Autore Topic: 12 Aprile:Femministe contro il Movimento NO194 che difende il diritto alla vita  (Letto 1288 volte)

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Questa volta non ci sono stato alla manifestazione dei NO194 di cui sono onorato di far parte , ma  immaginavo che le femministe avrebbero organizzato una delle loro carnevalate mistificatrici .

Il servizio d'ordine predisposto dal movimento ha permesso il regolare svolgimento della manifestazione .

Fonte :  http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2014/04/indietro-non-torniamo-no-al-marcio.html

Fonte : http://proletaricomunisti.blogspot.it/2014/04/13-aprile-ieri-anche-milano-contro-la.html

Ecco il comunicato delle "femministe proletarie rivoluzionarie" .

ndietro non torniamo! No al "marcio" corteo dei NO194!
Indietro non torniamo! Il diritto d’aborto non si tocca!

Il 12 Aprile a Milano un nutrito gruppo di femministe del movimento femminista proletario rivoluzionario e di un altro genere di comunicazione, a cui si sono unite alcune compagne della consultoria di Milano e del Cacomela di Bologna, ha animato un presidio per opporsi e contrastare sul campo la macabra marcia dei fascisti integralisti NO194.



Il contropresidio è stato reso visibile da volantinaggi di controinformazione, cartelloni e slogan.
Ma, soprattutto, il contropresidio ha permesso alle tante donne che  si sono trovate inaspettatamente di fronte a una scena con macabre croci con fetini, volantini di negazione del diritto di scelta delle donne  e di  intimidazione verso le donne  di trovare  le femministe a contrastare sul campo i clerico-fascisti, tante hanno ringraziato,  si sono sentite risollevate dal senso di profonda offesa,  preoccupazione, di rinnovata oppressione  e rabbia perché si fosse permesso questo odioso corteo  e sostenuto e apprezzato il contropresidio. Ma è avvenuto molto di più, le donne che hanno animato il presidio hanno osato andare, fare incursioni dentro il concentramento dei clerico-fascisti, sfidandoli,  per fotografare da vicino i loro mortiferi simboli, a dire loro: ”vergognatevi, voi uccidete, non le donne che abortiscono”, non ci siamo lasciate relegare in un angolo della piazza
 
Un contropresidio di denuncia anche verso le istituzioni che permettono le veglie di preghiera davanti agli ospedali, come anche il corteo dei NO 194, delle frange più oltranziste del fondamentalismo cattolico che contribuiscono ad alimentare un humus reazionario e maschilista.

Come abbiamo affermato nella necessaria ripresa del nostro 8 Marzo rosso, di lotta contro la mercificazione di questa giornata simbolicamente e praticamente  importante per le donne in tutto il mondo – NON ABBIAMO NULLA DA FESTEGGIARE- ABBIAMO TANTO PER CUI LOTTARE- coerentemente anche il 12 aprile abbiamo voluto come lavoratrici, precarie, disoccupate in lotta per difendere e conquistare diritti e dignità abbiamo scelto la via della lotta e del contrasto sul campo a chi vuole negarci la vita stessa. Di questo siamo orgogliose perché abbiamo dato voce alla necessaria ribellione delle donne ed ha unito le giovani ribelli alle donne quotidianamente in lotta contro la doppia oppressione.

Doppiamente orgogliose e fiere perché questa è la città che ha visto nel 2006 oltre 200.000 donne scendere in piazza contro gli attacchi al diritto d’aborto ed è la città Medaglia d’oro alla Resistenza: noi non vogliamo seppellire la memoria, ma renderla viva quotidianamente e, a pochi giorni dal 25 aprile e dal 36° anniversario della 194, non potevamo permettere di lasciare sfilare tranquillamente i clerico fascisti antiabortisti.

Al passaggio dell’ esiguo  corteo (non più di 150)- anche questo dato ci ha reso ottimiste, è stato motivo di gioia-, abbiamo lanciato slogan di aperta battaglia:
FASCISTI E REAZIONARI, PASSERETE UN GUAIO NOI NON TORNEREMO A PREZZEMOLO E CUCCHIAIO !
MA QUALE STATO MA QUALE DIO SUL MIO CORPO DECIDO IO!

Come abbiamo affermato nella piattaforma dello sciopero delle donne del 25 novembre 2013: difesa ed ampliamento del diritto d’aborto, abolizione dell’obiezione di coscienza nella 194. Questo serve, oggi.

Milano, 13 aprile 2014
Le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario - Milano
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Fonte : http://www.scioperodelledonne.it/index.php/510-moltopiudi194

#MoltoPiùDi194

    Creato: Giovedì, 10 Aprile 2014 12:44

Giovedì 10 aprile

anarkikkaCare amiche, care compagne, car@ tutt@, la reazione alla libertà e autodeterminazione delle donne e dei movimenti lgbtq non ha tardato a farsi sentire. Infatti, dopo le piazze dell'8 marzo con lo slogan Yo decido, nelle scorse settimane le gerarchie vaticane e alcuni gruppi come la Militia Christi hanno attaccato i corsi di educazione alle differenze di genere promossi, fra gli altri, nelle scuole di Roma dall'associazione Scosse mentre il 12 aprile prossimo il Comitato No194 - che vuole abrogare la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza - ha indetto una manifestazione nazionale a Milano.
Ancora una volta non abbiamo scelta e dobbiamo rispondere con forza per fermare questi ennesimi attacchi - alla nostra libertà fisica, morale e psicologica - con una mobilitazione forte e capillare.
Le iniziative per farlo non mancano, soprattutto a Milano, dove ci saranno i No194: il primo appuntamento è il 12 aprile alle 14 in piazza Cadorna per distribuire materiali informativi ai No194, poi un presidio festante dallo slogan #MoltoPiùDi194 è alle 15 alle colonne di San Lorenzo.
A Roma nello stesso giorno confluiranno alle 14 a Porta Pia i movimenti sociali da tutta Italia con lo slogan "Assedio alle risorse e all'austerity: casa, reddito e dignità per tutt*", anche qui non mancheranno le parole delle donne.
Come se non bastasse, la scorsa settimana ci si è messa anche Lorenzin (ma qualcuna aveva dubbi?).
La ministra ha parlato di un "piano di fecondità" per tutte, come a dire che volenti o nolenti il nostro destino deve essere quello di madri. Ovviamente la ministra si sbaglia, e di grosso. Prova ne sono le decine di appelli, lettere e proteste che da giorni stanno girando in rete per dire no a modelli imposti dall'alto su una presunta femminilità, con tutto il loro inevitabile portato di violenza.
Ma non tutto è perduto e chiudiamo questa newsletter con due buone notizie.
La prima. Dopo poco più di dieci anni dalla promulgazione della ormai tristemente nota legge 40, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto della cosiddetta "fecondazione eterologa", ovvero la fecondazione artificiale per cui era vietato il ricorso ad una donatrice di ovuli o ad un donatore di sperma nei casi di infertilità assoluta. Con il risultato che in questi 10 anni il divieto ha escluso moltissime persone dall'accesso alle tecniche, contribuendo alla discriminazione su base economica: chi poteva permetterselo andava in un paese con una legislazione meno restrittiva – più o meno tutto il mondo – mentre gli altri potevano scegliere di rinunciare. Nel frattempo, la legge 40 veniva portata in tribunale decine di volte, smontata pezzo per pezzo, demolita perché non rispettava diritti universalmente riconosciuti. Possiamo dire che con questa sentenza della Consulta cade forse il più ridicolo dei divieti (alla faccia della ministra Lorenzin e del suo vergognoso balbettare politico sull'esigenza di portare in Parlamento tutta la questione).
La seconda. Nonostante la latitanza del governo Renzi sulle questioni femminicidio e violenza - governo che ha voluto otto ministre ma neanche una di loro al ministero delle Donne o delle Pari Opportunità - nel Lazio è stata varata la legge regionale contro la violenza sulle donne che prevede, fra le altre cose, l'attivazione di una rete regionale antiviolenza, l'apertura delle case rifugio nelle città più grandi della regione, il consolidamento dei centri antiviolenza e con un fondo di un milione di euro. La legge è il risultato di un lavoro complesso che ha coinvolto molte associazioni che si occupano di questo tema da vari punti di vista. A dimostrazione che se si fa rete, le buone pratiche possono diventare realtà. Per questo il nostro invito, ancora, è di non perderci di vista e restare in contatto fra noi, ma soprattutto di continuare a farci sentire ed essere visibili dove possibile con le nostre idee, la nostra politica e i nostri messaggi.
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Fonte : http://www.listatsipras.eu/blog/item/2290-domani-a-milano-per-difendere-i-diritti-delle-donne-contro-chi-vuole-demolirli.html

Domani a Milano per difendere i diritti delle donne contro chi vuole demolirli

    Aprile 11
    Scritto da   Nicoletta Pirotta
    TAG correlati: aborto, Pirotta, udi, donne, libertà, ministero salute, no194, 194, pd,

di Nicoletta Pirotta, IFE Italia
 
Domani a Milano si terrà una manifestazione che percorrerá le vie del centro, organizzata dalla rete NO194 che chiede un referendum abrogativo della legge sull'interruzione volontaria della gravidanza, la 194, per l'appunto. Non è certamente la prima volta che la legge diventa bersaglio di coloro che non possono accettare il principio secondo il quale  sono le  donne ad avere sul loro corpo la prima parola e l'ultima.
La legge, approvata  nel 1978  grazie all'impegno di un vasto movimento di donne che seppe, negli anni '70 mettere i diritti delle donne al centro della società e della politica, era stata preceduta da un'inchiesta condotta dall'Udi, Unione Donne Italiane, che intervistò centinaia di donne in tutta Italia sui temi della sessualità e della maternità consapevole. Il libro che pubblicò l'inchiesta, Sesso Amaro, dimostrò quanto bisogno ci fosse di una legge sull'interruzione volontaria della gravidanza che sottraesse le donne alla piaga degli aborti clandestini (mercato fiorente ma pericoloso per la vita stessa  di chi era costretta a ricorrervi).
 
Va detto che la legge è frutto di compromessi e mediazione che hanno fatto sí che il testo di legge consente alle donne di interrompere una gravidanza solo se i medici dei Consultori Pubblici, a cui ci si deve rivolgere per chiedere l'autorizzate, considerano le motivazioni avanzate. Inoltre la legge consente l'obiezione di coscienza cioè la possibilità per i medici di rifiutare, per motivi etici o morali, la pratica abortiva.
 
Nonostante mediazioni e compromessi si può dire che la 194 abbia svolto egregiamente il proprio compito. Nessuna donna (o quasi) muore più di aborto clandestino ed il numero complessivi di aborti è calato, dagli anni '80 di oltre la metà (come dimostrano le statiche del Ministero della Salute). Dunque chi in questi anni ha tentato in ogni modo possibile di far cancellare la  legge è mosso da pulsioni ideologiche di natura integralista e sessista non certo da ragioni oggettive.
 
Vi è da dire che la legge oggi non vive momenti gloriosi. È messa prepotentemente sotto scacco infatti da almeno due fattori. L'obiezione di coscienza ha raggiunto livelli parossistici facendo sì che in moltissime strutture ospedaliere (con percentuali vicine all'80%)  l'interruzione volontaria della gravidanza non viene garantita. É talmente alto il ricorso all'obiezione che persino l'Europa ha ammonito l'Italia chiedendo di adeguarsi perlomeno alla media europea.
 
A proposito di Europa va detto che anche a questo livello la situazione non è delle migliori. Se si legge l'utile comparazione fra le legislazioni nazionali realizzata dal "Mouvement Français pour le Plannig Familiale" ( MFPF) si ha coscienza di quanta strada deve essere ancora fatta per riconoscere alle donne il diritto a disporre liberamente del proprio corpo. Quasi tutte le leggi infatti contengono limiti e divieti che depotenziano la libertà effettiva di scelta, l'obiezione di coscienza é quasi ovunque ammessa se non auspicata, sono ancora insufficienti i percorsi concreti di educazione alla sessualitá consapevole ed alla prevenzione.
 
Proprio a questo livello agisce il secondo fattore di cui parlavo poco sopra. La costante chiusura dei Consultori pubblici, all'interno delle politiche di privatizzazione dei sistemi sanitari pubblici, ha fatto sì che siano quasi del tutto spariti quei percorsi educativi ad una sessualità consapevole o le campagne di informazione sugli anticoncezionali che negli anni passati hanno costituito buone prassi di prevenzione. Ricordo poi che in Lombardia, patria di ciellini e leghisti di varia natura, qualche anno fa venne approvato un regolamento relativo ai Consultori privati (quasi tutti religiosi) accreditati (cioè finanziati da denaro pubblico) che consente loro l'obiezione di struttura non solo dei singoli operatori!
 
Non è un caso quindi che proprio ora i movimenti contro la 194 si rimettano in marcia addirittura con una manifestazione nazionale a Milano. Da una parte perché la legge é resa più fragile dall'ampiezza dell'obiezione di coscienza e dalla chiusura dei Consultori pubblici. Dall'altra perché il rafforzarsi, in ogni parte d'Europa (le recenti elezioni francesi ne hanno dato un esempio concreto) di razzismo, omofobia, sessismo, integralismo offre alla loro iniziativa un terreno più ricettivo.
 
