Autore Topic: Quesito innocente  (Letto 7477 volte)

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Offline Vicus

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Re:Quesito innocente
« Risposta #15 il: Marzo 27, 2014, 02:23:47 am »
Citazione
Se non sono "integrati" come dici te sono marginali, con problemi di dipendenze, violenze anche familiari, solitudini da disadattamenti sociali, ritardi di apprendimento, neurofisiologici, ecc....Se non c'entriamo niente con le ragazze "matrice" di oggi che sempre e solitamente ridono, per le strade della città come dei bar , parlandoti degli ultimi colori di smalto per le unghie, io personalmente non c'entro nulla nemmeno con le seconde descritte.
La presa dei cliché cui sono state educate anche dalla famiglia sembra essere forte, e il fatto di non riuscire a conformarsi a certi modelli di donna bella e popolare spesso non basta a determinare una presa di coscienza.
Il mondo pare dividersi in donne "matrice" e donne che vorrebbero esserlo: se non ci riescono si colpevolizzano (inutilmente), ma persistono nel loro atteggiamento consumistico-mondano, anche se sotto forma di desiderio.
La donna contemporanea ha pochissimo senso della realtà e sembra vivere in un narcisistico mondo dei sogni, qual è appunto quello del cinema, degli sceneggiati e della stampa femminile. Almeno nell'esperienza mia e dei miei conoscenti, pare essere del tutto incapace di ragionamenti concreti come quelli che facevano le loro nonne, che dicevano alle figlie di trovarsi un marito prima che fosse troppo tardi e senza andare troppo per il sottile.
Le donne di un tempo, dalla solida saggezza contadina che fa difetto alle plurilaureate di oggi sembrano essere una specie estinta. Molto probabilmente l'unica cosa che modificherà questa loro mentalità sarà un cambiamento di paradigma, non tanto economico quanto mediatico.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:Quesito innocente
« Risposta #16 il: Marzo 27, 2014, 14:38:14 pm »
Quesito innocente: è sbagliato chiedere ad una tizia che vorrebbe uscire al cinema con te, come mai e a che titolo vuole uscire -con te-....?

1. secondo me voleva andare con te al cinema prima di tutto perché sei un intenditore di cinema...

poi se a te piaceva di lei  e tu sai che lei il  ragazzo non ce l'ha stava a te a decidere se un incontro qualsiasi si trasforma in un rapporto o non.

Le donne pretendono che si indovinino le loro intenzioni. :sleep:

Alle donne piace anche che l'uomo conduca le danze e quindi che lui decida cosa vuole con lei.

Se dopo un film visto a cinema lui mi prende la mano lo so che gli piaccio, se aspetta che io gli prendo la mano o aspetta conferme da me allora penso che " Non gli piaccio abbastanza. Che peccato!" Boh, logica femminile.

Offline Suicide Is Painless

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Re:Quesito innocente
« Risposta #17 il: Marzo 27, 2014, 18:07:02 pm »
Ciao Peter, sì a "M*A*S*H", perchè il testo scritto da Mike, il figlio tredicenne di Robert Altman (che grazie al successo della canzone guadagnò fino al 1980 un milione di dollari, molto più che col film) è bellissimo, così come la musica di Johnny Mandel, e perchè entrambi titolo compreso mi si adattano alla perfezione e anche alle mie esperienze, soprattutto da alcuni mesi e adesso.  :rolleyes: :rolleyes:
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

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Re:Quesito innocente
« Risposta #18 il: Marzo 27, 2014, 19:43:53 pm »
1. secondo me voleva andare con te al cinema prima di tutto perché sei un intenditore di cinema...

poi se a te piaceva di lei  e tu sai che lei il  ragazzo non ce l'ha stava a te a decidere se un incontro qualsiasi si trasforma in un rapporto o non.

Alle donne piace anche che l'uomo conduca le danze e quindi che lui decida cosa vuole con lei.

Se dopo un film visto a cinema lui mi prende la mano lo so che gli piaccio, se aspetta che io gli prendo la mano o aspetta conferme da me allora penso che " Non gli piaccio abbastanza. Che peccato!" Boh, logica femminile.

Eh già argomento oltrepassato non l'ho più contattata da una settimana e ovviamente adesso non risponderebbe, poichè a mio parere mi ha raccontato una cazzata la prima settimana che poi dovevamo re-incontrarci per andare al cinema. Le donne e le ragazze giovani purtroppo anche se a parole dichiarano il contrario non sanno nulla di cosa sia la solitudine, e per questo non li interessa nulla di poterla far terminare, porvi fine, nella vita di qualcuno. Questa distonia, è a mio parere uno dei tratti fondanti della diversità tra uomini e donne, e quindi anche della QM sotto il profilo comportamentale. Sono giunto a queste conclusioni per esperienze personali protratte e reiterate nel tempo, già più o meno dall'estate del 2001, quindi è ormai davvero tanto tempo. Esse non hanno più sentimenti nè tantomeno passioni ardenti, i loro godimenti si completano nella demenzialità di un apericena figuriamoci se riescono a godere di condividere qualcosa con i pochi uomini di valore che restano, cosa vuoi che possano portarti anche solamente vicino alla felicità. Le esperienze piccole e mediocri di questi ultimi tempi, me lo convalidano sempre più spiacevolmente e duramente. La consapevolezza della precarietà nei rapporti l'hanno creata le donne altro che"gli uomini i quali poi non telefonano più dopo il primo appuntamento", è tutto estremamente deprimente, e anche esasperante, per coloro che non si sono ancora del tutto rinchiusi nella nevrosi clinica e nel proprio "particulare".
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Offline Frank

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Re:Quesito innocente
« Risposta #19 il: Marzo 27, 2014, 20:01:42 pm »
Eh già argomento oltrepassato non l'ho più contattata da una settimana e ovviamente adesso non risponderebbe, poichè a mio parere mi ha raccontato una cazzata la prima settimana che poi dovevamo re-incontrarci per andare al cinema. Le donne e le ragazze giovani purtroppo anche se a parole dichiarano il contrario non sanno nulla di cosa sia la solitudine, e per questo non li interessa nulla di poterla far terminare, porvi fine, nella vita di qualcuno. Questa distonia, è a mio parere uno dei tratti fondanti della diversità tra uomini e donne, e quindi anche della QM sotto il profilo comportamentale. Sono giunto a queste conclusioni per esperienze personali protratte e reiterate nel tempo, già più o meno dall'estate del 2001, quindi è ormai davvero tanto tempo. Esse non hanno più sentimenti nè tantomeno passioni ardenti, i loro godimenti si completano nella demenzialità di un apericena figuriamoci se riescono a godere di condividere qualcosa con i pochi uomini di valore che restano, cosa vuoi che possano portarti anche solamente vicino alla felicità. Le esperienze piccole e mediocri di questi ultimi tempi, me lo convalidano sempre più spiacevolmente e duramente. La consapevolezza della precarietà nei rapporti l'hanno creata le donne altro che"gli uomini i quali poi non telefonano più dopo il primo appuntamento", è tutto estremamente deprimente, e anche esasperante, per coloro che non si sono ancora del tutto rinchiusi nella nevrosi clinica e nel proprio "particulare".

Concordo al 100%.

Offline Vicus

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Re:Quesito innocente
« Risposta #20 il: Marzo 28, 2014, 00:01:05 am »
Idem
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Ryu

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Re:Quesito innocente
« Risposta #21 il: Marzo 28, 2014, 09:27:14 am »
per rispondere al quesito: sì è da coglioni, escici, pomiciaci al cinema e dopo te la trombi  ;)
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Re:Quesito innocente
« Risposta #22 il: Marzo 28, 2014, 10:46:43 am »
Non c'è la possibilità. Già capitato in precedenza nel 2001-2002 con guarda caso una siciliana anch'essa. Era anche alta,magra formosa e bella. Usciti al cinema una decina di volte, ma il suo unico interesse erano i film e parlarne, nient'altro. Non ricommetto nè mi rendo più partecipe di ridicolaggini del genere. Questa poi dopo essere già usciti, non risponde, non mi piace granchè, lasciata perdere senza tentare nulla di più , ogni azione in un dato contesto e situazione è ormai futile. Dissolve Is Painless.
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Re:Quesito innocente
« Risposta #23 il: Marzo 28, 2014, 11:19:01 am »
Non c'è la possibilità. Già capitato in precedenza nel 2001-2002 con guarda caso una siciliana anch'essa. Era anche alta,magra formosa e bella. Usciti al cinema una decina di volte, ma il suo unico interesse erano i film e parlarne, nient'altro. Non ricommetto nè mi rendo più partecipe di ridicolaggini del genere. Questa poi dopo essere già usciti, non risponde, non mi piace granchè, lasciata perdere senza tentare nulla di più , ogni azione in un dato contesto e situazione è ormai futile. Dissolve Is Painless.
Zio c'ho una amica russa che andiamo sempre al cinema, bar, aperitivi ecc... Non devi aspettarti il tutto subito, c'ho lavorato due anni e alla fine l'attesa (raramente) paga. Prova a vedere se ha qualche interesse ma ovviamente nel frattempo fa il tuo gioco e non permetterle di avanzare diritti qualora non ci sia già qualcosa di grosso in ballo. Perché occhio, è molto diffusa la moda tra le deluse di "testarti" per un periodo prolungato e pretendere attenzioni e fedeltà anche se non ci sia ancora stato nulla. Mi è capitato ma credo sia capitato a tutti... Intanto escici, maglio di niente, al 99% però se non succede tutto subito difficilmente poi succede...
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Re:Quesito innocente
« Risposta #24 il: Marzo 28, 2014, 11:46:45 am »
"Zio"...? Ho spiegato, ormai anche questa è andata non c'è più niente da fare. E ho smesso da tanto di prostrarmi. Sono già prostrato dalla vita, con le donne anche basta.
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Re:Quesito innocente
« Risposta #25 il: Marzo 28, 2014, 15:01:54 pm »
Concordo al 100%.

Per le donne quella che chiamano, credono "solitudine" è in genere un tempo per loro immenso e immutabile nella misura di sei mesi. Cosa ne sanno di una condizione simile costante. La preparazione mentale che ogni giorno la situazione richiede. L'uomo non è soltanto un fervore romantico che si consuma nella durata dello spazio di qualche mese. Per poi passare ad un altro. Cosa ne sanno del bisogno del contatto e del calore. Della paura e della rabbia di ritrovarsi da soli estati dopo estati, primavere dopo primavere, nei periodi peggiori quando la folla aumenta, provare la costante nausea che giorno dopo giorno ti monta sempre di più. E mi parlate di gelosia, gelosia di chi, di chi tanto ti si rivolterà comunque contro appena le si leverà il velo dagli occhi, l'immagine che esse si creano soltanto nei loro occhi dei maschi, degli uomini, di colei che quando crede di guardare dritto alla realtà, sa soltanto scavare un fossato tra sè e gli uomini. Per vederti come un mostro, ma sono loro, i mostri. Le esperienze di molti qui, ma non voglio negare che siano anche quelle della maggioranza certo, sono troppo diverse dalle mie, dunque anche il sentire non può che essere molto lontano. Quando tutta la vita la passi chiuso in un angusta cella senza sbarre che non sai nemmeno per chi, e per cosa ti è stata creata, e poi cerchi quando è troppo tardi di correre a capofitto per recuperare il tempo perduto senza che niente di buono ti possa capitare perchè semplicemente, non esisti, è ovvio che si è diversi dalla maggior parte della gente. Saper restare terrorizzati e furiosi per una vita intera, non è da tutti.  Cosa ne sanno le donne sempre vezzeggiate e corteggiate dello stare in mezzo alla gente e tuttavia quando ti siedi a guardarli e  ad ascoltare, senti che il tuo senso di solitudine non può che aumentare, quando il calore umano non è mai per riscaldare te, quando ripensi a qualcuno che dopo tredici tredici anni ancora ti manca intensamente. La mia voglia di tutto questo, voglia di vita così com'era per un sempre breve periodo si ingigantisce anzi sempre più, e non riesce mai a inghiottire la solitudine, altro che la loro immensa facilità di socialità che non ho mai provato perchè non ho mai avuto la fortuna -o la sfortuna- di vivere la vita della maggioranza, piena di obblighi e con la schiena piegata, in una massa di individui grigi e senza colore, quasi tutti in cerca disperatamente di calore e sicurezza. E c'è soltanto una cosa peggiore di tutto questo. Ed è che la maggioranza, in questa massa sia comunque riuscita ad ottenerli, io, pur consapevole della mia cupa strada e della mia inutilissima libertà, libera,scevra, dalla mediocrità intellettuale e caratteriale, NO.
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Re:Quesito innocente
« Risposta #26 il: Marzo 29, 2014, 18:55:33 pm »
hey ex-torsolo, però, una cosa pensavo: anch'io ho vissuto molto la solitudine, però non la rimpiango, anzi: le cose migliori le ho fatte in solitudine
perciò mi domandavo la differenza e mi sono domandato se la differenza non sia nel contenuto
cioè, quando sei solo, tu cosa fai?
mi par di capire che ti sei fatto una cultura in film, la qual cosa mi fa crepare di invidia
io invece leggo, poi faccio meditazione/yoga ma la cosa è un po' complessa (dovrei spiegarti Lanza del Vasto, o forse potrei invitarti a leggere l'Introduzione alla Vita Interiore, appunto di Lanza, ma a dirla così "meditazione/yoga non rende assolutamente cosa faccio e cosa vivo)
poi scrivo http://cosimotomaselli.blogspot.it/ cose che non legge nessuno  :D
ma in ogni caso non ho mai, o quasi mai, la sensazione di essere solo
siamo una folla, la maggior parte della gente con cui parlo, che mi capisce e che io capisco, è morta da tempo
gli altri, quelli che incontro per la strada, sono vuoti fantasmi, gente che mi guarda con la faccia ebete e non capisce nulla di quel che dico e non ha nulla da dire che valga la pena di ascoltare

che sia qui la differenza? tra cinema e letteratura? il cinema rende soli, la letteratura fa compagnia?

Dio cè
MA NON SEI TU
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Re:Quesito innocente
« Risposta #27 il: Marzo 29, 2014, 19:31:35 pm »
hey ex-torsolo, però, una cosa pensavo: anch'io ho vissuto molto la solitudine, però non la rimpiango, anzi: le cose migliori le ho fatte in solitudine
perciò mi domandavo la differenza e mi sono domandato se la differenza non sia nel contenuto
cioè, quando sei solo, tu cosa fai?
mi par di capire che ti sei fatto una cultura in film, la qual cosa mi fa crepare di invidia
io invece leggo, poi faccio meditazione/yoga ma la cosa è un po' complessa (dovrei spiegarti Lanza del Vasto, o forse potrei invitarti a leggere l'Introduzione alla Vita Interiore, appunto di Lanza, ma a dirla così "meditazione/yoga non rende assolutamente cosa faccio e cosa vivo)
poi scrivo http://cosimotomaselli.blogspot.it/ cose che non legge nessuno  :D
ma in ogni caso non ho mai, o quasi mai, la sensazione di essere solo
siamo una folla, la maggior parte della gente con cui parlo, che mi capisce e che io capisco, è morta da tempo
gli altri, quelli che incontro per la strada, sono vuoti fantasmi, gente che mi guarda con la faccia ebete e non capisce nulla di quel che dico e non ha nulla da dire che valga la pena di ascoltare

che sia qui la differenza? tra cinema e letteratura? il cinema rende soli, la letteratura fa compagnia?

Cosimo, io leggo in media un libro alla settimana...Un tempo anche tre, manco i detenuti acculturati ne leggono talmente tanti dato il tempo a loro disposizione. Ho ripreso anche forte con la narrativa e i romanzi, dopo anni di pausa soprattutto saggi e libri di Storia, terrorismo e geopolitica...E sono critico musicale di riviste in cartaceo anche ex-note come Jamboree. Non ho/avrei solo il cinema...
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Re:Quesito innocente
« Risposta #28 il: Marzo 29, 2014, 19:45:20 pm »
Il cinema Cosimo è uno (splendido) placebo, e a me sotto forma dei film che amo mi ha salvato più volte la vita, letteralmente, ma sempre un placebo rimane. E quando si hanno tanti interessi, si coltivano conoscenze intellettuali, culturali, storiche, ecc., è naturale volre condividerle con qualcuno, parlarne. Senza farle pesare all'altro, nè palesarne troppo l'ossessione e mai diventare mono-dimensionali, ma è comunque una cosa naturale, il discettarne, magari "crescere" l'altra persona assieme a te, se vorrà condividere i tuoi gusti e passioni. Come detto senza essere mai pesante e cafone per le "non conoscenze" o comunque apertamente ignoranze -detto tra noi-, che ho quasi sempre avuto a riscontrare fortemente, nelle ragazze di oggi, e anche all'Università. Qualcuno disse che se nessuno sa quel che sai e la passione che ti determina (perchè le passioni e gli interessi, siano anche una squadra di calcio, sono quello che veramente determinano la specificità, e molte della caratteristiche di un individuo, e molto difficilmente una passione viene tradita), è come se non esistessi veramente, perchè nessuno appunto sa della tua unicità. Soprattutto se nessuno ti ascolta e/o legge, male comune in una epoca estremamente coprolalica e grafomane, se non più col caro vecchio inchiostro ma con le "virtuali", spesso apparentemente "altere", lettere elettroniche.
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Offline Rita

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Re:Quesito innocente
« Risposta #29 il: Marzo 29, 2014, 20:40:14 pm »
E quando si hanno tanti interessi, si coltivano conoscenze intellettuali, culturali, storiche, ecc., è naturale volre condividerle con qualcuno, parlarne. Senza farle pesare all'altro, nè palesarne troppo l'ossessione e mai diventare mono-dimensionali, ma è comunque una cosa naturale, il discettarne, magari "crescere" l'altra persona assieme a te, se vorrà condividere i tuoi gusti e passioni.

questo è normale, bello e sublime.
Ma... questo non si fa solo in una coppia. Lo fanno i padri coi figli per esempio. E non è detto che debbano essere figli biologici. Gli insegnanti coi figli. Gli allenatori di calcio coi bambini e/o ragazzi che seguono. Gli.. (qualsiasi persona che tenga corsi, allacci amicizie, scriva sui forum, si impegni in attività, faccia volontariato.. - e tu ne fai mi par di ricordare).
In tutte queste attività incontri persone più ignoranti di te in determinate materie con cui puoi condividere le tue passioni. E se non le incontri le puoi cercare. Basta pensare ai numerosi club/ritrovi/circoli di qualsivoglia cosa ti venga in mente (scacchi, cinema, letteratura, poesia, scienza etc.etc.).
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli