Autore Topic: Tumore alla prostata, quale prevenzione?  (Letto 2649 volte)

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Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Online fabriziopiludu

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #1 il: Giugno 11, 2014, 13:44:48 pm »



 La Politica femminista Angelina Merlin ha affermato: << Per esser continente, non è mai morto nessuno. >>. NIENTE di più FALSO!!! Esser continenti FAVORISCE il CANCRO PROSTATICO!!!
 E quanti UOMINI sono morti di cancro alla prostata!!!!!?
 Evidentemente, il di lei FINE era far aumentar il Tasso di Cancro alla prostata tra la Popolazione Maschile Italiana!
 Anche la femminista Giuliana C. ha ostentato il PROPRIO ODIO nei confronti de IL CORPO DELL'UOMO, con la frase: << Se non si fa l'amore, non fa niente! >>.
 NON è vero che NON fa niente!
 Perchè, invece, di ostacolare i bisogni FISIOlogici, NON ostacolano i bisogni PATOLOGICI delle donne?
 Alla femminista, va BENONE in missione la Agente sfoghi i propri istinti femminili!!!
 Si pensa IL CORPO DELL'UOMO sia MERCANZIA a zero prezzo: CARNE da USARE e ABUSARE!!!!


 

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #2 il: Giugno 11, 2014, 13:58:52 pm »
http://www.dica33.it/cont/focus/1006/2300/tumore-alla-prostata-quale-prevenzione.asp

vero quello che dice l'articolo,ma lo stesso problema c'è per lo screening mammografico del cancro della mammella ?
allora, lì i soldi ci sono ?

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #3 il: Giugno 11, 2014, 14:01:57 pm »
How to... Le 5 cose importanti per
13
lo screening
mammografico
1
È ragionevole partecipare
allo screening mammografico,
ma è altrettanto ragionevole non parteciparvi
Lo screening ha contemporaneamente effetti positivi ed ef-
fetti negativi. Essi non sono di regola menzionati e nem-
meno quantificati in modo comprensibile per la presa di de-
cisione individuale sugli opuscoli ed i depliant di invito allo
screening.
2
Quali i benefici?
Considerando 1000 donne di cinquanta e più anni
di età che si sottopongono ogni due anni e per 10 anni allo
screening mammografico il numero assoluto di donne che
avranno evitato il decesso per tumore al seno sarà pari a
0,5 unità (visione “pessimista”, 1) o al massimo a 2 unità
(visione “ottimista”, 2), rispetto a 1000 donne che non si
sono sottoposte allo screening. Quindi 999,5 donne (ri-
spettivamente 998) sulle 1000 che hanno partecipato allo
screening non avranno nessun beneficio in termini di mor-
talità evitata.
3
Quali gli effetti negativi?
Sempre tra le 1000 donne citate che scelgono di
sottoporsi allo screening, tra 2 e 10 riceveranno una dia-
gnosi di forme pre-invasive di cancro al seno che non
avrebbero causato dei sintomi o dei decessi nel corso della
loro vita (sovra-diagnosi). Esse saranno quindi trattate inu-
tilmente come se avessero un tumore al seno. Tra 10 e 15
donne avranno una diagnosi anticipata di cancro senza che
questo fatto abbia un’influenza sulla prognosi, infine tra
100 e 500 donne sperimenteranno dei falsi allarmi (falsi po-
sitivi) che per circa il 50% daranno luogo ad una biopsia (3).
Inoltre 5 donne saranno falsamente rassicurate dall’esame
mammografico (falsi negativi).
4
Screening mammografico:
un delicato bilancio
Partecipare o non partecipare allo screening mammogra-
fico significa operare a livello individuale un delicato bi-
lancio tra benefici ed effetti negativi e quindi le scelte pos-
sono essere ragionevoli sia a favore che contro la
partecipazione ad un programma di screening (4).
©2009 - Un servizio di Va’ Pensiero e Ricerca & Pratica
5
Evitare e rifiutare la propaganda
Oggigiorno i contenuti della quasi totalità degli
opuscoli, dei depliant e delle lettere di invito allo screening
mammografico tutti silenti sulla elencazione e sulla quan-
tificazione dei benefici e degli effetti negativi, non pro-
muovono l’autonomia ad operare delle scelte individuali
bensì essi non costituiscono che della propaganda. Il ma-
teriale informativo non dovrebbe essere redatto dai pro-
motori dello screening (per evidenti motivi di conflitto di in-
teresse) bensì da agenzie neutre sulla base dei più rigorosi
criteri scientifici (5). Due opuscoli, uno danese (in inglese)
e l’altro svizzero (in lingua italiana) rispondono in modo
soddisfacente a questi criteri (6,7).
Gianfranco Domenighetti
Professore di Comunicazione,
Economia e Politica sanitaria
Università della Svizzera Italiana e di Losanna
Note dell’autore
1. Gøtzsche PC, Nielsen M. Screening for breast cancer
with mammography. Cochrane Database Syst Rev
2006; 4:CD001877
2. Barrat A, Howard K, Irwig L, et al. Model of
outcomes of screening mammography: information
to support informed choices. BMJ 2005; 330: 936-8.
3. Welch G. Overdiagnosis and mammography
screening. BMJ 2009;339: b1425
4. Heath I. It is not wrong to say no. BMJ 2009; 338:
b2529
5. Agency for Healthcare Research and Quality.
Breast cancer screening. Summary of the evidence
http://www.ahrq.gov/clinic/3rduspstf/breastcancer/
bcscrnsum1.htm#results
6. www.screening.dk
7. La mammografia: un aiuto per capire e per decidere.
Opuscolo del Dipartimento della sanità e della
socialità, Bellinzona 2008.
www.ti.ch/dss/dsp/sezs/UffPVS/progetti/
Diritti_dei_pazienti/pdf/OpuscoloMammografia.pdf

