Autore Topic: Cinema, uomini, e solitudini: "Still Life"(G.B. 2013) di Uberto Pasolini. Dramma  (Letto 2139 volte)

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Cinema, uomini, e solitudini:
"Still Life", Drammatico, Uberto Pasolini, 2013, [G.B.]

 Non ci si imbatte spesso in un film che sembra innocuo al suo inizio per poi svilupparsi gradualmente in un lavoro cinematografico veramente esaltante e sorprendente.

"Still Life" è il racconto vertente su di un funzionario non di alto livello in un comune britannico, John May (il cui nome potrebbe anche essere stato John Doe negli Stati Uniti o Joe Bloggs sempre nel Regno Unito, a sottolinearne l'anonimato), celibe e sposato unicamente con il proprio lavoro, oltre che di una diligenza che rende qualsiasi altro atteggiamento lavorativo in ufficio come a casa, al  confronto poco professionale. Il nome John May suona come incolore così come l'individuo che il regista e sceneggiatore Uberto Pasolini ha incarnato nell'eccezionale protagonista Eddie Marsan. Il personaggio è un uomo estremamente solo e solitario che lavora in un piccolo ufficio di un comune britannico, solo con i suoi file tutti ordinatamente impilati e altrettanto puliti e perfezionisticamente sistemati, come per la sua piccola scrivania con un telefono cellulare. Marsan e Pasolini se ne vanno in giro a sviluppare un individuo talmente invisibile che alcuni spettatori ignari del film non avrebbero potuto dare per scontato che il film sarebbe stato così triste come il suo personaggio protagonista,  e anzi, alla sua meta' i due fanno sterzare la pellicola dal suo inizio tranquillo verso una seconda parte veramente potente e bellissima, che lo fa senza ombra di dubbio annoverare tra i migliori film della stagione oramai agli sgoccioli.

