Autore Topic: Neolingua Lgbt e femminismo...  (Letto 4834 volte)

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Offline Angelo

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Neolingua Lgbt e femminismo...
« il: Maggio 08, 2014, 22:03:03 pm »
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=70728

«Ze went to hir bedroom» non è una frase sgrammaticata, ma il nuovo inglese “sessualmente corretto”

maggio 8, 2014 Leone Grotti


Nei documenti ufficiali scompaiono le parole come “fisherman”, che diventa “fisher”. E per chi non si sente né maschio né femmina in Colorado bisognerà utilizzare, al posto di “he” o “she”, il pronome “ze”


Non c’è vera rivoluzione senza un cambiamento del linguaggio. Lo sanno bene le lobby Lgbt, che hanno fatto pressioni sui legislatori degli Stati Uniti perché adeguassero documenti ufficiali e parole di uso comune alla nuova realtà del gender.

ADDIO PESCATORE E POLIZIOTTO.

Ecco quindi che lo Stato di Washington nei suoi testi ufficiali non scrive più la parola “fisherman” (pescatore) ma “fisher”. Il termine infatti era discriminatorio nei confronti delle donne e doveva essere corretto. Al pari di pescatore, sono state cambiate molte parole che terminano in “man”/”men” (uomo/uomini). Non c’è più il “freshman”, la matricola, ma il “first year student”, che vale per entrambi i sessi.
Niente più “penmanship”, scrittura a mano, ma “handwriting”. Si è detto addio per sempre al “policeman”, diventato “police officer”, e allo “sportsman”, trasformato in “outdoor enthusiast” (appassionato dell’aria aperta).

SI SALVA IL MARINAIO.

Le uniche parole ad essere sfuggite alla nuova iconoclastia gender sono “seaman” e “airman”, rispettivamente marinaio e aviatore, salvate per la collottola da un infuriato dipartimento della Difesa. Lo Stato di Washington ha fatto da apripista e secondo la Conferenza nazionale delle assemblee locali un’altra dozzina di Stati sta imboccando la stessa strada.
Quasi dappertutto il “chairman”, presidente, si è fatto da parte per lasciare il posto al “chairperson”, e lo “spokesman”, il portavoce spesso già disambiguato all’occorrenza in “spokeswoman”, ha ceduto il passo al neutro “spokesperson”.

ACCORGIMENTI ANTIDISCRIMINAZIONE.

I sostantivi sono facile preda del nuovo trend, ma come la mettiamo con i pronomi? I nuovi manuali americani propongono alcune soluzioni. Prendiamo la frase “A good judge takes his job seriously” (Un buon giudice prende il suo lavoro seriamente): chi l’ha detto che il giudice è un uomo? Non potrebbe essere una donna? Il nuovo linguaggio ha la risposta pronta: basta usare la dicitura “his”/“her” o aggirare l’ostacolo e tagliare la testa al toro con un bel gerundio: “A good judge takes judging very seriously”. Ne risentirà la bella scrittura, la frase parrà involuta ma l’uguaglianza è preservata.

NUOVO PRONOME NEUTRO.

Ma i nodi vengono sempre al pettine: come la mettiamo con quelle persone che non si sentono né uomini né donne ma neutri? I militanti Lgbt hanno proposto una soluzione ai campus universitari: utilizzare un pronome neutro completamente inventato. Al posto di “he”/”she” (lui/lei) ecco fare capolino “ze” e al posto del complemento oggetto “him”/”her” un ambivalente “hir”, il cui pronome possessivo è “hirs”. La comune frase “She went to her bedroom” (Lei è andata in camera sua) diventa quindi: “Ze went to hir bedroom” o al plurale: “E went to eir bedroom”.
A questo punto potremmo farci tutti una bella risata ma la Commissione dei diritti civili del Colorado ha stabilito che essere appellati con il pronome neutro è un diritto di tutti e quei professori o datori di lavoro che si rifiutino di farlo per qualunque motivo possono essere incriminati per una forma di molestia sessuale. Avete ancora voglia di ridere?


http://www.tempi.it/ze-went-to-hir-bedroom-non-e-una-frase-sgrammaticata-ma-il-nuovo-inglese-sessualmente-corretto#.U2urDyZH7IU
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #1 il: Maggio 08, 2014, 22:15:28 pm »
Naturalmente, le femministe si astengono da commenti... Sanno bene che ci sono anche loro dietro a queste leggi.

