Autore Topic: Donne, sport e menzogne mediatiche  (Letto 73228 volte)

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Alberto1986

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #225 il: Settembre 13, 2015, 04:03:48 am »
I media latrina femministi italiani, come prevedibile, sono andati in totale delirio donnista.  :sick: Pare si dovesse disputare il match per estinguere il debito pubblico italiano.  :sick:
Sapete come l'ho saputo io? Nel pomeriggio stavo guardando alcuni documentari su Focus mentre mangiavo un panino ed ecco che in basso, a lettere cubitali, mi informano di non perdere la finale tra le due "eroine" italiane...  :doh: :sick:. Cioè non solo mi devo sorbire una valanga di pubblicità di merda per il target femminile sull'incontinenza vaginale, sul prurito vaginale, sulla cura dei piedi, sui dolori mestruali, sulle vampate di calore, ecc. ecc. ma mi devono rompere le palle pure su canali come Focus!  :mad: :sick:

Comunque questo malato paese (e questo malato occidentale) è in totale psicosi da beatificazione per il sesso femminile....Assurdo... :muro:
E' chiaro che qualsiasi puttanata facciano e faranno le femminucce, questi media spazzatura saranno sempre lì pronti a glorificarle sul nulla, a mistificare, a falsificare ed a manipolare, magari approfittandone per dare addosso al maschile.

Ps: mi sono ricordato di un vecchio topic/articolo che vi invito a guardare http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6793.msg78764#msg78764



Citazione da: Frank

    TENNIS: PENNETTA, SIAMO PIU' DETERMINATE DI UOMINI

    Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Roberta Vinci e Sara Errani sono le quattro donne che hanno vinto la Federation cup di tennis, staccando il tennis maschile. "Credo che il motivo sia da cercare nel fatto che siamo piu' determinate - dice Flavia Pennetta - e usciamo prima di casa per dedicarci alla carriera. Abbiamo gli attributi". Tuttora la tennista brindisina, numero dodici del mondo, si allena in Spagna con uno staff personale.

    (11 novembre 2009)



Ed io dovrei tifare e gioire per le vittorie di tipe del genere, Massimo ?
No, grazie.


Sempre buona cosa ricordare e far presente queste dichiarazioni femminili di totale idiozia ed opportunismo.  :ok:
« Ultima modifica: Settembre 13, 2015, 04:42:33 am da -Alberto86- »

Online Frank

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #226 il: Settembre 13, 2015, 17:06:41 pm »
Ps: mi sono ricordato di un vecchio topic/articolo che vi invito a guardare http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6793.msg78764#msg78764




Sempre buona cosa ricordare e far presente queste dichiarazioni femminili di totale idiozia ed opportunismo.  :ok:

Non sono un appassionato di boxe, per cui non conoscevo quel pugile, ma stando a quel che ho letto sul web egli è a tutt' oggi imbattuto,
http://www.spqrnews.com/di-rocco-fulmina-con-un-ko-ritorno-con-vittoria-per-modugno/
ed è incredibile che i media non ne parlino mai.
Mah...


Citazione
Sempre buona cosa ricordare e far presente queste dichiarazioni femminili di totale idiozia ed opportunismo

Sì, bisogna tenerle a futura memoria.  :cool2:

Online Frank

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #227 il: Settembre 13, 2015, 18:46:32 pm »
I media latrina femministi italiani, come prevedibile, sono andati in totale delirio donnista.  :sick: Pare si dovesse disputare il match per estinguere il debito pubblico italiano.  :sick:
Sapete come l'ho saputo io? Nel pomeriggio stavo guardando alcuni documentari su Focus mentre mangiavo un panino ed ecco che in basso, a lettere cubitali, mi informano di non perdere la finale tra le due "eroine" italiane...  :doh: :sick:. Cioè non solo mi devo sorbire una valanga di pubblicità di merda per il target femminile sull'incontinenza vaginale, sul prurito vaginale, sulla cura dei piedi, sui dolori mestruali, sulle vampate di calore, ecc. ecc. ma mi devono rompere le palle pure su canali come Focus!  :mad: :sick:

Leggi questo articolo in cui si parla della... "leggendaria" (?) vittoria della Pennetta.
Un articolo che definire iperbolico, esageratissimo e ridicolo è poco.

