Dal documento ufficiale delle “Commissioni per le Pari Opportunità tra uomo e donna” alla voce “Diritto di famiglia”.
Fonte :
http://www.pariopportunita.provincia.tn.it/filesroot/Documents/pubblicazioni/dirittidonne.pdf«Puoi: ottenere da tuo marito un assegno mensile per il tuo mantenimento [...]
hai diritto di continuare a vivere nella stessa condizione economica di prima della separazione.
Puoi: chiedere che i figli siano affidati a te [...]
Puoi: ottenere da tuo marito un assegno mensile per il contributo al loro mantenimento [...]
Puoi: ottenere che il suo datore di lavoro ti versi direttamente la somma definita al momento della separazione. [...]
Puoi: continuare ad abitare nella tua casa, anche se il contratto d’affitto è intestato a tuo marito o se la casa e di proprietà di tuo marito. [..]
Puoi: chiedere gli assegni familiari percepiti da tuo marito. [...]
Puoi ricevere una percentuale della liquidazione del marito [...]
Può essere chiesto al giudice di ordinare [...] il pagamento di un assegno di mantenimento a favore tuo e dei tuoi figli, eventualmente disponendo la trattenuta direttamente dallo stipendio. [...]
Non è necessario che i maltrattamenti ti siano già stati inferti, essendo possibile chiedere la misura al giudice anche sulla base di fondati motivi che i maltrattamenti vengano perpetrati [...] anche se non presenti segni visibili di violenza, l’importante è che il medico rilevi anche il tuo stato di agitazione e paura. I certificati ti serviranno per ottenere un risarcimento dei danni e per avvalorare la tua parola.
Se il padre naturale non vuole riconoscere il figlio, puoi rivolgerti al Tribunale per ottenere il riconoscimento.
Se hai riconosciuto solo tu il bambino e successivamente il padre intende riconoscerlo, puoi opporti al riconoscimento.
È importante che tu sappia che non sei obbligata, solo perché madre, a riconoscere il figlio che hai partorito.»