Autore Topic: Cinema, uomini, solitudini, e rabbia: "Interceptor - Il Guerriero della strada"(  (Letto 1672 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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Cinema, uomini,solitudini, e rabbia:
"Interceptor: Il guerriero della strada"
[Mad Max 2 aka The Road Warrior], Azione, drammatico,fantascienza,ozploitation, George Miller, 1981, [Australia]

“Spietato ... Selvaggio... Spettacolare.”

“In futuro, le città diventeranno deserti, le strade diventeranno campi di battaglia e la speranza del genere umano sarà nelle mani di un misterioso straniero.”

“Solo un uomo potrà fare la differenza.”

“Quando tutto quello che ti resta è l'ultima possibilità, prega che lui sia ancora là fuori ... Da qualche parte!”

Dalle Tagline originali di presentazione del film.

TRAMA:
Nel post-apocalittico deserto australiano, Max Rockatansky, una volta ufficiale della polizia di pattuglia autostradale (Mel Gibson), è diventato un vagabondo in perenne ricerca della benzina. Un incontro fortuito con il Capitano Gyro (Bruce Spence) porta Max ad una fortezza di cianfrusaglie dove una tribù idealista guidata da Parrot (Mike Preston) è dedita alla raffinazione del petrolio e prevede grazie al quanto mai prezioso oro nero di iniziare una nuova vita "al nord". Chi circonda il loro campo è un esercito di guerrieri del deserto grotteschi e spietati guidati da Lord Humungus (Kjell Nilsson) e il suo pazzo braccio destro Wez (Vernon Wells, il grande). Indebolendo le difese della sua tribù, Parrot si impegna a pagare Max in benzina al momento della consegna a destinazione di un enorme camion cisterna a semi-rimorchio in grado di trasportare il preziosissimo carico. Mentre la battaglia si intensifica, Max è designato a malincuore ad aiutare il popolo di Parrot a compiere una fuga sicura.

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Con dieci volte il budget e una narrazione più definita rispetto al primo “Mad Max”, George Miller e il produttore Byron Kennedy ci trasportarono a Broken Hill e lì vi realizzarono quello che è semplicemente il miglior action-exploitation mai realizzato in Australia, oltre ad essere uno dei film del genere migliori in assoluto. L'influenza di “Mad Max 2” non può infatti essere sottovalutata né sopravvalutata, è enorme di per sè, e perdurante fino a oggi. Oltre a fornire le industrie cinematografiche italiane e filippine, dell'ispirazione per un decennio di rip-off (“Il Giustiziere della strada/Gli Sterminatori dell'anno 3000”, “I Nuovi barbari”, “1990: I Guerrieri del Bronx”, “Equalizer 2000”, solo per citarne alcuni), questo esercizio di 94 minuti di puro cinema ha ri-scritto il libro delle regole per raggiungere l'eccellenza sullo schermo nei film d'azione. La scena finale d'inseguimento all'autocisterna non ha pari ed è improbabile che mai ne avrà uno. “Mad Max 2” è molto di più che un film di acrobazie ed emozioni viscerali. Modellato sulla classicità occidentale e al contempo in linea con i dialoghi e alcune situazioni dei film di samurai, possiede anche un senso perverso e coerente di un umorismo che inizia con la comparsa meravigliosa di Bruce Spence, altissimo, bravissimo, e inconfondibile protagonista del cinema aussie, il quale lavorò anche nel cinema americano e con Herzog, qui nel ruolo del Capitano Gyro ("questo è il mio serpente, l'ho preso e me lo vado a mangiare", una delle sue battute iniziali) e viene mantenuto persino nelle scene di fuga e inseguimento incredibilmente tese, come quando il meccanico interpretato da Steve J. Spears prende fuoco mentre stava scansando i colpi di alcuni sicari. Confrontate il tutto con una analoga sequenza di -a esempio- “Terminator 2”, e sono evidenti le influenze di questo film. Magnificamente fotografato da Dean Semler e dotato di tetri costumi di pelle che sarebbero diventati lo standard di abbigliamento per tutti i film del post-atomico/post-apocalittico prodotti da ogni filmografia del mondo, “Interceptor - Il guerriero della strada”, come da titolo italiano, è ancora il più impressionante film che abbia mai visto il suo protagonista o qualche altro personaggio, a vagare per il deserto. Nella migliore delle ipotesi pare che Mel Gibson avrà comunque in “Mad Max 4 - Fury Road” (beh, in ogni caso questo è rumor di oggi, e meno male che finalmente pare si stia davvero girando). Se dopo 29 anni dal quasi altrettanto bellissimo “Mad Max Oltre la Sfera del Tuono” (Mad Max Beyond the Thunderdome) (1985) George Miller sarà in grado di recuperare l'incredibile stile, il ritmo e l'atmosfera di questi suoi tre film, esso potrebbe anche non avere più bisogno di lui.

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Non sarà però facile, anche perchè sono passati tanti anni, e anche se almeno il nuovo film sarà diretto sempre da Miller, non bisogna dimenticare quanto Mel Gibson sia stato uno splendido ed estremamente carismatico protagonista, e “Mad Max 2” sia stato quello splendido, stunt-driven film d'azione che ha fissato gli stessi standard cinematografici per gli inseguimenti automobilistici, 30 anni fa, influenzandoli quasi tutti - e come ricordato non è stato mai migliorato, nemmeno dall' esplosivo -per dirne uno- e lunghissimo inseguimento con l'enorme camion gru contenuto in “Terminator 3 - Le Macchine ribelli” (Terminator 3 - Rise of the machines) (2003) di Jonathan Mostow, infatti, nessuno ha mai potuto superare il modello di “Mad Max 2”. Gli ultimi 25 minuti sono una serie estesa di scene d'azione al calor bianco, come quando le forze del bene e del male si danno battaglia fino alla morte. Realizzato quattro anni dopo il primo “Mad Max”, questo non è tanto un sequel, ma quanto uno sviluppo delle idee originali di “Mad Max”. (E il massimo risultato oltre che certo ANCHE maggiormente "sviluppato"; lo stesso Brian May famoso compositore australiano di colonne sonore, è qui in una forma migliore.) Lo script è balzato in avanti nel tempo, per oltre quattro anni, trovandoci situati in un mondo ancora più tetro – e progettato con un budget molto più grande. La faccia di Mel Gibson è maturata sufficientemente nei quattro anni suddetti, a renderlo un volto meno imberbe e più da uomo di come abbiamo avuto modo di conoscerlo sullo schermo in quei primi giorni pre- apocalisse nei quali era ambientato il “Mad Max” del 1979. La trama è alleggerita da diverse complessità logistiche, e vanta come detto molti cugini cinematografici sullo schermo da oltre tre decenni, ma l'esecuzione e il design - tutto il look e l'abilità del film – gli conferiscono interamente il proprio serio valore come un emozionante, drammatico, classico d'azione, imprevedibile e che tiene perennemente con gli occhi incollati allo schermo . I personaggi sono definiti dal loro aspetto in modo da evitare l'ovvio - per dirne una, sono tutti brillantemente inventivi con i loro accessori. L'armamentario è quello di un mondo unico nel suo proprio esistere, e l'unica cosa che ci è familiare - a parte le gomme sui veicoli - è la lingua che viene parlata. Unico nella sua espressività, “Interceptor - Il Guerriero della strada” è una fantasia della violenza sullo schermo che sfida e spinge i confini del genere d'azione - a tutt'oggi, A.D. 2014.

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Ci vogliono infatti solo pochi minuti perchè lo spettatore venga catapultato in un mondo ispiratamente folle e futuristico, in cui i personaggi sembrano essere stati disegnati da un cartoonist con una fervida ed eccellente immaginazione. Sequel realmente energizzante diretto da un George Miller grazie al quale egli spiccò con il proprio nome come il regista di una delle pietre miliari di tutti i tempi tra i film del cinema australiano, e certamente uno dei più memorabili. Max/Mel Gibson non ha più la sua famiglia, ed è stato inghiottito dal polveroso Outback, dove la sopravvivenza è tutto, condividendo la vita unicamente con il suo leale, fidato, e intelligentissimo cane. Guardare, l'espressione irresistibile sul muso del cane quando Max affamato raschia con il cucchiaio in una lattina di cibo per cani Dinki Di! Gibson possiede le caratteristiche di un giovane molto bello, che sono in mostra in ogni fotogramma, ed è credibile fino in fondo, rivaleggiando con un giovane Clint Eastwood. Meravigliosamente innovativi anche i characters degli altri personaggi- dal pilota di autogiro allampanato e apparentemente sempliciotto Capitano Gyro/Bruce Spence al mohicano amante del S & M impersonato indelebilmente da Vernon Wells al Feral Kid/Ragazzo selvaggio - a stimolare la nostra immaginazione -, e anche se la violenza può essere di grado elevato, come quella di “Robocop” per fare l'esempio di un film notevole che gli deve molto, è per lo più sopra le righe. L'incongruenza di trovare un carillon che suona l'Happy Birthday, nel bel mezzo del deserto è uno dei tanti momenti memorabili che non dimenticheremo mai. La suggestiva scenografia e una tagliente abilità con i temi strazianti completano il racconto guidandone l'azione, e i mai abbastanza ricordati ultimi 25 minuti i quali sono una vetrina di sequenze acrobatiche che fa restare incollati alla sedia. Esplosioni enormi, acrobazie mozzafiato come se vi rimanesse sulle papille gustative il sapore dell'acciaio accartocciato sotto le ruote ... Emozionante, azione mozzafiato dall'inizio alla fine. Le acrobazie stradali qui realizzate a costo di ripetersi saranno sempre le più audaci che possano venire in mente e il momento in cui il Kid Feral raggiunge la cartuccia del fucile sul cofano del camion che sta andando ad altissima velocità è di quelli che vi perseguiteranno negli anni successivi. Denso di umorismo e di una laconica e stravagante violenza , “Mad Max 2” (o “The Road Warrior”, “Interceptor - Il Guerriero della strada” che dir si voglia del titolo italiano) è una fantasia stradale e motociclistica ambientata nel deserto che ha per sempre catturato la nostra immaginazione.

Il Western grazie a “Interceptor -Il Guerriero della strada” non muore - solo che, bèh, è una sorta di western mutato, e di mutanti. . . o questo è quello che alle volte ho pensato guardando “The Road Warrior” , come nel luglio 2012, in Blu-ray. Affrontiamone dunque ancora la trama: un solitario che parla poco (Mel Gibson iconico alla pari di Kurt Russell/Snake Plissken) si imbatte in una comunità pacifica di sopravvissuti che viene assediata dai cattivi. In qualche modo è coinvolto con le persone che stanno per essere liquidate dai malvagi e le aiuterà contro di loro. Questa sarebbe la trama in forma basica . Ma se viene compiuta la sovrapposizione "comunità pacifica" con diciamo "pacifica comunità di agricoltori" e "cattivi" con "indiani" (nei film di Hollywood fino agli anni '60 del western crepuscolare e “politico” non erano stati ovviamente chiamati mai “i nativi americani”), o "cattivi ladri di bestiame" o qualsiasi altra cosa e Mel Gibson si potrebbe scambiare con Shane/Alan Ladd de “Il Cavaliere della Valle Solitaria”(Shane) ('53) di George Stevens, forse, allora si potrebbe davvero avere un altro western.

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Naturalmente, dovrete mettere i cavalli corsa al posto di tutti i tipi di camion e automobili stravaganti, ma se ne otterrebbe la derivazione. Sebbene il western sia stato dichiarato morto così tante volte, è stato semplicemente sublimato nella coscienza collettiva di Hollywood. In realtà, molte volte vecchie trame dei western sono state semplicemente raccontate in chiave moderna anche da tanta sci-fi, o adattandole ad un'ambientazione contemporanea di poliziesco, noir, film d'azione, gangster o quant'altro. Spesso guardando i film western senza rendersene conto – si potrebbe tranquillamente veder guidare le auto al posto dei cavalli e il fuoco dei fucili automatici al posto delle vecchie sei colpi. Nel buon film di fantascienza e inedito in Italia “Soldier” interpretato da Kurt Russell e diretto da Paul W. Anderson nel 1998, Russell si imbatte in una “comunità pacifica” attaccata da cattivi e, bèh, li aiuta. E' la trama di base del suddetto “Shane”, ad essere dichiaratamente rifatta ancora una volta in un “remake” fantascientifico, come lo splendido “Outland” (Atmosfera zero) (1981) di Peter Hyams, lo fu di “Mezzogiorno di fuoco” (High Noon) (1951) di Fred Zinnemann.

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Anche se i film non hanno certo sempre “rubato” la trama a “Shane”, non possono resistere a mettere in atto qualche altro elemento western. Prendi la scena del bar di Mos Eisley in “Star Wars IV -A New Hope” : Luke Skywalker ha uno scambio con un personaggio similarmente verde alieno e il vecchio caro Ben Kenobi come un antico (e più che subdolo) pistolero si dispone come in una scena che è stato riprodotta numerose volte in innumerevoli film western.
La trama di “The Road Warrior” può essere un vecchio cappello, ma ciò a cui il suo eccezionale regista George Miller si avvicinò era del tutto inaspettato. La trama del primo film di “Interceptor/Mad Max” era una storia di vendetta cosìddetta standard: una gang di sadici e brutali motociclisti, un “good guy” poliziotto al quale uccideranno la moglie e il figlio (in una sequenza di giustamente indimenticata e spietata crudeltà), quindi il poliziotto diventato e come potrebbe essere altrimenti, un vero “bad guy”, che li ucciderà tutti. Adesso, cosa fare in un sequel di un film del genere? Facciamo che alcuni altri villain malvagissimi uccidano ancora di più dei parenti o amici di Mel Gibson/Max? Come quei sequel di “Death Wish” in cui i criminali repellenti inevitabilmente annientano chiunque sia esterno o a pochi metri da Charles Bronson - inducendo così Bronson ad ucciderli ancora una volta?
No, “Il Guerriero della strada” ruba un altro “plot” dal western- ma spende saggiamente il suo più grande budget (rispetto a quello del primo film) su più acrobazie in auto potentissime, ed effetti speciali. Se alcune delle già stracitate sequenze d'azione di “Mad Max” possono ricordare quelle di un “demolition derby”, “The Road Warrior” porterà a conclusione ed estremizzazione spettacolare questa filiazione e analogia. Il lunghissimo e senza respiro inseguimento finale è come ripetuto l'apice delle sequenze motoristiche e d'inseguimento automobilistico al cinema. Ed è girato con la stessa granulosità e surrealizzazione che ha segnato il film precedente. Quasi tutti gli spettatori che hanno visto “The Road Warrior” per la prima volta al cinema nel 1981-'82 e ancora oggi non possono che rimanere impressionati da esso: nel frattempo abbiamo visto numerose imitazioni e il suo citato sequel del 1985 "Mad Max - Oltre la Sfera del Tuono”(Mad Max -Beyond the Thunderdome). Tra i pochi, “Waterworld” (1995) di Kevin Costner e Kevin Reynolds è quasi tanto spettacolare quanto “Il Guerriero della strada”, ma difatti, è uno dei film che più gli si è rifatto, citandolo e omaggiandolo apertamente in quasi tutto. Alcuni dei “poemi epici” di oggi sono ancora senza dubbio più simili a un video clip di “The Road Warrior”, con un editing se possibile ancora più veloce e più "artistici" angoli di ripresa. Inoltre, la bellissima partitura musicale di Brian May inesorabilmente in Bernard Hermann style può sembrare arcaica al pubblico di oggi. Ma nonostante questo, il realismo puro di tutte le acrobazie, la cinepresa e i paesaggi saranno per sempre i migliori.

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Come detto ho rivisto il film l'ultima volta in Blu-ray Warner, dopo tre anni e mezzo che ce l'avevo e non avevo trovato il tempo di rivederlo, e neppure di aprirlo. E l'ho trovato come non mai, bellissimo, insuperato ed elettrizzante, sia in funzione di quelle che devono essere le scene più emozionanti di inseguimenti mai impressi sulla celluloide., che di tutto il resto (Altri titoli all'altezza? Naturalmente non possono che sovvenire per primi i celeberrimi “The French Connection” (Il Braccio violento della legge) ('71) di William Friedkin, per le dimensioni dell'inseguimento, per la velocità raggiunta nella sequenza automobilistica, ovviamente “Bullitt” ('68) di Peter Yates, e obbligatoriamente la sequenza entusiasmante della fuga in motocicletta anche qui con Steve McQueen, in “The Great Escape”(La Grande Fuga) (1963) di John Sturges.

