L'aspettativa di vita femminile si accorcerà. Ovvio che le generazioni femminili recenti, avendo goduto dell'esonero dallo svolgimento di un lavoro retribuito ed essendo, in ogni caso destinate a lavori leggeri, potevano sperare di vivere più a lungo.
Aggiungiamoci il numero limitato di figli, rispetto alle donne del passato, oltre al fatto che le donne sono state per secoli deresponsabilizzate e che la società (ancora oggi) non pretende da loro le stesse cose che pretende dagli uomini.
Le donne poi sono ancora esonerate dalla partecipazione attiva e coatta nei conflitti.
Ora... per motu proprio, le donne, senza rendersene conto, stanno lentamente perdendo questi loro privilegi.
prima o poi le aspettative di vita si eguaglieranno.
Resta il fatto che negli ultimi anni, le donne hanno goduto di un aspettativa di vita maggiore, mediamente di 5 anni.
Paradossalmente, le abbiamo fatte andare in pensione cinque anni prima.
Quindi, hanno lavorato meno, pagato meno contributi, e cuccato più soldi. Alla faccia di quegli idioti che dicono che le donne sarebbero pagate meno degli uomini e propangandano il mito della disparità stipendiale.
Pertanto una lavoratrice è costata e ancora costa alla collettività ben 10 anni di pensione in più rispetto ad un coetaneo maschio:
13 x 10 x 1000 = 130.000 Euro in più. Con un ipotesi di una pensione di 1000 euro al mese.
A questa possiamo aggiungere la pensione di reversibilità. mediamente le donne si piazzano con un uomo più vecchio e vi sopravvivono per (facciamo cifra tonda) dieci anni:
13 x 10 x 500 = 65.000 Con un ipotesi di 500 euro di reversibilità.
Sono quasi 200.000 Euro in più.
Un piccolo alloggio.
Pagato con i contributi dei lavoratori maschi.
Perché io dovrei sopportare questa ingiustizia?