Autore Topic: Gli strumenti del Sistema: le femministe  (Letto 8891 volte)

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Offline Angelo

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Gli strumenti del Sistema: le femministe
« il: Giugno 27, 2014, 21:53:53 pm »
Apro questo topic con l'intento di svelare le connessioni tra femminismo e Potere. Naturalmente, son graditi i post che avvalorano questa tesi.

Comincio con il primo, sottolineando, ancora una volta e soprattutto per i lettori occasionali del forum, le coincidenze ideologiche tra Potere e femminismo.

http://www.tempi.it/il-comune-di-ferrara-da-il-benvenuto-a-quegli-omofobi-intolleranti-delle-sentinelle-in-piedi#.U63KHJR_stk

Sabato si svolgerà a Ferrara una veglia delle Sentinelle in piedi. Come loro consueto, i partecipanti rimarranno in silenzio per un’ora in piazza, in piedi e con un libro in mano. È la modalità scelta per esprimere democraticamente il proprio dissenso alla proposta di legge Scalfarotto sull’omofobia. Si può ancora fare? A quanto pare c’è qualcuno a cui non piace questa forma civile di dissenso (vedi recente caso di Siena).
Nello stesso giorno a Ferrara si svolgerà il Gay Pride e non pare proprio un caso lo striscione esposto da una delle finestre del palazzo del municipio che si affacciano sulla piazza: «La città di Ferrara condanna l’omofobia e la transfobia».
Oggi, tra l’altro, su Cronaca Comune – Quotidiano on line del Comune di Ferrara è apparso il comunicato che riportiamo di seguito.
PARI OPPORTUNITA’ – In riferimento all’iniziativa delle Sentinelle in Piedi del 28 giugno
Presa di posizione di firmatari del P.I.C.O: contro le discriminazioni e in favore dei diritti civili
I sottoscritti firmatari del Protocollo Interistituzionale per il Contrasto all’Omofobia (P.I.C.O.): Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, CGIL – Area nuovi diritti Ferrara, UIL Ferrara, UISP – Comitato Provinciale di Ferrara, Consigliera di Parità della Provincia di Ferrara, Centro Donna Giustizia, CAM – Centro d’Ascolto Uomini Maltrattanti e le associazioni ferraresi; Circomassimo – Arcigay e Arcilesbica, Agedo e Famiglie Arcobaleno,
prendono le distanze
dall’iniziativa fortemente discriminatoria delle Sentinelle in Piedi, che sabato 28 giugno manifesteranno a Ferrara.
Le Sentinelle in Piedi conducono una battaglia, tutta ideologica, contro le rivendicazioni dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali. Affermano che il senso del loro manifestare sarebbe quello di “vegliare sulla libertà di espressione e opinione”, ma la stessa si declina solo ed esclusivamente sul tema della negazione dei diritti per le persone omosessuali.
Questo movimento sta alzando i toni contro ogni discorso e pratica di apertura nella scuola e nella società a visioni inclusive e non assolutistiche della famiglia e delle relazioni umane e sessuali. Distorcendo la realtà delle leggi proposte e delle misure educative che si vogliono intraprendere nelle scuole, cerca di legittimare e giustificare la discriminazione contro le persone omosessuali, negando i più elementari e fondamentali diritti umani, che devono essere garantiti nell’esistenza di qualsiasi individuo.
Secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali dell’Unione Europea, l’omofobia danneggia ogni anno la salute e la carriera di milioni di persone. L’Italia è il paese dell’Unione Europea con il maggior tasso di omofobia sociale, politica e istituzionale: secondo i dati del Dipartimento di Salute Pubblica, i suicidi della popolazione gay legati alla discriminazione omofobica costituirebbero il 30% di tutti i suicidi tra gli adolescenti.
Il messaggio omofobico delle Sentinelle in Piedi che manifestano per ” difendere la vita, la famiglia, la morale, le relazioni tra i generi”, con un uso politico della religione e della fede, è un messaggio che divide e alimenta un clima di pregiudizio e di discriminazione e non può e non deve trovare spazio a Ferrara, città dell’associazionismo e del volontariato che, negli ultimi anni, si è distinta per i suoi valori di inclusività e di rispetto per il suo impegno civile contro ogni forma di discriminazione.
A questi valori si ispira il rifiuto di vedere lo spazio pubblico, la città di tutti che non ha bisogno di “sentinelle” o di “milizie”, invaso dal fondamentalismo, qualsiasi esso sia.
Sabato 28 giugno, data la concomitanza con l’Onda Pride, le associazioni LGBT di Ferrara hanno scelto di non presidiare il territorio, ma di partecipare al Pride di Venezia per difendere i diritti di tutti, per l’educazione alle differenze, per la lotta all’omotransfobia e la costruzione di una società più accogliente e inclusiva, per la tutela delle famiglie e delle convivenze LGBTQI, per la tutela dell’omogenitorialità, per la tutela della salute della comunità LGBTQI con politiche sanitarie community based e l’educazione a una sessualità consapevole, contro ogni forma di oppressione ed esclusione sociale e per rivendicare il diritto universale alla felicità e all’autodeterminazione.
L’augurio è che a Ferrara le Sentinelle si trovino a vegliare da sole contro i propri fantasmi.
Ferrara e le sue Istituzioni sono già “sentinelle” di valori collettivi; sentinelle attive che si muovono con iniziative e progetti condivisi finalizzati all’inclusione e al contrasto a ogni forma di discriminazione.
Alle Sentinelle in Piedi ricordiamo le parole di Simone, 21 anni, che si è buttato da un palazzo di undici piani perché deriso, discriminato ed emarginato in quanto gay: «L’Italia è un Paese democratico, libero. Ma è anche una nazione dove ci sono persone omofobe. E chi ha questi atteggiamenti dovrà fare i conti con la propria coscienza».
In concomitanza con la manifestazione delle Sentinelle in piedi, la Giunta comunale renderà manifesto il proprio impegno contro tutte le discriminazioni e la propria condanna di ogni forma di violenza omofoba esponendo alle finestre della Residenza municipale il messaggio che rafforza l’immagine di Ferrara come città inclusiva e rispettosa dei diritti di tutte le persone ribadendo inoltre, con le parole dell’Assessora alle Pari Opportunità Annalisa Felletti, la “volontà che ogni individuo debba poter rivendicare il diritto universale alla felicità e all’autodeterminazione”.
Comunicato a cura di firmatari del Protocollo Interistituzionale per il Contrasto all’Omofobia (P.I.C.O.)