Citazione
E’ una giornata da film, di quelle che si vivono una volta sola nella vita, quelle che magari rincorri per anni e poi, alla fine, ti sfuggono sempre. E’ la giornata perfetta, che mai l’Italia si sarebbe aspettata di vivere. Dedicata, in fin dei conti, a tutti gli appassionati di sport, che si giocano il fegato in ogni partita, seguita col fiato alla gola, dietro la tv ad ammirare e tifare il proprio idolo, ma dedicata anche, questa volta è concesso, a tutti coloro a cui piace salire sul carro del vincitore e gioire delle “comode” vittorie, dileguandosi poi nelle sconfitte. Dedicata, più semplicemente, a tutte quelle famiglie italiane, sul lastrico, sperdute, prive di orizzonti, che, forse, oggi si saranno ritagliate un’oretta per gioire, sorridere, ed essere fieri della propria nazione con cui hanno quel rapporto così complicato.

Ieri, 12 settembre 2015, a Flushing Meadows, sul centrale, l’Arthur Ashe Stadium, calcato da nomi risonanti quali Graf, Navratilova, Evert, Hingis, Williams, si è fatta la storia dello sport italiano. Ieri gli Stati Uniti, strapotere del tennis e dello sport, sono stati costretti ad inchinarsi a due giocatrici italiane che, giocandosi le semifinali, sembravano capitate lì per caso e invece hanno compiuto un’impresa che rimarrà negli annali della storia del tennis. Ma ieri, nella storica e indescrivibile finale tutta italiana, nello Slam più importante e seguito di tutti, gli US Open, a vincere tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci non è stata la potenza, non è stata nemmeno la freddezza tipica di una grande finale. E’ stata la semplicità, l’amicizia. Chi si aspettava una finale emozionante, ha avuto addirittura di più: una finale commovente, intensa, indescrivibile. E la soddisfazione nel vedere due italiane contendersi il primo Slam della carriera davanti a uno stadio stracolmo di gente che, seppur delusa dall’eliminazione della beniamina di casa, gioiva e tifava per le nostre, è impagabile.

Ma la storia che voglio raccontarvi è quella della ragazza, della donna, che questo torneo, in questa cornice fantastica, lo ha vinto. Il suo nome è Flavia Pennetta ed oggi è diventata leggenda dello sport italiano e, con ogni probabilità, la tennista più grande che il nostro paese abbia mai avuto. Chi meritava questa vittoria più di lei? Chi più di lei meritava di vincere uno Slam? Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha sentito pronunciare il nome di Flavia Pennetta, che sia su un giornale sportivo, al telegiornale, fra le notizie di gossip, o, semplicemente, pronunciato da una bambina nel circolo tennis vicino casa che si appresta a muovere i primi passi nel campo di terra rossa. Perché, al di là dei meriti sportivi e dei numerosi successi in carriera, il merito di Flavia è stato proprio questo: conquistare il cuore della gente, diventare un personaggio, un modello, un idolo per molti, piccoli e non, il simbolo indiscusso del tennis italiano, che questa notte ha acquistato più vigore e risplende come una stella bellissima.

Di parole da dire ce ne sarebbero tante, solo che pronunciarle, ora, diventa tremendamente difficile.
In questo giorno magico, le mani tremavano un po’ anche a te, cara Flavia, e forse nemmeno tu ti rendevi conto di ciò che stavi per compiere. A te il coraggio non è mai mancato,
ancora abbiamo negli occhi i sei match point annullati a Vera Zvonareva agli ottavi degli US Open del 2009, l’incredibile rimonta ai danni di Amelie Mauresmo in quella memorabile semifinale di Fed Cup contro la Francia per cui ancora abbiamo i brividi, il modo impeccabile con cui sei riuscita, prima nella storia dello sport nel tuo paese, ad acciuffare quella Top 10 che tanto avevi rincorso. Abbiamo sofferto per anni, noi tifosi veri, coltivando in segreto il sogno di un successo di questa portata, il giorno, la notte, quando i tuoi colpi ci rimbalzavano ancora nella testa, o quando quella rete su cui si affossavano tutti i match point mancati diventava l’incubo peggiore, quando il polso ti ha abbandonata, quando sei uscita dalle prime 150 del mondo. Quando non hai mai perso la forza di crederci, contro il destino, contro tutto. Questa vittoria la sentiamo anche un po’ nostra. Per non aver mai smesso di crederci, per essere stati al tuo fianco sempre e comunque.