E naturalmente, vili e meschine come sono, adesso leggeranno queste parole e non scriveranno nulla. Ma le leggeranno e si sentiranno colpevoli. Prostitute intellettuali, SERVE DEL SISTEMA, complici del "Mondo Nuovo".


http://www.ansa.it/sito/photogallery/curiosita/2014/05/07/a-washington-le-pussy-nadia-e-maria_7c2de8bb-55b9-43aa-94e1-bf0e811ba5af.html


 Ma pagheranno. E prima o poi accadrà. E mi godrò la scena fumandomi una bella sigaretta...
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Cavalier Serpente

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #2 il: Maggio 08, 2014, 22:46:06 pm »
 :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :ohmy: :disgust: :disgust: :disgust: :disgust: :disgust:

Una sola parola: 

MINCHIA!!!!



 :unsure: :unsure: ho paura di aver un principio di femminilizzazione....provo desideri incoerenti ed irrazionali...
....ho come voglia di scendere in strada e prendere a calci in culo tutte le donne che incontro......
.....mah......cercherò di "riprendermi".
Mi chiedete se ho mai pensato al matrimonio? Mai!!
E che so' diventato matto?
E che faccio, mi metto un'estranea* dentro casa? (cit. Alberto Sordi)
*Nota personale: "NEMICA" è più consono ed adatto. "Estranea", per uno degli strani casi del destino potrebbe anche essere una brava persona.

Offline Vicus

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #3 il: Maggio 09, 2014, 00:32:49 am »
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«Ze went to hir bedroom» non è una frase sgrammaticata, ma il nuovo inglese “sessualmente corretto”

maggio 8, 2014 Leone Grotti


Nei documenti ufficiali scompaiono le parole come “fisherman”, che diventa “fisher”. E per chi non si sente né maschio né femmina in Colorado bisognerà utilizzare, al posto di “he” o “she”, il pronome “ze”


Non c’è vera rivoluzione senza un cambiamento del linguaggio. Lo sanno bene le lobby Lgbt, che hanno fatto pressioni sui legislatori degli Stati Uniti perché adeguassero documenti ufficiali e parole di uso comune alla nuova realtà del gender.

ADDIO PESCATORE E POLIZIOTTO.

Ecco quindi che lo Stato di Washington nei suoi testi ufficiali non scrive più la parola “fisherman” (pescatore) ma “fisher”. Il termine infatti era discriminatorio nei confronti delle donne e doveva essere corretto. Al pari di pescatore, sono state cambiate molte parole che terminano in “man”/”men” (uomo/uomini). Non c’è più il “freshman”, la matricola, ma il “first year student”, che vale per entrambi i sessi.
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SI SALVA IL MARINAIO.

Le uniche parole ad essere sfuggite alla nuova iconoclastia gender sono “seaman” e “airman”, rispettivamente marinaio e aviatore, salvate per la collottola da un infuriato dipartimento della Difesa. Lo Stato di Washington ha fatto da apripista e secondo la Conferenza nazionale delle assemblee locali un’altra dozzina di Stati sta imboccando la stessa strada.
Quasi dappertutto il “chairman”, presidente, si è fatto da parte per lasciare il posto al “chairperson”, e lo “spokesman”, il portavoce spesso già disambiguato all’occorrenza in “spokeswoman”, ha ceduto il passo al neutro “spokesperson”.

ACCORGIMENTI ANTIDISCRIMINAZIONE.

I sostantivi sono facile preda del nuovo trend, ma come la mettiamo con i pronomi? I nuovi manuali americani propongono alcune soluzioni. Prendiamo la frase “A good judge takes his job seriously” (Un buon giudice prende il suo lavoro seriamente): chi l’ha detto che il giudice è un uomo? Non potrebbe essere una donna? Il nuovo linguaggio ha la risposta pronta: basta usare la dicitura “his”/“her” o aggirare l’ostacolo e tagliare la testa al toro con un bel gerundio: “A good judge takes judging very seriously”. Ne risentirà la bella scrittura, la frase parrà involuta ma l’uguaglianza è preservata.

