Cinema, uomini, solitudini, e rabbia:
"Mad Max ltre la sfera del tuono"
[Mad Max Beyond Thunderdome aka Mad Max 3], Azione, drammatico, fantascienza, ozploitation, George Miller e George Ogilvie, 1985, [Australia]
“Max è tornato ... e Tina lo ha preso!”
“Tenete per Mad Max, là nell'Outback. Questa è la sua più grande avventura.”
“Un guerriero solitario alla ricerca di suo destino ... una tribù di bambini perduti in attesa di un eroe ... in un mondo che lotta per sopravvivere, si trovano ad affrontare una donna decisa a governare.”
“Mad Max Oltre la Sfera del Tuono” è l'occasione per un tipo per me molto raro di soddisfazione: la realizzazione inevitabile che tutti i film della stessa trilogia realizzati da un regista tecnicamente eccezionale, possono essere parimenti dei capolavori “Mad Max Beyond Thunderdome” è infatti un film eccezionale, quasi buono come il precedente “Interceptor -Il Guerriero della strada” o il segmento girato tra i due film da George Miller per “Ai Confini della Realtà -Il Film”.
E' anche un film d'azione talmente solido, per non dire speciale, talmente in forma spiccata che per tutto questo non potè non dirsi una completa affermazione artistica. Quest'ultimo capitolo può essere visto come eccessivamente ambizioso e non soltanto come uno sforzo che ha un suo valore, raggiunto e confermato, difatti qui non ci troviamo di fronte ad un medio ultimo capitolo di una trilogia , il quale come spesso accade ci suggerisce che il regista non abbia più ancora un sacco di idee fruttuose da poter trarre utilmente dal suo cesto d'invenzioni, forse già avendoci mostrato tutto quel che poteva. (Per un buon esempio di questo contrasto, confrontare per quanto riguarda Spielberg in quel periodo “1941- Allarme a Hollywood” e “Indiana Jones e il tempio maledetto”. “1941” è stato sicuramente un fallimento commerciale, ma non è stato un fallimento artistico, perché Spielberg aveva cercato di compiere qualcosa di diverso che semplicemente non funzionò. “IJTOD” è invece stato un eminente fallimento artistico perché Spielberg ha pigramente tentato di copiare esattamente quello che aveva fatto prima, piuttosto che realizzare e presentare qualcosa di veramente nuovo.)
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Se la descrizione di cui sopra suona un po' risentita, non sarà comunque il problema di “Mad Max Beyond Thunderdome”. A differenza di “The Road Warrior/Mad Max 2”, che non ha una progressione pulita della trama questo terzo e auto conclusivo capitolo ha invece insieme ad un sacco di tesi e impressionanti incidenti una prima parte del film che è forse la migliore. Anche se non fino ai livelli dei film precedenti, è diretta, frizzante, ha uno scopo ed è efficace. La seconda metà del film è maggiormente confusa ed incerta, ma ci viene comunque fornito il senso di tutto quello che accade in quanto Max ha un piano il quale ovviamente non ci può essere rivelato fin quando egli tornerà a Bartertown. Non sapremo cosa voglia fare, e ci sembrerà che non lo abbia nemmeno lui. E anche se la scena finale di inseguimento che ha i suoi momenti, pur se non ha la chiarezza della lunghissima, conclusiva caccia in “Mad Max 2/The Road Warrior”, è ancora una sequenza sensazionale. Nel film precedente, l'inseguimento era stato così perfettamente costruito in modo che ogni singolo episodio sembrava inevitabilmente fosse cristallino e perfezionato. L'inseguimento, la feroce caccia conclusiva, in questo film non è un segmento così autonomo né vi è il terribile senso di disperata fuga presente in “The Road Warrior”. Ma è sempre estremamente eccitante.
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Ma nel suo carattere vi è sempre presente quel nucleo d'acciaio che abbiamo imparato a tenere sempre ben presente nei due film precedenti. Elemento diverso di questo film è che Max non possa fin dall'inizio distinguere bene chi sono i veri cattivi contro cui agire. Tina Turner fu una scelta geniale come Aunty Entity, ma non è la pura forza del male e distruttività di cui erano incarnazione i precedenti cattivi. Miller, che ebbe co-scritto la sceneggiatura con Terry Hayes, non rende volutamente chiaro il motivo per cui Max dovrebbe opporglisi. Il Master-Blaster sembra certamente più sgradevole e pericoloso. L'opporvisi da parte delle azioni di Max potrebbe essere stato congegnato per far procedere la narrazione, ma Miller, Hayes, e Ogilvie riescono, o vogliono motivarle solamente a tratti. I ruoli di supporto sono molto ben svolti, anche se l'inclusione nel casting di Bruce Spence, il Capitano Gyro del quale ho parlato diffusamente nella recensione di “Interceptor-Il guerriero della strada”, in una parte completamente diversa eppure simile ingenera un poco di confusione.
