Autore Topic: Baby-squillo di buona famiglia  (Letto 1121 volte)

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Offline Stendardo

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Baby-squillo di buona famiglia
« il: Marzo 26, 2014, 15:17:38 pm »
Fonte : http://www.notizieprovita.it/filosofia-e-morale/baby-squillo-di-buona-famiglia/


Conoscevamo la piaga del turismo sessuale nei paesi in via di sviluppo, il dramma della prostituzione-schiavitù sui marciapiedi delle nostre città, adesso sappiamo anche che ci sono “brave ragazzine” disposte a tutto per abiti firmati, e che padri di famiglia, dirigenti e signori di un certo livello ne approfittano per soddisfare fantasie perverse

Il valore della verginità? Cento euro più quattro grammi di cocaina. Era il 1902 quando una ragazzina dodicenne veniva martirizzata nella campagna laziale, località Le Ferriere, per non commettere il “brutto peccato”.
È passato solo un secolo da allora, ma quando ci troviamo di fronte al caso di bambine che nel cuore della Roma bene si prostituiscono per sfizio, l’esempio di Maria Goretti appare lontano anni luce.
“Siamo ragazze esigenti. Vogliamo macchine, vestiti, cose griffate”, dicono le baby squillo dei Parioli: le due minorenni, 14 e 15 anni, al centro delle indagini del giro di prostituzione minorile per le quali sono stati arrestati due protettori e la madre di una delle squillo accusata di sfruttamento della figlia. È stata invece la madre dell’altra ragazzina a denunciare il fatto, insospettita dallo stile di vita della figlia che si ritrovava in tasca 500 euro al giorno. Nei messaggi inviati ai clienti via cellulare, descrivono il proprio carattere, i propri interessi e i loro desideri, il proprio corpo e i propri gusti sessuali, entrando in particolari che non ci sembra il caso di ripetere su questa nostra rivista. Leggere frasi del genere, buttate giù con tanta naturalezza, a quella età, fa male al cuore. E’ la morte del pudore e dell’innocenza. Ai magistrati la baby squillo racconta di non esser stata costretta da nessuno, ma che la loro è stata una libera scelta e che non sono vittime. “Noi vogliamo troppo! Per guadagnare tutti questi soldi o spacci o ti prostituisci”, dice la ragazzina durante un colloquio con la psicologa.
Lo squallore della vicenda rende superfluo qualunque commento, ma in realtà gli spunti di riflessione sono molteplici. Questo caso ci mostra come il disagio sociale e ancor di più quello interiore sia diffuso anche nella società del benessere, anche nei quartieri chic della capitale.
Se conoscevamo la piaga del turismo sessuale nei paesi in via di sviluppo, il dramma della prostituzione-schiavitù di cui sono vittime migliaia di ragazze di strada che battono nelle nostre città, adesso sappiamo che basta girare l’angolo per trovare nelle scuole ragazzine “disinvolte” disposte a tutto per abiti firmati, i-pad o una semplice ricarica e che ci sono padri di famiglia, dirigenti e signori di un certo livello che spesso ricercano espressamente minorenni per soddisfare fantasie perverse. L’emergenza educativa è seria. Questa storia è il frutto amaro di tanti anni di bombardamenti mediatici sul culto dell’apparire piuttosto che dell’essere e del diktat “fa’ ciò che vuoi”, per i quali gli adolescenti sono sempre più precoci e cinici. Questa società della “techne”, del “come fare”, ma non del “perché fare”, del benessere materiale, nutre di desideri e aspettative solo materiali, terrene, spesso subterrene, i ragazzi che vengono svuotati di senso a tal punto da non dare nessun valore a se stessi e al proprio corpo.
Perché attribuire un prezzo di vendita a qualcosa di inestimabile equivale a non dargli nessun valore. Urge tornare a educare i ragazzi sul senso della vita vissuta in pienezza, della sessualità, della sponsalità, della stima e custodia di sé, affinché si possano dischiudere per le nuove generazioni orizzonti di speranza. Quegli orizzonti luminosi inaugurati all’alba del secolo scorso dalla tenacia di una martire bambina.
« Ultima modifica: Agosto 09, 2015, 19:28:13 pm da -Alberto86- »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Baby-squillo di buona famiglia
« Risposta #1 il: Marzo 26, 2014, 17:19:54 pm »
Tradotto significa tornare agli alti valori morali e spirituali che solo il Cristianesimo puà dare. Guardiamoci attorno: mai visti tanti zombie che camminano.

Offline nonmorto

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Re:Baby-squillo di buona famiglia
« Risposta #2 il: Marzo 28, 2014, 13:43:03 pm »
Una donna mai farebbe sesso se non costretta, tantomeno una adolescente!!! Anzi, bambina (perché ricordiamolo tutti, a 15 anni sono bambine).


Se fanno sesso è contro la loro volontà, loro non lo sanno, ma sono state costrette. Stupro inconsapevole!

Offline nonmorto

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Re:Baby-squillo di buona famiglia
« Risposta #3 il: Marzo 28, 2014, 14:11:46 pm »
Tra l'altro ho un dubbio, non è che in Italia per "proteggere" le minorenni hanno fatto delle leggi che impongono di riprendere loro solo tette e culo (che in politicamente corretto si dirà "non si possono riprendere le minorenni in volto")?

Perché ad ogni servizio sulla prostituzione minorile vengono ripresi esclusivamente tette e culi di minorenni, mai i volti. Mi ricordo anche che nel caso di Erika ed Omar lei aveva sempre il volto censurato finché non ha fatto 18 anni.


Altro dubbio: non è che sempre per "proteggerle" è stata fatta una legge che impedisce loro di parlare? Non ho mai visto interviste alle minorenni coinvolte ma ho solo sentito parole dette da altri su di loro, ovviamente le solite panzane femministe sessuofobe.

Mi ricordo che Ruby è stata intervistata dopo che ha fatto i 18 anni.


Credo quindi che la colpa non sia dei giornalisti (almeno per una volta non hanno tutta la colpa), ma credo che proprio per legge i servizi sulla prostituzione minorile vadano fatti così. Sarebbe interessante trovare queste leggi e chi le ha fatte.


In questo caso sarebbe la situazione ideale, mentre per il terrorismo qualche volta sono stati costretti a mandare in onda cosa dicono gli attentatori (perché gli attentatori stessi cercano di andare in onda, magari ripresi da telefonini, essendo il terrorismo di fatto un fenomeno mediatico) anche se cercano in tutti i modi di far parlare le vittime che diventano eroi e mai  gli attentatori, per le minorenni è illegale farle parlare.

Offline nonmorto

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Re:Baby-squillo di buona famiglia
« Risposta #4 il: Marzo 28, 2014, 14:14:29 pm »
Sono convinto che tra poco faremo una legge che impone, per proteggere le donne di qualche paese con il petrolio, di fare una guerra per salvare le donne che poverine sono oppresse dai maschi locali che non le fanno studiare/provocare/trombare/lavorare o altro.

Però al tempo stesso faremo un'altra legge, per proteggerle meglio, che impedisca loro di andare in tv a dire "smettete di uccidere i nostri mariti ed i nostri figli". Però tranquilli, ci sarà un'altra legge che obbliga le tv a riprendere loro il culo.