Non per niente la manifestazione milanese è sostenuta da una serie di forze politiche di destra e di estrema destra, come Forza Nuova. Il rischio che nel prossimo Parlamento europeo siedano molti rappresentanti di queste "culture" fondamentaliste mette ancora di più a rischio il principio di laicità, inteso non solo come opportuna distinzione fra potere statuale e religioso ma soprattutto come diritto all'autodeterminazione. Un diritto che per le donne in particolare è propedeutico a tutti gli altri.
 
Laicitá che non ha trovato molto spazio nemmeno nell'attuale Parlamento se si considera che, solo qualche settima fa, anche grazie ad alcuni esponenti del PD, è stata respinta una risoluzione proposta dall'eurodepurata portoghese Estrela che su un testo  relativo a "salute e diritti sessuali e riproduttivi" chiedeva di riconoscere in tutta Europa il ricorso ad un aborto sicuro. Se la laicità è messa a rischio la democrazia è ulteriormente vilipesa.
 
Per fortuna le donne si stanno mobilitando. Il 1 febbraio scorso in Spagna migliaia di donne sono scese in piazza per respingere l'attacco alla legge spagnola sull'aborto. Nelle stesso giorno in solidarietà con loro altre donne hanno manifestato in diversi paesi europei fra i quali l'Italia. Le manifestazioni continuano e si  diffondono per fortuna. Qualche giorno per esempio fa si é tenuta a Bruxelles una grande mobilitazione a sostegno della lotta spagnola.
 
Anche in Italia  alcune reti fra  le quali "Donne nella crisi" che ha coordinato la campagna di solidarietà con le donne greche per il diritto alla salute e all'autodeterminazione e "Womanareurope" nata in occasione della manifestazione delle donne spagnole, stanno cercando di promuovere iniziative specifiche.
 
A questo proposito segnalo che domani si terrà, presso le Colonne di San Lorenzo a partire dalle 15, un presidio festoso organizzato da diversi collettivi femministi con l'intento di dare visibilità ad un altro modello di società e di relazioni sociali.
 
Chi pensa possibile un'Altra Europa deve contrastare iniziative come quella che andrà in scena a Milano per affermare il diritto delle donne a decidere sul loro corpo e per contrastare ogni ulteriore attacco alla laicità.
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Fonte : http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/milano-corteo-no194-difendi-la-vita-rinascera-la-speranza/

Milano, corteo NO194: difendi la Vita, rinascerà la speranza
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Milano_NO194_manifestazione   
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“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano” diceva Martin Luther King.

È stato bellissimo e molto emozionante invece vedere marciare tante persone unite nel testimoniare che la Vita è sacra e indisponibile e per questo va difesa senza se e senza ma. Eravamo il numeroso popolo della Vita che si contrappone a chi è nelle tenebre e parla solo di morte, eravamo lì per contribuire a creare nel nostro paese un nuovo clima di gioia e di fiducia nella vita, in cui i bambini non vengano visti come un peso, ma come un dono e una risorsa per tutti, in cui le pance delle mamme non vengano trasformate in tombe ma in luoghi di Vita e di gioiosa speranza. Eravamo lì a ribadire che il diritto alla vita dipende dall’essere vivo, non dall’essere gradito o dall’essere normale e che le difficoltà della vita non si superano eliminando chi è chiamato dopo di noi a venire alla luce ma superando insieme le difficoltà

A un certo punto della marcia ho avuto le lacrime agli occhi perché ho rivisto negli occhi delle tante persone presenti; donne, uomini, bambini, la speranza che pensavo sopita, quella grande speranza che rende più grandi gli uomini.
Volevo concludere con le belle parole che Papa Francesco in questi giorni ha rivolto ai gruppi del Movimento per la Vita:

“La vita umana è sacra e inviolabile fin dal suo concepimento. Il nascituro nel seno materno è l’innocente per antonomasia, invito tutti a impegnarsi affinché ogni donna si senta considerata come persona, ascoltata, accolta, accompagnata”.

Giorgio Celsi
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Ecco il video della manifestazione indetta dal Movimento NO194 :

http://www.youreporternews.it/2014/no-allaborto-e-alla-legge-194-il-video-da-milano/

Dal Fatto Quotidiano :


Ed ecco la grande "contromanifestazione" delle fenomeni da baraccone...

http://www.youreporter.it/video_Contestazioni_al_corteo_comitato_no_194
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