Suicide Is Painless

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Academy of Science Fiction, Fantasy and Horror, USA Anno 1983 Ha Vinto il Saturn Award come Miglior Film Internazionale Nominato al Saturn Award per il Miglior Attore Mel Gibson

Migliori Costumi Norma Moriceau

Miglior Regista George Miller

Miglior attore non protagonista Bruce Spence

Miglior SceneggiaturaTerry Hayes
George Miller
Brian Hannant

Australian Film Institute Anno 1982 Ha Vinto l'AFI Award per il Miglior Contributo artistico nella Creazione dei Costumi Norma Moriceau

Miglior Contributo artistico al Montaggio
David Stiven
Tim Wellburn
Michael Balson
Christopher Plowright
George Miller

Miglior Contributo artistico per la ScenografiaGraham "Grace" Walker

Miglior Contributo artistico per il Suono
Roger Savage
Bruce Lamshed
Byron Kennedy
Lloyd Carrick
Marc Van Buuren
Penn Robinson
Andrew Stuart

Miglior Regia George Miller

Nominato all' AFI Award per la Migliore Fotografia
Dean Semler

Miglior Colonna Sonora e Musiche originali
Brian May

Festival del Cinema Fantastico di Avoriaz Anno 1982 Ha Vinto il Gran Premio per George Miller

Hugo Awards Anno 1983 Nominato al Premio Hugo come Miglior Opera Drammatica

Los Angeles Film Critics Association Awards Anno 1982 Ha Vinto LAFCA Award per il Miglior Film Straniero a
George Miller

La versione cinematografica per il Regno Unito e quella per la vhs Warner Bros in PAL erano versioni completamente uncut e maggiormente rispettose alla versione R nominale per i cinema statunitensi. Il filmato extra (di pochi secondi) conteneva una scena in cui Wez si sfila una freccia dal suo braccio e un primo piano del boomerang di metallo incastrato nella testa di un personaggio morto. L'attuale versione DVD nel Regno Unito sembra essere la versione R-rated degli Stati Uniti e manca di queste brevi scene.

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La versione iniziale degli Stati Uniti è alternativa ed è distinta da un unico "fulmine" incastonato nel titolo che fa da logo al film. Le successive versioni statunitensi continuano a portare il titolo “The Road warrior”, ma in caratteri cubitali, e contengono il film originale completo.

Quando mostrato sulla TV americana per la prima volta, il discorso del Feral Kid/Ragazzo selvaggio è stato ri-doppiato da qualcuno che parlava con un accento del sud - forse per far credere al pubblico che l'azione avrebbe avuto luogo negli Stati Uniti!

La sequenza d'inseguimento in apertura salta subito all'azione con la cinepresa che riprende in camera car esterno la super charger V8. Questa scena è stato originariamente girata con Max alla guida passando per una fattoria che Wez e altri hanno saccheggiato, con i corpi dei proprietari morti appesi a un albero. Vedendo Max tutti correvano ai loro veicoli e gli avrebbero dato la caccia con diverse auto. La cinepresa poi ha staccato dall'inseguimento della vettura per indicare un breve passaggio di tempo, mentre adesso la scena è come lo conosciamo con solamente Wez e due sole auto ancora all'inseguimento della potenza del motore dell'Interceptor.

Ci sono due versioni disponibili in Australia (la M15 e la R18 + +). -La versione R-rated (molto rara) contiene più inquadrature di Wez mentre tira via la freccia dal suo braccio tra cui un primo piano in cui la freccia può essere vista attraverso la punta che fuoriesce dal braccio e dall'altra parte, e rimane in primo piano come egli inizia a tirarla attraverso e fuori. I tagli per la versione M15 consistono in una sequenza molto più veloce per quanto riguarda l'estrazione della freccia dal braccio.

Lo stupro e l'esecuzione della ragazza per come si è vista attraverso il telescopio del capitano Gyro è più cruda e insistita.

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L'Inquadratura dei due amanti nella tenda che viene strappata via dal camion di Max è a velocità normale, piuttosto che velocizzata come lo è nella versione M15 +.

