È una sineddoche interpretativa: tipico modo di procedere del pensiero contemporaneo, che isola una parte per prenderla come il tutto.
Ci sono sempre stati nella Chiesa tempi in cui la dottrina si è oscurata, con effetti negativi sulla prassi e talora sulle teorie che la dottrina respinge.
Ma a questa vanno riferite le conseguenze legittime, non quelle che derivano da interpretazioni arbitrarie, dettate dallo spirito del tempo o da preferenze umane.
Se il mio è un tipico "ragionamento contemporaneo", il tuo è un tipico ragionamento pretesco: non ho capito cioè che cosa tu
intenda dire. Fenomeno abbastanza tipico nei preti, come anche delle femministe quando vengono messe con le spalle al muro. Dici che ci sono sempre stati nella Chiesa tempi nei quali la dottrina si è oscurata? Male, molto male: si è oscurata nel
Medioevo, si è oscurata nel Cinquecento e nel Seicento quando bruciava gli "eretici", si è oscurata nel Settecento quando si
opponeva a Voltaire e all'Illuminismo, si è oscurata nell'Ottocento e precisamente nel 1864 quando con il Sillabo condannava
la libertà di fede, di opinione, di stampa, dopo aver proclamata l'Infallibilità del Papa e l'Immacolata Concezione di Maria, si è
oscurata ai tempi del nazismo, quando ha fatto il concordato con Adolf Hitler e si è oscurata oggi permettendo ad alcune
donne di fare le teologhe e di insegnare ad altri in materia di religione e fede sulle pagine di Famiglia Cristiana. Vorrei sapere
a questo punto quando la dottrina della Chiesa non si sia "oscurata" e abbia invece brillato. Gesù disse che i suoi seguaci
dovevano risplendere davanti a tutti come "illuminatori del mondo" e non che si oscurassero spesso e volentieri a motivo
delle avverse contingenze storiche. Come invece alla Chiesa è capitato un pò troppo spesso e di frequente nel corso dei secoli