Permetti comunque che ti faccia notare che molti balcanici non sono d'accordo con te sulla tolleranza della dominazione turca,questa pagina l'ho presa dal sito dell'ambasciata bulgara in Italia:
''Nel 1393, dopo un grave assedio, gli ottomani conquistano la città di Tirnovo e più tardi, nel 1396, anche la seconda capitale bulgara Vidin. In tal modo la Bulgaria medioevale cessa di esistere come Stato indipendente e diviene provincia dell'Impero ottomano.
Ha inizio il periodo più grave della storia del popolo bulgaro, per periodo di crudeltà inaudite, di arbitri da parte dei conquistatori, di umiliazioni senza precedenti nella storia d'Europa. Gli ottomani si abbandonano a massacri, devastazioni, rapimenti, profanazioni delle chiese. Anche la loro politica non è meno feroce; non risparmiano mezzi pur di compiere un'opera di assimilazione nazionale, economica culturale e religiosa. Il patriarcato bulgaro viene annientato, e la chiesa bulgara viene sottomessa al patriarca greco. I monasteri e biblioteche vengono bruciate. La popolazione bulgara viene cacciata dalle terre fertili e dalle regioni strategiche, dove si installano i conquistatori.
I conquistatori instaurano nelle terre bulgare un sistema feudale militare, che era a un livello molto più basso del sistema feudale dello Stato bulgaro medioevale, nel quale lo sfruttamento feudale dei contadini era stato abolito, ma gli ottomani introducono forme di sfruttamento ancora più feroci, basate sul saccheggio e sulla rapina, per cui i bulgari vengono costretti a pagare più di 90 imposte ordinarie e altrettante straordinarie. Oltre alle imposte pagate dai maomettani dovevano intatti pagare diecine e diecine di altre imposte straordinarie fra cui il tributo di sangue (i bulgari dovevano consegnate allo Stato ottomano i figli maschi, che venivano circoncisi e islamizzati e, dopo una preparazione speciale, inclusi nei corpi del giannizzeri per mantenere in stato di soggezione i popoli sottomessi), l'imposta di diritto all'usufrutto della terra e altre simili.
Quello che lo Stato non rubava, lo rubavano i feudatari i e gli "spahi" ottomani. Questo feroce sistema arresta di alcuni secoli lo sviluppo delle forze produttive e dell'intera economia della Bulgaria.
Espressione più cospicua della resistenza opposta dal popolo bulgaro sono le rivolte e le insurrezioni, che scoppiano spontaneamente o quando le truppe degli altri Paesi europei avanzano contro la Turchia. La più importante è l'insurrezione di Ciprovzi (città della Bulgaria nord-occidentale) - nel 1688. Ma le insurrezioni vengono soffocate con indicibile ferocia. Dopo di che la maggior parte degli insorti e dei loco capi sono costretti a emigrare. Viene in tal modo a formarsi l'emigrazione rivoluzionaria bulgara, che più tardi occuperà un posto importante nel Risorgimento nazionale e nella lotta per la liberazione.
Altra forma di resistenza contro i turchi è il movimento dei cosiddetti haiduti, figli eroici del popolo che si raggruppano per proteggere il popolo dalle crudeltà dell'oppressore e combattono contro le truppe ottomane. Verso la metà del XIX secolo, il movimento di questi haiduti si fonde con il movimento di liberazione nazionale.
Le insurrezioni e il movimento di liberazione nazionale durante il periodo del XV-XVIII secolo indeboliscono la resistenza dell'Impero ottomano, incoraggiando lo spirito e la volontà del popolo bulgaro a continuare la lotta fino della vittoria.