Grazie Flavia per tutte le notti insonni che ci hai fatto passare. Grazie per aver allietato le nostre giornate grigie. Grazie per il tuo rovescio che, se lo potessimo coniare, stanne certa, lo faremmo subito. Grazie per le vittorie su Sharapova e Azarenka che ci hanno fatto sentire un po’ come degli eroi. Grazie per le quattro Fed Cup portate a casa, per aver fatto parte di una della squadre più forti che abbiamo mai avuto, le Fantastiche Quattro, e per essere stata l’apripista di questo straordinario movimento. Tu, proprio tu, che sei partita da Brindisi per rincorrere la tua favola. E grazie anche per le sconfitte, gli infortuni, per averci fatto capire che c’è sempre, sempre, una seconda possibilità, che nessuno è finito e la forza per rialzarsi la si trova, comunque, se lo si vuole davvero. Grazie, infine, per questa vittoria agli US Open, che ancora ci sembra un sogno dal quale non ci vogliamo svegliare.
“It’s the way I’d like to say goodbye to tennis.”, le parole che nessuno avrebbe mai voluto sentire, ma che in fondo tutti un po’ si aspettavano, solo che ne avevamo una paura tremenda. Al tennis mancherai, mancherai da morire, mancherai all’Italia, mancherai alla tua New York che oggi ti ha portata sul tetto del mondo. Gioia e lacrime. Con la speranza di rivederti al Master di fine anno, ora che sei la nuova numero 8 del mondo.. Grazie, idolo, grazie perchè tu, sì.. tu ci sei sempre stata. Ora tocca alla vita!


Stefania Gemma

http://www.oasport.it/2015/09/flavia-pennetta-sei-tu-la-numero-uno2/

Online Massimo

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #228 il: Settembre 13, 2015, 19:34:03 pm »
Maledizione. Sembra di leggere un bollettino del Minculpop. Qualcuno di voi osa dubitare che siamo già in un regime femminista?

Alberto1986

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #229 il: Settembre 14, 2015, 04:03:10 am »
Leggi questo articolo in cui si parla della... "leggendaria" (?) vittoria della Pennetta.
Un articolo che definire iperbolico, esageratissimo e ridicolo è poco.

http://www.oasport.it/2015/09/flavia-pennetta-sei-tu-la-numero-uno2/


Ridicoli scritti come questo sono l'esempio della "solidarietà di genere" e dell'esaltazione del proprio sesso intrinseco della natura femminile, del quale non esiste traccia nel maschio medio moderno. Per come la vedo io, le femmine (sopratutto quelle di oggi) crescono con l'idea inculcata di essere superiori ma oppresse ma nel contempo si rendono gradualmente conto di essere palesemente inferiori in molti aspetti nel confronto col sesso maschile. E' così che nascono le moderne donne iper-complessate che sfornano idiozie come queste e che "tremano" assistendo alla beatificazione mediatica di una esponente del suo stesso sesso.  :doh:
E' chiaro comunque, che le femminucce amano amoreggiare tra di loro, in ogni senso. 

Offline ReYkY

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #230 il: Settembre 14, 2015, 06:55:17 am »
I media latrina femministi italiani, come prevedibile, sono andati in totale delirio donnista.  :sick: Pare si dovesse disputare il match per estinguere il debito pubblico italiano.  :sick:
Sapete come l'ho saputo io? Nel pomeriggio stavo guardando alcuni documentari su Focus mentre mangiavo un panino ed ecco che in basso, a lettere cubitali, mi informano di non perdere la finale tra le due "eroine" italiane...  :doh: :sick:. Cioè non solo mi devo sorbire una valanga di pubblicità di merda per il target femminile sull'incontinenza vaginale, sul prurito vaginale, sulla cura dei piedi, sui dolori mestruali, sulle vampate di calore, ecc. ecc. ma mi devono rompere le palle pure su canali come Focus!  :mad: :sick:

Comunque questo malato paese (e questo malato occidentale) è in totale psicosi da beatificazione per il sesso femminile....Assurdo... :muro:
E' chiaro che qualsiasi puttanata facciano e faranno le femminucce, questi media spazzatura saranno sempre lì pronti a glorificarle sul nulla, a mistificare, a falsificare ed a manipolare, magari approfittandone per dare addosso al maschile.