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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #1 il: Giugno 27, 2014, 22:20:42 pm »
Come noterete risulta che, CASUALMENTE, le istanze femministe e pro gay coincidono con le DIRETTIVE EUROPEE.

Ma faccio notare un altro caso di COINCIDENZA...

Le FEMEN...
CASUALMENTE, protestano contro Berlusconi (che sarebbe maschilista, PRO - PUTIN, etc.)
CASUALMENTE, protestano proprio quando Berlusconi, per paura di perdere voti e altro  :shifty:, si mostrava reticente nell'applicare le direttive contenute nella famosa lettera di Draghi e Trichet, in seguito poi applicate, dal curatore fallimentare Monti.
CASUALMENTE, tutto o quasi il femminismo italico, si mostrava inorridito da Berlusconi... Invece lo trovo molto meno inorridito dalle riforme Montiane, Lettiane e Renziane che ci hanno lasciato in mutande.


Sempre le FEMEN...

CASUALMENTE, protestano contro Putin e le sue leggi contro la propaganda omosessuale...

CASUALMENTE, protestano contro Putin dovunque vada...
Germania, Hannover
Crimea
Mosca
Ambasciata russa di Kiev (Ucraina)


E, sempre CASUALMENTE, quasi tutta la STAMPA OCCIDENTALE, si trova sulle posizioni delle FEMEN.