Ci sono due versioni diverse della voce fuori campo all'inizio del montato del film. Una voce fuori campo è australiana e l'altra americana. Anche il dialogo è cambiato un po', ad esempio, la voce fuori campo australiana dice: "... uomini come Max, il Max guerriero, che nel rombo di un motore ha perso tutto. Ed è diventato il guscio di un uomo, un uomo bruciato dalla desolazione, ossessionato da i demoni del suo passato. Un uomo che si aggirava là fuori nelle terre desolate, e fu qui in questo luogo degradato, che ha imparato a vivere di nuovo ", mentre la voce fuori campo americana dice:" Uomini come Max, che girava per le strade in nome della la legge, che è diventato un amante, un marito, un padre, che nel rombo di un motore ha perso tutto, la sua donna, suo figlio, il suo mondo. Se ne andava là fuori, per le terre desolate. E qui avrebbe imparato, che al di là del mondo delle macchine, la speranza sopravvive ".

In alcune versioni, il discorso ripetuto dal ponteggio (dopo che Humongous dice a tutti di "andarsene e solamente a piedi") è più lungo. es. "E allora ...?" (Dialogo aggiuntivo = “Noi vagheremo per le terre desolate e diventeremo come loro, selvaggi?”) "Ma il primo passo dobbiamo farlo noi, difendere il combustibile". (Dialogo in più = “E io resto, solo se dovrò. Non li lascerò nulla, lo prometto!”)

In una scena, Max mangia una lattina di cibo "Dinki-Di" per cani. "Dinki-Di" è nello slang australiano un termine per "autentico, reale". (Lascio trarre le vostre conclusioni.)

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Rinominato "The Road Warrior" per la distribuzione del Nord America, perché, al momento, l'originale ”Mad Max” era stato rilasciato solamente su di una base limitata, così definendolo “Mad Max 2” avrebbe confuso gli spettatori.

Il logo sul camion cisterna è "Oil 7 sisters", riferimento ad una teoria della cospirazione, popolare prima che venisse rilevata dalle teorie cospirative sull' OPEC, che la Standard Oil e sei altre società controllassero il mercato mondiale del petrolio e ha comprato e mantenendo i prezzi del petrolio alto in base ad accordi di cartello.

Motivi per l'abbigliamento”stravagante” di Max sono: il braccio destro del giaccone che manca, in quanto Max aveva avuto il braccio schiacciato da una moto in “Mad Max” e i medici gli avrebbero tagliato la manica piuttosto che sfilarglielo da un arto danneggiato. La cigolante gamba imbragata nel metallo in quanto gli avevano sparato nella rotula nel film precedente. Tiene a stretto contatto le chiavi e altra roba penzoloni fuori dai suoi abiti, in quanto gli servono per eseguire le riparazioni sul V8. Le prime due dita di ogni guanto da guida mancano per consentire un facile inserimento / recupero delle cartucce per il fucile e la pistola.

Poichè era relativamente sconosciuto negli Stati Uniti, i trailer non furono focalizzati su Mel Gibson ma incentrati sugli inseguimenti e le scene d'azione.

Il regista e co-sceneggiatore George Miller ha avuto per questo film gli diritti della regia mentre per “Mad Max -Oltre la sfera del tuono” (Mad Max -Beyond the Thunderdome) si convinse di firmare il film insieme a George Ogilvie.

Solo due originali Interceptor vennero utilizzate nel primo “Mad Max”, in ”Interceptor -Il Guerriero della strada” sono state modificate e riutilizzate in tutti gli interni e per le riprese delle automobili da vicino. Dopo le riprese furono finite, queste Interceptor sono state acquistate e restaurate da Bob Forsenko ed attualmente sono in mostra nel "Motor Cars Stars Museum" in Inghilterra. Un'altra auto è stata costruita per le scene di inseguimento del secondo film, ma fu distrutta quando lo script richiese che venisse spinta fuori strada e saltasse in aria. Il relitto usato poteva essere visto a Broken Hill, Australia, ma a causa di furti non si trova più lì. Il Planet Hollywood Interceptor è una replica e non è mai stata utilizzata in uno qualsiasi dei film.

Dopo che “Mad Max” era finito, tutte le auto dovevano essere distrutte, compreso l'Interceptor nera. Ma qualcuno ha pensato che l'Interceptor fosse troppo bella per venire perduta , per cui è stata salvata dalla distruzione. Questo era prima che il film venisse rilasciato. Quando era nella sua fase di progettazione, qualcuno ha scoperto che l'Interceptor era sopravvissuta, così la rintracciò e la ricomprò indietro.

L'Interceptor nera guidata da Mel Gibson è una Ford Falcon XB GT Coupé del 1973, una vettura esclusiva in Australia. Un numero limitato di queste vetture sono state esportate dalla Ford in Nuova Zelanda e nel Regno Unito, ma mai in Nord America. Dal momento che solo 949 di quel particolare modello Falcon vennero mai prodotte, sono diventate molto ricercate dai collezionisti di automobili in sei continenti, e ci sono state oltre 100 di loro che furono portate verso gli Stati Uniti fino ad ora, soprattutto mediante l'importazione da parte delle case automobilistiche di repliche come la www.madmaxcars.com (il più grande importatore e costruttore di folli repliche delle auto di max negli USA) insieme con le repliche della Interceptor assemblate diversamente da "non-GT" e "GT" Falcon coupé.

Il cane utilizzato nel film, chiamato semplicemente "Cane", è stato preso da un canile locale e addestrato ai suoi compiti nel film. Poichè il suono dei motori lo turbava (e, in un incidente, fece i suoi bisogni in macchina), è stato dotato di speciali tappi per le orecchie. Dopo che le riprese vennero completate, fu adottato da uno degli operatori alla cinepresa.

Come George Lucas con “Star Wars”, gli sceneggiatori Terry Hayes, George Miller e Brian Hannant hanno tratto ispirazione sia dai film di samurai di Kurosawa che dal libro di Joseph Campbell "L'eroe dai mille volti".

Il film australiano più costoso prodotto fino al tempo (1981).

A contribuire al costo di produzione è stata la serie più costosa mai realizzata di costruzioni per un film australiano: il compound costruito nel deserto di Broken Hill, New South Wales. La produzione vanta anche la più grande esplosione mai creata per un film australiano, che ha distrutto quel compound.

Entrambi i Mad Max 2 e 3 contengono citazioni dell'ex Primo Ministro australiano Gough Whitlam(1972 - 1975). Queste sono le battute "Noi", andando a uno scontro, o ad un incidente come in "Interceptor -Il Guerriero della strada” e "Un pulcino che un giorno diventerà in gallo, fiero e forte." da "Mad Max -Oltre la sfera del tuono”.

L'immagine della donna nuda sullo stabilizzatore verticale del giroscopio è di Karen Price, paginone centrale di Playboy del gennaio 1981. (Lei è più evidente quando Max si avvicina alla prima macchina mentre il Capitano Gyro si nasconde sotto la sabbia.)

Secondo il libro di quesiti "Mavericks Movie" di Jon Sandys , una delle acrobazie più spettacolari del film fu in realtà un grave incidente. Uno dei moto-raiders a cavallo della sua potente motocicletta 750 colpisce un auto, gli vola via la moto, si spacca le gambe contro la macchina, e capriola in aria verso la telecamera. Questo fu un vero e proprio incidente: lo stuntman doveva volare appena sopra la macchina senza colpirla. Ma il quasi mortale incidente sembrava così drammatico che è stata mantenuto nel film. Lo stuntman si ruppe una gamba con una frattura molto brutta. (Se si guarda il corpo dello stuntman frame-by-frame attraverso le sue capriole, si può vedere che una delle sue gambe si piega ad un angolo un po' innaturale sotto al ginocchio ... ahhh).

Oltre 80 veicoli furono coinvolti nella produzione.

Un pezzo di narrazione apre il film su un montaggio di immagini che riassumono quello che è successo al pianeta. Questo non venne utilizzato per la versione australiana.

George Miller ha anche incontrato John Seale come potenziale direttore della fotografia prima di dare il lavoro a Dean Semler.

Poichè è stato girato nell' Outback, il team di produzione avrebbe dovuto aspettare 2-3 giorni prima che potessero arrivare a vedere i quotidiani.

Insolitamente per un film d'azione, questo è stato girato nell'ordine in cui appare nello script.

Dean Semler sarebbe ritornato negli stessi luoghi a Broken Hill, New South Wales, 6 anni dopo per girare “Razorback” di Russell Mulcahy.

Anche se potrebbe non sembrare, il luogo era davvero molto freddo. Mel Gibson avrebbe trascorso il suo tempo tra una ripresa e l'altra rannicchiato sotto le coperte pur essendo sistemato in un vestito di pelle, mentre i predoni in particolare hanno sofferto il freddo con i loro costumi che deliberatamente gli esponevano le natiche.

Quando l'autogiro vola via trasportando 2 persone, uno di loro è un manichino in quanto 2 persone reali sarebbero state troppo pesanti da trasportare per la macchina.

Il reparto costumi ha assemblato i costumi postatomici- tra gli altri – in centri raccolta di spazzatura, negozi di abbigliamento seconda mano, negozi sportivi e negozi di S &M.

Uno dei fattori che hanno portato a ritardare sensibilmente la lavorazione era che praticamente non ci sarebbero dovute essere precipitazioni durante la lavorazione del film. Ma durante le riprese, ha fatto la pioggia - la prima volta che vi era stata pioggia in quelle zone da oltre quattro anni. La produzione è stata dunque chiusa per oltre una settimana.

Il cofanolo di Humongous contiene un teschio ornamentato da delle tibie incrociate, ma sembra essere una Totenkopf o "testa di morto" disegnata, infame emblema delle SS naziste.

Secondo il direttore della fotografia Dean Semler , la torretta con la cinepresa utilizzata per ottenere medi primi piani di Max mentre guida gli imponeva e di stare su una piccola piattaforma montata al lato del conducente della vettura tra forti correnti d'aria. Hanno scoperto nel corso di una sequenza di avere calcolato male l'altezza, perché ogni volta che andavano su e giù per una strada scoscesa la piattaforma avrebbe in realtà raschiare il terreno, sprigionando una pioggia di scintille. (allarmando inizialmente tutti i soggetti coinvolti, i quali si sono subito dopo stretti nelle spalle continuando a girare senza tagliare.)

La prodigiosa sequenza del camion cisterna che rotola su sé stesso alla fine dell'inseguimento venne ritenuta così pericolosa che allo stunt driver non è stato permesso di assumere qualsiasi cibo 12 ore prima della ripresa nel caso probabile che potesse essere portato in sala operatoria.

Il set per il compound della raffineria è stato fatto saltare in aria il 22 luglio 1981. La sequenza con i predoni nel compound appena prima dell'esplosione è stato girata subito dopo l'alba, con la luna calante visibile in una scena.

Il primo film australiano ibridato con una colonna sonora Dolby.

Il film il quale convinse Steven Spielberg che George Miller sarebbe stato una grande scelta per dirigere “Incubo a 20'000 metri” (Nightmare on 20'000 feet) la quarta (e probabilmente migliore), storia inserita in "Ai Confini della Realtà -Il Film” (Twilight Zone-The Movie)

E' il film preferito dei tre “Mad Max” da parte di Mel Gibson.

Sul Blu-ray Usa, il titolo si riferisce al film con il titolo originale, "Mad Max 2", piuttosto che al titolo americano "The Road Warrior", che era stato usato sulla maggior parte delle versioni in DVD.

Mel Gibson aveva solo 16 linee di dialogo in tutto il film, e due di loro erano: "Sono venuto solo per la benzina" .

Questo film è considerato un "Ozploitation" (un film australiano d'exploitation).


Spoilers

La maggior parte delle scene d'azione finali (compresa la morte di Parrot/Pappagallo da parte di un machete tridente, o l'ultimo tentativo di Wez di uccidere il Feral Kid, e poi la collisione tra il camion di Max e l' hot rod di Humungus ) vennero girate il 24 luglio 1981. La collisione causò al camion più danni del previsto, quindi il riutilizzo del camion (previsto per lo stesso giorno) doveva essere rinviato. Il camion venne riparato, per essere poi distrutto il giorno seguente.

Emil Minty non dice mai una parola. Ringhia soltanto. Questo fino alla conclusione del film quando comprendiamo che la voce narrante del film è in realtà quella del personaggio di The Kid Feral una volta cresciuto.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.