Ps: mi sono ricordato di un vecchio topic/articolo che vi invito a guardare http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=6793.msg78764#msg78764




Sempre buona cosa ricordare e far presente queste dichiarazioni femminili di totale idiozia ed opportunismo.  :ok:


Infatti quando Nibali ha vinto il Tour nessuno ha parlato di "eroe" o "leggenda"... Un articolino in fondo pagina e via...

Si vergognassero.

Offline ReYkY

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #231 il: Settembre 14, 2015, 06:57:15 am »
Ah... Sabato Fabio Aru ha vinto il 3o giro ciclistico più importante al mondo. Qualcuno ha sentito la notizia? Macché... Troppo presi dalle eroine nazionali. 

Offline doppler effect

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #232 il: Settembre 14, 2015, 08:23:31 am »
La Williams sta vincendo tutto, semplicemente perché tutte le altre giocano a pappagallo, tutte uguali. No fantasia, no creatività.
Ho visto più volte la Halep, la numero 3 del mondo, arrivata a rete, arretrare per tornare a fondo campo, cosa inconcepibile.
Oppure, vedere questi terribili schiaffi al volo dati a tutta forza, quando l'avversaria e' già nell'altro lato del campo, basta una molto più elegante volée per chiudere il punto.
La Williams è un po' più potente delle altre ma non è un granché, sono le altre a renderla imbattibile perché incapaci di attuare un gioco diverso dallo standard monotematico.
E' bastata la Vinci, che bisogna riconoscerlo, e' una mosca bianca nel circuito, capace di fare un gioco più articolato e vario, per battere la numero uno del mondo.
Se fossi donna, non sarei affatto contento della qualità del tennis femminile.

Offline Sardus_Pater

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #233 il: Settembre 14, 2015, 12:48:19 pm »
Ah... Sabato Fabio Aru ha vinto il 3o giro ciclistico più importante al mondo. Qualcuno ha sentito la notizia? Macché... Troppo presi dalle eroine nazionali.

Mi sa che solo in Sardegna la notizia di Aru ha preso più spazio nei media della vittoria della sgallettata femminista "più determinata".
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #234 il: Settembre 14, 2015, 12:57:27 pm »
Comunque questa esaltazione delle donne nello sport - persino nelle arti marziali - è un modo per mascolinizzarle: oggi le donne si vedono come maratonete e pugili.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #235 il: Ottobre 05, 2015, 18:45:43 pm »
Ho casualmente trovato questo articolo, vecchio di oltre tre anni, mentre stavo facendo una ricerca su google, in cui emerge una volta di più l' idiozia di certi ometti moderni, che definire dei castrati mentali, leccaculo e ritardati, è un complimento.

http://www.ilgiornale.it/news/sport/scatta-lolimpiade-delle-donne-vero-sesso-forte-dello-sport-825298.html

Citazione
Scatta l'Olimpiade delle donne il vero sesso forte dello sport

Atene 1896 fu un'edizione per soli uomini, a Londra le ragazze sfiorano il 50% dei partecipanti. Dalla pioniera Cooper nel 1900 al debutto sul ring dei giorni nostri, al riscatto delle musulmane
Riccardo Signori - Mer, 25/07/2012 - 07:33
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Nostro inviato a Londra

Si parte con le donne. Un segno del destino e una storia dei tempi. Parte il calcio femminile in questo strano mondo olimpico che prima avvia il pallone (oggi tocca alle ragazze con Regno Unito-Nuova Zelanda, domani ai maschi) e dopo due giorni ufficializza l'inizio con la cerimonia d'apertura da mille e una tv.

Che il calcio anticipi la partenza non è una novità, che tutto ciò avvenga perchè altrimenti bisognerebbe dilatare i diciassette giorni canonici è una buona ragione. Ma il via alle donne è un simbolo, esattamente come il gruppo sempre crescente di portabandiera in rosa. E chissà mai non sia davvero Anna d'Inghilterra ad accendere il tripode Olimpico per mettere pace alla lotta fra supermen britannici. Gli inglesi non hanno un Cassius Clay da sventolare. Ma la razza reale ha sempre un bel appeal.