Sempre CASUALMENTE, le FEMEN, dopo il suicidio di Dominique Venner, si palesano e attaccano il suicida...

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Gilbert Keith Chesterton

Offline COSMOS1

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #2 il: Giugno 28, 2014, 09:49:59 am »

le quote rosa stesse sono uno strumento del potere: per spartirsi le poltrone all'interno della stessa famiglia, al marito/compagno una, alla moglie/compagna l'altra!

consola che l'universo dei separati sia sempre più vaccinato contro il mito del potere legittimo: credo che tutto sommato ne abbiamo sentite tante su sentenze di separazione, su affidamento dei figli, su mantenimento, su violenza sessuale immaginaria, che siamo sempre di più a non dar credito alle istituzioni.
Il problema è l'alternativa.
Perchè al potere si oppone solo il potere. Ma il potere posto e il potere opposto, sempre potere sono  :cry:
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #3 il: Giugno 28, 2014, 10:27:15 am »
Il potere è una relazione, creare per i governati un accettabile ambiente di servizio. Chi occupa posizioni di potere e non ne tiene conto, le perde. Ma l'alternativa non è detto che risieda in un nuovo partito, può anche partire da realtà locali come già avviene in altri paesi. Comunque è un percorso lento e complesso, al momento non esiste un'alternativa bell'e pronta.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #4 il: Giugno 28, 2014, 20:18:58 pm »
Le PUSSY RIOT, come ben sapete, son state osannate da larga parte dell'opinione pubblica OCCIDENTALE e FEMMINISTA. All'inizio, c'era pure chi, ingenuamente, pensava che fossero delle paladine della LIBERTA'...
SEMPRE CASUALMENTE, le stesse sono andate in America, dopo esser state graziate da Putin. E con chi hanno fatto foto e discorsi?
Sempre CASUALMENTE, l'hanno con Hillary Clinton.

http://www.washingtonpost.com/blogs/post-politics/wp/2014/04/07/hillary-clinton-poses-with-pussy-riot/

Former secretary of state Hillary Clinton tweeted a picture Friday of her posing with members of the anti-Vladimir Putin punk rock group Pussy Riot.

Clinton met with the women during the "Women in the World Summit" in New York.

The group has emerged as chief opponents of Putin, and three members were jailed in 2012 after an anti-Putin performance at a church.

The tweet has been re-tweeted almost 10,000 time
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #5 il: Giugno 28, 2014, 20:28:55 pm »
Manifestazioni in 10 città italiane...
Chi paga? Cioè tutti con quelle magliette uguali, con slogan creati ad arte, con un certo lavorio di grafica e di pubblicità avranno sborsato di tasca loro per l'organizzazione o, c'è una "mano" istituzionale?
Pippo Civati, femministiello italiano, CASUALMENTE, pur facendo parte del PD, sollecita il FONZIE nazionale sulla questione gay...


http://video.repubblica.it/edizione/milano/civati-al-milano-pride-come-direbbe-renzi-sui-matrimoni-gay-stiamo-sereni/170819/169339?ref=HRBV-1

http://www.repubblica.it/solidarieta/2014/06/28/foto/onda_pride_dieci_gay_pride_in_dieci_citt_italiane-90192094/1/#2

Sempre per pura CASUALITA', queste associazioni si spingono l'Italia proprio dove i PADRONI EUROPEI vogliono...
Leggendo infatti lo statuto si nota che... Leggete voi.



























Tu vivresti senza ossigeno?
In una società civile essere persone riconosciute giuridicamente è pari al poter respirare aria pura.
Prova ad immaginare di vivere in un luogo senz'aria… Non sarebbe possibile. Chi è costrett* a vivere al margine di una società che non tutela la propria libertà di essere, vive un’esistenza priva di vita.
Da troppo tempo la società ha disatteso l’impegno di riconoscere piena cittadinanza a tutte quelle persone che, pur avendo le stesse emozioni e gli stessi doveri, vengono escluse dalla partecipazione sociale e politica del nostro Paese.
Noi siamo parte della società, la quale, però, non ci tutela al pari delle altre cittadine e degli altri cittadini.
La Puglia è chiamata in piazza, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall'identità di genere. Chi intende lottare per l’uguaglianza sociale contro le discriminazioni di ogni genere non può prescindere dal sentire come propria la causa delle persone LGBTQI (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali).

 “Il miglior modo di combattere per i propri diritti, è combattere per i diritti degli altri” (cit. Aldo Busi)

Noi siamo tant*. Vogliamo cambiare una società che non accetta le differenze sessuali. Rivendichiamo la dignità e il diritto ad essere felici attraverso il Pride – manifestazione di civiltà, allegria e provocazione.

Noi recuperiamo con la visibilità:

• un’esistenza sociale

• un riconoscimento.

Quest* siamo noi, questo è il nostro Pride. E ciò che è nostro è anche vostro, poiché siamo parte dello stesso mondo.
Vi chiediamo di ascoltarci.

TUTTE LE NOSTRE RIVENDICAZIONI
Chiediamo alle istituzioni di investire nella sensibilizzazione, nell’informazione, nella formazione e nell’educazione sulle tematiche concernenti la comunità LGBTQI, allo scopo di costruire una società più accogliente e meno discriminante favorendo il superamento di stereotipi e pregiudizi, in modo che alla persona sia garantito un armonioso ed equilibrato sviluppo rispetto al proprio orientamento sessuale, alla propria identità di genere e alle scelte di vita a questi elementi connesse.

MATRIMONIO
Chiediamo il riconoscimento del matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso, come sollecitato dalle sentenze 138/2010 della Corte Costituzionale e dalla 4184/2012 della Corte di Cassazione.

UNIONI CIVILI
Chiediamo unioni diverse da quelle fondate sul matrimonio, riconosciute e tutelate giuridicamente, accessibili a tutte le persone, affinché possano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenti e tuteli.

ADOZIONI
Chiediamo la possibilità di adozione dei minori per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali.

RICONOSCIMENTO FAMIGLIE OMOGENITORIALI E DEL GENITORE NON BIOLOGICO
Sul piano legale devono essere tutelati il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore non biologico, il diritto a godere dei benefici economici e materiali derivanti dal legame con il genitore non biologico ed il diritto-dovere del genitore non biologico di prendersi cura dei figli.

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
Chiediamo l’abolizione della legge 40 e parità di diritti all’accesso per tutti e tutte alla procreazione assistita.

LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA LESBOFOBIA E TRANSFOBIA
Chiediamo l’estensione della legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a protezione delle persone LGBTQI.

LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE
Chiediamo la revisione della legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.

TRANSESSUALITÀ
Chiediamo che vengano sostenute e accolte le rivendicazioni della Comunità Transessuale nei modi e nei termini che questa riterrà opportuni, attraverso le proprie osservazioni.
Sia abrogato l’articolo 85 del Decreto 773 del 1931 sul camuffamento e mascheramento in pubblico.
Siano definiti ed attuati i protocolli per l’accertamento delle condizioni di rispetto dell’identità di genere per le persone sottoposte a provvedimenti restrittivi.
Siano avviate campagne di sensibilizzazione e informazione sulla transessualità.

INTERSESSUALITÀ
Chiediamo che si fermino le riassegnazioni chirurgiche del sesso fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali trattamenti.
In particolare chiediamo siano rispettate le Linee Guida Etiche per la gestione clinica di casi di Intersessualità, salvaguardando il diritto dell’autodeterminazione del singolo.

LAVORO
La presenza di soggetti LGBTQI evidenzia l’anomalia e l’insufficienza di un welfare che non è universalistico e non garantisce di fatto a nessun individuo i mezzi per autodeterminarsi, ma scarica su strutture collaterali la responsabilità di fornire strumenti di sostentamento alla cittadinanza.
Vogliamo che vengano messe in atto al più presto una riforma del welfare e del mercato del lavoro che tenga conto delle esigenze di ogni cittadin* e garantisca un accesso universale al reddito e le condizioni materiali per potersi autodeterminare.

AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LE MATERIE LGBTQI
Vogliamo che i professionisti dell’informazione definiscano e adottino un codice di autoregolamentazione per le materie LGBTQI, come è stato già fatto per minori e minoranze etniche nelle Carte di Treviso e Roma.
Vogliamo che gli enti locali assicurino spazi e momenti di aggregazione, informazione e sensibilizzazione sulla cultura del mondo LGBTQI incentivando anche attraverso stanziamenti economici le diverse espressioni culturali.
Vogliamo che Regioni e Comuni d’Italia garantiscano parità di condizioni riguardo gli interventi e i servizi attuati, per quanto di loro competenza, rimuovendo ogni discriminazione derivante da orientamento sessuale e identità di genere che comporti, quindi, l’impossibilità di accesso a una piena cittadinanza delle persone LGBTQI (con particolare riferimento alla Sanità, all'assistenza economica, all'assistenza abitativa).

     Per quanto riguarda l’ambito della nostra Regione le nostre rivendicazioni sono:

SALUTE
Chiediamo di:
- riportare l'attenzione sull'HIV e le MTS (malattie a trasmissione sessuale) in genere, nonché porre rimedio alla completa assenza di educazione sessuale nelle scuole medie inferiori e superiori, mediante programmi di formazione specifici, anche in collaborazione con le ASL territoriali e le associazioni territoriali;
- favorire la distribuzione di test rapidi HIV al fine di ottenere una sempre più precoce diagnosi e ridurre il rischio di diffusione delle MTS. È auspicabile che l'introduzione di test rapidi permetta un counseling community-based raggiungendo così anche le sottopopolazioni più vulnerabili;
- estendere la copertura vaccinale gratuita per HPV (vaccino quadrivalente) agli MSM (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini) facenti richiesta contribuendo così alla riduzione dei costi sanitari, migliorando la qualità di vita della popolazione e riducendo il numero di neoplasie;
- istituire la commissione regionale HIV/AIDS che abbia una forte rappresentanza delle sottopopolazioni vulnerabili;
- promuovere progetti di tutela delle persone sieropositive, in particolare in ambito sanitario, dove la discriminazione su base HIV-fobica è molto più diffusa di quanto generalmente dichiarato.

ADESIONE RETE RE . A . DY
Le istituzioni territoriali quali Regione, province, comuni e istituzioni ed organismi paritari aderiscano alla Rete RE.A.DY così come già fatto dal comune di Bari.

MIGRANTI
Chiediamo di creare un dialogo tra istituzioni, associazioni LGBTQI e istituzioni sociali che si occupano di immigrazione, affinché ci possa essere formazione reciproca al fine di fornire un aiuto dedicato alle persone migranti facenti parte della Comunità Arcobaleno.

UNIVERSITÀ E SCUOLA
Chiediamo che gli Atenei e le Scuole Pugliesi rilevino e – tramite dichiarazioni ufficiali – condannino pubblicamente fenomeni di discriminazione Omo/Lesbo/Transfobica; questo anche nell’ottica di una sostanziale equiparazione dei Centri Unitari di Garanzia, attuati sulla base dell’applicazione del DM 207, ai Comitati Pari Opportunità in merito alla trasversalità, molteplicità e intersettorialità dei fenomeni discriminatori.
Chiediamo pertanto che gli Atenei e le Scuole Pugliesi favoriscano piani di scambio di buone prassi al fine di facilitarne la condivisione relativamente alle avanguardie già adottate in altre università:
• organizzazione di corsi di formazione per student*, docenti, personale tecnico-amministrativo in materia di orientamento sessuale, identità ed espressione di genere;
• attuazioni di azioni a supporto, anche in collaborazione con enti/associazioni/gruppi territoriali/regionali, a studenti facenti parte della comunità LGBTQI che si vengano a trovare in situazione di emarginazione;
• promozione momenti di conoscenza con le realtà della comunità LGBTQI stabilendo rapporti di collaborazione e partnership;
• garanzia del diritto allo studio a studenti in transito, attraverso l’applicazione della misura del doppio libretto.
Chiediamo inoltre che i dirigenti scolastici, nell’ambito dell’autonomia di scelta formativa e dei PON, tengano conto delle proposte delle associazioni e del piano formativo sulle tematiche dell’identità di genere e lotta all’omofobia e transfobia.

