono andati davvero gli eventi?

                                                                                                                        Celestino

Guido Ceronetti non appartiene in nessun punto e in nessun modo al tipo di scrittore italiano che, dopo essere stato di sinistra, si rifà una reputazione presso la peggiore borghesia italiana raccontando nei dettagli crimini della Resistenza italiana (improvvisamente ricordati sessanta anni dopo, in epoca berlusconiana) che fanno diventare brave persone i Khmer rossi cambogiani. Ceronetti è importante, è serio e va preso sul serio. Su via Rasella sembra avere creduto alla lunga e tenace opera di disinformazione (a cui si si sono prestate molte persone "per bene") secondo cui i tre combattenti per la libertà che nella Roma occupata e dominata da truppe tedesche con la collaborazione fascista, hanno realizzato un rischiosissimo attentato, sarebbero personalmente responsabili della rappresaglia e avrebbero dovuto consegnarsi salvando la vita dei 355 massacrati e gettati nelle caverne dette Fosse Ardeatine, il 23 marzo 1944. Tutta la sequenza che cerca di mostrare i tre partigiani (Rosario Bentivegna, Pasquale Balsamo, Carla Capponi) non come combattenti (quasi soli a Roma) ma come autori di un crimine che avrebbero dovuto prontamente espiare, è falsa, perchè non ci si consegna al nemico. In guerra si continua a combattere. Infatti i tedeschi occupanti avevano già violato ogni altro accordo facendosi consegnare l'oro della comunità ebraica di Roma come prezzo per la salvezza e poi catturando in piena notte del 16 ottobre 1943, tutti gli ebrei del Ghetto che è stato possibile trovare, compresi i neonati e i vegliardi ammalati. Erano impegnati in arresti e rastrellamenti di chiunque fosse ritenuto ebreo, antifascista o nemico, violando persino conventi e i luoghi di culto. E intendevano terrorizzare la città con la continua e nota attività di via Tasso. Dunque non soldati avversari ma violente truppe di occupazione, senza limiti e senza scrupoli.  Infatti hanno eseguito la rappresaglia per l'attentato di via Rasella (dieci vite contro una e. tra le vittime prescelte, molti cittadini ebrei) entro poche ore, senza alcun preavviso, e dandone l'annuncio "a sentenza eseguita". Rassicuro chi ci ha scritto, e chi teme che la questione sia assurdamente rimasta in sospeso. C'è la sentenza del Tribunale di Roma del 9 giugno 1950, confermata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, e in seguito confermata da molte altre sentenze. In essa si legge, fra l'altro: "Essendosi trattato di una legittima azione di guerra, l'attentato di via Rasella è riferibile allo Stato e non ai singoli autori di esso, per cui nessun sindacato della Autorità giudiziaria è ammissibile sull'atto medesimo". Il tentativo di sganciare Priebke, e di legare i partigiani alla responsabilità delle Fosse Ardeatine (uno dei più gravi crimini tedeschi di tutta la feroce guerra nazista e fascista in Italia) è crollato subito. Ma poichè è continuato il fascismo fino a oggi, recuperato da Berlusconi e accolto non solo a Casa Pound, non è finita la denigrazione della Resistenza, un momento alto e grande della nostra Storia che contrasta troppo con la condizione in cui è stata ridotta moralmente l'Italia ai nostri giorni. Dunque domani, 23 marzo, anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, ricordiamo e onoriamo i suoi, i nostri eroi: i Partigiani insieme ai Caduti delle Fosse Ardeatine, insieme a tutti coloro che hanno liberato l'Italia.

Furio Colombo
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Offline Stendardo

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #1 il: Marzo 23, 2014, 15:51:53 pm »
Fonte : http://www.inilossum.it/comunismo6.html

La Strage di Via RASELLA:
 
un atto "eroico"

Nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario della fondazione dei Fasci di combattimento, avvenuta a Milano il 23 marzo 1919, un gruppo del movimento clandestino di resistenza romano preparò e attuò un temerario attentato contro i tedeschi, che ebbe tragiche conseguenze di sangue per la popolazione romana e scosse profondamente la coscienza nazionale.   web counter
Il 23 marzo 1944 alle ore 15 circa, nell'interno della città aperta di Roma, in pieno centro storico, in via Rasella, all'altezza di palazzo Tittoni, mentre passava un reparto di 156 uomini della 11a Compagnia del Reggimento "Bozen", (riservisti Altoatesini) comandato dal maggiore Helmut Dobbrick - che da quindici giorni era solito percorrere quella strada per rientrare in caserma dopo le esercitazioni - scoppiava una bomba a miccia ad alto potenziale collocata in un carrettino per la spazzatura urbana, confezionata con 18 chilogrammi di esplosivo frammisto a spezzoni di ferro.
La tremenda esplosione causò la morte di trentatrè militari tedeschi e di sei civili italiani tra cui un bambino di dieci anni
    Subito dopo lo scoppio una squadra di appoggio, che sostava tra via del Boccaccio e via del Traforo, lanciava delle bombe a mano contro la coda del reparto per disorientare i militari e quindi si dileguava verso via dei Giardini allontanandosi rapidamente dalla zona.
 
Gli "eroi" di questa operazione:


    
Rosario Bentivegna

Franco Calamandrei

Carla Capponi

Carlo Salinari

Pasquale Balsamo

Guglielmo Blasi

Francesco Cureli

Raoul Falciani

Silvio Serra

Fernando Vitagliano

Rosario Bentivegna, travestito da spazzino, trasportò la bomba con la carretta; Franco Calamandrei, si tolse il berretto per indicare a Bentivegna che il reparto aveva imboccato via Rasella e che la miccia per l'esplosione doveva essere accesa; Carla Capponi, aspettava Bentivegna all'angolo di via delle Quattro Fontane; e poi Carlo Salinari, Pasquale Balsamo, Guglielmo Blasi, Francesco Cureli, Raoul Falciani, Silvio Serra e Fernando Vitagliano, tutti responsabili del glorioso e pluridecorato atto eroico. Altro che atto eroico, questo è stato un atto criminale bello e buono!
Questi giovani (tra i 20 e i 27 anni) facevano parte di uno dei tanti gruppi denominati di Azione Patriottica (GAP) e dipendevano dalla Giunta militare, emanazione del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), di cui erano responsabili: Giorgio Amendola (comunista), Riccardo Bauer (azionista) e Sandro Pertini (socialista). L'ordine di eseguire l'imboscata di via Rasella, preparata nei minimi particolari da Carlo Salinari, fu dato dai responsabili della Giunta militare. Successivamente Bauer e Pertini dichiararono di non essere stati preventivamente informati e che l'ordine venne dato da Amendola a loro insaputa. Amendola stesso, qualche tempo dopo, confermò la versione, rivendicando a se stesso la responsabilità di aver dato ai "gappisti" l’ordine operativo per l'attentato.
    La sera del 26 marzo i giornali pubblicarono il testo del comunicato ufficiale germanico. In uno stile freddo, burocratico, la cittadinanza romana viene a sapere che:
"Nel pomeriggio del 23 marzo 1944 elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca di polizia in transito per via Rasella. In seguito a questa imboscata trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto indagini per chiarire fino a che punto questo fatto è da attribuirsi ad incitamento anglo-americano. Il Comando tedesco è deciso a stroncare l'attività di questi banditi scellerati. Il Comando tedesco ha perciò ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci comunisti-badogliani saranno fucilati: quest'ordine è stato eseguito".
 