Online fabriziopiludu

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #4 il: Giugno 11, 2014, 14:04:58 pm »



 I SOLDI ci sono, e come!!!
 noi UOMINI dobbiamo COMBATTERE per i NOSTRI DIRITTI!!!!
 Invece di SPRECARE i Soldi per il PHANTOMatico femminicidio, perchè NON aumentano gli Ospedali in cui si abbia GRATUITAMENTE l'Inserimento di una Protesi Peniena?


 

Online fabriziopiludu

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #5 il: Giugno 11, 2014, 14:09:18 pm »



 La donna è PRIVILEGIATA! - OGNI OBIEZIONE femminista è RESPINTA!
 Un po' di LUBRIFICANTE, è a posto!
 L'UOMO deve FARSI APRIRE lo scroto per l'Inserimento di una Protesi Peniena!
 A l'UOMO viene la Fibrosi!!!
 L'UNICA Cura è una Protesi!


 

Offline Rita

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #6 il: Giugno 11, 2014, 14:23:08 pm »
 :lol: io è da tre anni che evito le chiamate dirette di prevenzione Serena per la mammografia.

domanda: vale lo stesso discorso per i pap-test/colposcopie etc?



Comunque io, a seguito di una piaghetta più volte cauterizzata e recidiva sono stata sottoposta a colposcopia con diagnosi CIN 3 (che tu immagini sai cosa significa, era 6 anni fa eh)..

In seguito sottoposta a conizzazione e subito dopo all'asportazione totale dell'utero e delle ovaie (nel giro di nemmeno un mese dai risultati).

Com'è come non è .. ho l'impressione che sia stato superfluo.. questo a giudicare dalla faccia quasi delusa del medico che mi annunciava che l'esame istologico della "frattaglia"  :cool: asportata non aveva dato alcuna positività (ma tant'è ovviamente non si poteva rimettere in situ) e dal fatto che il medico di famiglia mi ha detto che la diagnosi successiva "iperplasia endometrio" avrebbe comportato un rischio nemmeno tanto calcolabile di sviluppare un tumore maligno (chiamiamo le cose con il loro nome) nei successivi 10 anni.