CENTRI SPECIALIZZATI NEL PERCORSO DI TRANSIZIONE
Chiediamo un ampliamento dei centri nel territorio nazionale e regionale a sostegno di quelli già esistenti. È noto, nella città di Bari, lo squilibrio tra la quantità di lavoro e i dipendenti e formatori in organico.

PIANI SOCIALI DI ZONA
Chiediamo che nei piani sociali di zona venga introdotta la voce “Lotta all’Omo-Transfobia” nella lista degli interventi.

REGISTRO ANAGRAFICO DELLE UNIONI CIVILI
Chiediamo l’istituzione dei registri delle unioni civili, finalizzato all'ampliamento delle graduatorie economiche e finanziarie che i comuni riservano alle coppie legate da matrimonio civile e alle coppie iscritte ai suddetti, attraverso la trascrizione, su richiesta, dei nuclei familiari anagrafici.

MODULISTICA
Chiediamo il cambio di dicitura nella modulistica scolastica e istituzionale da MADRE e PADRE a GENITORE e GENITORE, affinché i moduli risultino più inclusivi possibile verso la molteplicità delle strutture familiari esistenti.

http://www.pugliapride.it/documento-politico.html

« Ultima modifica: Giugno 28, 2014, 20:42:18 pm da Angelo »
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Cavalier Serpente

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #6 il: Giugno 28, 2014, 22:13:31 pm »
......in Italia finirà male,....molto male....
Mi chiedete se ho mai pensato al matrimonio? Mai!!
E che so' diventato matto?
E che faccio, mi metto un'estranea* dentro casa? (cit. Alberto Sordi)
*Nota personale: "NEMICA" è più consono ed adatto. "Estranea", per uno degli strani casi del destino potrebbe anche essere una brava persona.

Offline Lucia

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #7 il: Giugno 29, 2014, 17:22:32 pm »
......in Italia finirà male,....molto male....

 :unsure:
Non l'ho detto io.

Offline ilmarmocchio

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #8 il: Giugno 29, 2014, 21:19:43 pm »
innanzitutto , quoto al 100% le argomentazioni di Angelo, che poi, più che argomentazioni, sono fatti.
Si, il femminismo è il braccio del potere finanziario che governa l'occidente e vorrebbe governare il mondo intero.
E' una strategia globale oramai evidente

Offline Lucia

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #9 il: Luglio 01, 2014, 07:45:34 am »
Nel modello da compilare per inscrizione scolastica (sul sito di Miur) non c'è la domanda: madre/padre, ma genitore1 e 2. Quindi quella parte c'è già.

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #10 il: Luglio 01, 2014, 21:37:34 pm »
Questo non l'avevo ancora notato. Grazie Lucia.
Eventualmente, se hai un'immagine di quel modulo o di quella pagina web, puoi inserirlo qui.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #11 il: Luglio 01, 2014, 21:43:04 pm »
Comunque, dato che ci sono ancora popoli fieri, io credo che tutta la marmaglia femminista, finto antiglobalista, europeista, politicamente corretta, pacifista a chiamata, costituzionalista a cazzi suoi, finto sinistroide, finto destroide, alla fine perderà.


We have ideals and it cannot be corrupted. Money cannot buy us.

Money cannot buy us.
*


*
Frase di una resistente del Donbass contro i filoeuropei/banderisti appoggiati dalle femministe, dai politicamente corretti, dagli USA, dai pacifisti a chiamata, dai costituzionalisti a cazzi loro.


