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Gli strumenti del Sistema: le femministe

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Angelo:
Manifestazioni in 10 città italiane...
Chi paga? Cioè tutti con quelle magliette uguali, con slogan creati ad arte, con un certo lavorio di grafica e di pubblicità avranno sborsato di tasca loro per l'organizzazione o, c'è una "mano" istituzionale?
Pippo Civati, femministiello italiano, CASUALMENTE, pur facendo parte del PD, sollecita il FONZIE nazionale sulla questione gay...


http://video.repubblica.it/edizione/milano/civati-al-milano-pride-come-direbbe-renzi-sui-matrimoni-gay-stiamo-sereni/170819/169339?ref=HRBV-1

http://www.repubblica.it/solidarieta/2014/06/28/foto/onda_pride_dieci_gay_pride_in_dieci_citt_italiane-90192094/1/#2

Sempre per pura CASUALITA', queste associazioni si spingono l'Italia proprio dove i PADRONI EUROPEI vogliono...
Leggendo infatti lo statuto si nota che... Leggete voi.



























Tu vivresti senza ossigeno?
In una società civile essere persone riconosciute giuridicamente è pari al poter respirare aria pura.
Prova ad immaginare di vivere in un luogo senz'aria… Non sarebbe possibile. Chi è costrett* a vivere al margine di una società che non tutela la propria libertà di essere, vive un’esistenza priva di vita.
Da troppo tempo la società ha disatteso l’impegno di riconoscere piena cittadinanza a tutte quelle persone che, pur avendo le stesse emozioni e gli stessi doveri, vengono escluse dalla partecipazione sociale e politica del nostro Paese.
Noi siamo parte della società, la quale, però, non ci tutela al pari delle altre cittadine e degli altri cittadini.
La Puglia è chiamata in piazza, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall'identità di genere. Chi intende lottare per l’uguaglianza sociale contro le discriminazioni di ogni genere non può prescindere dal sentire come propria la causa delle persone LGBTQI (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali).

 “Il miglior modo di combattere per i propri diritti, è combattere per i diritti degli altri” (cit. Aldo Busi)

Noi siamo tant*. Vogliamo cambiare una società che non accetta le differenze sessuali. Rivendichiamo la dignità e il diritto ad essere felici attraverso il Pride – manifestazione di civiltà, allegria e provocazione.

Noi recuperiamo con la visibilità:

• un’esistenza sociale

• un riconoscimento.

Quest* siamo noi, questo è il nostro Pride. E ciò che è nostro è anche vostro, poiché siamo parte dello stesso mondo.
Vi chiediamo di ascoltarci.

TUTTE LE NOSTRE RIVENDICAZIONI
Chiediamo alle istituzioni di investire nella sensibilizzazione, nell’informazione, nella formazione e nell’educazione sulle tematiche concernenti la comunità LGBTQI, allo scopo di costruire una società più accogliente e meno discriminante favorendo il superamento di stereotipi e pregiudizi, in modo che alla persona sia garantito un armonioso ed equilibrato sviluppo rispetto al proprio orientamento sessuale, alla propria identità di genere e alle scelte di vita a questi elementi connesse.

MATRIMONIO
Chiediamo il riconoscimento del matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso, come sollecitato dalle sentenze 138/2010 della Corte Costituzionale e dalla 4184/2012 della Corte di Cassazione.

UNIONI CIVILI
Chiediamo unioni diverse da quelle fondate sul matrimonio, riconosciute e tutelate giuridicamente, accessibili a tutte le persone, affinché possano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenti e tuteli.

ADOZIONI
Chiediamo la possibilità di adozione dei minori per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali.

RICONOSCIMENTO FAMIGLIE OMOGENITORIALI E DEL GENITORE NON BIOLOGICO
Sul piano legale devono essere tutelati il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore non biologico, il diritto a godere dei benefici economici e materiali derivanti dal legame con il genitore non biologico ed il diritto-dovere del genitore non biologico di prendersi cura dei figli.