Processo Kappler. Tribunale Militare di Roma, 20 luglio 1948.
Momento drammatico di alta tensione in aula quando, nel corso dell'udienza, esce dal pubblico una voce straziante di donna che investe violentemente Rosario Bentivegna presente in aula in qualità di testimone: "Assassino, codardo! Ho la mia creatura alle Fosse Ardeatine, perché non ti sei presentato, vigliacco?". È un’invettiva che esce dal cuore lacerato di una madre. Scottante, crudele. Essa pone il problema morale della guerriglia e solleva un dubbio atroce: si poteva evitare la rappresaglia dei tedeschi? In altre parole, se i responsabili materiali dell'attentato si fossero presentati, il Comando tedesco avrebbe ugualmente deciso la rappresaglia?
    Il presidente del Tribunale, gen. Euclide Fantoni, pone la domanda a uno dei protagonisti presenti, Rosario Bentivegna, appunto. Il teste risponde che la presentazione degli attentatori non fu esplicitamente richiesta dai tedeschi. “Se ci fosse stata - afferma - mi sarei presentato". E aggiunge: "la colonna tedesca costituiva un obiettivo militare. Facevano rastrellamenti e operavano arresti. Erano soldati. Ho avuto l'ordine di attaccarli e li ho attaccati".
    "No, - ribatte Kappler - l’eccidio avrebbe potuto essere evitato se si fosse presentato l'attentatore o se fosse venuta un'offerta della popolazione. D’altra parte, da mesi erano affissi manifesti per gli attentati con l'indicazione della rappresaglia da uno a dieci".
    "No, - dice l'accusa - i manifesti di cui parla l'imputato Kappler erano stati affissi due mesi prima e lasciati esposti per soli due giorni".
    Il punto da chiarire, quindi, non era tanto quello di sapere se la rappresaglia ci sarebbe stata oppure no. Era noto alle autorità politiche e amministrative, e a larga parte della popolazione, che ad ogni attentato le rappresaglie c'erano sempre, puntualmente. Quello che bisognava appurare era se un avviso, un comunicato fosse stato diramato dal Comando tedesco agli esecutori dell'attentato per invitarli a presentarsi onde evitare una strage di persone innocenti. Come abbiamo visto dagli atti del processo, Bentivegna lo esclude.
In una lettera al settimanale "Panorama" del 28 marzo 1974, un testimone afferma: "Senza voler entrare nella polemica sulle responsabilità della strage delle Fosse Ardeatine, desidero testimoniare che la sera prima dell'attentato di via Rasella è stato affisso sui muri di Roma, e io l'ho letto, un manifesto preannunciante che il Comando tedesco avrebbe fatto uccidere dieci «comunisti badogliani» per ogni militare tedesco morto" .
    In una intervista Bentivegna dichiara: "Non credo che se mi fossi costituito la rappresaglia non sarebbe avvenuta...
I testimoni dell'attentato raccontano:
"Era ormai cosa nota a tutti che per ogni tedesco ucciso, dieci italiani venivano sacrificati. L'attentato di via Rasella non ha nulla di glorioso".
Rosario Bentivegna, autore dell'attentato di via Rasella, addirittura decorato di medaglia d'argento per la sua gloriosa fuga, oggi docente di medicina del lavoro, non esita a dichiarare che rifarebbe tutto.
Perchè i vigliacchi attentatori rimasero nascosti nell'ombra nonostante sapessero cosa sarebbe successo a persone innocenti?

Perchè hanno permesso che pagassero altri la loro eroica vigliaccata?

Processo al Feldmaresciallo Kesserling - parla il Magistrato inglese che lo assolse dalle accuse relative alla rappresaglia delle Ardeatine:

"Ciò che il Feldmaresciallo Kesserling doveva affrontare, non era uno stato
organizzato, MA ALCUNE PERSONE IRRESPONSABILI con le quali non poteva
negoziare, persone con le quali non poteva accordarsi e ai cui capi non
poteva dire: signori, controllate i vostri uomini. Di conseguenza, se ci
sono mai state delle circostanze in cui era necessario ricorrere alla
rappresaglia dopo l'avere invano ricercato i colpevoli, quelle che ho
descritto sono proprio le circostanze IN CUI LA RAPPRESAGLIA E' COSA
APPROPRIATA. E non esprimo queste considerazioni solo da soldato, in quanto
esse nascono soprattutto dal buon senso (.).
LE RAPPRESAGLIE SONO AMMISSIBILI COME INDISPENSABILE MEZZO PER ASSICURARE
CHE LA GUERRA RIMANGA NELLA LEGITTIMITA'. Il semplice fatto che esse siano
previste in caso di violazioni della legge di guerra agisce ampiamente come
deterrente. Le rappresaglie non sono mezzi di punizione o di arbitraria
vendetta, ma sono strumenti di coercizione. E PROPRIO perché INFLIGGONO
SOFFERENZE A PERSONE INNOCENTI LE RAPPRESAGLIE HANNO FORZA COERCITIVA E SONO
INDISPENSABILI COME ULTIMA RISORSA. Atti illegittimi possono essere commessi
da persone che è impossibile arrestare e punire. E CIO' E' QUANTO ACCADDE A
ROMA. LA RAPPRESAGLIA ANDAVA ESEGUITA ED ANDAVA ESEGUITA VELOCEMENTE,
ALTRIMENTI SAREBBE STATA INUTILE DAL PUNTO DI VISTA MILITARE. Un crimine di
guerra è una deliberata violazione delle leggi di guerra: PERTANTO UNA
RAPPRESAGLIA, COME PREVISTA DAL DIRITTO INTERNAZIONALE, NON PUO' ESSERE
CONSIDERATA UN CRIMINE DI GUERRA".
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #2 il: Marzo 23, 2014, 17:48:38 pm »
Il dibattito storico-ideologico infinito come si suol dire è aperto, se qualcun altro volesse partecipare e unirsi con un contributo, come dire, sarebbe meno a rischio di sterilità.
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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #3 il: Marzo 23, 2014, 22:22:52 pm »
Mah, il discorso è complesso, comunque a me non sembra sia stata un'azione eroica, cosa vuoi, in fondo hanno buttato tritolo a sorpresa su un battaglione di riservisti, insomma contadini dell'Alto Adige, mica SS in assetto di guerra; poi è chiaro che Bentivegna e soci col cavolo che si sarebbero presentati, i tipi alla D'Acquisto sono un'eccezione.
D'altronde la strategia del Pci era quella, non erano dei santi Secchia e soci.

