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Minigonna e stupro : una realtà o un mito idiota ?

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Giulia:
francy, il fatto è che se si vuole discutere e confrontarsi seriamente, ci vuole anche il sincero desiderio di farlo. ma non è un obbligo.
ora leggi qui cosa hai scritto:


--- Citazione ---Ora, non c'è perggior sordo di chi non vuol sentire, e chi non vuol sentire, prima o poi passa qualche guaio.
Forse è meglio imparare ad ascoltare e a capire le ragioni degli altri, invece di tirar fuori una scusa dietro l'altra per fare ognuno i cavolacci che vuole.
Perchè di questo si tratta, di menefreghismo a tutti i livelli.
L'alternativa è continuare a fare quello che vogliamo (e i risultati li sentiamo tutti i giorni al TG).
Io non capisco che gusto ci sia a provocare una persona quando questa ti ha chiesto di smettere.
Prima li portano all'esasperazione e poi si lamentano se le reazioni sono violente.
--- Termina citazione ---

qui rispondi al mio post...e ti rivolgi a me come se io avessi chissà quale potere, autorità, o responsabilità della attuale provocazione sessuale femminile o dello smutandamento mediatico e non.
beh, non né ho nessuno. e su ciò che non è in mio controllo o non ne ho diretta responsabilità, non posso discutere e non posso confrontarmi con te o con altri.


il discorso provocazione che porta alla violenza: se si vuol considerare  lo stupro una violenza fatta alla persona come tante altre, la comprensione, l'aiuto e le misure più lievi, anzi no, il non voler punire ma riabilitare chi commette tale violenza, lo si deve fare per ogni tipo di violenza nata da una qualsiasi provocazione o disagio sociale.

il mettere poi gli istinti umani, come giustificazione di un atto violento - qualunque esso sia - deve essere una delle spiegazioni o giustificazioni che muovono tali principi - sempre -

dunque ci si ritrova non solo più provocati, ma anche provocatori...vittime del proprio e altrui istinto violento...
ti sembra onestamente  possibile metterlo in pratica? anche perché la violenza -a parte lo stupro - è principalmente uomo contro uomo, ed è molto più dura, è  violenza per fare danno , o perché ci si sente minacciati o perché ci si sente appunto provocati.
senza trascurare che  chi commette gravi atti di violenza  sono  una minima percentuale di individui...
non credo che la questione maschile sia aiutare i soggetti che commettono atti violenti , visto anche  la scarsa percentuale di individui che davvero sono colpevoli di reati di stupro, ma dare  voce agli uomini  -  innocenti - che non commettono violenza contro nessuno - e sono la maggioranza -


--- Citazione ---Personalmente, non trovo in questa replica nessun tentativo di dialogo.

Sembrano più repliche dettate dal "coinvolgimento emotivo" che dal reale tentativo di analizzare e descrivere i fatti per quello che sono o che sembrano.
--- Termina citazione ---
invece secondo me si è condizionati dal coinvolgimento emotivo, il paragonare gli esseri umani a delle bestie in gabbia che possono sbranarti. noi non siamo così, il percorso che ci ha portato a fare un patto tra gli individui non è basato al reagire alle alle provocazioni che noi subiamo dagli altri, ma soprattutto da NON essere noi stessi - anche tu - delle potenziali vittime "provocanti"  degli istinti violenti altrui...tu ti poni solo il problema di essere provocato, ma devi considerare che puoi anche provocare violenza tu stesso a chi è più suscettibile di te. la legge degli istinti non permette una vita civile e serena per nessuno.

milo:
Vabbè non litigate, basta aspettare: come per gli aborigeni la frenesia ormonale passerà anche a noi, saremo più temprati.


--- Citazione ---Lo stress mette in moto meccanismi che rilasciano SOSTANZE chimiche nel cervello, che agiscono come DROGHE.

Siamo consapevoli o no del fatto che le DROGHE o le sostanze chimiche sono in grado di MODIFICARE / ALTERARE significativamente il comportamento di una persona facendole perdere il contatto con la realtà?
--- Termina citazione ---

Lo stress è normale, normalmente si sopporta, le droghe no. Tra l'altro io trovo conveniente qualche mese in comunità pur di liberarmi di un mio collega un po' antipatico.

fabriziopiludu:

--- Citazione da: francy7x - Marzo 11, 2010, 13:36:08 pm ---

Giuro che in quel momento volevo prendere la rincorsa e darle un bel calcione.

--- Termina citazione ---
Sul seno?

Salar de Uyuni:
Io ritengo che si rischi di porre la questione in modo sbagliato.
Io non giustifico lo stupro,ma neanche la provocazione sessuale,o meglio semplicemente voglio che li si collochi in una qualche relazione,che neanch'io posso stabilire in modo esatto,ma che innegabilmente esiste.
Ora mi rendo conto che tutto sia relativizzabile,e allora relativizziamolo.
Se facciamo paragoni con la civiltà degli aborigeni australiani che vanno in giro nudi,perchè lì il senso del pudore è meno sentito,poi dobbiamo aggiungere che lì il tasso di violenze sessuali E' ENORMEMENTE PIU' ALTO,diciamo pure che in molti posti del mondo,dove si va in giro ''come natura ci ha fatti'' ci sono tassi di stupro spaventosi.
Lì le cifre dementi delle femministe nostrane(1 donna su 3 è stata stuprata)sono tristemente vere.
Nella nostra società siamo in un fattore di 1 su 300 ad essere larghi,tutto il resto è inibizione,e questo i maschi,lo pagano.
Il fatto è che essendo le femministe tendenzialmente di sinistra non toccheranno mai la questione dello stupro ''made in Africa''(non nell'Africa islamica intendiamoci) perchè ciò lede con il loro multiculturalismo.
In Sudafrica con la fine dell'apartheid le donne bianche sono state stuprate in massa dai neri africani,ma questo è un altro argomento tabù della società occidentale.

Cioè cosa intendo dire:intendo dire che le femmine occidentali si comportano come gli aborigeni australiani,ovvero in un'ottica precivilizzata(non mi si venga a dire che quella aborigena è una civiltà,perchè considero questo modo di ragionare il tramonto della razionalità in occidente)mostrando il loro corpo,i maschi occidentali in sostanza invece sono chiamati ad una inibizione pseudomormonica,perchè se anche semplicemente ''guardano'' una donna sono sanzionabili(il caso del tipo di Lecco).
Va da sè che tutte le persone oneste intellettualmente ammetteranno che ciò non funziona,e non può funzionare,perchè ad essersi liberato delle inibizioni della civiltà è stato soltanto una parte dell'umanità occidentale,e ciò a spese dell'altra.
Parliamo per esempio dell'impotenza maschile,io dico che tutti quegli articoli che sostengono che sta salendo,secondo me non mentono.
Ricordo che persino il responsabile dell'associazione degli andrologi in Italia ha additato il continuo bombardamento di immagini sessuali come responsabili del calo di libido.Per non essere troppo lungo posto l'articolo in un altro post se no nessuno mi legge.

Salar de Uyuni:
Anoressia sessuale
Pubblicato da lasessualita su 31 agosto 2009

Sono ragazzi tra i 25 e i 30 anni, bombardati da incessanti stimolazioni sessuali hanno perso la voglia di giocare sotto le lenzuola. I dettagli di un fenomeno in crescita. Secondo la SIA, la Società Italiana di Andrologia, che per vocazione tiene sotto controllo il fenomeno, in Italia, il 12% dei maschi soffre di impotenza, che in buona percentuale deriva da disturbi sessuali di natura psicologica. Il profilo è quello del trentenne colto e emancipato che non ha interesse per l’attività sessuale.  Secondo l’associazione, è un italiano su tre a vivere complessi disturbi legati alla propria sessualità. Il fenomeno è stato definito anoressia sessuale, si tratta della perdita di stimoli sessuali, del desiderio e dello stimolo che interessa in particolare giovani dai 25 ai 30 anni. Non si tratta di un problema di origine fisica, non è una malattia del corpo e in molti casi non è nemmeno percepita come una malattia della mente.

Piuttosto una risposta agli incessanti stimoli erotico sessuali a cui si è constantemente sottoposti. La risposta in termini di assuefazione al continuo bombardamento di immagini di donne sensuali e richiami sessuali decontestualizzati. Ad accendere i riflettori su questo fenomeno in Italia è stato Vincenzo Gentile, presidente della SIA, occupandosi del problema evidenziando le caratteristiche e le cause che portano a questa asessualità diffusa. Il professore evidenzia che la complessità delle concause non facilita l’individuazione chiara delle cause che danno origine alla perdita di stimoli. In alcuni casi, responsabile del disturbo è proprio la caduta dei tabù: da piccolissimi i bambini si affacciano al sesso senza freni inibitori, ma quando si trovano da adulti a vivere una relazione matura si trovano impreparati di fronte alle responsabilità che vengono richieste dalla relazione. Un’altra causa è individuabile nell’abitudine a frenare gli impulsi sessuali, sempre stimolati da pubblicità e media. Secondo Gentile, proprio in questi contesti si generano neurormoni dell’inibizione in eccesso che sono responsabili del calo della libido.

Il fenomeno è stato registrato per la prima volta negli Stati Uniti, si è poi diffuso in Europa, nei Paesi Bassi e in Francia, dove è stato pubblicato il libro La rivoluzione asessuale. Come vivere una vita «senza» (Castelvecchi, 2007). L’autore Jean-Philippe de Tonnac descrive un fenomeno in crescita, un movimento che si oppone, quindi non subisce passivamente, alle pressioni sociali. Si rifiuta la sessualità come continuazione naturale della pretesa di libertà sessuale dei sessantottini; il movimento degli asessuati, lontano da sette e religioni rivendica il proprio diritto a non volere fare sesso e vivere comunque una vita serena malgrado le continue stimolazioni, quasi obblighi, che vengono dalla società occidentale come la conosciamo oggi.

Laura Di Maria, www.fastweb.it, 25 agosto 2009

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