Autore Topic: SALMO CXXXVII  (Letto 1352 volte)

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Offline Stendardo

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SALMO CXXXVII
« il: Maggio 20, 2014, 17:44:20 pm »
SALMO CXXXVII

Presso alle fiumane di Babilonia ,dove noi sedevamo (e) piangevamo ricordandoci di Sion .
Noi avevamo appeso le nostre cetre ai salici , in mezzo ad essi .
Benché quelli che ci avevano messi in cattività ci richiedessero quivi che cantassimo e quelli che ci facevano urlare piangendo (ci richiedessero canzoni d') allegria (dicendo) : Cantateci delle canzoni di Sion .
Come avremmo noi cantato le canzoni del Signore nel paese degli stranieri ?
Se io ti dimentico , o Ierusalem , la mia destra dimentica .
Resti attaccata la mia lingua al mio palato , se io non mi ricordo di te , se non metto Ierusalem in capo alla mia allegria .
Ricordati , o Signore , dei figluoli d'Edom , i quali , nella giornata di Ierusalem , dicevano : Spianate , spianate fino alle fondamenta .
O figliuola di Babilonia , che devi essere distrutta , beato chi ti farà la retribuzione del male che tu ci hai fatto !
Beato chi prenderà i tuoi piccoli figliuoli e li sbatterà al sasso .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius