Oggi si celebra il 70° anniversario dello sbarco alleato in Normandia: centinaia di migliaia di giovani vite maschili stroncate da
una parte e dall'altra per difendere una causa, speculare ed opposta all'altra. Da una parte per liberare un continente dalla
tirannide nazista, dall'altra per difendere un continente da un sistema liberalcapitalista che si riteneva superato e si voleva
respingere. Centinaia di migliaia di giovani, appena o poco più che ventenni che avrebbero meritato di godere la vita e di viverla
come desideravano e di inseguire i loro sogni giovanili ed invece furono chiamati a versarla (volenti o nolenti) per una causa, al
di sopra di loro stessi, delle loro vite, dei loro sogni, dei loro desideri e delle loro speranze individuali. Quali che siano i punti di
vista ( e qui pregherei Stendardo di astenersi dalla sua solita apologia delle ragioni dei tedeschi e dei nazisti) ricordiamoci tutti
che questo è stato un ennesimo (e sanguinoso) sacrificio MASCHILE per una causa, da una parte e dall'altra. Naturalmente si
sprecheranno (solo per oggi) le celebrazioni, le analisi strategiche, le valutazioni geopolitiche e quelle tecniche su quello che
avrebbe dovuto essere fatto per rendere la vittoria più netta e meno costosa (da una parte) o per evitare o ritardare la sconfitta
(dall'altra parte), ma nessuno si soffermerà nel sottolineare che questo è stato un SACRIFICIO MASCHILE di giovani vite e
che con tutta probabilità non sarà neppure l'ultimo, come non è stato il primo. Facciamolo almeno noi. Facciamolo almeno qui.