Autore Topic: Il TAR riapre il fascicolo per il rientro del poliziotto che si veste da donna !  (Letto 920 volte)

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Offline Stendardo

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E questa è l'Italia...grazie ancora a SEL...

Fonte : http://corrieredelveneto.corriere.it/veneziamestre/notizie/cronaca/2014/3-maggio-2014/poliziotto-vestito-donna-io-malato-tar-riapre-fascicolo-il-rientro-223161803276.shtml

Il Poliziotto Vestito Da Donna «Io, Malato»E Il Tar Riapre Il Fascicolo Per Il Rientro
VENEZIA
Il poliziotto vestito da donna «Io, malato»
E il Tar riapre il fascicolo per il rientro
Giorgio Asti, espulso 8 anni fa, dovrà essere rivalutato

Venezia 8
CorrieredelVeneto 13
Cronache 198
NASCONDI
VENEZIA — «Sì, ho indossato vestiti da donna, ma non sono gay, né transessuale. E mi sento un vero poliziotto. Mi piacciono gli abiti femminili, fin da bambino. È un mio modo di sentire estroso, anticonformista, non certo immorale». Così diceva, in un’intervista al nostro giornale del marzo 2007, Giorgio Asti, oggi 53enne, agente della polizia postale di Venezia espulso dal corpo nel 2006 perché passeggiava in centro storico vestito con gonna e orecchini. «Ha mancato di senso dell’onore e della morale - era stato l’esito del procedimento disciplinare nei suoi confronti -. Ha danneggiato il decoro e il prestigio del corpo di polizia». Ora però, a otto anni di distanza, Asti ha compreso che la sua non era solo una questione di bizzarria, ma una patologia vera e propria.

«Disturbo dell’identità di genere», cioè Dig, è il nome ufficiale. Di fatto, Asti è un «transgender». E proprio alla luce di questa analisi, certificata da un medico, ora punta a rientrare in polizia. E un primo successo l’ha già ottenuto, grazie ai suoi avvocati Alfredo Auciello e Giacomo Nordio: il Tar del Veneto ha accolto il ricorso da lui presentato contro il «niet» dato dalla Polizia di Stato alla sua richiesta di riaprire il procedimento disciplinare di otto anni fa, che di fatto ha estromesso Asti non solo dalla divisa, ma da qualunque lavoro, visto che da allora non è più riuscito a trovarne uno e vive insieme agli anziani e malati genitori con la loro sola pensione. «Abbiamo dimostrato, certificati alla mano, che il nostro cliente non era una persona da sanzionare con un provvedimento gravissimo come l’espulsione, ma al contrario andava aiutata - dice l’avvocato Auciello - in questi anni lui ha riflettuto molto ed è arrivato alla consapevolezza della sua situazione, che è definita in letteratura e riguarda un uomo su 30 mila».

Ora l’esito della nuova valutazione del caso è incerto, ma un conto è parlare di provocazione, un altro di patologie. «L’avventura ricomincia, il bello inizia adesso», dice Auciello. Nel caso in cui la Polizia dovesse tornare indietro sui suoi passi, peraltro, Asti potrebbe anche chiedere non solo gli stipendi arretrati, ma pure i danni. Discorsi prematuri, comunque. «Quel che è certo - termina il suo legale - è che questa volta non sarà lasciato solo di fronte alla commissione disciplinare ». Il caso infatti è destinato ad arrivare anche in Parlamento, grazie all’interessamento del deputato di Sel, gay dichiarato, Alessandro Zan.

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius