sul contenuto del libro non mi pronuncio, perchè non lo ho ancora letto.
Massì, marmò, credimi, deve essere per forza così.
L'autore è un informatico, dunque, un impiegato tecnico con conoscenze di logica.
Fa i suoi programmini, risolve i suoi quizzetti logici (che rientrano tra i test attidudinali sia per la selezione del personale con mansioni informatiche sia per l'accesso alla facoltà di scienza dell'informazione) in cui le donne riescono meno, e su queste basi, vorrebbe determinare la minore intelligenza femminile.
Poi un giorno capita che questi geni, perchè appartenenti al genere intellettualmente superiore, si ritrovano a casa senza lavoro, o peggio in strada, o sbattuti fuori casa,
repetita,
perchè resi superflui da quei programmi che loro stessi hanno realizzato, il cui scopo è evidentemente permettere l'accesso in massa delle donne a quelle funzioni che prima appartenevano ai professionisti come agli "impiegati di concetto", ora tutte fruibili a comando quasi da una scimmia perchè tutte immagazzinate in un computer, e scrivono libri per sfogarsi di quanto sono stupide le donne.
Invece tu...bran bella intelligenza ...bravo!
E per finire, invece di trarne la giusta morale "ma quanto siamo coglioni noi uomini, l'unica cosa che sappiamo fare veramente bene è darci le mazzate sulle palle gli uni contro gli altri, e in mancanza di un nemico, contro noi stessi, questo è il nostro vero ingegno nel quale le donne non ci batteranno mai" , non pago, continua a vivere nel mondo dei sogni illudendosi/fregiandosi di questa "'presunta Intelligenza", che, come sappiamo e come dici giustamente, se il buon albero si vede dai suoi frutti....