Degne della pi� folle delle femministe , cito testualmente :
"Se devo essere sincero trovo che i padri separati, seppure riconosco che da alcuni punti di vista hanno le loro buone ragioni, sono un po' troppo PIAGNONI. Hanno voluto la bicicletta? PEDALINO!" (kautostar)
Non comprendo il tuo sconcerto, Stendardo. L'affermazione di kautostar mi pare abbastanza saggia.
Quand'ero giovincello ho gareggiato per anni nelle gare di velocità in salita, correndo nei famigerati gruppo 4 (turismo preparato) e successivamente per un paio d'anni nel nel gruppo 5 (silhouette), e per quanto potessimo essere bravi, perfetti, freddi e con una macchina dall'assetto impeccabile, dovevamo accettare il rischio che mettere una sola ruota su un semplice mucchietto di foglie bagnate potessero spedirci all'altro mondo prima ancora di capire cosa fosse successo.
Il matrimonio e' la stessa cosa. Ti prendi un enorme rischio, e può accadere qualsiasi cosa, compreso ciò che non immaginiamo o prevediamo e che non dipende dalla nostra volontà e per questo si chiama "imprevisto".
In entrambi i casi devi essere pronto, e metter in conto, a beccarti "l'incidente" ed in entrambi i casi la probabilità di "incidente" e' altissima.
Di cosa ci si lamenta, quindi? Non capisco.
Non ho figli, ma li avrei voluti. E li ho desiderati.
...Ma con chi farli? Con donne con cui reputavo, e reputo, assolutamente degradante miscelare i miei cromosomi (anche per motivi traversali al genere)?
Per ritrovarmi un giorno a dover dire a mio figlio che è un "figlio di buttana"
e non metaforicamente parlando?
Non lo sopporterei anche soltanto a pensarlo e tacerlo.
Il matrimonio e' come il cappio del boia, se ci infili la testa non venirti a lamentare col sopraggiunger dell'asfissia.