Marsan è in grado di compiere un lavoro eccezionale nella parte del solitario, il cui lavoro è assicurarsi che tutti gli individui che muoiono senza nessuno e i quali abbiano a morire nella sua ufficiale giurisdizione ottengano una degna sepoltura dopo l'assunzione su di sè un grande dolore per l'individuazione di eventuali amici e parenti che vogliano partecipare al funerale, chiamandoli di persona attraverso il telefono o visitando gli indirizzi che egli ha trovato nella residenza del defunto (Marsan è un eccellente e solido interprete inglese che in precedenza aveva interpretato ruoli minori ma importanti con Scorsese in "The Gangs of New York", "21 grammi" di Iñárritu e "The New World" di Malick.). Marsan, che non sorride mai nel film, sorride una sola volta e quando oramai sara' troppo tardi, l'irrimediabile sòla, che è la vita.
Eddie Marsan come John May: Il colore alla scoperta di una vita "incolore"
Quando May ritorna al suo appartamento dal lavoro, allo spettatore viene presentato un posto pulito e ordinato, con lo stretto necessario, e lo si vede anche intento a consumare un magro pasto di pane tostato e pesce in scatola. E impariamo che egli ha vissuto quotidianamente ed esattamente gli ultimi 20 anni così, e che ci crediate o no, godendo sia del suo lavoro che dei suoi pasti spartani.
Tuttavia, il regista Pasolini dissemina molte briciole lungo il percorso a beneficio degli spettatori. Questa percezione, che sembra innocua, costruisce invece qualcosa di insolito, e che come spettatori intelligenti, ci si aspetterebbe. Che Pasolini fa consegnare alla fine del film, ed è un finale il quale ti fa rivisitare le scene precedenti con uno sguardo nuovo e da voler mentamente godere di nuovo tutto da capo.
La questione esistenziale di un diligente burocrate
Chi è Pasolini?
Non è un parente di Pier Paolo Pasolini. È interessante notare che egli è invece un discendente di Luchino Visconti ed è un vero conte nella vita, se Wikipedia, è da credere, egli ha intrapreso la sua vita nel cinema essendo stato il terzo aiuto regista di Roland Joffè per "The Mission" (1986 ), e divenuto poi produttore di "The Full Monty"(1997) e regista di "Machan" (2008), il suo film d'esordio, che raccolse alcuni premi minori in tutto il mondo.
Pasolini in "Still Life" ci restituisce alcune soluzioni visive che sfiorano il comico, ma non è mai divertente, nel senso convenzionale del divertimento. Queste direzioni della storia sono stimolanti e reali. All'inizio del film, lo spettatore vede le chiese vuote di varie denominazioni cristiane, dove il sacerdote conduce solennemente un breve servizio funebre e anche fuori dalla chiesa legge alcune parole di elogio per il defunto. Abbiamo poi a sapere che quelle parole pronunciate dal sacerdote sono in realtà fornite da May dopo aver faticosamente setacciato l'abitazione del defunto, come un detective, per poi parlare con le persone che conoscevano la persona quando lui o lei era viva. Mr. May è spesso l'unica persona presente in ognuno di questi funerali. Ma May assicura soprattutto che i defunti possano avere un funerale decoroso con quelli che sono gli stretti budget stanziati dall'amministrazione comunale.
Il film inizia dunque con queste immagini di chiese vuote, ma il commento visivo di Pasolini non è sulla religione. "Still Life" non è un film sulla religione, ma sulla solitudine, l'isolamento, l'oblìo a cui spesso la vita ti puo' destinare, da giovane come nell'eta' matura, la vecchiaia e la mancanza di amici e parenti nella fase serale della nostra esistenza. Parenti e amici del defuto che, anche quando vengono contattati da May, raramente si prendono la briga di partecipare al funerale. E' un film che guarda ai rapporti sia nella vita che dopo la morte. E' un film sulla incertezza dei posti di lavoro, di come venire licenziati anche se si è un lavoratore ideale. E' un film che ti ricorda bene come non si potrebbe mai prendere il domani per scontato
Un barlume di colore nella vita di John May
"Still Life" è anche un film sulla sostanza, di quelle persone buone che rimangono non sposate e senza amici, eppure dovrebbero essere considerate come persone che aggiungono valore alla società. Pasolini  ha dimostrato un fatto: si può fare grande cinema avendo una grande sceneggiatura con una storia positiva e una meravigliosa performance di un attore come Eddie Marsan. sciroccato E Pasolini ha anche
un compositore di talento per rendere il film ancora più emotivamente toccante, sua moglie Rachel Portman, che in precedenza aveva musicato i film del regista svedese Lasse Halstrom "Chocolat" (2000) e "Le Regole della casa del sidro" (1999). Il potere della musica composta dalla Portman in "Still life" va di pari passo con lo sviluppo della storia del film e, se lo spettatore presta attenzione alla progressione sottile che si ha nella musica, può anticipare un finale straordinario. La fine del film e gli accordi finali della musica di Rachel Portman sono davvero memorabili.
Ora "Still Life" potrebbe sembrare un semplice film da molti spettatori, ma è vero? "Still Life" cattura dettagli visivi che potrebbero essere considerati umoristici, sedie e divani appoggiati sui libri (mostrati due volte nel film), ciò che gli anziani considerano un ottimo pasto in due occasioni nel film è un toast con del pesce in scatola, e quando un giovane sciroccato che lavora nella camera mortuaria è alla ricerca per il cruciverba di una parola di quattro lettere che unisca la morte e gli  animali, John May è veloce con la risposta corretta "dodo". Visualmente il film è brillante e suggetivo: le tende chiuse dei condomini in modo che nessuno sappia cosa stia succedendo nella casa di un altro vicino, anziani che giorno dopo giorno sono in cerca dai balconi di qualcosa che oramai è completamente vacante dalle loro vita, strade che sembrano svuotate, senza figli o giovani coppie. Si tratta infatti di una natura morta(appunto Still Life in inglese) che Pasolini sceglie di proiettare come una fetta della moderna Inghilterra. Si tratta di una vita in cui le persone non si preoccupano per gli altri. Si tratta di una vita in cui i funzionari sono pronti a individuare i lavori che possono essere logicamente considerati oramai superflui nella società moderna per risparmiare denaro, ignari di come qualcuno stia eseguendo quel particolare lavoro, e del maggiore valore del lavoro che renda una vita altrimenti grigia colorata, anche se il lavoro si occupa della morte di molti individui non celebrati che sfumano senza una canzone. Si tratta di un racconto che rafforza il fatto che le persone più insignificanti possono cambiare la vita degli altri se si preoccupano di farlo, un argomento con cui il regista britannico Stephen Frears aveva provato a cimentarsi seppur con un successo limitato in "Eroe per caso" (1992) con Dustin Hoffman protagonista. Si tratta di un film britannico fino al midollo per come raffigura la sua seriosa burocrazia, ma con una differenza, ed è in questo un film prettamente europeo, perché Pasolini inietta un modo tipicamente europeo per sezionare i sudditi britannici, con amore e un luccichio negli occhi. E' un film che continua e appoggia la tradizione minimalista del cinema britannico ricordando gli esempi cinematografici più sottili dello scomparso Joseph Losey.
Un tocco di "Pier Paolo" nel film di Uberto Pasolini
"Still Life" di Pasolini è un senza dubbio un film notevole sostenuto da una sceneggiatura incredibile, da una direzione astuta, una recitazione credibile e musica appropriata. E' forse addirittura la più bella pellicola del 2013 la quale eleva la mente dello spettatore, ed è bello sapere che c'è ancora un altro Pasolini nel mondo del cinema che conta. E' anche un film che mostra un regista il quale puo' accrescere da un film all'altro, come nel caso del maestro polacco Kieslowski, che fiorì proprio  verso la fine della sua carriera. Tuttavia, è essenziale che l'osservatore guardi il film fino alla fine per afferrare e assaporarne la forza tranquilla del film. E' stato uno dei pochi film che hanno ricevuto una standing ovation da parte del pubblico di addetti ai lavori dopo che esso si è concluso al Festival Internazionale del Film di Kerala. Uberto Pasolini aveva infatti avuto un impatto molto forte con quelli che sono rimasti a guardare il film fino alla fine.

"Still Life" è per me il miglior film del 2013. Esso ha vinto diversi premi minori al Festival di Venezia 2013 come pellicola e il premio per il miglior film al Festival del cinema di Reykjavik. "Still Life" ha vinto il  Black Pearl Award (il primo premio) alla Nuova sezione Orizzonti del Festival del cinema di Abu Dhabi per "la sua umanità, l'empatia, e la grazia nel trattare il dolore, la solitudine e la morte." La citazione ha poi aggiunto "Il film ci ha attirato con la sua sensibilità artistica, la sottigliezza, l' intelligenza, ill senso dell'umorismo, e il suo linguaggio cinematografico unico."   Evidentemente, "Mission" , in cui Pasolini agli inizi della carriera lavoro' come terzo assistente alla regia è stato un film che ne ha plasmato e influenzato alcune tendenze e scelte.

Suicide Is Painless

Capri, Hollywood Anno 2013
Ha Vinto
Il Capri Cult Award    Uberto Pasolini
Redwave Films

David di Donatello Anno 2013
Nominato
Al David    Miglior film europeo (Miglior Film dell'Unione Europea)
Uberto Pasolini

Reykjavik International Film Festival Anno 2013
Ha Vinto
Il Fipresci Award    a Uberto Pasolini

Ha Vinto
Il Gold Puffin    Per il Miglior Film
a Uberto Pasolini

Sao Paulo International Film Festival Anno 2013
Nominato
Al Premio della Giuria Internazionale    Per il Miglior Film
a Uberto Pasolini

Festival di Venezia Anno 2013
Ha Vinto
Il Premio CICAE    a Uberto Pasolini

Ha Vinto
Il Premio Pasinetti    Per il Miglior Film
a Uberto Pasolini

Ha Vinto
Il Premio Cinematografico Premio "Civitas Vitae Prossima"    a Uberto Pasolini

Ha Vinto
 Il Premio Venezia Orizzonti    Come Miglior Regista  a
Uberto Pasolini

Zurich Film Festival Anno 2013
Nominato
Al Golden Eye    Per il Miglior Lungometraggio Internazionale
a Uberto Pasolini

http://media.cineblog.it/c/cdd/still_life_eddie_marsan-1-620x350.jpg

http://mr.comingsoon.it/imgdb/locandine/big/50120.jpg

http://www.milanoweekend.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/12/still-life-beach-recensione.png

http://www.ilsussidiario.net/img/_THUMBWEB/still-lifeR439_thumb400x275.jpg

http://mariatatsos.com/blog/wp-content/uploads/2013/12/still-life.jpg

http://www.filmforlife.org/wp-content/uploads/2013/12/6222-Still_Life_8.jpg

http://www.panorama.it/images/cultura/t/still-life-uberto-pasolini-recensione/23738385-1/Still-Life-di-Uberto-Pasolini-piccola-perla-sulla-solitudine_h_partb.jpg

http://images.movieplayer.it/images/2013/09/03/still-life-uberto-pasolini-eddie-marsan-e-joanne-froggatt-presentano-il-film-a-venezia-2013-284564.jpg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/d/d2/Still_Life_2013.jpg

Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.