Autore Topic: lista linciaggi mediatici per idee antifemministe  (Letto 12798 volte)

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Offline nonmorto

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Re:lista linciaggi mediatici per idee antifemministe
« Risposta #1 il: Aprile 01, 2014, 13:38:18 pm »
Star di holliwood (prese dalle slide del sito http://www.huffingtonpost.com/2014/03/26/duck-dynasty-willie-robertson-anti-gay_n_5035323.html#slide=817216)

Phil Robertson 18 Dicembre 2013 (usato credo per attaccare indirettamente Walmart)
http://www.forbes.com/sites/clareoconnor/2013/12/18/duck-dynasty-stars-anti-gay-rant-is-walmart-and-aes-400-million-retail-empire-at-stake/


Kirk Cameron 10 Ottobre 2012 (bellissima intervista dopo la "crocifissione mediatica", non solo dopo il linciaggio non si è scusato ma ha ribadito le sue idee e la libertà di ribadirle)
http://www.huffingtonpost.com/2012/10/10/kirk-cameron-anti-gay-controversy-critics-crucify_n_1954647.html

Mel Gibson 11 giugno 2010
http://www.advocate.com/arts-entertainment/entertainment-news/2010/07/11/mels-meltdowns-included-antigay-speech

Victoria Jackson
http://www.huffingtonpost.com/2011/03/22/victoria-jackson-slams-glee-showbiz-tonight_n_838862.html

Donald Trump 1 maggio 2011
http://www.nytimes.com/2011/05/02/nyregion/after-roasting-trump-reacts-in-character.html

Cee Lo Green
Isaiah Washington
Roland Martin
Chris Brown
Blake Shelton
Adam Carolla
Soulja Boy
Tracy Morgan
Ronnie Magro ("Jersey Shore")
Alan Osmond
50 Cent
Donna Summer



Alcune di queste star sono state linciate non per le idee antifemministe ma per aver detto di non essere gay in modo sprezzante, quindi per essersi vantati della loro mascolinità.

Presto vantarsi della propria mascolinità sarà un reato.

Vorrei far notare che quasi tutte le pagine wikipedia inglesi dei personaggi citati hanno un paragrafetto "controversie" che spiega le cose "controverse" che hanno fatto, tra cui vantarsi della propria mascolinità o essere contro i matrimoni gay.

Offline ilmarmocchio

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Re:lista linciaggi mediatici per idee antifemministe
« Risposta #2 il: Aprile 01, 2014, 16:35:27 pm »
nel tuo importante post, si nota come vengano linciate anche le donne che non si accodano al politicamente corretto LGTB e femminista.
Il che deve far capire che non è in ballo la difesa della donna, ma l'imposizione di una dottrina autoritaria

Offline TheDarkSider

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"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina


Offline Fazer

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Re:lista linciaggi mediatici per idee antifemministe
« Risposta #5 il: Marzo 17, 2015, 12:30:39 pm »
Dolce e Gabbana

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/attesa-mandarli-rogo-pink-mafia-hollywood-brucia-96608.htm

Riportiamo qui:

1. IN ATTESA DI MANDARLI AL ROGO, LA “PINK MAFIA” DI HOLLYWOOD BRUCIA I VESTITI D&G - 2. A CAPO DEL TRIBUNALE SUPREMO NAZI-GAY C’E’ IL PRODUTTORE RYAN MURPHY (“AMERICAN HORROR STORY” E “GLEE”), DUE FIGLI "SINTETICI" CON IL MARITO DAVID MILLER, CHE INVITA I COLLEGHI DI HOLLYWOOD A NON USARE PIÙ LE LORO CREAZIONI NELLE LORO PRODUZIONI

1. TRUCE & GABBANA

Il produttore Ryan Murphy (“American Horror Story” e “Glee”) sta gettando nella spazzatura i vestiti di Dolce & Gabbana in risposta alle loro esternazioni sui “figli sintetici” e contro le adozioni gay. Murphy promette di non usare più le loro creazioni nelle sue produzioni e invita i colleghi di Hollywood a fare lo stesso. Lui ha due figli con il marito David Miller e si sente oltraggiato, inizia una campagna di boicottaggio simile a quella fatta contro il sultano del Brunei per le politiche anti-gay del “Beverly Hills Hotel” e dichiara: «Non è solo una questioni gay, riguarda anche moltissime donne. La fecondazione in vitro è un miracolo della scienza che aiuta le famiglie a coronare i loro sogni. Non credo che queste famiglie compreranno più un simile marchio».

La polemica si ripercuoterà anche sulla comunità gay, che ha sempre amato gli abiti a firma D&G: «E’ così ignorante e datato parlare in questo modo. Oggi esistono tipi diversi di famiglie. Invito tutti a buttare i loro vestiti nella spazzatura o a ridarli indietro. E’ davvero ipocrita, soprattutto visto che Stefano anni fa si era detto disponibile alla fecondazione artificiale. Sognava di avere un figlio. Hanno venduto l’immagine della famiglia nelle recenti campagne pubblicitarie e nelle passerelle, e questo è il massimo dell’ipocrisia. Le famiglie non si usano come uno stratagemma. La mia prerogativa ora è farli fuori dai miei show».
 
Alla campagna di boicottaggio hanno già aderito Elton John, che sui social ha lanciato l'hashtag #boycottDolceGabbana, la tennista Martina Navratilova, Ricky Martin e Courtney Love, che sul web ha scritto: «Ho appena raccolto tutti i miei vestiti Dolce e Gabbana e li voglio bruciare. Non ho parole». ha anche postato un mosaico “Volta & Gabbana” che mette a confronto la copertina di “Vanity Fair” del 2005, dove i due stilisti posavano circondati dai bambini sotto il titolo 'Il desiderio di essere padri', e la copertina di “Panorama” con il titolo “Viva la famiglia (tradizionale)”.
 
2. I GAY LINCIANO DOLCE E GABBANA
 
Je suis arcaico. E dunque sto con Dolce&Gabbana: non fraintendetemi, non intendo quello. Anzi, se devo dire la verità quei due non mi sono mai piaciuti, odio la moda, mai stato a una sfilata, tanto meno alle loro feste chic con super ospiti alla Madonna, trenini, coriandoli e cocktail, tutto rigorosamente in stile omosex.
 
Però ecco, se mai avessi avuto un capo Dolce&Gabbana oggi l’avrei esibito con orgoglio in faccia a tutta la gente che piace, da Elton John a Victoria Beckham, passando per Courtney Love e Ricky Martin, quelli che in queste ore stanno invitando a boicottare i negozi D&G. O a bruciarne i vestiti. In attesa, magari, di bruciare direttamente loro. Che, tanto, sono «arcaici»…
 
Com’è che, al giorno d’oggi, da stilisti alla moda si diventa arcaici, in pochi attimi? Semplice: basta dichiararsi non del tutto contrari alla famiglia tradizionale. Non bisogna mica esporsi troppo, macché: basta dire una cosa rivoluzionaria, come per esempio che per fare un figlio ci vogliono una mamma e un papà, ecco. Che due uomini, per quanto si impegnino, non ce la faranno mai da soli. E due donne neppure. Basta questo.

Dolce e Gabbana lo hanno detto, in un’intervista a Panorama. E tanto è bastato per farli mettere al rogo dal Tribunale Supremo Nazi-Gay. Processo sommario, condanna immediata. Se non riuscite a farli morire, per lo meno fateli fallire. È impressionante, infatti, la violenza dittatoriale che si sprigiona proprio negli ambienti che si sono imposti in nome delle libertà civili.
 
Hanno fatto battaglie per anni difendendo i loro diritti, adesso calpestano il diritto degli altri, anche solo ad esistere. Hanno marciato nel nome della tolleranza per diventare i principi dell'intolleranza. E ora che, a forza di lobby, denari e gay pride, hanno conquistato il potere culturale lo esercitano con il massimo del dispotismo nei confronti di chi osa dissentire.
 
Sei a favore del matrimonio fra uomo e una donna? Devi essere condannato. Desideri che i figli abbiano una mamma e un papà? Devi essere bruciato. Osi pensare che maschi e femmina Iddio li creò? Per tutti i trasgender del mondo, devi essere subito eliminato. Non vi sembri un'esagerazione. Qui la questione non è più qual è la mia opinione o la sua o quella di Dolce, Gabbana, Pinco Pallo o Ricky Martin. La questione è che si può pensare solo in un modo, cioè quello autorizzato dal nuovo polpottismo in salsa lesbo-gay. Fuori dall'ordine prestabilito, cioè oltre il libretto rosa di Luxuria e Elton John, non c'è discussione: al massimo c'è distruzione. O, se proprio si è fortunati, il campo di rieducazione.
 
I dittatori del pensiero unico omosessuale, infatti, nell'occasione non hanno aperto una civile discussione: macché hanno organizzato una incivile oppressione. Una rappresaglia nazista con tanto di boicottaggio di negozi: bruciano gli abiti, esattamente come le Ss bruciavano i libri.
 
Allo stesso modo quando Barilla «peccò» di eccesso di Mulino Bianco, pensando per la sua azienda a spot con famiglia tradizionale, organizzarono una campagna per metterlo economicamente in ginocchio e non la smisero fino a quando lui non accettò il «campo di rieducazione» (con annessa consulenza-tangente alle principali associazioni gay).

Allora fu annunciato: esultate, Barilla è diventata gay-friendly. Il che significa che può continuare ad esistere. Lo vedete? Si può continuare ad esistere solo se ci si sottomette alla lobby gay. Altrimenti l'esistenza viene messa in dubbio. Per ora l'esistenza delle aziende, ma avanti di questo passo, anche l'esistenza delle persone: il reato di omofobia è già un primo passo che rende difficile la difesa della famiglia tradizionale con la difesa della propria libertà. Bisogna stare attenti a covare nel proprio cuore pensieri sovversivi come per esempio: «da che mondo è mondo i figli vengono concepiti facendo l'amore».
 
Oppure: «il matrimonio è fra un uomo e una donna». Siete matti? Se proprio non riuscite a trattenerli, questi pensieri, almeno evitate di esprimerli a voce alta. Mai in una pubblica piazza. Men che meno sui giornali, in radio o tv. Al massimo troviamoci come carbonari al circolo degli arcaici, ultima resistenza di chi pensa che il mondo non debba essere per forza tutto Ivan Scalfarotto.
 
Voi credete che esageri? Non è così. Ieri pomeriggio ho cercato, per un servizio televisivo, un po’ di voci di personaggi famosi, disposti a esprimersi sulla vicenda. Tutti quelli a favore di Elton John, dei figli in provetta e delle adozioni gay non hanno avuto problemi a parlare. Gli altri si sono negati tutti, o quasi. «Sono mica matto». «Non mi va di espormi». «Poi mi attaccano sui social».
 
Fino addirittura a «temo le minacce di morte». Ora: vi rendete conto? Siamo arrivati a questo punto: dire che i figli nascono da mamma e papà è diventato pericoloso anche per la propria incolumità personale (mentre per l’incolumità delle aziende è pericoloso già da un pezzo). Che dobbiamo aspettarci d’altro? Je suis arcaico, ma non ci sto. E mi ribello nei confronti di un mondo così sottosopra che mi ha spinto fin dove non avrei mai immaginato di arrivare: per difendere la famiglia, tocca pure difendere Dolce&Gabbana…

Offline TheDarkSider

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Re:lista linciaggi mediatici per idee antifemministe
« Risposta #6 il: Giugno 12, 2015, 01:03:35 am »
Un premio nobel per la medicina osa criticare le donne in laboratorio:
http://www.corriere.it/esteri/15_giugno_10/hunt-polemica-sessismo-donne-laboratorio-26ba699e-0f67-11e5-aa3a-b3683df52e95.shtml

Nello specifico, il premio Nobel Tim Hunt dice che con le donne in laboratorio succedono tre cose: "ti innamori di loro, loro si innamorano di te, e quando le critichi piangono".


Risultato: APRITI CIELO! LESA MAESTA'! REATO DI SESSISMO!

E infatti passano poche ore e il povero Hunt e' costretto alle dimissioni:
http://www.corriere.it/scuola/universita/15_giugno_11/premio-nobel-tim-hunt-lascia-cattedra-commenti-sessisti-041a76d0-101c-11e5-9af2-c0e873d99e21.shtml?refresh_ce-cp



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Re:lista linciaggi mediatici per idee antifemministe
« Risposta #7 il: Febbraio 06, 2018, 13:50:47 pm »
La finestra di Overton si è spostata.

L'unica cosa che si può fare è atteggiarsi a professoroni e far finta di fare una ricostruzione storica stando ben attenti a non dare l'idea di schierarsi.

Es:

Negli anni '80 ALCUNE PERSONE (argomento dell'uomo di paglia) sostenevano che le donne potevano avere solo una vagina, l'opinione dominate era che l'unica discriminante era il sesso biologico e che chi frequentare un transessuale veniva considerato omosessuale.

C'erano anche COLORO I QUALI (altro argomento fantoccio) credevano che non vi fossero problemi a frequentare un transessuale e queste persone venivano considerate moderate.

Infine vi erano coloro che per l'epoca erano considerati ESTREMISTI (poisoning the well fallacy) che ritenevano che una donna potesse essere nata anche biologicamente con un pene ma ciò che contava veramente fosse come si sentisse VERAMENTE (esca) dentro.

Al giorno d'oggi, gli estremisti degli anni ottanta sono considerati moderati e tutto ciò che è al di là di questo pensiero viene considerato un ESTREMISTA (altra poisoning the well fallacy) omofobo.

Se avete letto questo pezzo senza gridare all'omofobo allora la vostra perculatio ha funzionato.

Ora, leggete cosa succede se uno si esprime direttamente:

Io ho il massimo rispetto per chiunque, tuttavia preferisco le donne senza cazzo.

Vi suona diverso? Vi suscita ira? Se sì, la finestra di Overton s'è spostata.
Odio il femminismo perché amo le donne