NUOVO PRONOME NEUTRO.

Ma i nodi vengono sempre al pettine: come la mettiamo con quelle persone che non si sentono né uomini né donne ma neutri? I militanti Lgbt hanno proposto una soluzione ai campus universitari: utilizzare un pronome neutro completamente inventato. Al posto di “he”/”she” (lui/lei) ecco fare capolino “ze” e al posto del complemento oggetto “him”/”her” un ambivalente “hir”, il cui pronome possessivo è “hirs”. La comune frase “She went to her bedroom” (Lei è andata in camera sua) diventa quindi: “Ze went to hir bedroom” o al plurale: “E went to eir bedroom”.
A questo punto potremmo farci tutti una bella risata ma la Commissione dei diritti civili del Colorado ha stabilito che essere appellati con il pronome neutro è un diritto di tutti e quei professori o datori di lavoro che si rifiutino di farlo per qualunque motivo possono essere incriminati per una forma di molestia sessuale. Avete ancora voglia di ridere?


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Ancora una volta, la natura imita l'arte. Si veda qui, al minuto 12:45:

Il film è commentato qui:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=10041.0
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline controcorrente

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #4 il: Maggio 09, 2014, 00:41:50 am »
Ma pagheranno. E prima o poi accadrà. E mi godrò la scena fumandomi una bella sigaretta...

Lo auguro a ognuno di noi.
Sulla falsariga dei cinesi, che siedono lungo la riva del fiume e aspettano passare prima o poi il cadavere del nemico....

Offline Angelo

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #5 il: Maggio 09, 2014, 03:32:02 am »
http://questouomono.tumblr.com/post/82884186169/questo-uomo-no-44-the-crappy-comment-writer

Da voltastomaco, però esistono. Ed è giusto che mostrino il viso.

E che scrivano...

http://utenti.quipo.it/villaleague/redazione.htm

Nella vita obbedisce pazientemente alla dott.ssa Capozza; attività questa che svolge solo per amore e quindi non gli viene retribuita se non con altrettanto amore, stima e gratitudine. Come tutte le altre che svolge.



DOggy Doggy...   :lol: :lol: :lol:
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #6 il: Maggio 09, 2014, 03:44:08 am »
Questo uomo no, #44 (the crappy comment writer)

