Infatti, come evidenziava Vicus in un suo post precedente l'Italia culturalmente non produce più un bel nulla di notevole da almeno 50anni (esempio: Natta, Faggin), ed un vuoto del genere non si è mai prodotto in tutta la Storia d'Italia, se la memoria non mi inganna.
Quello di cui non tutti ancora si rendono conto è quanto sia cambiata oggi antropologicamente l'Italia. La superficialità, la furbizia e l'ignoranza sono diventati i valori di riferimento della società. I media non mancano di esaltare la volgarità e il servilismo, e di ridicolizzare chi non si conformi a questi diktat. L'attuale classe dirigente (intesa in senso molto ampio) cerca nel cinema italiano la celebrazione della propria incultura e la delegittimazione dei meritevoli ai quali ha usurpato i posti.
Questo falso uomo medio che pensa solo a consumare (beni, svaghi, relazioni), diventa il modello la cui imitazione è sollecitata e dovrebbe consentire ai singoli di espiare la colpa di possedere una fisionomia; guai a chi osi mai porre una domanda, provare un sentimento, svolgere uno studio, amare un'idea che a tale Neanderthal non paia accessibile e consumabile.