Ma a parte questo, non si può non essere altamente positivi nel trarre le conclusioni di “Mad Max Beyond Thunderdome”. E' un film che possiede tante sequenze bellissime, una colonna sonora anch'essa bellissima, la più bella dell'intera trilogia, e c'è un punto fermo dietro l'intera trama (molto più chiaro ad onor del vero, dopo aver letto una lunga intervista a Miller rendendo maggiormente evidente e diretta l'intenzione che il film volesse seppur con minore successo, rendere anche un messaggio simile a quello espresso dal coevo e splendido “La Foresta di Smeraldo” [The Emerald Forest] ['85] di John Boorman), mentre tutte le persone coinvolte in questo terzo capitolo meritano un elogio per aver tentato più -come spiegato sopra- di una semplice ricostruzione di “Interceptor -Il Guerriero della strada”. Un elogio particolare deve andare a Grace Walker, la scenografa. Non era facile far apparire allo spettatore la visione di “Mad Max Oltre la Sfera del Tuono” come un'esperienza nuova, grazie solamente alle molte e sottili differenze fra le scene e i costumi di esso rispetto a “The Road Warrior”, ella ci riuscì con grande mestiere. Ovviamente, il pensiero è molto andato a decidere quanto gli artefatti e le comunità stiano andando a degenerare insieme a tutte le cose e agli oggetti, sempre più esauriti e logori, ed i risultati divennero a volte uno degli aspetti più interessanti della stessa trama.
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“Mad Max Oltre la Sfera del Tuono” è in conclusione un eccellente film d'avventura e anche molto divertente, il quale ha da subito potuto assurgere alla statura di classico realizzato con una buona disponibilità di mezzi e di denaro ben rappresentativo del filone postatomico, così esemplare degli anni '80. Se certo non si è visto prima “Interceptor -Il Guerriero della strada”, probabilmente si è ancora più alla perfezione soddisfatti di questo film. Purtroppo, se si è invece visto prima “The Road Warrior”, (e io lo avevo già visto due volte, prima di vedere questo per la prima questo al cinema nel 1985), e considerandolo probabilmente il miglior film d'azione degli anni ottanta, fino ad ora, con tutte le migliori intenzioni l'impatto di “Mad Max Beyond Thunderdome” può venirne sminuito. D'altra parte, penso sempre alla possibilità di sedermi di nuovo a vedere “Mad Max Beyond Thunderdome” come ad un grande piacere, se soltanto si decidessero finalmente a pubblicarne una Special o Collector's Edition con degli extra, magari in Blu-ray, visto che è ancora l'unico dei tre ad essere disponibile in tutto il mondo nella sola medesima edizione in dvd e senza uno straccio di extra, pubblicata dalla Warner a partire dall'ormai lontana 1999. Per quanto mi piaccia talmente tanto il carattere e l'impostazione, che Miller riesce sempre a trovare quando lavora su un progetto di “Mad Max”, non posso quindi che aspettare con uno estremo interesse e in trepidante attesa l' annunciato, ma sempre abortito, e infine avveratosi quarto capitolo della serie “Mad Max -Fury Road”, al quale Miller sta lavorando alle riprese nel deserto della Namibia, con nuovo e giovane protagonista nel ruolo mitico di Max Rockatansky, come detto, Tom Hardy.
Suicide Is Painless
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Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror, USA Anno 1986 Nominato al Saturn Award per i Migliori Costumi
Norma Moriceau
Miglior Regista
George Miller
Miglior Film di Fantascienza
Miglior Sceneggiatura
Terry Hayes
George Miller
Golden Globes, USA Anno 1986 Nominato al Golden Globe per la Miglior Canzone Originale per un Film
Terry Britten
Graham Lyle
Per la canzone "We Dont Need Another Hero".
Imagine Awards Anno 1986 Ha Vinto l'Imagine Award per la Miglior attrice protagonista in un film a
Tina Turner
Motion Pictures Editors audio Anno 1986 Nominato al Premio Golden Reel per il Miglior Montaggio Sonoro - Effetti sonori
Tim Chau
Lo script richiedeva che anche Aunt Entity (Tina Turner) guidasse un veicolo. Tutti i veicoli erano stati costruiti utilizzando trasmissioni con il cambio manuale, che la Turner non sapeva utilizzare, quindi dovette essere costruita una macchina dotata di un cambio automatico.
Furono ingaggiati due registi in modo che George Miller potesse concentrarsi sulle acrobazie e le scene d'azione, mentre George Ogilvie avrebbe gestito le prestazioni del grande cast di attori.
Originariamente il film doveva essere incentrato su di un gruppo di bambini senza genitori che vivevano allo stato brado. Si stava cercando di decidere quale personaggio adulto li avrebbe trovati, quando qualcuno pensò a Max. Dopo l'irrompere di questa suggestione, diventò un altro film di "Mad Max".
I riferimenti letterari dell'opera cinematografica sono ad un romanzo di Russell Hoban chiamato "Riddley Walker" di un eroe viaggiatore in una Inghilterra post apocalittica.
I risultati possibili sulla ruota sono: - Morte – Duro Lavoro - Assoluzione - Gulag - Scelta della zia (Aunt Entity) – Gira ancora – Grazie passo- Inferno - Amputazione - Ergastolo
Gli occhi di Max sono diversi, la pupilla del suo occhio sinistro è permanentemente dilatata. Si tratta di un cenno a “Interceptor -Il Guerriero della strada”: quando la sua auto è costretta fuori strada e si schianta per opera di Wez, Max subisce delle gravi lesioni, tra le altre parti del corpo a l'occhio sinistro. La disparità è più facile da vedere nei primi piani, e molto facile da vedere nelle versioni del film in HD. Nella versione normale, è più importante quando Max si affaccia per la prima volta sul Thunderdome.
Il manifesto per questo film è stato uno degli ultimi fatti dal grandissimo Richard Amsel.
Aunty Entity (Tina Turner) vestiva un corpetto in acciaio che pesava più di 55 chilogrammi.
La tempesta di sabbia alla fine del film era reale, e la cinepresa ha effettivamente compiuto un piano sequenza dentro di essa per alcune inquadrature. La tempesta nella sua interezza ha colpito la troupe nel deserto, costringendoli a rifugiarsi nelle loro auto e ovunque si poteva trovare copertura.
Il fucile di Max in questo film differisce da quello che aveva usato in “Interceptor” e “Interceptor -Il Guerriero della strada” Questo ha il caricatore esposto e un'impugnatura differente
L'aereo di Jedidiah è un Transavia PL-12 ''Airtruk'', un monomotore biplano agricolo, della Transavia in Australia. La prima volta che aveva volato fu nel 1965, e circa 120 volte da che era stato costruito, prima che fosse utilizzato in questo film.
Tutti i suini presenti prefigurano il coinvolgimento di George Miller nel film "Babe -Maialino coraggioso” e nel suo sequel, dieci anni dopo.
Il primo della serie realizzato con il finanziamento americano. Il che spiega perché alcune stelle americane, come Tina Turner, fossero presenti nel film.
I certificati di classificazione per i primi due film di “Mad Max” scesero da 18 a 15 e con “Oltre la sfera del tuono” ad un PG (Parental Guidance, bambini accompagnati da un adulto). Poiché i film si appellavano principalmente a un pubblico adolescente, George Miller potrebbe essere stato spinto a dirigere la serie verso un pubblico più mainstream. Il che spiegherebbe perché la metà del cast è costituito da bambini.
George Miller aveva perso interesse nel progetto dopo che il suo amico e produttore Byron Kennedy era rimasto ucciso in un incidente di elicottero mentre faceva dei sopralluoghi. Questo potrebbe spiegare perché Miller curò solo le scene d'azione, mentre George Ogilvie gestì il resto. Il film è dedicato a Byron Kennedy.
Il video musicale di Tupac Shakur e hit del 1996 "California Love" è stato girato sul set del film e le caratteristiche dei veicoli e dei vestiti sono ispirate dalla serie “Mad Max”.
Bruce Spence, che interpretava il Capitano Gyro in “Mad Max 2/The Road Warrior” impersona qui Jedediah, un diverso personaggio, che all'inizio del film ruba a Max. Confusamente, entrambi i personaggi usano macchine volanti (in “Mad Max 2” si trattava di un ''Girocottero'', in “Mad Max 3” un Transavia PL-12 ''Airtruk'') e poco viene fatto per differenziare i due distinti personaggi.
Il nome di Max nel film viene pronunciato solo una volta. Subito dopo l'incontro con Master Blaster nei sotterranei. Il Maestro dice "Io sono Master" e si presenta, quindi Max dice: "E io Max" facendo la stessa cosa.
Nelle interviste su “Interceptor -Il Guerriero della strada”(aka "The Road Warrior"), George Miller disse che mentre il mondo Max era quello sopravvenuto dopo il crollo del sistema sociale / politico / economico che sappiamo, non era comunque un mondo post-terza guerra mondiale. Tuttavia, "Beyond Thunderdome" contraddice esplicitamente questo.
Questo film è considerato un "Ozploitation" (di exploitation australiana).
Il personaggio di Tina Turner è classificato come Aunty Entity, ma in nessuna parte del film qualcuno la chiama così. E' sempre chiamata semplicemente zia.
Spoilers
Le voci di curiosità qui seguenti possono rivelare importanti aspetti della trama.
Due scene sono state tagliate dal film onde abbattere il tempo di durata. Una dove Max sogna di sua moglie e del figlio assassinati, si sveglia e piange. Rendendosi anche conto che è diventato proprio così incattivito quasi come gli animali assassini a cui dava la caccia quando era ancora un poliziotto. L'altra è con Max che conforta i moribondi, mentre di fronte si staglia Bartertown dalle dune del deserto, dicendogli che è la terra del Dopodomani/Tomorrowmorrow
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