Quello che pensa di sapere cos’è il sessismo, e la prima cosa che ti dice è che c’è pure il sessismo delle donne nei confronti degli uomini.
Manco lo scrupolo di aprire il vocabolario, oppure Wikipedia. C’è il prefisso “sess-“, finisce in “-ismo”, allora è facile, lo sanno tutti, no?
Questo uomo no.
Quello che il problema non è questo, queste sono cose naturali che ci sono da sempre e sempre ci saranno; e poi c’è gente che non arriva alla fine del mese, ma chissenefrega del sessismo.
Delle conseguenze economiche di una società patriarcale e paternalista, costui non si preoccupa manco di sapere se possano esistere; forse perché non sono cose naturali.
Questo uomo no.
Quello che la parità è impossibile perché uomo e donna sono diversi, l’uomo è più forte, più grosso, la donna partorisce, non esiste ideologia che può evitare le conseguenze di questi dati di fatto naturali.
Ci siamo inventati lo stato di diritto, ma certo è scomodo osservare che funziona fino a quando fa il gioco di chi domina: poi, meglio usare la natura, o dare contro a “l’ideologia di genere”. La qualunque va bene, purché le cose non cambino.
Questo uomo no.
Quello che le quote rosa sono discriminanti verso gli uomini, l’importante è il merito, ma ti pare giusto che una viene scelta solo perché donna?
A lui invece pare giusto discriminare già tra bambini e bambine, in modo che non sia possibile manco che le donne arrivino a essere scelte; perché prima di toglierle dalle graduatorie, gli hanno tolto le idee dalla testa.
Questo uomo no.
Quello che non gl’interessa e trova tutto una gran perdita di tempo, perché sono tutti “concetti noti e risaputi”, cose che si dicevano già negli anni ‘70 e non hanno ottenuto alcun risultato.
Avete notato? E’ da un po’ che girano eruditi e specialisti della storia del femminismo, italiano e internazionale. Sono venuti fuori di recente, come gli esperti di cucina. Chissà dov’erano, fino a poco tempo fa.
Questo uomo no.
Quello che le donne devono avere rispetto anche loro, sennò dov’è la parità? Comodo avere tutte le facilitazioni e le protezioni, ma tanto le vedono tutti le donne a fare shopping, a rubare lo stipendio mentre dovrebbero essere in ufficio. Anzi, a casa, invece di rubare il lavoro agli uomini.
Si sa, le soluzioni migliori sono quelle più tradizionali. Lo schiavismo, per esempio, è perfetto: prendi un gruppo sociale e gli fai subire il peggio che c’è al mondo, dicendogli che è così da sempre, o per natura, o perché lo vuole un dio, o perché così è meglio per tutti.
Questo uomo no.
Quello che le femministe… (proseguire qui scegliendo una delle tante possibilità), è per questo che dicono quello che dicono.
E’ stupendo constatare come in Italia pressoché nessuno abbia la minima nozione riguardo la storia delle questioni di genere, ma tutti abbiano già innata l’idea di cosa sia una femminista. E’ nell’aria, proprio.
Questo uomo no.
Quello che dall’alto della sua professione (psicologo, avvocato, medico, imprenditore, risorse umane, analista dati…) corregge la visione del fenomeno “sessismo” alla visione del fenomeno che se ne ha dalla sua professione, che certamente - a suo insindacabile dire - è la più importante per avere una visione corretta del fenomeno.
Senza minimamente considerare la possibilità che anche l’esercizio e lo status della sua professione potrebbero aver subito dei condizionamenti e alimentato dei pregiudizi culturali sessisti; no, perché lui e il suo lavoro sono oltre i fenomeni, e da lì si possono cacare giudizi infallibili.
Questo uomo no.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #7 il: Maggio 09, 2014, 03:52:23 am »
Naturalmente, il robot in questione, non cita un sola legge che discrimini le donne, non cita una sola legge che impone una condotta morale alle bimbe nelle scuole.

Fa soltanto piagnistei, non cita nessun fatto. E' un esecutore di una volontà terza, un femminista che, "stranamente", non VIENE mai qui... Che cosa strana. Eppure, la sua amica non è mai stata censurata. Perchè non viene qui? Perchè, "casualmente", lo stesso esecutore ha il permesso di fare lezioni di genere nelle scuole italiane?

Con quali soldi? Con quale legge lui può entrare e senza contraddittorio fare lezioni nelle scuole? Chi ti sostiene? Tanto sappiamo che leggi, poi perchè ti "ritiri"? Perchè, da "democratico", non vieni qui?

Poi dopo le poetesse, non ti rispondono ai commenti...

Forza, chiedi il permesso del programmatore, forza...

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Gilbert Keith Chesterton

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Gilbert Keith Chesterton

Offline COSMOS1

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #9 il: Maggio 09, 2014, 10:34:45 am »
questi poveracci godono nel masturbarsi: attività futile che dà piaceri vuoti

la frase  “le donne non si toccano nemmeno con un fiore” pag.6 del ppt allegato dal decerabrato nel link di Angelo, secondo il medesimo sarebbe una frase sessista  :w00t:

epperò la campagna mediatica sulla violenza contro le donne a quale assunto risponderebbe se non a questa frase sessista?

sarebbe da dire "non ragioniam di loro ma guarda e passa" e in effetti l'unica cosa da fare è avvisare chi vuol capire che questi hanno due neuroni sconnessi
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline ilmarmocchio

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Re:Neolingua Lgbt e femminismo...
« Risposta #10 il: Maggio 09, 2014, 18:59:54 pm »
le neolingue sono intrinsecamente legate ai regimi autoritari.
esse servono ad adulterare la realtà