Ecco, alla fine mi viene sempre in mente la dottoressa che nel chiedere l'anamnesi familiare a mia mamma si sentì rispondere con "non saprei mio padre è morto quand'ero piccola di polmonite  e mia mamma è morta a 90 anni senza aver mai visto un medico" e replicò " forse per questo è vissuta fino a 90 anni"...

Niente di personale eh..  marmocchio, però forse il discorso "prevenzione" sta avendo magari effetti diversi.

In merito, da questo punto di vista l'esempio tra lo screening di massa per le patologie tumorali femminili e l'inesistente screening di massa per le patologie tumorali maschili potrebbe giocare a vostro vantaggio  ^_^  se si ha una visione più globale dei pro e dei contro.

Il fastidio è soltanto perché contemporaneamente c'è anche una propaganda che vittimizza la ricerca sostenendo che non esiste ricerca che tenga conto delle differenze di genere, ma che è condotta sull'uomo.. il che è falso
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Online fabriziopiludu

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #7 il: Giugno 11, 2014, 14:42:11 pm »



 noi UOMINI dobbiamo star attenti a bere la birra, poichè favorisce la Prostatite.
 E la "Beck's" continua ad esser lo Sponsor del Wacken Open Air.


 

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #8 il: Giugno 12, 2014, 15:39:44 pm »
:lol: io è da tre anni che evito le chiamate dirette di prevenzione Serena per la mammografia.

domanda: vale lo stesso discorso per i pap-test/colposcopie etc?



Comunque io, a seguito di una piaghetta più volte cauterizzata e recidiva sono stata sottoposta a colposcopia con diagnosi CIN 3 (che tu immagini sai cosa significa, era 6 anni fa eh)..

In seguito sottoposta a conizzazione e subito dopo all'asportazione totale dell'utero e delle ovaie (nel giro di nemmeno un mese dai risultati).

Com'è come non è .. ho l'impressione che sia stato superfluo.. questo a giudicare dalla faccia quasi delusa del medico che mi annunciava che l'esame istologico della "frattaglia"  :cool: asportata non aveva dato alcuna positività (ma tant'è ovviamente non si poteva rimettere in situ) e dal fatto che il medico di famiglia mi ha detto che la diagnosi successiva "iperplasia endometrio" avrebbe comportato un rischio nemmeno tanto calcolabile di sviluppare un tumore maligno (chiamiamo le cose con il loro nome) nei successivi 10 anni.

Ecco, alla fine mi viene sempre in mente la dottoressa che nel chiedere l'anamnesi familiare a mia mamma si sentì rispondere con "non saprei mio padre è morto quand'ero piccola di polmonite  e mia mamma è morta a 90 anni senza aver mai visto un medico" e replicò " forse per questo è vissuta fino a 90 anni"...

Niente di personale eh..  marmocchio, però forse il discorso "prevenzione" sta avendo magari effetti diversi.

In merito, da questo punto di vista l'esempio tra lo screening di massa per le patologie tumorali femminili e l'inesistente screening di massa per le patologie tumorali maschili potrebbe giocare a vostro vantaggio  ^_^  se si ha una visione più globale dei pro e dei contro.

Il fastidio è soltanto perché contemporaneamente c'è anche una propaganda che vittimizza la ricerca sostenendo che non esiste ricerca che tenga conto delle differenze di genere, ma che è condotta sull'uomo.. il che è falso

le tue perplessità sono legittime.
Intanto rispodo alla prima : il pap test è valido sopratutto perchè da tutto il tempo per intervenire validamente e, infatti, le statistiche confermano.
Inoltre, è un test innocuo.
Sul trattamento che hai subito, tenendo conto che non conosco per bene il caso, pare anche a me un pò eccessivo.
Per spiegare tutto sarei chilometrico .
Le diagnosi e prognosi sono probabilistiche.
Dobbiamo basarci sulla statistica, quindi.
Disciplina degnissima, ma con lameno 2 problemi :
può non essere facilissima da comprendere
si presta a manipolazioni.
la verità è che molti miei colleghi NON la capiscono.
Non è questione di calcoli, proprio di approcciomentale.
I concetti di rischio assoluto e relativo, di falso positivo e falso negativo, il vero significato del teorema di Bayes ( un prete!!! ),
la specificità e la sensibilità di un test, ecc, risultano ostici e poco " sentimentali ".
ma la statistica risulta l'unica guida nell'incertezza.
Inconsciamente, tutti noi ci basiamo su statistiche personali ( l'esperienza ) e prendiamo decisioni probabilistiche ( es , oggi nadrò al mare perchè quasi ceratmente rimarrà soleggiato ) oppure , investo tot euri in una assicurazione perchè probabilmente tra 5 anni sarò ancora vivo.
probabilmente, non certamente.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #9 il: Giugno 12, 2014, 17:16:04 pm »
Citazione
In merito, da questo punto di vista l'esempio tra lo screening di massa per le patologie tumorali femminili e l'inesistente screening di massa per le patologie tumorali maschili potrebbe giocare a vostro vantaggio  ^_^  se si ha una visione più globale dei pro e dei contro.

E' vero infatti si dice che si muore CON il tumore alla prostata e non DI tumore alla prostata.
Il tumore alla prostata ha un decorso lunghissimo ed inizia ad un'età relativamente avanzata in cui la speranza di vità oramai è abbastanza ridotta,dunque intervenire ''precocemente '' nel tumore alla prostata rischia di esporre i soggetti a trattamenti inutili che peggioreranno la qualità della vita senza per contro aumentare la loro aspettativa di vita (questi soggetti sarebbero morti comunque per altre cause rispetto al tumore alla prostata).
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #10 il: Giugno 12, 2014, 18:04:45 pm »
E' vero infatti si dice che si muore CON il tumore alla prostata e non DI tumore alla prostata.
Il tumore alla prostata ha un decorso lunghissimo ed inizia ad un'età relativamente avanzata in cui la speranza di vità oramai è abbastanza ridotta,dunque intervenire ''precocemente '' nel tumore alla prostata rischia di esporre i soggetti a trattamenti inutili che peggioreranno la qualità della vita senza per contro aumentare la loro aspettativa di vita (questi soggetti sarebbero morti comunque per altre cause rispetto al tumore alla prostata).

In generale è così , infatti spesso si parla di tumore dell'anatomopatologo ( cioè rinvenuto all'autopsia per cause diverse ), salvo i casi disgraziati di tumori aggressivi nella mezza età : ma in quei casi non c'è nulla da fare.

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #11 il: Giugno 12, 2014, 18:05:32 pm »


 noi UOMINI dobbiamo star attenti a bere la birra, poichè favorisce la Prostatite.
 E la "Beck's" continua ad esser lo Sponsor del Wacken Open Air.


 

noi uomini dobbiamo stare attenti a tutto!!! :cool:

Offline ilmarmocchio

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Re:Tumore alla prostata, quale prevenzione?
« Risposta #12 il: Giugno 12, 2014, 18:09:14 pm »
Citazione
Rita : Niente di personale eh..  marmocchio, però forse il discorso "prevenzione" sta avendo magari effetti diversi.
In merito, da questo punto di vista l'esempio tra lo screening di massa per le patologie tumorali femminili e l'inesistente screening di massa per le patologie tumorali maschili potrebbe giocare a vostro vantaggio  ^_^  se si ha una visione più globale dei pro e dei contro.

Giusto. però, non è questo il discorso che fanno i politici e gli amministratori, che neanche sono a conoscenza di questi aspetti.
Loro stanziano cifre sostanziose per attività che sono percepite come positive per le donne.
E per gli uomini , nisba!