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
Chiediamo l’abolizione della legge 40 e parità di diritti all’accesso per tutti e tutte alla procreazione assistita.

LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA LESBOFOBIA E TRANSFOBIA
Chiediamo l’estensione della legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a protezione delle persone LGBTQI.

LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE
Chiediamo la revisione della legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.

TRANSESSUALITÀ
Chiediamo che vengano sostenute e accolte le rivendicazioni della Comunità Transessuale nei modi e nei termini che questa riterrà opportuni, attraverso le proprie osservazioni.
Sia abrogato l’articolo 85 del Decreto 773 del 1931 sul camuffamento e mascheramento in pubblico.
Siano definiti ed attuati i protocolli per l’accertamento delle condizioni di rispetto dell’identità di genere per le persone sottoposte a provvedimenti restrittivi.
Siano avviate campagne di sensibilizzazione e informazione sulla transessualità.

INTERSESSUALITÀ
Chiediamo che si fermino le riassegnazioni chirurgiche del sesso fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali trattamenti.
In particolare chiediamo siano rispettate le Linee Guida Etiche per la gestione clinica di casi di Intersessualità, salvaguardando il diritto dell’autodeterminazione del singolo.

LAVORO
La presenza di soggetti LGBTQI evidenzia l’anomalia e l’insufficienza di un welfare che non è universalistico e non garantisce di fatto a nessun individuo i mezzi per autodeterminarsi, ma scarica su strutture collaterali la responsabilità di fornire strumenti di sostentamento alla cittadinanza.
Vogliamo che vengano messe in atto al più presto una riforma del welfare e del mercato del lavoro che tenga conto delle esigenze di ogni cittadin* e garantisca un accesso universale al reddito e le condizioni materiali per potersi autodeterminare.

AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LE MATERIE LGBTQI
Vogliamo che i professionisti dell’informazione definiscano e adottino un codice di autoregolamentazione per le materie LGBTQI, come è stato già fatto per minori e minoranze etniche nelle Carte di Treviso e Roma.
Vogliamo che gli enti locali assicurino spazi e momenti di aggregazione, informazione e sensibilizzazione sulla cultura del mondo LGBTQI incentivando anche attraverso stanziamenti economici le diverse espressioni culturali.
Vogliamo che Regioni e Comuni d’Italia garantiscano parità di condizioni riguardo gli interventi e i servizi attuati, per quanto di loro competenza, rimuovendo ogni discriminazione derivante da orientamento sessuale e identità di genere che comporti, quindi, l’impossibilità di accesso a una piena cittadinanza delle persone LGBTQI (con particolare riferimento alla Sanità, all'assistenza economica, all'assistenza abitativa).

     Per quanto riguarda l’ambito della nostra Regione le nostre rivendicazioni sono:

SALUTE
Chiediamo di:
- riportare l'attenzione sull'HIV e le MTS (malattie a trasmissione sessuale) in genere, nonché porre rimedio alla completa assenza di educazione sessuale nelle scuole medie inferiori e superiori, mediante programmi di formazione specifici, anche in collaborazione con le ASL territoriali e le associazioni territoriali;
- favorire la distribuzione di test rapidi HIV al fine di ottenere una sempre più precoce diagnosi e ridurre il rischio di diffusione delle MTS. È auspicabile che l'introduzione di test rapidi permetta un counseling community-based raggiungendo così anche le sottopopolazioni più vulnerabili;
- estendere la copertura vaccinale gratuita per HPV (vaccino quadrivalente) agli MSM (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini) facenti richiesta contribuendo così alla riduzione dei costi sanitari, migliorando la qualità di vita della popolazione e riducendo il numero di neoplasie;
- istituire la commissione regionale HIV/AIDS che abbia una forte rappresentanza delle sottopopolazioni vulnerabili;
- promuovere progetti di tutela delle persone sieropositive, in particolare in ambito sanitario, dove la discriminazione su base HIV-fobica è molto più diffusa di quanto generalmente dichiarato.

ADESIONE RETE RE . A . DY
Le istituzioni territoriali quali Regione, province, comuni e istituzioni ed organismi paritari aderiscano alla Rete RE.A.DY così come già fatto dal comune di Bari.

MIGRANTI
Chiediamo di creare un dialogo tra istituzioni, associazioni LGBTQI e istituzioni sociali che si occupano di immigrazione, affinché ci possa essere formazione reciproca al fine di fornire un aiuto dedicato alle persone migranti facenti parte della Comunità Arcobaleno.

UNIVERSITÀ E SCUOLA
Chiediamo che gli Atenei e le Scuole Pugliesi rilevino e – tramite dichiarazioni ufficiali – condannino pubblicamente fenomeni di discriminazione Omo/Lesbo/Transfobica; questo anche nell’ottica di una sostanziale equiparazione dei Centri Unitari di Garanzia, attuati sulla base dell’applicazione del DM 207, ai Comitati Pari Opportunità in merito alla trasversalità, molteplicità e intersettorialità dei fenomeni discriminatori.
Chiediamo pertanto che gli Atenei e le Scuole Pugliesi favoriscano piani di scambio di buone prassi al fine di facilitarne la condivisione relativamente alle avanguardie già adottate in altre università:
• organizzazione di corsi di formazione per student*, docenti, personale tecnico-amministrativo in materia di orientamento sessuale, identità ed espressione di genere;
• attuazioni di azioni a supporto, anche in collaborazione con enti/associazioni/gruppi territoriali/regionali, a studenti facenti parte della comunità LGBTQI che si vengano a trovare in situazione di emarginazione;
• promozione momenti di conoscenza con le realtà della comunità LGBTQI stabilendo rapporti di collaborazione e partnership;
• garanzia del diritto allo studio a studenti in transito, attraverso l’applicazione della misura del doppio libretto.
Chiediamo inoltre che i dirigenti scolastici, nell’ambito dell’autonomia di scelta formativa e dei PON, tengano conto delle proposte delle associazioni e del piano formativo sulle tematiche dell’identità di genere e lotta all’omofobia e transfobia.

CENTRI SPECIALIZZATI NEL PERCORSO DI TRANSIZIONE
Chiediamo un ampliamento dei centri nel territorio nazionale e regionale a sostegno di quelli già esistenti. È noto, nella città di Bari, lo squilibrio tra la quantità di lavoro e i dipendenti e formatori in organico.

PIANI SOCIALI DI ZONA
Chiediamo che nei piani sociali di zona venga introdotta la voce “Lotta all’Omo-Transfobia” nella lista degli interventi.

REGISTRO ANAGRAFICO DELLE UNIONI CIVILI
Chiediamo l’istituzione dei registri delle unioni civili, finalizzato all'ampliamento delle graduatorie economiche e finanziarie che i comuni riservano alle coppie legate da matrimonio civile e alle coppie iscritte ai suddetti, attraverso la trascrizione, su richiesta, dei nuclei familiari anagrafici.

MODULISTICA
Chiediamo il cambio di dicitura nella modulistica scolastica e istituzionale da MADRE e PADRE a GENITORE e GENITORE, affinché i moduli risultino più inclusivi possibile verso la molteplicità delle strutture familiari esistenti.

http://www.pugliapride.it/documento-politico.html

Cavalier Serpente:
......in Italia finirà male,....molto male....

Lucia:

--- Citazione da: Cavalier Serpente - Giugno 28, 2014, 22:13:31 pm ---......in Italia finirà male,....molto male....

--- Termina citazione ---

 :unsure:
Non l'ho detto io.

ilmarmocchio:
innanzitutto , quoto al 100% le argomentazioni di Angelo, che poi, più che argomentazioni, sono fatti.
Si, il femminismo è il braccio del potere finanziario che governa l'occidente e vorrebbe governare il mondo intero.
E' una strategia globale oramai evidente

Lucia:
Nel modello da compilare per inscrizione scolastica (sul sito di Miur) non c'è la domanda: madre/padre, ma genitore1 e 2. Quindi quella parte c'è già.

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