"la convince a fare sesso"
"mi convinceva"
"invece di aiutarla"
"come tante donne dopo il parto è entrata in depressione"
"aveva fatto in modo che io avessi sempre bisogno di lui"
"io mi sono lasciata trasportare"
"io invece di fare le cose con mio marito le facevo con lui"
"io mi stavo perché c'avevo paura"
"mi metteva odio"
"lui c'ha marciato su queste cosa"
"ero come una bambina veramente"
"tu mi hai convinto"
"essere facilmente manipolabile"
"per fortuna ha un marito che la aiuta..."
"lei c'ha fatto l'amore" (l'amore si fa in uno)
queste cose hanno solo un nome: propaganda!
Allora se la paziente in questione è un'ameba in quanto priva di personalità la colpa è solo ed esclusivamente la propria.
E' assai grave che passi il messaggio che ci sia stata un'induzione psicologica a fare determinate cose perché minerebbe lo Stato di diritto ed il concetto di responsabilità.
Io, da uomo, tendo a vedere dei nessi causali tra persone che ti inducono a fare qualcosa non lo nego, molto spesso tendo ad uscirmene con frasi tipo:
"mi hai fatto incazzare"
"mi ha deconcentrato"
"non mi distrarre"
e similari ma mi è sempre stato detto da quegli emeriti mostri sacri di una scienza non perfetta ed autoreferenziale quale la psicologia all'italica che è sempre una scelta, che dipende da me essere concentrato o meno. Quindi se uno ti vedesse in uno stato d'animo schifoso e ti provocasse e tu reagisci magari con uno schiaffo è sbagliato perché non vale mai niente eccetera, oppure se ti stanno parlando in 3 mentre guidi mentre il motorino ti passa a destra, la vecchietta ti attraversa dove non può e sbagli a girare è sempre colpa tua...
Invece qui c'è un doppio standard? Se due adulti (30 e 60 anni) hanno un rapporto sessuale si sostiene che una parte non sia in grado di scegliere autonomamente per sé? le sue non sarebbero scelte? Non è responsabile nei confronti del marito? Bene, se si riconosce che una donna non sia in grado di scegliere per sé e non abbia un encefalo che le permetta di scegliere se fare sesso o meno che si ritorni ai matrimoni combinati... ameba!
L'alternativa è che si stia fingendo fragile e che siamo tutti vittime di un chiagnifuttismo rosa che cerca di deresponsabilizzarsi e sopratutto uscirne sempre vincitore (o rimane col marito o si mette con lo psichiatra in entrambi i casi è un win-win).
Poi, vi pregherei di non dare risalto alla trasmissione "le iene". Le iene sono solamente un programma televisivo non le idolatriamo per favore, non ci sono paladini della verità ma solamente dei giornalisti di pseudo-inchiesta che conducono un programma a fini lucrativi facendo audience.
Le iene sono politicizzate, il soggetto economico delle Iene è stato ed è velatamente ancora un importante attore della scena politica nazionale, il target a cui si rivolgono è più femminile che maschile e soprattutto è destinato a certe fasce della popolazione ben note.
Non hanno alcuna autorità per usare quei metodi inquisitori d'assalto, ad esempio "noi sappiamo non ci può mentire, abbiamo tutto". No tu non hai nulla, tu non sei un PM, e anche se lo fossi non potresti nemmeno estorcere confessioni come un detective newyorkese degli anni '50... Lo psichiatra ha tutto il diritto di sbatterti la porta in faccia, di mentirti, di non rispondere, di non doverti dare alcuna spiegazione di alcun genere.
I pareri psicologici fatti da giornalisti sono per lo meno sconvenienti in TV, leciti ma sicuramente privi di competenza tecnica, però una volta che hai diffuso la tua opinione (ovviamente contraria, e ovviamente tarata sul target di emrcato della tua audience) è molto probabile che la gente interiorizzi quell'opinione. Ci sono tecniche comunicative che possono far mettere in risalto alcuni lati andando a dipingere come colpevole una persona e ci sono tecniche in grado di scagionare mediaticamente altre.
Non mi stupirei se non si configurerà alcun reato, questa abile mossa teatrale servirà probabilmente solo a lei, che probabilmente è colei che ha innescato il servizio alle iene altrimenti come avrebbero fatto a saperlo? E le servirà perché adesso hanno agito sul marito il quale probabilmente proverà un forte senso di colpa per non averla protetta, un forte senso di avversione nei confronti dello psichiatra, e si riprenderà una moglie infedele che "credeva di essere innamorata" (parole sue) delle psichiatra, salvo poi accorgersi di essere stata vilmente soggiogata dopo che l'embrionale relazione non è passata ad uno stadio successivo.