Meglio non parlare di Napoleone, che si è arraffato mezza Italia, e del rapace principio del laissez faire, nato al tempo dell'Illuminismo e che non cessa di affliggerci ancor oggi.
Con tutti i suoi difetti, la Chiesa ha sempre contribuito a creare un'economia sostenibile e ammortizzatori sociali, oggi in via di abolizione, come ben sappiamo. Si pensi allo sviluppo delle tecnologie agricole e alla prosperità dei villaggi sorti vicino ai monasteri; come pure della limitazione dello sfruttamento latifondista tramite diritti gratuiti del popolo sui fondi agricoli, aboliti nel Settecento con una vera e propria rivoluzione dei ricchi contro i poveri.Questa è esattamente la comunità buoni-senza-Chiesa-corrotta di cui parli.
La partecipazione storica fa parte della dottrina cristiana dai primi tempi (San Paolo), per poi essere definitivamente elaborata da San Tommaso.
Lo dimostra anche il fatto che opinioni contrarie, come recentemente quella di Dossetti, non hanno mai avuto alcun seguito popolare.
Tutte le volte che si è cercato di disfarsi della Chiesa per creare comunità di perfetti staccati da un mondo malvagio (il "regno della carità" contro quello del "potere"), si sono avuti esiti disastrosi: dal "maltusianesimo" anti-umano dei Catari agli esiziali nazionalismi di una politica lasciata a se stessa.Scopo essenziale del concordato è garantire un minimo di libertà di culto, e non comporta l'avallo di ideologie di qualsiasi genere. Se è per questo si cerca di farlo oggi anche con la Cina maoista. Se aspettassimo l'avvento di un governo di santi per fare un concordato staremmo freschi.
Il femminismo non è materia di fede, e i cristiani ne fanno - praticamente sempre - volentieri a meno! :lol:E se anche fosse (la Pasqua no di sicuro)? Il significato di queste feste non è certo pagano, ne è questione di date: Cristo è un personaggio storico, che sia nato il 25 dicembre o il 25 marzo fa poca differenza. :sick:Questa querelle non è nuova, come è noto. Da parecchi secoli saltano fuori persone che sostengono che basta liberarsi del clero corrotto per creare una chiesa di "perfetti", "più vicina a Dio" e via discorrendo. Il risultato è invariabilmente lo stesso: rapido degrado della fede e della dottrina con derive spesso fondamentaliste, e divisione in un numero infinito di sette in lotta tra loro.
La Chiesa non è una sovrastruttura, ma esprime l'aspetto comunitario di ogni consesso umano. Anche la religione ha necessariamente una dimensione sociale: tutte le volte che si è tentato di ridurla a un fatto privato, la fede dei singoli e l'unità dei fedeli ne hanno risentito di conseguenza.
Visto che fai osservazioni punto per punto, ti risponderò punto per punto:
- nella società medioevale era ESSENZIALE per esigenze di stabilità e mancando l'economia monetaria o essendo l'economia
monetaria marginale e limitata garantire un "minimo vitale" per tutti: la Chiesa si limitò ad osservare questo principio anche
per evitare malcontenti e tumulti che potevano essere pericolosi per la sua stessa esistenza. Non c'erano alternative. In una
società statica, abbazie e conventi garantivano un minimo di sicurezza e benessere economico. Ma quando la moneta iniziò
ad affermarsi e con esso l'incipiente capitalismo, nel Trecento e nel Quattrocento, abbazie e conventi furono gestiti con
criteri capitalisti e diventando centri di profitto. E per raggiungere dei profitti non si esitò assai spesso a commettere torti ed
ingiustizie a danno dei contadini nonostante la morale cattolica: non sempre alle famiglie contadine si permise di spigolare,
di fare legna e di raccogliere frutta, bacche e funghi sulle proprietà terriere della Chiesa: soltanto cioè quando non conveniva
fare altrimenti perchè mancavano i capitali per sfruttare in maniera più intensiva le terre della Chiesa e dei monasteri.
- la scelta della Chiesa di accettare il mondo così com'è senza cercare minimamente di cambiarlo perchè tanto ci aspetta un
mondo migliore nei cieli, elaborata da Agostino di Ippona prima e perfezionata da Tommaso d'Aquino poi, scatenò ovviamente
l'indignazione di quanti si resero conto di come questa scelta opportunistica fosse in CHIARO contrasto con il messaggio e il
comportamento di Cristo. A chi leggeva il Vangelo sembrava (e non ci volle molto a capirlo) che tale condotta fosse simile ben
più a quella dei Farisei e dei Sadducei che accettavano il dominio e la "pax romana" e quindi il sistema allora vigente e non
all'esempio di Cristo che se non faceva rivoluzioni sociali, perlomeno il sistema allora vigente lo criticava. E per quanto concerne
l'esempio dei Catari che tu citi, la Chiesa non permise che l'esperimento cataro si compisse: scatenò la contro di esso la
crociata di Simone di Montfort che massacrò anche migliaia di cattolici nell'impossibilità di distinguerli dai Catari: si trattò
quindi di repressione e non di fallimento. Nessuno potrà mai dire se l'esperimento avesse potuto avere successo dal momento
che la Chiesa lo interruppe. Del resto, se tanti, nel Medioevo ed oltre, sentirono il bisogno di ritornare al cristianesimo delle
origini è perchè da questo cristianesimo la Chiesa si era allontanata. E in maniera marcatamente evidente.
- la Chiesa non si accontentava di ottenere un "minimo" di libertà di culto (solamente per essa stessa, sia chiaro). Quando
potè pretese di ottenere il MASSIMO: ma non di libertà di culto, bensì di potere, privilegi ed influenza anche sulla società laica.
- scopiazzare dal mondo pagano e dalle feste pagane non fa certo onore al cattolicesimo: di scopiazzare feste e concetti dal
paganesimo Gesù non ebbe mai il bisogni e con lui neppure i primi cristiani. Perchè ne deve avvertire il bisogno e l'utilità la
Chiesa? Adesso il Papa ammette che Gesù non nacque il 25 Dicembre: ma su questa menzogna di è costruita un'abitudine
secolare e nei secoli è stato detto che QUELLA fu la data della nascita di Gesù. Se si dovesse applicare il principio "falsum in
uno, falsum in toto" la legittima conclusione alla quale si arriva è che come ha raccontato questa panzana per secoli, altre
panzane ben più gravi e ben più pericolose per la fede la Chiesa ha raccontato nel corso della Storia.
- il fatto che saltino fuori un pò troppo spesso contestatori che trovino assai facilmente le incongruenze della dottrina e del
comportamento della Chiesa con il chiaro insegnamento delle Sacre Scritture e con l'esempio di Cristo è la prova dell'esistenza
e della gravità di queste incongruenze, perfettamente avvertibili in chiunque. E' vero che l'allontanamento dalla Chiesa ha
generato delle sette in contrasto tra loro. La Chiesa si è mantenuta invece compatta. Ma questo lo si deve alla struttura
burocratica ed organizzativa che ha creato nel corso dei secoli: non è merito della sua dottrina. Poi non è vero che al suo
interno sia compatta. Cosmos ha appena ammesso che ci sono due correnti in contrasto insanabile tra di loro: quella
integralista e intransigente e quella modernista. Alla prima è per l'appunto appartenuto Monsignor Lefebvre che ha guidato
uno scisma perchè disgustato dalle aperture della Chiesa e di un "Papa che continua achiedere scusa a tutti e che abbraccia
gli ebrei". E per concludere, è un ottima cosa che la religione sia un fatto privato: finchè è rimasto (per lungo tempo) un
fenomeno con una dimensione sociale c'è stato conformismo ed intolleranza. Con le conseguenze sulla libertà e sui diritti
degli individui che si sono viste.