Autore Topic: Gender a scuola . Il ministro Giannini annuncia nuove linee guida concordate .  (Letto 1380 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/gender-a-scuola-il-ministro-giannini-annuncia-nuove-linee-guida-che-saranno-redatte-consultando-i-genitori#.U5A1q3bOP3g


Gender a scuola. Il ministro Giannini annuncia nuove Linee guida che saranno redatte consultando i genitori
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giugno 5, 2014 Redazione

Rispondendo al question time, il ministro dell’istruzione ha detto che aggiornerà le nuove linee guida sulla lotta al bullismo, onde evitare altri “casi” come quello degli opuscoli Unar

beck-unarIeri alla Camera il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, rispondendo durante il question time a un’interrogazione del deputato di FdI Fabio Rampelli, ha detto che il ministero emanerà delle nuove linee guida sui corsi e le iniziative di contrasto al bullismo nelle scuole.
Rampelli nella sua interrogazione ha fatto esplicito riferimento agli opuscoli dell’Unar, “Educare alla diversità a scuola”, e a quelle iniziative «che stanno suscitando animate proteste da parte delle associazioni dei genitori, che, in particolare, criticano la giovane età di molti degli studenti coinvolti, nonché il fatto di non essere stati affatto coinvolti circa la decisione sull’opportunità o meno di dar luogo a tali iniziative».

ENTRO SETTEMBRE. Il ministro, nella sua risposta, pur ribadendo l’impegno del ministero nella lotta al contrasto di ogni forma di discriminazione, ha annunciato che entro settembre verranno aggiornate le Linee guida predisposte dal suo predecessore Giuseppe Fioroni. Giannini ha ribadito l’estraneità del ministero alla redazione e diffusione degli opuscoli dell’Unar (che sono stati bloccati) e affermato che le nuove Linee guida saranno stabilite attraverso il confronto con i genitori dei bambini (le cui associazioni erano state totalmente ignorate dall’Unar che, invece, si era affidato alle sole consulenze di 29 associazioni Lgtb).

CON I GENITORI. Su Avvenire di oggi sono riportate le parole di Roberto Gontero (Agesc) che ricorda che «proprio nell’incontro che abbiamo avuto a maggio avevamo chiesto al Ministro di riscrivere le Linee guida, perché riteniamo irrealistico che entrino nelle classi dei nostri figli contenuti che non hanno ricevuto il preventivo consenso dei genitori. Il ministro ha recepito queste nostre preoccupazioni e di questo siamo certamente soddisfatti». Così come soddisfatto è Fabrizio Azzolini (Age, Associazione genitori): «Quella del ministro mi sembra una proposta di buon senso che fa definitivamente cadere tutte le azioni di chi, senza nemmeno coinvolgere i genitori, voleva contrabbandare nelle scuole ciò che nulla aveva a che fare con il doveroso contrasto a ogni forma di discriminazione».

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=assemblea_allegato_odg&idlegislatura=17&anno=2014&mese=06&giorno=04&back_to=http://www.camera.it/leg17/187?slAnnoMese=201406-e-slGiorno=04-e-idSeduta=-e-idLegislatura=17

 RAMPELLI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.— Per sapere – premesso che:
   l'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica (Unar), istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha emanato e diffuso nelle scuole di ogni ordine e grado tre opuscoli intitolati «Educare alla diversità a scuola», dal contenuto pressoché identico se si prescinde da alcune piccole varianti per «adattarli» ai diversi gradi di scuola;
   i libretti sono stati emanati al fine di realizzare i «percorsi innovativi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie antidiscriminatorie, con particolare focus sul tema Lgbt e sui temi del bullismo omofobico e transfobico», nell'ambito della nuova «strategia nazionale» antiomofobia, affidata con un decreto del Governo a 29 associazioni del mondo lesbo, gay, bisessuale e transessuale e finanziata dai contribuenti con dieci milioni di euro;
   attraverso gli opuscoli la teoria del gender sarà insegnata nelle scuole italiane sin dalla più tenera età, partendo dal fatto che l'identità sessuale sarebbe formata da quattro componenti: la prima sarebbe l'identità biologica che si riferisce al sesso, la seconda sarebbe l'identità di genere che dipende dalla percezione che si ha di sé, la terza sarebbe il ruolo di genere imposto dalla società, mentre la quarta sarebbe l'orientamento sessuale, quello da cui dipende l'attrazione verso altre persone;
   in attuazione di quanto previsto dalle linee guida antiomofobia e di quanto illustrato negli opuscoli, nelle scuole di tutta Italia si stanno moltiplicando iniziative di educazione alla diversità sessuale che si sostanziano nella proiezione di film a tematiche omosessuali o su modelli familiari «alternativi», lezioni nelle classi da parte di persone omosessuali o transessuali ed altro, che stanno suscitando animate proteste da parte delle associazioni dei genitori, che, in particolare, criticano la giovane età di molti degli studenti coinvolti, nonché il fatto di non essere stati affatto coinvolti circa la decisione sull'opportunità o meno di dar luogo a tali iniziative;
   gli opuscoli, peraltro, fanno esplicito riferimento alla necessità di «contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari, superare il pregiudizio legato all'orientamento affettivo dei genitori», di fatto inficiando il fondamentale ruolo svolto proprio dai genitori nell'educazione e formazione di un individuo;
   con il lancio della campagna anti omofobia e la pubblicazione degli opuscoli, l'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica ha, ad avviso dell'interrogante, palesemente travalicato i propri compiti istituzionali, limitati alla discriminazione razziale, o etnica, e religiosa;
   in seguito alle proteste dei genitori sembrerebbe per ora essere stata sospesa la diffusione degli opuscoli, ma non si fermano le iniziative nelle scuole –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere al fine, da un lato, di porre un freno alle manifestazioni realizzate dalle scuole in attuazione delle citate linee guida e dei precetti dei citati opuscoli e, dall'altro, per ricondurre nel proprio alveo istituzionale l'Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica.
(3-00861)
(3 giugno 2014)
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