Autore Topic: La laurea qualifica davvero?  (Letto 24739 volte)

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Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #30 il: Marzo 31, 2014, 20:34:54 pm »
Beato te che parli bene il tedesco! Io sono disperato vivo in Germania da poco più di 6 mesi... e a malapena ho imparato a chiedere un panino al forno! Nonostante faccio un corso... che lingua! :doh: Praticamente ha preso il peggio del latino e in più ci hanno sommato un vocabolario barbaro! :)


Tieni duro.. Secondo la mia esperienza ci vogliono 3 anni per riuscire a parlarlo decentemente. Io dopo 3 anni riuscivo a lavorarci e a scriverlo senza grossi errori, ma poi ho cambiato residenza andando a Vienna e - orrore! - il tedesco era più spesso del fango di fiume rispetto a quello della Germania dell'ovest.
Poi ho imparato anche lo schweizer-deutsch su cui stendo un velo pietoso.. Non se ne esce insomma!
"Marta, Marta, tu t’inquieti e ti affanni per molte cose; una sola è necessaria: Maria invece ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta“.

Offline Duca

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #31 il: Marzo 31, 2014, 20:55:12 pm »
E comunque non molto lontano da me c'è Franco Lechner in arte Bombolo...
Eh sì, col mitico Venticello saresti in ottima compagnia; il più tardi possibile, s'intende, ché prima di te ci sarebbe una bella vagonata di stronzi che dovrebbero togliersi dalle balle. ;)

Offline TheDarkSider

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #32 il: Marzo 31, 2014, 22:37:58 pm »
Sono d'accordo, difatti è anche per quello che l'unica proprietà immobiliare che ho comprato è il mio loculo al bel Verano.
Va beh io ho scritto solo la verità, o l'università la fai a quelle condizioni oppure meglio che ti metti subito a lavorare.
Io non l'ho fatta in quei termini, e infatti la mia situazione lavorativa è a dir poco penosa e le mie prospettive di carriera sono pressoche inesistenti.

Tutto questo non implica assolutamente i tuoi soliti triti e ritriti discorsi sul suicidio e la morte, nei quali non mi trascinerai mai.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline GIUSTIZIALISTA

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #33 il: Marzo 31, 2014, 23:05:53 pm »
Va beh io ho scritto solo la verità, o l'università la fai a quelle condizioni oppure meglio che ti metti subito a lavorare.
Io non l'ho fatta in quei termini, e infatti la mia situazione lavorativa è a dir poco penosa e le mie prospettive di carriera sono pressoche inesistenti.

Tutto questo non implica assolutamente i tuoi soliti triti e ritriti discorsi sul suicidio e la morte, nei quali non mi trascinerai mai.

Meno male che ci sono le thailandesi  :D
Sic transit gloria mundi.

Offline Suicide Is Painless

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #34 il: Aprile 01, 2014, 00:15:07 am »
Eh sì, col mitico Venticello saresti in ottima compagnia; il più tardi possibile, s'intende, ché prima di te ci sarebbe una bella vagonata di stronzi che dovrebbero togliersi dalle balle. ;)

Caroi Duca rispondo così anche a TheDarkSider nel medesimo post, i miei discorsi "non sono triti e ritriti", ma senza nessuna drammaticità, e anzi soltanto civilmente ti/vi dico, macchè il "più tardi possibile", visto che come dice il sommo Daniel Craig in "Era mio padre" con una battuta questa sì che non mi stancherò mai di ripetere, ormai "è tutto così fottutamente ridicolo".
E Duca, ti cito una sequenza che te sicuramente conoscerai...Ti ricordi lo splendido Fernando Rey quando si getta suicidandosi nella vasca di bottino delle latrine del lager in "Pasqualino Settebellezze"....? Ecco, io esattamente come nell'infinito grido che egli lancia gettandosi con un gran tuffo dall'ottimo stile, ad affogare nei miasmi della merda:- "Mi sono proprio rotto il cazzooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Suicide Is Painless

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #35 il: Aprile 01, 2014, 00:16:03 am »
Va beh io ho scritto solo la verità, o l'università la fai a quelle condizioni oppure meglio che ti metti subito a lavorare.
Io non l'ho fatta in quei termini, e infatti la mia situazione lavorativa è a dir poco penosa e le mie prospettive di carriera sono pressoche inesistenti.

Tutto questo non implica assolutamente i tuoi soliti triti e ritriti discorsi sul suicidio e la morte, nei quali non mi trascinerai mai.

TheDarkSider, ti ho risposto nel post per il Duca....
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

Offline Stendardo

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #36 il: Aprile 01, 2014, 02:10:46 am »
Per quanto concerne il discorso del titolo di studio ed in particolar modo della laurea mi sembra che non si possa prescindere da alcune considerazioni di fondo .
Siccome il cervello delle donne , a differenza di quello degli uomini , appare strutturato in modo tale che esse non riescono a tradurre all’atto pratico il mero nozionismo teorico , accade che esse imparano enormi quantità di nozioni a memoria a breve termine che le porta inevitabilmente , a lungo termine ,  a non avere più nulla in testa .
Così succede che il 99% delle lauree più difficili ovvero quelle che necessitano maggiormente di capacità deduttive , di raziocinio ,  di ingegno ,  di essere tradotte professionalmente all’atto pratico e quelle più utili per la società e non contraddistinte da sterile nozionismo fine a se stesso , sono appannaggio per il 99% degli uomini .
E ciò spiega di converso anche il perché ancora oggi le donne , da sole , non sarebbero in grado di erigere non dico una cattedrale ma nemmeno una palafitta . 
Dunque , una laurea in ingegneria meccanica , ad esempio , necessita di capacità intellettive diciamo “diverse” da una laurea in filosofia delle unghie rotte o quel che l’è , anche se sulla carta ambedue risultano essere legalmente equipollenti .
Il risultato di tutta questa situazione perniciosa consiste nel fatto oggi si trovano a circolare una grande quantità di donne laureate che rappresentano più un pericolo che una ricchezza per la società in quanto la stragrande maggioranza delle donne impara nelle università una enorme mole di nozioni rispetto alle quali esse non mostrano di possedere una reale padronanza col rischio che nel momento di tradurre tale nozionismo all’atto pratico e professionale esse dimenticano non il superfluo ma l’essenziale con possibili ripercussioni sociali drammatiche e talvolta perfino fatali perché un conto è dimenticarsi questo “essenziale” nel corso di una lezione di italiano a scuola , un altro conto è dimenticarselo nel corso di un’operazione chirurgica in sala operatoria o mentre si sta costruendo un palazzo o un ponte antisismico .   
Stridente , dunque , appare il contrasto tra l’attuale mediocre panorama universitario ed il fine ultimo del sapere accademico che , come la storia dimostra , consiste in quella capacità maschile di donare il proprio patrimonio cognitivo ai posteri sottoforma di opere architettoniche ed artistiche , di scoperte mediche e scientifiche etc. in modo tale da trarne profitto tutta la comunità costituita sia da uomini che da donne .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline kautostar

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #37 il: Aprile 01, 2014, 17:31:13 pm »
Il Nobel per la fisica, chimica e medicina è conferito in base al conseguimento di risultati CONCRETI, cioè SCOPERTE SCIENTIFICHE RILEVANTI.
Poi vabbè ci sono anche influenze politiche, raccomandazioni e favoritismi (tanti scienziati che meritavano il Nobel non l'hanno avuto. Il caso più clamoroso è quello di Einstein, al quale fu negato il premio in quanto ebreo!), però per vincerlo è necessario aver conseguito dei risultati nella ricerca scientifica; per motivi politici o per favoritismi verso altri concorrenti, possono negarlo a qualcuno che lo meriterebbe, ma non possono regalarlo gratuitamente a qualcuno che non ha mai lavorato in campo scientifico, e non ha mai scoperto nulla!
« Ultima modifica: Aprile 01, 2014, 17:47:03 pm da kautostar »

Offline mmann

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #38 il: Aprile 01, 2014, 20:46:03 pm »
Cmq da laureato la risposta alla domanda "La laurea qualifica"?
- Come foglio di carta da spendere nel mercato del lavoro sì se è una materia scientifico/ingegneristica.
- Come preparazione relativa alla laurea si e no: certo per fare carriera accademica è chiaramente necessaria, ma per lavorare si potrebbe imparare ciò che serve al lavoro in molto meno, magari alle superiori evitando di studiare materie che non interessano alla persona)
- Come persona, dico di no.
...e lo dico da laureato pur essendo laureato in una materia scientifica.

Riguardo la filosofia: è necessaria tanto quanto l'arte. Generalmente piace, la si può studiare per piacere, ma lavorare di solo di quello solo in pochissimi, perchè - come diceva un mio prof - la bistecca e la pasta a casa qualcuno lo deve portare!

Offline controcorrente

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #39 il: Aprile 01, 2014, 21:01:31 pm »
La laurea in Lettere e filosofia e in generale quelle umanistiche come Scienze Politiche, Storia, ecc., non devono continuare nella loro discesa verso la continua svalutazione e lo svilimento, svillaneggiamento, a favore di quelle "scientifiche" come informatica, ingegneria, fisica, economia e commercio poi nei suoi vari indirizzi non ne parliamo. Con tutta la mia presunzione, ma per coloro che ho conosciuto nei miei quindici anni e passa di Uni e due lauree, non cambierei mai il valore di percorso e comunque di conoscenze offerto, tra chi viene formato da una laurea in un percorso di Lett. e Filosofia con un becero laureato in economia a indirizzo bancario o altro. Gli economisti poi sono un'altra cosa, ma ora non parlavo di Scienze Economiche. Il mondo e la società sono stati messi in mano negli ultimi venti-trent'anni soprattutto ai lauraeti in materie scientifiche, i matematici puri applicati allo studio dei flussi economici, gli informatici al controllo delle comunicazioni e allo studio e all'approntamento dei migliori modi per controllare, prevenire e reprimere ogni possibile minaccia di lotta al sistema e di dissenso, gli ingegneri allo studio di armi robotiche sempre più devastanti e senza alcun dilemma di giudizio o scrupolo morale che potrebbe comportare l'utilizzo sul campo di un soldato in carne ed ossa....E questi che ho fatto sono solo alcuni dei concreti esempi, fra milioni che si potrebbero fare, del beneficio e dell'avanzamento che ha portato all'andazzo del mondo e della società nel mondo occidentale e a capitalismo avanzato, il predominio della tecnicizzazione e degli scienziati, dell'ingegneria, della teconologia in generale, rispetto ad una cultura e sensibilità di formazione umanistica. Di cui oggi ci sarebbe tanto bisogno, più che mai.

Quoto all'infinito!!  :clapping: :ok:
Non si vive di sole scienza, tecnologia, economia e ingegneria. Altrimenti l'uomo per interesse, calcolo ed opportunismo diventa uno spietato persecutore, degli altri e di se stesso.
Però è anche vero che un certo marchionne è laureato in filosofia.... :hmm:

Offline Duca

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #40 il: Aprile 02, 2014, 16:43:31 pm »
A me la laurea è servita ovviamente, in primis all'università ho imparato un sacco di cose e soprattutto una forma mentis, un metodo; poi il pezzo di carta, che in sé non varrebbe un cazzo, per me è stato fondamentale per partecipare al concorso per entrare nei ruoli dello stato.
Però ai miei tempi l'università non era quell'arlecchinata di oggi, un carrozzone di massa che serve solo a far guadagnare docenti e tirapiedi vari, bar, ristoranti e affittacamere nonché organizzatori di feste e gestori di discoteche.
Quella volta si studiava sul serio, bon c'è sempre stato il figlio di papà minchione che andava lì solo a raccattare figa con il Maserati Biturbo o la signorina di buona famiglia che si iscriveva a lettere nell'attesa di incastrare il gonzo di turno, ma in genere il livello medio era buono; oggi invece è una merda totale, a me è capitato di far lezioni e prendere in mano alcune tesi da correggere ma era inutile, si faceva prima a riscrivere tutto... neanche la penna in mano sanno tenere. Chiaro che l'università è solo la punta dell'iceberg perché lo sfacelo inizia alle elementari e poi prosegue alla grande alle medie e superiori.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #41 il: Aprile 02, 2014, 20:41:53 pm »
E dopo quei 3 anni continuerai ad essere visto come un rompiballe straniero. O non crederete mica che anche conoscendo alla perfezione il tedesco sarete visti da loro come fratelli?  :lol:

Questo è sicuro  :D Ma devo ammettere di essermi levata un po' di soddisfazioni lavorando molto, ma molto meglio di tanti tedeschi che quando mi vedevano la prima volta l'unica cosa che sapevano dirmi era: "ach so, Italien, mafia, spaghetti e mandolino und immer in ritardo"  :italia1:
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Offline Lucia

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #42 il: Aprile 10, 2014, 12:29:15 pm »
Sempre mi piaceva leggere, con la filosofia è stato amore per la prima vista.
Il primo argomento che mi è piaciuto è stato la bellezza, il senso della bellezza per l'uomo.
E stato un piacere essere studenti e dedicarsi maggior parte del tempo allo studio, penso che conoscere è già un piacere per sé anche se non diventi ricco con questo. 
Poi io sono stata quasi sempre borsista.
Diffido chiunque dice che non farebbe una tesi di PhD all'estero in un'argomento da lui scelto, se lo pagassero quanto guadagnerebbe in 30 anni nella sua patria.  :)


Nelle univrsità che ho frequentato per fortuna non si chiedeva di imparare a memoria, al contrario bisognava scrivere relazioni usando una bibliografia in tema, saper argomentare, difendere la propria posizione.
Ma anche quello è vero che anche i studenti peggiori passavano gli esami perché agli prof non gliene importa niente di fare i poliziotti. Purtroppo la maggior parte dei prof non sono per niente interessati a ciò che creano i loro studenti, questa cosi era sia a Torino che a Cluj. A Parigi dove sono stata 6 settimane invece era molto diverso. Forse ho avuto solo fortuna.

La laurea non serve nei tempi di crisi, questo l'ho capito dalla Lista di Schindler, il film che girava proprio quando io ero studentessa. Là il prof di storia sopravvive facendo il magnano per Schindler.


Offline controcorrente

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #43 il: Aprile 10, 2014, 12:33:27 pm »
A me la laurea è servita ovviamente, in primis all'università ho imparato un sacco di cose e soprattutto una forma mentis, un metodo; poi il pezzo di carta, che in sé non varrebbe un cazzo, per me è stato fondamentale per partecipare al concorso per entrare nei ruoli dello stato.
Però ai miei tempi l'università non era quell'arlecchinata di oggi, un carrozzone di massa che serve solo a far guadagnare docenti e tirapiedi vari, bar, ristoranti e affittacamere nonché organizzatori di feste e gestori di discoteche.
Quella volta si studiava sul serio, bon c'è sempre stato il figlio di papà minchione che andava lì solo a raccattare figa con il Maserati Biturbo o la signorina di buona famiglia che si iscriveva a lettere nell'attesa di incastrare il gonzo di turno, ma in genere il livello medio era buono; oggi invece è una merda totale, a me è capitato di far lezioni e prendere in mano alcune tesi da correggere ma era inutile, si faceva prima a riscrivere tutto... neanche la penna in mano sanno tenere. Chiaro che l'università è solo la punta dell'iceberg perché lo sfacelo inizia alle elementari e poi prosegue alla grande alle medie e superiori.

Pienamente d'accordo  :ok:

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Re:La laurea qualifica davvero?
« Risposta #44 il: Giugno 06, 2014, 14:30:00 pm »



 Quando DONNE dicano: << Noi siamo Laureate! >>,
 Piludu dice: << Anche Otto Ohlendorf e Paul Blobel eran Laureati!!! >>.