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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #12 il: Luglio 01, 2014, 21:50:34 pm »
Intanto, a Kiev... CASUALMENTE...

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/kiev-gay-pride-la-destra-nazionalista-contesta-la-scelta-698a45a1-2ecf-4fef-aa08-b233f7e7ce0a.html

MONDO
La chiesa ortodossa russa in Ucraina ne chiede la revoca
Kiev prepara il gay pride ma è un coro di critiche contro l'evento
L'opinione pubblica ucraina accusa gay e lesbiche di “mancanza di sensibilità” per aver organizzato la festa mentre arrivano bare con militari caduti sui campi di battaglia

27 giugno 2014
Il Gay Pride a Kiev sarà antirusso, ma rischia di provocare scontri e disordini. Gay e lesbiche ucraini lanceranno il festival Kievpride-2014 che si svolgerà nella capitale ucraina dal 30 giugno al 6 luglio sotto il segno dell’unità nazionale e a sostegno della politica antirussa del governo.
Gli organizzatori affermano di voler contrastare l’aggressione dall’estero contro il loro paese e contrastare in modo pacifico ogni tipo d’intolleranza, odio e xenofobia, invocando la popolazione a raggiungere conciliazione e concordia nazionale.
Uno degli organizzatori dell’evento, Nazarij Boyarskij, ha dichiarato che la comunità LGBT ucraina è a favore di un'Ucraina forte e unita in grado di costruire stretti legami con l’Unione Europea. Alcuni partner stranieri hanno garantito il sostegno a Kievpride-2014. L’ambasciata svedese ha spalancato le porte, proponendo alle minoranze sessuali lo scambio di opinioni e utili contatti.
Tuttavia non tutti condividono l’entusiasmo della comunità LGBT. Le frange oltranziste ed estremiste dei nazionalisti ucraini che pure sostengono il governo in carica hanno già espresso la loro avversione per l’evento.
Artem Skoropadskij, addetto stampa del “Settore destro”, in un’intervista concessa a un radio lettone ha dichiarato che i militanti della sua organizzazione hanno giurato di “sradicare il male che è venuto al mondo sotto forma di LGBT”.
Le autorità municipali di Kiev, malvolentieri, hanno concesso una protezione ai partecipanti dai reparti speciali della polizia.
La chiesa ortodossa russa in Ucraina, appartenente al Patriarcato di Mosca, ha chiesto agli organizzatori di revocare l’evento, definendolo “una manifestazione del peccato”.
Molti influenti blogger ucraini hanno invece accusato gay e lesbiche ucraine di “mancanza di sensibilità” e di “cinismo” per aver organizzato la festa mentre il paese è dilaniato dalla guerra fratricida e nella capitale ucraina arrivano le bare con i militari caduti sui campi di battaglia.
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/kiev-gay-pride-la-destra-nazionalista-contesta-la-scelta-698a45a1-2ecf-4fef-aa08-b233f7e7ce0a.html#sthash.wWhlZ5wH.dpuf
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #13 il: Luglio 01, 2014, 21:56:17 pm »

Loro dicono no a certe stronzate occidentali. Onore.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #14 il: Luglio 01, 2014, 22:09:43 pm »
CASUALMENTE, persone cattoliche che difendono una chiesa, SENZA REAGIRE, non vengono difese dalle forze dell'ordine. LE FEMMINISTE ESSENDO IL MEZZO DEL POTERE, NON POSSONO ESSERE ATTACCATE DALLA POLIZIA.

PAGHERETE CARO e PAGHERETE TUTTO.


*PER DOVERE DI CRONACA,PUR REPUTANDO FIKASICULA UNA FEMMINISTA, DEVO DIRE CHE E' STATA L'UNICA O QUASI CHE IN QUESTO EPISODIO (UNO DEI POCHI) SI E' DISSOCIATA. A DIFFERENZA DELLE AMICHETTE DEL BLOG CHE INVECE...
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton