Cara Giulia, la questione è molto semplice: hai ragione.
Hai ragione, perché quando un discorso vale per gli uni e non per gli altri significa che è cominciato dalla parte sbagliata; non è inserito in un contesto più ampio; è frammentario, perciò incoerente; per quadrare il cerchio, infatti, procede per botte (una al cerchio e l'altra alla botte); è originato perlopiù da frustrazioni personali, utili ad auto-assolversi, pur di non vedere oltre il proprio naso e il proprio orticello - come quando a parole si dice di voler comprendere la misoginia, ma nei fatti la si propone come soluzione. Come fa, la misoginia, ad essere risolutiva della QM? Lo fa, se il cancro da estirpare è la femmina; il resto sono balle per far quadrare il cerchio. Per questo, poi, le conclusioni che ne scaturiscono sono tutte inevitabilmente sbagliate; perciò, dico, che comprendere lo stupro partendo dalla provocazione della smutandata (anormale) sarà sempre fuorviante.
Tra l'altro, io, sono anni che voglio introdurre un capitolo sulla violenza maschile, che è stata un tabù qui (come la parola maschietto); diversamente, a mio avviso, non sarebbe stato onesto trattare determinati argomenti e molti avrebbero sbrodolato (e saremmo stati fraintesi a ragione).
Per semplificare, ci sono due teorie: una, che vede l'Uomo essenzialmente buono ma incattivito dalla società (marxista), l'altra che vede l'Uomo essenzialmente cattivo (hobbesiana, homo homini lupus) senza speranza di redenzione. Io credo in una via di mezzo, cioè: l'Uomo è egoista (il gene egoista di Dawkins); credo, poi, che l'Uomo aspiri a pensieri nobili, alti, ma che sostanzialmente gli frega solo di ricercare il proprio benessere; perciò, se le regole permettono un benessere diffuso da cui trarre vantaggio anche per se stesso, allora l'Uomo si dà una regolata ed è buono; diversamente, pensa a sé individualmente - con quello che ne consegue.
Trovi queste caratteristiche sotto forma di istinti buoni-sociali e cattivi-asociali, tanto per intenderci. Entrambi si sono conservati e sono stati tramandati per mezzo della Evoluzione perché funzionali alla specie. Anche la violenza è un tratto che l' evoluzione ha conservato, ritenendola utile, così come i sentimenti buoni che fanno dell'Uomo un animale sociale. Ci sono primati, per esempio, che risolvono contrasti sociali con il sesso (ludico); tra gli stessi primati, ci sono quelli che stuprano e quelli che invece si "sottomettono" (subordinano) alle regole sociali corteggiando.
Se la violenza ha un senso negativo oggi, se è il Male, è perché dobbiamo emarginarla per il benessere comune - infatti ho parlato di normalità e anormalità in questo senso, senza giudizi moralistici. La stessa violenza, in altri contesti e in altre epoche, ha salvato la vita al gruppo e garantito lo stesso identico concetto di benessere. Non è detto che la violenza sia originata necessariamente da una malattia mentale, ma è sempre anormale oggi, cioè fuori dal compromesso, dal patto che abbiamo stipulato tra di noi per vivere al meglio nella società di oggi. Crediamo, cioè, che la società sia più forte dell'individuo, e che vivere insieme secondo regole condivise assicuri maggiore benessere per tutti. Nel caso della QM, un patto tra UU e DD si è rotto.
Voglio dunque prendo: è, semplificato, la logica del dominio, che non è un pensiero tipicamente femminista come dice chi non studia; le femministe hanno sempre e solo rubato concetti già esistenti applicandoli però a contesti non propri, per cui la logica del dominio alla maniera femminista diventa la cultura patriarcale che giustifica agli occhi degli uomini (abbassa la soglia) finanche gli stupri. Circa le azioni politiche, per esempio, se le leggete Mills, 1800 e rotti, maschio, trovate tutto scritto lì.
E perciò mentono anche quando sembra dicano la Verità.
Solo dopo queste e altre premesse, altri contributi e altre lunghe discussioni ecc., si possono affrontare ragionevolmente e onestamente certe questioni.
PS: lo ribadisco, io sono un libero pensatore, non appartengo ad alcun movimento di alcunché. Privatdenker, giusto?