Le donne avanzano, facciamocene una ragione. Questa sarà l'Olimpiade piu' rosa, rosea non si sa, della storia: da Atene 1896 , zero presenze, a oggi, 4850 sportive che rappresentano il 46% del totale degli atleti. Per la prima volta tutti i paesi, quindi anche i refrattari arabi, presenteranno una ragazza. Per la prima volta ci saranno donne pugili, che andranno a toccare l'ultimo mito rimasto agli uomini dello sport: l'invalicabile ring tempio del maschilismo. C'è da scommettere che Katie Taylor, panterina irlandese, da queste parti avrà un tifo calcistico: potrebbe mettere ko qualcuno dei fustoni che entreranno nel quadrato. Katie ha vinto il suo quarto mondiale ed ha conquistato cinque corone europee fra i pesi leggeri. Farà spettacolo insieme alle altre 35 pugilesse ammesse in tre categorie. Primo passo e, come spesso capita alle donne, costellato da qualche mina. Il maschilismo pugilistico non ha potuto sopportare senza passare alla controffensiva. E cosi alle pugilesse era stato proposto un gonnellino, anzichè i tipici calzoncini. L'idea è stata presa a pugni. «Non metto la minigonna nemmeno quando esco a cena», ha replicato la furiosa Katie Taylor. Vedremo!

Tranquilli, ci vorrà poco perchè il mondo in rosa prenda il sopravvento. Gli americani hanno già celebrato il sorpasso: stavolta le femmine saranno piu' numerose dei maschi, 268 contro 261. Ma, chissà, la storia aveva visto già lungo e Londra ne era stata la sua testimone. Giusto che nella capitale si replichi. Alle Olimpiadi del 1948 Audrey Patterson, americanina dei 200 metri, fu la prima ragazza di colore a conquistare una medaglia. Arrivò al bronzo, ma da quel bronzo è cominciata questa rivoluzione femminile. La regina inglese apprezzerà.
E se a Parigi 1900 la tennista Charlotte Cooper fu la prima campionessa olimpica, a Londra la mamma volante, l'olandese Fanny Blankers Koen, fu la prima a fare razzia conquistando quattro ori :100 metri, 200 m. e 80 ostacoli oltre alla staffetta. Le donne, infatti, potevano iscriversi solo a tre prove individuali.

A Parigi comparvero le prime gare femminili: tennis, cricket e golf. A Stoccolma 1912 si aggiunsero le prove di nuoto e tuffi. Amsterdam 1928 aprì ad atletica e ginnastica. Anversa 1920 segnò la partecipazione della prima atleta azzurra: Rosetta Gagliardi nel tennis. A Berlino 1936 Ondina Valla conquistò il primo oro negli 80 ostacoli. Le donne corrono, vero. Ma il salto ad ostacoli è la loro prerogativa e lo hanno dimostrato scavalcando pregiudizi e qualche ingiustizia. Per esempio, gli 800 metri vennero eliminati da Amsterdam 1928 fino a Melbourne 1956 perchè ritenuti troppo faticosi. Ma poi, quando a Helsinki 1952, la ginnasta russa Maria Gorkhovskaya è stata la donna con il maggior numero di medaglie olimpiche (sette, compresi due ori) in una sola edizione, qualcuno avrà cambiato idea. La ginnastica è stata il regno femminile per imprese da guinness. Bravura e fisico minuto come foto ricordo. Larissa Latynina, altra ginnasta russa, ha raccolto 18 medaglie: da Melbourne 1956 a Tokyo 1964. Nemmeno gli uomini hanno mai fatto meglio. Eppure, vedete come si diverte il satanello dello sport, stavolta che ci sentiamo al festival della donna, il record trema e forse verrà abbattuto. Ma la Latynina potrà consolarsi: solo un superman come Michael Phelps potrà riuscirci.

Dai supermen alle superwomen il passo è breve parlando di Nadia Comaneci, oggi icona dello sport, allora bambina quattrodicenne che lasciò ad occhi spalancati le giurie: le assegnarono il primo dieci della storia. Un altro colpo all'orgoglio maschile,ed anche al dominio russo della specialità. Nadia ha attraversato una vita talvolta anche torbida, ma quel dieci è stato molto piu' di un voto di laurea.

A Sindey 2000 entrò nel programma il sollevamento pesi femminile, oggi siamo alla boxe e alla invasione (si fa per dire) araba. Per non andare troppo lontani da casa nostra: nel 1960, a Roma, era presente solo l'11 per cento di donne atlete, nel 1980 a Mosca raddoppiarono, nel 2000 a Sydney triplicarono, oggi siamo quasi alla pari. Trend anche per l' Italia: 291 atleti in totale e 126 donne, ovvero il 43 per cento. Il mondo donna ha cominciato a correre davvero quando il Cio, guidato da Juan Antonio Samaranch, studiò la possibilità di aumentare il numero delle donne ai Giochi. Oggi le ragazze arabe godono di wild card o inviti. Come quella ragazzina del Qatar che corre i 100 metri in 13 secondi ed è alta un metro e 58. Si chiama Noor Al Malki, ha 17 anni, con quell'altezza diffcile faccia strada, proviene da una famiglia di 5 sorelle e sei fratelli, allenata da una tunisina correrà con una bandana in testa. E dice ai maschilisti: «Tifate per me». Nel 1984, a Los Angeles, Nawal El Moutawakel fu la prima donna africana e araba a vincere una medaglia d'oro e cominciò la battaglia per l'emancipazione della donna musulmana. Oggi questa ragazzina ci dice che le donne stanno correndo più forte.


Qualunque persona pensante, dotata di un minimo di cervello, sa che se le gare fossero miste anziché divise in base al sesso, esisterebbero quasi esclusivamente campioni di sesso maschile.
Praticamente dello sport al femminile resterebbe poco più di niente.
Ma ce ne fosse uno, tra questi coglioni, in grado di evidenziare questo inconfutabile dato di fatto.


Citazione
C'è da scommettere che Katie Taylor, panterina irlandese, da queste parti avrà un tifo calcistico: potrebbe mettere ko qualcuno dei fustoni che entreranno nel quadrato.

Ma si può scrivere una minchiata del genere ?
Una pugilessa olimpica che potrebbe mettere KO un pugile olimpico ? *
Cose da pazzi.

@@

* Casomai è il contrario.

Online Frank

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #236 il: Ottobre 05, 2015, 19:01:11 pm »

Ridicoli scritti come questo sono l'esempio della "solidarietà di genere" e dell'esaltazione del proprio sesso intrinseco della natura femminile, del quale non esiste traccia nel maschio medio moderno. Per come la vedo io, le femmine (sopratutto quelle di oggi) crescono con l'idea inculcata di essere superiori ma oppresse ma nel contempo si rendono gradualmente conto di essere palesemente inferiori in molti aspetti nel confronto col sesso maschile. E' così che nascono le moderne donne iper-complessate che sfornano idiozie come queste e che "tremano" assistendo alla beatificazione mediatica di una esponente del suo stesso sesso.  :doh:
E' chiaro comunque, che le femminucce amano amoreggiare tra di loro, in ogni senso.

Come capita molto spesso, condivido pure le virgole.

Online Frank

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #237 il: Ottobre 05, 2015, 19:02:45 pm »
Comunque questa esaltazione delle donne nello sport - persino nelle arti marziali - è un modo per mascolinizzarle: oggi le donne si vedono come maratonete e pugili.

Nonché grandi lottatrici e judoka. 
Tutti buonissimi motivi per smetterla di fare "i cavalieri". *

@@

* Io ho smesso un po' di anni fa.

Offline Vicus

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #238 il: Ottobre 05, 2015, 23:03:35 pm »
Tutti buonissimi motivi per smetterla di fare "i cavalieri". *
* Io ho smesso un po' di anni fa.
Anch'io. Le donne tirano fuori la cavalleria quando fa loro comodo, ma non rispettano più gli uomini (al più ne sono sedotte, ma quando l'infatuazione cessa passano all'atteggiamento opposto).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Duca

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Re:Donne, sport e menzogne mediatiche
« Risposta #239 il: Ottobre 08, 2015, 13:01:18 pm »
Pure io ho smesso, e dato che strombazzano tanto 'sta parità dei diritti le tratto come uomini, per esempio adopero con le donne (nonostante il loro disappunto :P) il linguaggio sciolto e spesso allegramente sboccato che uso con gli amici, tipo l'altro giorno che parlavo tranquillamente di puttane e bordelli... e che i cicisbei vadano tutti a farsi fottere.