Offline ilmarmocchio

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #4 il: Marzo 23, 2014, 22:33:36 pm »
fu un atto di terrosrismo, dalla valenza militare uguale a zero

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #5 il: Marzo 23, 2014, 23:18:24 pm »
Venne spacciato per un atto di guerra di liberazione ma fu totalmente inefficace sul piano militare e fu un disastro dal punto di
vista politico perchè innestò la rappresaglia tedesca, peraltro già annunciata per casi di questo genere. Non ebbe nemmeno un
valore simbolico perchè le vittime erano militari di scarto, anziani dai quali le stesse autorità miitari tedesche si aspettavano assai
poco. Sarebbe stato assai meglio un assalto alle prigioni romane e magari eliminare la banda Koch che imperversava a Roma in
pratica impunita e che torturava i prigionieri in Via Tasso. I tedeschi disprezzavano talmente la banda Koch che non si sarebbero
nemmeno presi il disturbo di vendicarne l'eliminazione. La resistenza romana non c'è stata. L'attentato di Via Rasella è stato
opera dei GAP che operavano in totale autonomia anche dal PCI. Se si sono concentrati sui militari altoatesini probabilmente fu
perchè erano un facile obiettivo data la loro scarsa combattività e pericolosità. Attentato dimostrativo che voleva attestare
l'esistenza di una resistenza a Roma ma che dimostrò solo la pochezza di una qualsiasi resistenza a Roma che fosse una. I più
cercavano di rifugiarsi nei conventi e in Vaticano e pensarono solo a nascondersi. Non a combattere i tedeschi.

Offline zagaro

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #6 il: Marzo 23, 2014, 23:56:27 pm »
Venne spacciato per un atto di guerra di liberazione ma fu totalmente inefficace sul piano militare e fu un disastro dal punto di
vista politico perchè innestò la rappresaglia tedesca, peraltro già annunciata per casi di questo genere. Non ebbe nemmeno un
valore simbolico perchè le vittime erano militari di scarto, anziani dai quali le stesse autorità miitari tedesche si aspettavano assai
poco. Sarebbe stato assai meglio un assalto alle prigioni romane e magari eliminare la banda Koch che imperversava a Roma in
pratica impunita e che torturava i prigionieri in Via Tasso. I tedeschi disprezzavano talmente la banda Koch che non si sarebbero
nemmeno presi il disturbo di vendicarne l'eliminazione. La resistenza romana non c'è stata. L'attentato di Via Rasella è stato
opera dei GAP che operavano in totale autonomia anche dal PCI. Se si sono concentrati sui militari altoatesini probabilmente fu
perchè erano un facile obiettivo data la loro scarsa combattività e pericolosità. Attentato dimostrativo che voleva attestare
l'esistenza di una resistenza a Roma ma che dimostrò solo la pochezza di una qualsiasi resistenza a Roma che fosse una. I più
cercavano di rifugiarsi nei conventi e in Vaticano e pensarono solo a nascondersi. Non a combattere i tedeschi.
a leggere qusto post sembrerebbe che l'interpretazione dell'azione militare con disprezzo delle popolazioni civili residenti sia poca cosa.
potremmo discutere quando si vuole dell'efficacia militare di Via Rastella,  il kernel, il nocciolo è il comportamento dei militari tedeschi avvenuto dopo.

cmq si denota anche una certo giudicare gi italiani che non ti è nuovo

ed in ogni caso a qualsiasi livello si legge questa storia appare come un'altra coniugazione del sempreterno : Vae victis
e come lo eravao nel 1944 che gli eserciti tedeschi potevano permettersi tutto quello che volevano a quanto sembra lo siamo ancora oggi

la ricerca della giustizia secondo valori giusnaturalistici non appare ancora di questo mondo e siamo nel 2014
« Ultima modifica: Marzo 24, 2014, 00:12:25 am da zagaro »

Offline ilmarmocchio

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #7 il: Marzo 24, 2014, 14:57:25 pm »
a leggere qusto post sembrerebbe che l'interpretazione dell'azione militare con disprezzo delle popolazioni civili residenti sia poca cosa.
potremmo discutere quando si vuole dell'efficacia militare di Via Rastella,  il kernel, il nocciolo è il comportamento dei militari tedeschi avvenuto dopo.

cmq si denota anche una certo giudicare gi italiani che non ti è nuovo

ed in ogni caso a qualsiasi livello si legge questa storia appare come un'altra coniugazione del sempreterno : Vae victis
e come lo eravao nel 1944 che gli eserciti tedeschi potevano permettersi tutto quello che volevano a quanto sembra lo siamo ancora oggi

la ricerca della giustizia secondo valori giusnaturalistici non appare ancora di questo mondo e siamo nel 2014

eravamo in guerra e l'azione dei partigiani fu scriteriata

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #8 il: Marzo 25, 2014, 08:04:10 am »
O.k., o.k., ....Via Rasella è da sempre azione dibattuta ideologicamente, non tanto storicamente perchè essa ha emesso il suo giudizio -così come le sentenze dei successivi processi se si parte dal principio che le sentenze si debbano appunto rispettare, anche se magari non ci piacciono per motivi politici- e non è tanto appellabile visto quello che hanno fatto i tedeschi dopo e come sempre anche abusato, poichè aumentarono pure le liste dei prigionieri da uccidere alle Fosse Ardeatine..Ma adesso qualche intervento "da sinistra"...? Così, per dimostrare almeno che i partigiani non hanno commesso soltanto azioni scriteriate, e che appunto non ci stiamo come forum sbilanciando "a destra" seppur su un argomento liberamente O.T.
P.S.: Andrebbe altresì considerato che da quando esiste la guerriglia urbana contro una forza occupante o comunque il Potere dello Stato, uno degli obbiettivi di qualunque azione può essere quello di provocare un'azione repressiva del potere da abbattere talmente sperequata e feroce da alienarli ogni appoggio e simpatia della popolazione, e con questo fare quindi propaganda per la lotta armata, terrorismo, chiamatelo come vi pare.
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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #9 il: Marzo 25, 2014, 14:57:42 pm »
Sì, è la logica spietata della guerriglia, ma ecco se proprio dovessi scegliere a gente tipo Salinari, Calamandrei e soci preferirei uomini tipo Ammazzalorso, insomma combattere senza rompere le balle ai civili che ne avevano passate già a sufficienza.

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #10 il: Marzo 25, 2014, 15:05:47 pm »
Sì, è la logica spietata della guerriglia, ma ecco se proprio dovessi scegliere a gente tipo Salinari, Calamandrei e soci preferirei uomini tipo Ammazzalorso, insomma combattere senza rompere le balle ai civili che ne avevano passate già a sufficienza.

Chi? Armando Ammazzalorso di Teramo? Diede molto filo da torcere ai tedeschi ed entrò a Teramo liberata su un cavallo bianco
come un conquistatore. Ma ebbe il torto di non essere un comunista. E fu dimenticato. Stava politicamente dalla parte sbagliata.
Nessuno ora si ricorda di lui. Mentre gli attentatori di Via Rasella era dalla parte politicamente giusta. E furono ricordati e celebrati

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #11 il: Marzo 25, 2014, 15:32:00 pm »
Chi? Armando Ammazzalorso di Teramo? Diede molto filo da torcere ai tedeschi ed entrò a Teramo liberata su un cavallo bianco
come un conquistatore. Ma ebbe il torto di non essere un comunista. E fu dimenticato. Stava politicamente dalla parte sbagliata.
Nessuno ora si ricorda di lui. Mentre gli attentatori di Via Rasella era dalla parte politicamente giusta. E furono ricordati e celebrati

fin dalla notte dei tempi l'uomo ha cercato di legiferare sulla condotta della guerra, senza mai riuscirvi.

