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http://www.notizieprovita.it/filosofia-e-morale/il-caso-galantino-diviene-internazionale-la-risposta-del-mondo-prolife-alle-dure-parole-di-mons-galantino/Il caso Galantino diviene internazionale: la risposta del mondo ProLife alle dure parole di mons. Galantino
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Non tende e a placarsi la polemica scaturita a seguito delle dichiarazioni del Segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei) Mons. Galantino a tal punto da animare la discussione in seno alla comunità ProLife internazionale.
John Smeaton, capo della società britannica per la salvaguardia dei bambini non nati (SPUC), ha indirizzato una lettera a Galantino chiedendogli di ritirare le dichiarazioni e di avere un incontro per discutere la questione.
“Davvero non credo che avrebbe detto lo stesso, se le leggi nazionali avrebbero permesso l’uccisione di preti cattolici o di ebrei nel corso degli ultimi decenni: ‘In passato ci siamo concentrati troppo sulla questione dell’uccisione di preti cattolici o degli ebrei … ‘.Anzi, si sarebbe probabilmente detto, ‘Non possiamo mai fare abbastanza per denunciare questo male grottesco’ “, ha scritto Smeaton.
L’eco della notizia, rilanciata anche dal portale americano Life Site News e dalla comunità cattolica spagnola, non poteva non destare l’attenzione e le critiche anche nella comunità prolife italiana, anche grazie alla lettera di una donna di nazionalità rumena, che da più di vent’anni vive nel nord Italia. La donna, colpita dalle parole e dal giudizio espresso da Mons. Galantino nei confronti di coloro come lei che recitano il Rosario davanti agli ospedali ove si praticano gli aborti, ha voluto raccontare la sua storia di madre che ha abortito ed il suo travagliato percorso di conversione.
Galantino, fortemente voluto da Bergoglio
«… Forse vi sembrerà strano che vi scriva, ma lo faccio per chiedervi aiuto. Mi spiego. Per una missione importante nella Chiesa italiana, ho bisogno che monsignor Galantino venga a Roma almeno per un periodo. So quanto amate il vostro Vescovo e so che non vi farà piacere che vi venga tolto, e vi capisco. Per questo ho voluto scrivervi direttamente come chiedendo il permesso… Vi domando, per favore, di comprendermi… E di perdonarmi…».
in un’intervista al Quotidiano Nazionale dello scorso 12 maggio aveva dichiarato
“Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione della gravidanza”
aggiungendo tra l’altro che
“Il mio augurio per la Chiesa italiana è che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni”.
“Con Papa Francesco la Chiesa italiana ha un’occasione straordinaria di riposizionarsi rispetto alle attese spirituali, morali e culturali”.
Parole di tutt’altro tono rispetto alla lettera di cui parlavamo, nella quale si arriva infatti a leggere
“Nella Chiesa, Eccellenza, per quello che ho fatto non mi sono sentita giudicata. Ed è per questo che io non giudico nessuno. Prego solo per quelle donne che, a volte ignare, commettono i miei stessi errori, precipitando, poi, nell’abisso di un eterno rimorso. “