noi occidentali siamo legati all'idea del bonus miles ovvero un soldato,  un militare o come vogliamo chiamarlo, che uccide solo costretto da una necessità e nel modo meno doloroso possibile.

ma fra il dire ed il fare..........

ora che rapporto ci sta fra il bonus  miles e la rappresaglia sui civili?
può mai esistere una giustificazione  per un militare che agisce come rappresaglia sui civili e poi si giustifica  'ho obbedito ad un ordine!'  un modo rappresentativo per dire è stata una forma di legge a cui non mi potevo rifiutare?

secondo la mia personale opinione  la rappresaglia sui civili non è mai giustificata

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #12 il: Marzo 25, 2014, 15:39:35 pm »
fin dalla notte dei tempi l'uomo ha cercato di legiferare sulla condotta della guerra, senza mai riuscirvi.

noi occidentali siamo legati all'idea del bonus miles ovvero un soldato,  un militare o come vogliamo chiamarlo, che uccide solo costretto da una necessità e nel modo meno doloroso possibile.

ma fra il dire ed il fare..........

ora che rapporto ci sta fra il bonus  miles e la rappresaglia sui civili?
può mai esistere una giustificazione  per un militare che agisce come rappresaglia sui civili e poi si giustifica  'ho obbedito ad un ordine!'  un modo rappresentativo pr dire è stata una forma di legge a cui non mi potevo rifiutare?

In un mondo come oggi e in tempo di pace queste sono considerazioni nobili. In tempo di guerra un militare le azioni di guerra
se le aspetta e le accetta SOLO da un altro militare. Se le subisce da un civile e per di più in modo inaspettato sotto forma di
agguati o attentati si incazza e non potendo rifarsi sul responsabile nel frattempo dileguatosi si rivale sulla popolazione che
si sospetta (a volte a ragione) gli abbia fornito da copertura. Del resto sai benissimo anche tu, zagaro, come hanno agito ed
infierito i soldati piemontesi sulla popolazione civile meridionale sospettata di sostenere ed aiutare il brigantaggio dopo il 1860

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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #13 il: Marzo 25, 2014, 16:31:17 pm »
Sì si può constatare ma non giustificare in alcun modo, a meno che di essere tutti dei Priebke...Ovvero coloro "che obbediscono sempre agli ordini"(e collaborano con Kappler da più fidati e fedeli "bracci destri", ovvero con un pluri condannato criminale di guerra)...Che poi detto per inciso, le scarpate, i calci e gli sputi al carro funebre a alla bara sono stati uno spettacolo a dir poco indecoroso e comunque incivile, capisco i discendenti e parenti ancora vivi per cui è vivissimo il ricordo e il dolore, il senso di ingiustizia provato per colui che è arrivato a quell'età compilando coscienziosamente e con il massimo spirito zelante così tipicamente tedesco, le liste dei poveri disgraziati da portare alle Fosse Ardeatine...Ma non comprendo fino in fondo certe associazioni ebraiche cittadine e il loro odio totemizzato nel cristallo della "purezza" e della coerenza, che magari in anni passati hanno con alcuni loro esponenti in vista appoggiato le liste alle amministrative romane riconducibili ad AN, al PDL e a Berlusconi, se non apertamente il postfascista Ale"danno" e i suoi amici camerati per motivi puramente bottegai e di portafoglio, in una parola solita, "fiscali"...
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Re:Via Rasella, le Fosse Ardeatine, anniversario del 23 marzo: 1944-2014.
« Risposta #14 il: Marzo 25, 2014, 16:33:05 pm »
fin dalla notte dei tempi l'uomo ha cercato di legiferare sulla condotta della guerra, senza mai riuscirvi.

noi occidentali siamo legati all'idea del bonus miles ovvero un soldato,  un militare o come vogliamo chiamarlo, che uccide solo costretto da una necessità e nel modo meno doloroso possibile.

ma fra il dire ed il fare..........

ora che rapporto ci sta fra il bonus  miles e la rappresaglia sui civili?
può mai esistere una giustificazione  per un militare che agisce come rappresaglia sui civili e poi si giustifica  'ho obbedito ad un ordine!'  un modo rappresentativo per dire è stata una forma di legge a cui non mi potevo rifiutare?

secondo la mia personale opinione  la rappresaglia sui civili non è mai giustificata

Sono d'accordo su tutto. Che siano tedeschi, americani, russi, chiunque sia a farlo.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.